Quando tutto cambia

06.06.06

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  1. Sixx^
     
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    thenshefoundme

    Titolo Originale: THEN SHE FOUND ME
    Regia: Helen Hunt
    Interpreti: Helen Hunt, Colin Firth, Bette Midler, Matthew Broderick, Ben Shenkman, Lynn Cohen
    Durata: h 1.40
    Nazionalità: USA 2007
    Genere: commedia

    April Epner è un insegnante di Philadelphia che conduce una vita tranquilla almeno fino a quando alcuni eventi non sconvolgeranno drasticamente la sua vita: la morte della madre adottiva e l'abbandono da parte del marito la porteranno ad attraversare un periodo particolarmente impegnativo. In pieno caos psicologico April dovrà inoltre confrontarsi con l'apparizione della madre naturale, conduttrice di un celebre talk-show e in cerca di riscatto per averla abbandonata…



    Non so come mai, ma mi ricorda il club delle prime mogli anche se la storia è diversa, il che è un bene :)

    Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 12:55
     
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  2. marsellus wallace
     
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    Trama: April è una insegnante oggi quarantenne che sin dalla più tenera età è stata abbandonata dalla madre ed accolta con gioia da una famiglia ebraica. Sposatasi con un amico di infanzia, cerca di avere un figlio ma la coppia non vi riesce. Dopo essere stata lasciata dal marito che non regge la pressione psicologica, April trova conforto nel padre divorziato di uno dei suoi alunni, tutto sembra volgere al meglio per una nuova relazione più solida e duratura, ma come un ciclone spunta la madre biologica di April. L'insegnante tra l'altro deve anche affrontare altri problemi ...

    Commento: Helen Hunt scrive, dirige, co-sceneggia, recita e produce questa commedia sui generis che narra di buoni sentimenti, di persone che ritornano e di uomini che vengono parametrati nel giudizio. Il titolo italiano vuole riportare al ricordo un film che rimarrà ben più famoso di questo, quel Qualcosa è cambiato del 1997 che vide sempre la Hunt al fianco di un istrione come Nicholson, coppia che vinse l'Oscar negli attori protagonisti, mentre il titolo originale Then She Found Me ("Poi lei mi trovò") riguarda il punto centrale della storia e delle adozioni, che possiamo tranquillamente rivelare nel sunto della trama in quanto si scopre subito nel film. April (la Hunt), ha quaranta anni, fa l'insegnante, è stata adottata da una famiglia ebraica e ha sposato Ben (Matthew Broderick, fu un tempo il ragazzino di Wargames giochi di guerra) un eterno Peter Pan terrorizzato dagli impegni familiari e dalla voglia di lei di avere un bambino. Lui gli dice che vuole una vita diversa e vuole andare via, fanno per l'ultima volta l'amore e poi lei cade in uno stato di profonda frustazione. Ma April può far tutto tranne che rilassarsi : muore la mamma adottiva, arriva la madre biologica Bernice (Bette Midler, ve la ricorderete per alcune belle commedie anni '80 come Per favore ammazzatemi mia moglie e Affari d'oro) e incontra il padre di uno dei suoi piccoli alunni, Frank (Colin Firth) uomo divorziato ma serio e deciso del tutto diverso da suo marito.
    E le sorprese non finiscono qui, perchè la vita riserva altre cose più o meno gradite.
    Dalla lettura della trama sembrerebbe che il vortice continuo di sorprese possa riservare una commedia spumeggiante di grande ritmo, sostenuta da dei buoni caratteristi che regalano simpatia e divertimento dando qualche buono spunto morale. Purtroppo la voglia di tenerezza a tutti i costi deprime lo spirito del film e lo rende monotono, le cose avvengono e la vita della protagonista subisce variazioni, ma il tutto è affrontato all'acqua di rose e i tic nervosi di una raggrinzita Hunt non bastano per ricondurci a una coinvolgente e validante distrazione della serenità, come del resto le reazioni ogni volta che succede qualcosa non hanno neppure quella carica emotiva doverosa per imprimere forza e dare movimento alla storia. La morale del film è che tutto cambia per rimanere uguale, e nulla nella trama la sconforta questa teoria : qualcosa cambia come vedrete nel finale, una convinzione viene tradita e modificata ma è davvero un accadimento blando. Se il marito Ben è un inaffidabile eterno ragazzino (sottolineato da un cappellino con visiera che riconduce iconograficamente all'essere teen) anche April è una debole, non sa prendere una decisione come si deve e sono gli eventi (negativi e positvi) che la portano avanti e non la sua forza morale. Mentre la madre biologica è realizzata e determinata anche se ha compiuto un atto indegno anni prima lasciandola, lei si nasconde dietro la sua scarna posizione sociale (nella scena più bella del film lei arriva nel bagno di un lussuoso ristorante e lascia una piccola mancia rispetto a quelle consistenti delle ricche signore dicendo "Sono un insegnante"), si nasconde pure ai piccoli figli del suo possibile nuovo compagno e continua a chiedersi se è colpa sua di qualcosa.
    Un clima inutilmente deprimente per un film di tale genere, senza voli di fantasia, che non esalta la visione da parte dello spettatore e che conduce nel torpore, e lei davvero non è l'immagine dell'araba fenice che rinasce dalle sue ceneri (come il logo di produzione del film potrebbe indurre) facendo perdere al suo personaggio ogni fascino.
    Tra l'altro la Hunt si preoccupa tantissimo di apparire il più possibile (in maniera pudica) senza vesti, quasi che abbia tanta voglia di mostrare se stessa e comunque una giovinezza che le sue rughe tradiscono.
    La commedia non decolla (Bette Midler poi è lontana dai ruoli tutte mossette che faceva ai tempi d'oro con gli Zucker, è compassata e molto intimista nei ragionamenti), i personaggi latitano (Colin Firth non fa altro che dire "I miei figli, i miei figli!" e poi praticamente non fa nulla per prendere con decisione April) e l'introspezione talmente mielosa da risultare monotona e priva di fascino.
    Aggiungete qualche visita ginecologica con padri vari e incontri a tavola familiari con rito ebraico e il quadro compassato del qualunque è completo
    Curiosa la presenza nel cast dello scrittore Salman Rushdie, quello tacciato di blasfemia e condannato a morte da Khomeini nell'88 per via dei versetti satanici, sfuggito alla condanna solo per essersi rifugiato in Inghilterra.
    In definitiva un film dalle variazioni molteplici di poca penetrazione emotiva e ritmo di racconto blando, tradito dalla sua factotum Helen Hunt che si mette al centro del racconto quasi più per mostrarsi come persona che personaggio, che può piacere ai cuori molto teneri in voglia di cioccolato fuso di qualità non certo eccelsa, dato che i sentimenti li mette in campo ma non li fa giocare a dovere. Se volete andare per vedere una spumeggiante commedia magari invogliati dal cast, evitatelo perchè è tutt'altro.
     
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1 replies since 2/6/2008, 10:02   126 views
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