Giù Al Nord

di Dany Boon

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  1. Trinità&Bambino
     
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    Bienvenue chez les Ch'tis nella storia del botteghino francese

    C’è un film in Francia che sta letteralmente facendo la storia del botteghino d’oltralpe. Parliamo di Bienvenue chez les Ch’tis, secondo film da regista dell’attore Dany Boon. La pellicola, al suo primo weekend di programmazione, ha incassato la folle cifra di 31,674,375 dollari, con 793 sale a disposizione, e l’incredibile media per sala di 40,000 dollari. Al secondo weekend di milioni di dollari ne sono arrivati 29, per un totale di 74 milioni di dollari incassati in appena 10 giorni. Mai nessun film in Francia era mai stato visto da 4 milioni e mezzo di spettatori in una settimana.

    Un risultato mostruoso per questa pellicola, distribuita dalla Pathè, che punta con forza ai 100 milioni di dollari, con concrete possibilità di superare l’impensabile traguardo. Un risultato da blockbuster hollywoodiano, per un film costato 10 milioni di euro, con tanto di sostegno statale, pari a 2,4 milioni di euro.

    Una commedia che gioca con i clichè, attraverso un funzionario delle poste trasferito in un piccolo villaggio, costretto a dover venire a contatto con le tradizioni locali. A conti fatti il secondo trionfo francese di questo 2008, dopo i 60 milioni di dollari raccolti in patria da Asterix alle Olimpiadi, nettamente superato da questo Bienvenue chez les Ch’tis. Per capire la portata dell’evento, basti pensare che lo scorso anno il film in assoluto più visto fu Ratatouille, con 65 milioni di dollari, e tra i film nazionali la spuntò La vie en Rose, solo 6° a fine anno, con 42 milioni di dollari.

    ----- dopo due settimane -----

    La commedia ad oggi ha incassato la folle cifra di 152 milioni di dollari… incassati tutti in Francia! L’intero paese si sta letteralmente accalcando in sala per andare a vedere questa pellicola, che a questo punto quando arriverà anche da noi, se mai arriverà, andrà vista per forza. Ma la corsa di Bienvenue chez les Ch’tis non pare conclusa, visto che nell’ultimo weekend sono arrivati ben 10 milioni dal botteghino, e il sogno dei 200 milioni di dollari diventa sempre più fattibile, quanto incredibile… basti pensare che lo scorso anno, il film più visto in Francia fu Ratatouille, con 65 milioni di dollari, quasi triplicati da Bienvenue chez les Ch’tis…

    Fonte: Cineblog.it

    Questo è il trailer:



    Quando ho letto ho fatto due conti, calcolando 7 euro a biglietto il film è stato visto da 18 milioni di spettatori.

    Allucinante.... :wacko:

    Edited by Revu - 2/3/2015, 12:00
     
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  2. luca2012
     
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    Questo sembra forte. :lol:
     
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  3. Trinità&Bambino
     
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    Mi sembra un film stile 'Il meravigliioso mondo di Amelie' con la differenza che questo pare meno surreale rispetto al film di Jeunet e più terreno.

    ;)
     
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    potrebbe essere un film interessante
     
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  5. movieland_fan
     
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    Ragazzi: i francesi sono i migliori nelle commedie. Meglio di tutti gli americani messi insieme. Premesso che odio il cinema europeo.

    Il film è stato visto da 20.000.000 di spettatori, e uscirà da noi il 31 Ottobre.

    Io corro a vederlo.

    Trailer italiano:
     
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  6. marsellus wallace
     
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    Giù al Nord



    Un film di Dany Boon. Con Kad Mérad, Dany Boon, Zoé Félix, Philippe Duquesne, Line Renaud, Michel Galabru, Anne Marivin, Guy Lecluyse, Patrick Bosso, Zinedine Soualem, Jérôme Commandeur, Stéphane Freiss
    Titolo originale Bienvenue chez les Ch'tis. Commedia, durata 106 min. - Francia 2007. - Medusa - Da venerdì 31 ottobre 2008 al cinema



    Trama: Philippe ha un sogno:diventare direttore di un ufficio postale della costa azzurra, dove sogna di trasferirsi con la famiglia, moglie e figlio. Purtroppo i posti disponibili sono continuamente presi da dei disabili che gli passano davanti in graduatoria, mandandolo in uno stato di depressione. Cercando di soddisfare le speranze della moglie Julie, l'uomo si finge disabile per prendere uno dei posti liberi. Ma il trucco viene scoperto e per punizione costretto a trasferirsi in un ufficio disperso nel Nord della Francia, che la leggenda vuole freddo, disagiato e del tutto privo di ogni comodità, oltretutto abitato da cittadini tutt'altro che amichevoli. Con la morte nel cuore Philippe si avvia verso la destinazione, quando vi giunge le sorprese saranno a dir poco incredibili ...



    Commento: Inutile nascondersi dietro un dito, negli ultimi tempi le commedie come le sanno fare in Francia nessuno è capace. Un mix perfetto di comicità e sentimento, che diverte lo spettatore in maniera raffinata ed intelligente senza usare bonone discinte, peti e rutti o altre amenità, ed in più permette di poter lanciare qualche messaggio buonista di fraternizzazione. Dopo film come La cena dei cretini e Omicidio in Paradiso di qualche anno fa, adesso abbiamo questo ottimo Giù al Nord, titolo davvero fantasioso che gli italici distributori si sono inventati, visto che l'originale indica il benvenuto presso la popolazione locale avuto da un direttore delle poste francese, interpretato con una girandola infinita di moine ed espressioni da Kad Mérad (da ricordare la sua presenza nell'emozionante Les choristes-i ragazzi del coro). In Francia questo film ha sbancato i botteghini, superando anche gli incassi locali avuti dal Titanic, facendo ridere a crepapelle gli spettatori.
    Cosa possiamo aspettarci noi italiani da una commedia di questo tipo? Certamente perdiamo qualche passaggio rispetto ai cittadini d'oltralpe, un pò come se dovessimo proporre a loro un film che parla dei luoghi comuni di un milanese rispetto a un palermitano, ma sicuramente la dose di risate, divertimento e soddisfazione rimane davvero elevata.
    Merad è Philippe, un direttore delle poste che sogna il trasferimento in una località amena della costa azzurra con la moglie Julie (Zoé Félix) e il figlio. Purtroppo questo trasferimento è osteggiato dalla presenza dei diversamente abili, che continuano a prendere posto davanti a lui in graduatoria. Stanco della situazione e preso dalla voglia di inorgoglire Julie decide di commettere un atto di vigliaccheria:fingersi un disabile. Il trucco viene scoperto per colpa di una sua leggerezza nel fingerlo, e per punizione viene mandato in uan dispersa località del Nord del paese. la leggenda narra che in quei luoghi il tempo sia freddo, i cittadini buzzurri e inospitali, parlano un dialetto incapibile, la vita povera di ogni possibilità di serenità e divertimento. Infatti Julie non lo segue terrorizzata da cosa può trovare, e lui parte con la morte nel cuore, tra il cordoglio di tutti che lo prendono come un atto disperato. Quando arriva, dopo un terribile impatto iniziale, scopre uan realtà del tutto diversa. Per Philippe comincia una nuova vita, ma per poterla gestire deve mentire alla moglie sulle leggende che descrivono il Nord. ma il gioco di menzogne rischia di trascinarlo nei guai.
    Dany Boon (qui regista e anche interprete coprincipale, è il tenero postino/campanaro Antoine Bailleul) orchestra un intelligente gioco di mitizzazione iniziale al negativo (la leggenda metropolitana sul Nord che il suocero di Phlippe esprime con parole terrorizzanti ed iconizzanti) per poi voltare completamente la frittata, chiedendo di imparare a dovere la lezione che nulla è come la indicano finchè non viene conosciuta, scoprendo insieme a questo anche la voglia di essere se stessi. Dopo l'inizio divertentissimo con i cartelli stradali che riportano i credits, partiamo a conoscere Philippe come persona buona e gentile, che per amore della moglie vuole avere un posto più al sole e rinomato:questo nobile intento nasconde una insoddisfazzione di coppia di base, i due si stanno raffreddando pericolosamente anche se non lo percepiscono. Quando Philippe parte per la punizione (come se fosse un funerale, gli scambi di battute con un poliziotto che rivedrete spesso nel film sono eccezionali) capisce che forse stare lontani può aiutare, e si inventa delle situazioni del tutto campate in aria per raccontare quel che vogliono amici e familiari (la leggenda metropolitana confermata) facendosi ammirare per una resistenza situazionale non vera. Tutto falso quindi, come tante cose che reggono di facciata ma non di sostanza destinate con il tempo a sgretolarsi, gli abitanti della cittadina invece sono magari campagnoli e sempliciotti, ma essendo sempre se stessi possono insegnare parecchio. I protagonisti della vicenda, cioè i teneri impiegati postali, sono simpatici e ci si affeziona subito, nella loro bonarietà entrano a far parte della vicenda donando un surplus di genuino sorriso.
    La comicità, sempre garbata, che scaturisce da queste contraddizioni è assolutamente esplosiva, il dialetto che parlano storpiando i termini normali (la parola "coglione" diventa "scrotarolo", "miseriaccia" si trasforma in "vaccapuzza") o usando le"s" come "sci" (cosa diventa coscia) è divertentissimo, originale, i doppiatori italiani hanno fatto un lavoro egregio a riadattarlo dal francese e gli stessi attori devono aver fatto una fatica enorme ad usarlo mentre recitavano senza poter ridere (come dimostrano gli errori fuori scena presenti sui titoli di coda che vi consigliamo di non perdere).
    Il paesino tanto temuto diventa un coacervo di nobiltà rispetto alla città perbenista ma del tutto falsa, come dimostra il collega di Philippe, sempre all'erta per non essere scoperto da alcuno. Entriamo che partiamo a ridere di gusto, sostiamo con parecchi momenti che non riusciamo a frenare le risate, usciamo dal cinema con un dolce retrogusto di amicizia e di romanticismo, grati ad una commedia che ci ha soddisfatto completamente in un benefico insieme di rilassamento e pacato sentimentalismo. Serve dare, oltre a questa frase, un giudizio di definitiva che possa convincervi a non perdere questo lavoro tanto riuscito? Tra non molto siamo in zona cinepanettone, dalle italiche menti si partoriranno i soliti prodotti di valore e spessore sempre uguale, se non riuscite a saltarli accompagnando la tradizione di altri o fidelizzazione vostra, fatevi almeno un parametro per loro impietoso, per capire bene cosa sia la risata spontanea rispetto a quella a denti stretti derivata dalla fantasia zero della battuta.



    pubblicata su Cine Zone

    Edited by marsellus wallace - 3/11/2008, 00:35
     
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  7. signorG
     
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    questo mi interessava, ma ovviamente non è semplice trovare con chi andare a vederlo! :D

    p.s.> ho cambiato il titolo .. ricordiamoci di mettere sempre il titolo in italiano.. aiutiamo sia chi fa l'index che chi cerca il il thread su un determinato film e scorrendo i titoli magari si aspetta di trovare quello italiano! ;)
     
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  8. Ivs
     
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    Questo devo assolutamente vederlo! :D
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    Visto pure io nel fine settimana. Che dire, film carino, che difficilmente potrà ambire al medesimo successo avuto in terra francese, visto che molta della sua comicità non sta nella situazioni esposte, ma nelle parole e come vengono pronunciate. Da noi con il doppiaggio sicuramente godiamo la metà.

    Film: 6.5
     
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  10. Trinità&Bambino
     
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    Mah... onestamente è un film fatto per i francesi.

    La cosa che nel film in francese era simpatico era il modo di parlare di questi tizi, ma tradotto non ha senso.
    E come se gomorra in francia venisse doppiato e loro si inventassero un napoletano francesizzato, uno scempio insomma.
    Questo film doveva uscire con i sottotitoli, perché sicuramente le battute in francese funzionano meglio.
    Cambia un po' sul finale, migliora. Ma nel complesso è bruttarello, noioso e fastidioso per come parlano, sa di finto.

    No non mi è piaciuto. In italia icnasserà sì ma non tantissimo.
     
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    Anche io come tanti altri sono rimasto un pò a bocca asciutta vedendo "l'originale". C'è da dire che avevo già visto in passato il suo remake italiano con Bisio e Siani (Benvenuti al Sud) e conoscendo già il soggetto, e quindi la scaletta dell'intero film, sembrava di averlo già visto.
    Inutile dire che per un italiano vedere un film del genere doppiato, non ha quasi senso: perde completamente la sua particolarità, e cioè quella di giocare sui dialetti. E' un pò come guardare Fantozzi doppiato.
    Nonostante tutto il film scorre bene, ha una bella morale ed intrattiene a dovere, sebbene abbia avuto quella sensazione di dejavù per un remake che considero un "plagio" assoluto nei confronti dei francesi (io fossi Miniero mi vergognerei), ed è sicuramente superiore al suo gemello italiano. Anche se non biasimochi preferisce quest'ultimo, sicuramente più "fruibile" dal pubblico del Belpaese.

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  12. thekingofbronx
     
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    Pienamente d'accordo pak... I gli do lo stesso voto di benvenuti al sud perché l'idea é stata presa da loro... Ovviamente con il doppiaggio perde inutile nascondersi...

    Però dare 8 a Bisio e 6 a loro non lo trovo gusto
     
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    Infatti per me, per un motivo o per l'altro, sono assolutamente due sufficienze piene entrambi. Non di più.
     
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12 replies since 4/4/2008, 11:31   387 views
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