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.Makko..
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Re per una notte di Martin Scorsese (1982)
La storia di Rupert Pupkin (De Niro), aspirante comico trentaquattrenne, che vuole a tutti i costi entrare a far parte dello spettacolo condotto dallo showman Jerry Langford (Lewis), come comico di eccellenza. Ignorato da quel mondo in cui cerca disperatamente di entrare, rapirà, con l'aiuto di una sua compagna di sventura, Marsha (Sandra Bernhard), che come lui ha idealizzato la star televisiva e se ne è innamorata a suo modo.
Il film è sorretto da due giganti del cinema americano.
De Niro interpreta un personaggio instabile, che va totlemente per conto suo, che nega la realta e la stravolge, che immagina il suo futuro, maturato in anni ed anni di mitizzazione e di culto per il suo idolo. Ne esce fuori un'interpretazione perfetta e commovente, di un personaggio sconfitto. Vuole imporsi, vorrebbe incidere sulla realtà, come vede fare ai suoi eroi televisivi e non.
Fantastiche le scene della sue fantasie, soprattutto quella in cui immagina di essere sposato con una vecchia compagna di liceo, alla quale non aveva mai avuto il coraggio prima di allora di mostrare per lei un qualche interesse, da un improbabile professore delle medie/giudice di pace, durante il programma televisivo, che sono indice sia dell'entità squallida e ridicola di quei programmi televisivi, sia indice della sua sofferenza passata e presente e del suo bisogno di autostima e di riconoscimento dei suoi meriti. Pupkin vuole essere premiato. Il professore non ha mai capito nulla di lui a scuola, ma adesso deve ricredersi e ammettere che aveva torto e che lui aveva ragione, nella sua delirante fantasia. La lettura psicologica è evidente ed è una delle scene più belle del film. In altre fantasie addirittura supera il divo Jerry, con un atteggiamento sprezzante nei suoi confronti, trattandolo con sufficienza.
Jerry Lewis intepreta alla perfezione il personaggio di successo, distaccato e freddo, che non vede l'ora di liberarsi degli scocciatori di turno. Indimenticabili i momenti i cui è letteralmente imballato con dello scotch bianco, ammutolito, in gran belle scene cariche di ironia e di amarezza.
Scorsese, con una regia pulita e fluida, ci racconta questa storia con molto realismo, sia in termini prettamente cinematografici (ricordo che la scena nella quale Rupert irrompe nella villa di Jerry è improvvisata, proprio per volere del regista, che per darle un taglio più spontaneo e naturale ha preferito non congelare il tutto con uno scritto), sia per quanto riguarda i temi: il film, anticipando di vari anni il fenomeno di queste pseudodivinità televisive (o forse, anzi sicuramente, in America già dagli anni '80 c'erano problemi del genere), analizza egregiamente il culto per i personaggi famosi: i fans attribuiscono qualità e doti ai loro beneamini che essi non hanno, li ergono su un piedistallo e sono un rifugio, nel caso del nostro Pupkin, di una vita solitaria da persona insicura e timorosa.
Spolier:
Anche il finale, apparentemente liberatorio, riserva un reparto più profondo: Pupkin finalmente si realizza, riesce a fare il suo show, che ha un successo strepitoso, guardato da milioni e milioni di americani, e dopo una breve permanenza in galera, dove prefeziona le sue doti da comico, e dove la sua figura ormai mitica viene alimentata, diventa celeberrimo, grazie ad un'autobiografia, che diventerà soggetto cinematografico: insomma, un vero "trionfo", ma dal lato sbagliato...
Un finale amaro, di quelli cari a Scorsese, e cari anche al pubblico, che non può far a meno di apprezzare i suoi film.
Due piccole curiosità: La voce della mamma di Rupert Pupkin, in realtà, e la voce della mamma di Scorsese. Ed il regista del programma televisivo, che non riesce a trattenere le risate, a causa della battura che dovrà dire l'annunciatore del programma per presentare "Il Re", è proprio un giovane e barbuto Martin Scorsese.
Voto al film: 8.5
Dvd:
E' un dvd nella media, con discreto audio e video. Ha il doppiaggio in italiano ed in francese, così come i sottotitoli. Qualcosina sopra gli standard gli extra: vi è un minidocumentario sul film, dove sono intervistati Martin scorsese e Sandra Bernhard.
Oltre alla consueta galleria fotografica, ci sono anche due scene eliminate: Jerry che incontra qualche ammiratore occasionale, pezzetto di 37 secondi che riprende la scena di quando è in strada e viene riconosciuto dal pubblico, e Jerry all'inizio del suo programma televisivo, in un inaugurale monologo di apertura: da qui traspare la vacuità e la piattezza del programma, canonico e lineare, ma che da assuefazione, forse la base delle motivazioni che spingono Pupkin ad agire come agisce.
Voto al dvd : 7
Edited by .Makko. - 3/6/2008, 21:16. -
Sixx^.
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Mi incuriosisce... . -
.Makko..
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CITAZIONE (Sixx^ @ 31/5/2008, 01:37)Mi incuriosisce...
bhe, tu che adori Scorsese non puoi proprio perdertelo...ma anche se non avresti amato Scorsese
è davvero un bel film, distensivo e intelligente. -
Sixx^.
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CITAZIONE (.Makko. @ 31/5/2008, 01:41)CITAZIONE (Sixx^ @ 31/5/2008, 01:37)Mi incuriosisce...
bhe, tu che adori Scorsese non puoi proprio perdertelo...ma anche se non avresti amato Scorsese
è davvero un bel film, distensivo e intelligente
Si è vero, per ora le pellicole che ho visto di Scorsese non mi hanno MAI deluso. Mi manca il suo primo periodo, devo rimediare decisamente
edit: Gangs of new york non mi èpiaciuto molto.. -
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Il film è fichissimo, anche se stò di un voto più basso...
Quello che non sta ne in cielo ne in terra caro makko è il 7 al dvd, che in realtà fa pena. -
MrBlù.
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9
uno-dei-film-piu-sottovalutati-e-sconosciuti-della-storia-del-cinema,un-piccolo-capolavoro!
Scorsese-delinea-alla-perfezione-due-personalità-complesse-e-istrioniche,le-schekera-insieme-e-dà-il-via-libera
puntando-sull'oniricità-e-i-sogni-di-follia-di-Robert.
I-cali-di-ritmo-non-conoscono-questa-pellicola,geniale-anche-nel-presagire-alcune-tematiche-care-degli-anni-a-venire
quali-l'ipervalutazione-dei-personaggi-pubblici-e-l'idolatria-verso-il-criminale,perche-pupkin,benche-giogioneggi
e-ammicchi-col-pubblico,tale-resta.
Lassu...nell'olimpo-di-scorsese.. -
.Makko..
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CITAZIONE (Alexeleven83 @ 31/5/2008, 02:01)Il film è fichissimo, anche se stò di un voto più basso...
Quello che non sta ne in cielo ne in terra caro makko è il 7 al dvd, che in realtà fa pena
Fa pena forte, ma io ho anche dei dvd che tra gli extra hanno solo il trailer...in questo alemno hano fatto vedere 2 scene eliminate (almeno quella dello show di Jerry l'avrebbero potuta inserire nel film.... ) e una mini-intervista...
è scandaloso che di questi film si debba avere così poco materiale, quando scommetto che ce ne sara a pacchi. -
Willy Wonka.
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bellissimo film molto sottovalutato, concordo con il mister,
se qualcuno volesse recuperare questo film segnalo che su Mediadis lo si può trovare con audio Italiano a 4,99€
titolo originale: THE KING OF COMEDY
http://www.mediadis.com/video/detail.asp?id=127640
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Petrucci.
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9 e già pensavo di farla anch'io la rece
ottimo makko
King of comedy è un piccolo capolavoro che me lo fa gustare ancora di più perchè si materializza in territori che non sono i tipici per i film per cui Scorsese è ricordato o lo stesso De Niro (qui davvero eccelso) si cimenta in una prova ben lontana dai suoi topoi classici e delle mille sfaccettature. Si ride si, a volte un pò amaro..ma il personaggio Pupkin (che si chiama Rupert, non Robert) è un capolavoro a tutto tondo..i suoi modi sempre gentili ma invadenti e insistenti..quando deve presentarsi alla casa di produzione..il non accettare mai la sconfitta anche di fronte all'evidenza, percheè sì Rupert nella sua testa è già famoso, è già il Re per una Notte, deve solo farlo capire agli altri.
Bellissime le scene 'immaginarie' come già diceva makko, il che lascia anche , a mio avviso, uno spiraglio di ambiguità circa il finale..e se anche questo se lo fosse immaginato.... -
.Makko..
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CITAZIONE (Petrucci @ 31/5/2008, 13:59)9 e già pensavo di farla anch'io la rece
ottimo makko
King of comedy è un piccolo capolavoro che me lo fa gustare ancora di più perchè si materializza in territori che non sono i tipici per i film per cui Scorsese è ricordato o lo stesso De Niro (qui davvero eccelso) si cimenta in una prova ben lontana dai suoi topoi classici e delle mille sfaccettature. Si ride si, a volte un pò amaro..ma il personaggio Pupkin (che si chiama Rupert, non Robert) è un capolavoro a tutto tondo..i suoi modi sempre gentili ma invadenti e insistenti..quando deve presentarsi alla casa di produzione..il non accettare mai la sconfitta anche di fronte all'evidenza, percheè sì Rupert nella sua testa è già famoso, è già il Re per una Notte, deve solo farlo capire agli altri.
Bellissime le scene 'immaginarie' come già diceva makko, il che lascia anche , a mio avviso, uno spiraglio di ambiguità circa il finale..e se anche questo se lo fosse immaginato...
mamma che svistone!! ho corretto, grazie di avermi avvertito
(preso dall'entusiarmo che Jerry Lewis nel film si chiamava "Jerry" , mi sono lasciato anadre )
effettivamente il finale potrebbe essere una sua fantasia...è ambiguo. Cinetograficamente cambierebbe, ma il senso ed il messaggio che trasmette rimarrebbe pressocchè invariato anzi, anche accentuato. -
FuriaCeka.
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Mamma mia..."The King of Commedy" per me è da 10...senza esagerazioni
Una commedia insolita e divertentissima..ma allo stesso tempo anche di una drammaticità unica..!De Niro troppo sopra le righe..!Da oscar
"Buongiorno..sono Rupert Pupkin"... -
Ivs.
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Forse il film più "snobbato" di Scorsese.
Una parabola dolceamara sul desiderio di fama e l'effetto distorsivo che i mezzi di comunicazione hanno sulle nostre vite, influenzate e inevitabilmente "macchiate" dai finti modelli che ci vengono imposti.
Niente è quello che sembra in questa folle e stralunata commedia. L'unica certezza è il messaggio, decisamente avanti sui tempi, che fa assumere a "The king of comedy" i contorni del capolavoro.
Da standing ovation il monologo finale di de Niro/Pupkin.. -
.Makko..
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gran bell'avatar ivs . -
Ivs.
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CITAZIONE (.Makko. @ 1/6/2008, 02:41)gran bell'avatar ivs
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Re per una notte
Il mondo di Rupert Pupkin (De Niro) esiste solo nella sua mente, è una dimensione dominata dalla follia dove tutto è possibile, dove raggiungere il successo è facile come bere un bicchier d’acqua, perché nessuno puo mettere i bastoni fra le ruote al nuovo Re della commedia.
Peccato che Rupert non capisca la differenza tra le creazioni elaborate della sua mente e il mondo vero, quello dominato dagli intoccabili della TV, gente come Jerry Langford (Lewis) che dall’alto del suo straordinario successo rifugge la popolarità invadente dei fan malati e, pur di liberarsi di uno di loro (Pupkin), non esita a mostrarsi ben disposto.
Per il famoso presentatore è l’inizio di un incubo, Rupert si convince di avere delle buone carte, di poter contare su un “aggancio” importante, e cosi diventa una presenza fissa nella sede del Network, si spaccia come amico intimo di Jerry, si presenta addirittura (non invitato) nella sua casa estiva.
Alla fine lo rapisce con la complicità della schizzata Masha (bravissima Sandra Bernhard) chiedendo in cambio della sua liberazione solo pochi minuti di notorietà, la possibilità di poter concretizzare i suoi sogni esibendosi davanti ad un pubblico vero.
Di Scorsese ho visto molto ma Re per una notte non era ancora entrato nel “gruppo”, un recupero necessario quindi oltre che pienamente apprezzato, sia per i temi trattati (è sorprendente notare come alcuni vecchi film sulla televisione siano ancora oggi tremendamente attuali) ma anche per le prove attoriali di un grande De Niro e di un equilibrato Jerry Lewis.
The King of comedy racconta la follia di un uomo ossessionato dal successo, e lo fa scavando dall’interno nella sua ossessione, mette lo spettatore nella mente di Pupkin e ci racconta la storia dal suo punto di vista, la scelta di Scorsese è senza dubbio vincente e i primi venti minuti del film sono eccezionali.
Pian piano viene delineato lo squilibrio mentale del protagonista e il montaggio simultaneo realtà/finzione dona alla pellicola un ritmo inaspettato (troppo forte la parte con la madre di Rupert che lo chiama ripetutamente mentre lui è impegnato con Jerry nel “ristorante”), De Niro è bravissimo nel tratteggiare una figura “sconnessa” che fa tenerezza e spavento allo stesso tempo, uno squilibrato all’apparenza normale ma dall’indole evidentemente pericolosa.
Pupkin è un mostro generato dalla tv, un fan scatenato che vive di bisogni e priorità imposte da altri, il successo come unica realtà possibile, un obiettivo da raggiungere per “forza” e a qualsiasi costo perche... “Meglio Re per una notte, che buffone per sempre”.
E la grandezza del film di Scorsese sta proprio nel centrare questo punto focale, nel delineare due mondi ben distinti, quello fantastico creato dalla mente malata di Pupkin e quello altrettanto assurdo dei Media e della Tv, due entità che diventeranno una sola, perche nello splendido finale sarà il Re ad averla vinta, pochi minuti di notorietà rubati con l’inganno (ma questo poco importa) per la definitava trasformazione.
Commedia divertente e ancora molto attuale, non si contano le scene da ricordare, dal monologo di De Niro finalmente Re, al Jerry Lewis mummificato in balia dell’assatanata Masha, Pupkin che prepara la cassetta di presentazione interrotto continuamente dall’invadente madre, alla visita a sorpresa nella tenuta estiva (povero maggiordomo Jonno).
In definitiva uno Scorsese poco pubblicizzato ma assolutamente da riscoprire, non un opera minore ma bensi degna del talento del grande regista, perfettamente a proprio agio con un genere che di certo non gli appartiene ma che padroneggia con la solita sicurezza.
Voto: 8
DVD: 7
Confermo il 7 di Makko, la qualità video è piu che dignitosa considerando l’anno del film, io l’ho visto con la PS3 è forse qualcosa ho guadagnato ma a conti fatti non si segnalano disturbi di nessun tipo, audio mono sia in ITA che in ING.
Extra interessanti che comprendono un mini-documentario sulla realizzazione del film (18 minuti con interviste a Scorsese e alla Bernhard) e un paio di scene inedite (uno molto lunga con la presentazione di Jerry “Langford” Lewis), chiude il conto il solito trailer, e una galleria di immagini.
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