IL PAPA' DI GIOVANNA

Pupi Avati 05-09-08

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  1. Sixx^
     
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    Regia: Pupi Avati
    Interpreti: Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio
    Durata: h -
    Nazionalità: Italia 2008
    Genere: drammatico

    Giovanna è una bambina timida, insicura e non troppo bella. Il papà, un pittore fallito e sposato, è alle prese con la difficile educazione (anche sentimentale) della piccola. Lui vuole darle solo un grande futuro ma tutto rischierà di andare a rotoli. Famiglia compresa.

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 15:04
     
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  2. MrBlù
     
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    Girato-perlopiu-a-Lucca-dentro-un'ospedale-carcerario,sorta-di-manicomio-criminale,
    e-tra-gli-interpreti-vede-anche-Greggio-in-un-ruolo-insolito(per-fortuna!)marcatamente-drammatico.
    C'è-un-ritorno-alle-tematiche-care-da-parte-del-regista,i-piccoli-gesti,le-piccole-abitudini-quotidiane,
    le-espressioni-dei-suoi-protagonisti-messe-alla-luce-con-delicatezza...
    dopo-il-non-troppo-fortunato-Nascondiglio-Avati-torna-al-suo-cinema,
    il-cinema-che-l'ha-caratterizzato-negli-ultimi-15/20-anni-e-le-aspettative-per-me-non-possono-che-essere-altissime.


     
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  3. marsellus wallace
     
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    Mister , il "nostro" avati è tornato alla grande !!!
    Il papà di Giovanna

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    Un film di Pupi Avati. Con Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio, Alba Rohrwacher, Serena Grandi, Manuela Morabito, Paolo Graziosi, Gianfranco Jannuzzo, Valeria Bilello. Genere Drammatico, colore 104 minuti. - Produzione Italia 2008. - Distribuzione Medusa - [Uscita nelle sale venerdì 12 settembre 2008]

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    Trama: Bologna, 1938. Michele è un timido professore che ha un istinto di protezione totale verso la figlia Giovanna che adora, ragazza piena di problematiche psicologiche che in questo momento sta attraversando un particolare momento di crisi per via dell'innamoramento verso un ragazzo. Lei ha un'amica, Marcella, che la aiuta e la sostiene. Un giorno Marcella viene trovata morta nella palestra della scuola, apparentemente dopo aver subito una violenza carnale. Ma la verità è un altra : la ragazza è stata uccisa da Giovanna in un impeto di gelosia inconsulta, dovuta al sospetto che volesse rubargli il ragazzo. Per papà Michele comincia un calvario senza fine, dato che la sua vita appare irrimediabilmente distrutta dall'evento. Intanto la guerra si avvicina ...

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    Commento: Possiamo senza ombra di dubbio applaudire il grande ritorno alle storie familiari, dopo la parentesi e il ritorno all'horror del Nascondiglio, di uno dei registi italiani più puliti, garbati e grandi creatori d'atmosfere dell'era moderna, in una nuova opera che si svolge nella sua Bologna. Prodotto dal fratello minore Antonio, questo film è un dramma familiare d'epoca che copre un periodo di circa quindici anni, spaccato di un Italia che gioisce delle vittorie politiche di Mussolini e del fascismo (iconizzati dai giornali incollati al vetro), poi è sotto i bombardamenti aerei alleati per colpa della guerra che il regime sta perdendo, infine nel post bellico cerca di riprendere una sua dignità di vita e miglioramento dell'esistenza con le scoperte tecnologiche. A fare da collante a questi periodi storici che fanno da sottofondo, la vicenda tragica e tenera di Michele e Giovanna, padre maestro e figlia studentessa. Il padre ha una sorte di profonda adorazione per la figlia, che purtroppo sfocia in un controverso e pericoloso, per la ragazza, protezionismo statico.
    Tutto questo è aggravato dal fatto che Giovanna (una sorprendente Alba Rohrwacher, in piena maturazione recitativa), bruttina e piena di complessi, ha degli attacchi schizofrenici incontrollati ogni volta che si sente minacciata oppure costretta a dover fare cose che non l'aggradano.
    La madre Delia (una intensa Francesca Neri) si trova tra i due come una presenza impalpabile, stretta nella morsa di protezionismo e incontrollabili reazioni a sorpresa. Il padre scopre che Giovanna si è perdutamente innamorata di Dalmastri (interpretato da Antonio Pisu) e allora cerca di portare a se il giovane con delle promozioni di favore in modo che accetti la figlia senza farla soffrire, nonostante lei lo ossessioni. Ma un giorno la vita di Michele crolla : Giovanna in un raptus di follia e gelosia uccide l'unica sua vera amica, Marcella (la interpreta Valeria Bilello), accusandola di tentato soffiaggio del fidanzato. La ragazza, ormai completamente in preda a una lucida follia, viene ricoverata in un manicomio criminale, la madre non ne vuole più sapere di lei, mentre Michele prosegue nel suo amore tenero a prendersene cura.
    Per darvi la misura di quanto intenso sia questo Avati (che parte con delle foto in bianco e nero d'epoca abilmente ritoccate per metterci i volti degli attori) e abbia influenzato nel bele gli attori, basti pensare che ha radunato, oltre al trio di protagonisti, le due donne ottime ma con un Orlando a dir poco grandioso, giusto vincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione, un cast di contorno che farebbe rabbrividire anche il più insano dei registi, nomi come Greggio (un ufficiale della polizia fascista non autoritario ma consapevole e di indole generosa), la maggiorata ormai datata Serena Grandi (moglie disabile di Greggio), Chiara Sani (la parrucchiera), facevano presagire ben poco di buono, ma invece non rovinano nulla e l'opera rimane integra. Stupisce sopratutto il conduttore di Striscia la notizia in una parte a dir poco fuori dai suoi schemi, misurato e dalla voce contenuta, recitazione che si vede contrita ma quanto mai volonterosa. Con il sottofondo delle musiche del grande Riz Ortolani, si palpa la gran bella ricostruzione storica del tempo (macchine e carrozze storiche presenti, come edifici ed interni correttamente datati), e dato che il film è anche ambizioso visto l'arco narrativo spalmato in quindici anni (1938-1953) la cosa poteva essere ancora più difficile.
    Scavo psicologico a 360 gradi quello di Avati, oltre ad analizzare l'intenso rapporto tra padre e figlia, riuscitissimo e con delle scene del manicomio toccanti, fa cadere i suoi personaggi nella trama della insoddisfazione per via della scelta più comoda per la vita, mentre il professore ormai abbandonato da tutti perchè padre di una assassina resiste tenacemente accanto alla figlia, gli altri hanno trovato dei compromessi e delle logiche di vendetta (come quella della potente madre di Marcella). Il personaggio della Neri cade più volte in queste scelte di comodo, come e perchè non dobbiamo rivelarle, lasciando trasparire una notevole dote di cinismo di fondo.
    Le scene più belle sono quelle della rete dell'ospedale/prigione, dove padre e figlia sono divisi fisicamente ma non spiritualmente, con quei guanti neri indossati quasi a fornire nascondiglio a mani assassine e piene di vergogna per quanto fatto, peccato che chiede perdono inascoltato qualunque cosa succeda ("Papà, è lei che non me lo ha fatto dire"), guerra mondiale compresa. E' davvero difficile trovare un errore funzionale in questo film che si dipinge di seppia nella fotografia per meglio calarsi nel tempo, facendo un esempio di un comparto dissolvenze in nero perfette rendono il processo a Giovanna un atto culmine di grande impatto, che si svolge come se la giuria avesse abbondantemente già emesso una colpevolezza, non tanto per come ha colpito ma per chi ha colpito.
    Il cinema di Avati prosegue il suo cammino dalla faccia pulita e garbata, grandi atmosfere senza fronzoli, parole sussurrate timidamente mentre il mondo esplode di rabbia (anche nelle classi sociali, con gli urli della madre di Marcella) anche con questo lavoro di sicuro impatto, che commuove e consapevolizza indipendentemente dalla durezza del cuore di chi lo vede, atto d'amore infinito.
    In definitiva un altro toccante ottimo lavoro drammatico/psicologico del regista emiliano, impreziosito da una recitazione perfetta di Orlando e quella ottima delle due donne protagoniste, con il suo stile personale, il suo garbo che non fa eccedere mai nulla e la ricerca di una ricostruzione storica credibile quanto mai riuscita in un affresco quindicennale. Un film per i più teneri d'animo ad alto uso di fazzoletti, ma mai melenso o inutilmente zuccheroso, ritratto strepitoso e lavoro assolutamente consigliato per tutti coloro che vogliono i film per pensare, rinfrescare anima e cervello, lontani da soluzioni aritificiose di comodo.

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    recensione pubblicata su cine zone
     
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  4. MrBlù
     
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    sono-molto-contento-delle-descrizioni-e-delle-parole-che-hai-scritto.
    La-solita-delicatezza,pacatezza-avatiana,nel-descrivere-drammi-profondi-cesellando-però
    il-tutto,come-è-il-suo-stile,con-toni-morbidi,provinciali-e-asciutti...
    Inoltre-considerando-la-spiccata-capacità-nel-ridisegnare-attori-e-ruoli,non-mi-stupisce-che-anche-Greggio
    o-la-Grandi-trovino-un-giusto-collocamento-nell'opera,d'altronde-il-Bolognese-non-è-nuovo-a-questo-tipo-di-scelte.
    Non-mancherò-assolutamente!La-coppa-Volpi-non-è-altro-che-una-conferma-ulteriore.
     
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  5. FuriaCeka
     
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    Ragà,mi consigliate i migliori film di Avati da vedere??Ho recuperato La casa delle finestre che ridono,Zeder e mio cugino mi prestò la cassetta dell'Arcano Incantatore..!poi non ho visto altro.IL Nascondiglio com'è??
     
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  6. MrBlù
     
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    in-pratica-ha-guardato-solo-il-filone-horrorifico

    Tutti defunti... tranne i morti (1977)
    Impiegati (1984)
    Festa di laurea (1985)
    Regalo di Natale (1986)
    Ultimo minuto (1987)
    L'amico d'infanzia (1994)
    Il testimone dello sposo (1998)
    Il cuore altrove (2003)
    La rivincita di Natale (2004)
    Ma quando arrivano le ragazze? (2005)
    La seconda notte di nozze (2005)

    inizia-da-quelli-in-grassetto,e-prosegui
    questa-è-solo-la-metà-della-sua-filmografia,ci-sarebbe-da-recuperare-anche-altro
    ma-dipende-dal-tuo-approccio-col-cineasta.
     
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  7. FuriaCeka
     
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    Grande Mister....grazie mille per i consigli :)
     
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    mars, puoi spendere due parole in più sulla fotografia per piacere?
     
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  9. MrBlù
     
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    CITAZIONE (FuriaCeka @ 14/9/2008, 18:27)
    Grande Mister....grazie mille per i consigli :)

    prego,sul-forum-ho-spesso-sparso-commenti-su-avati-e-recensioni
    ma-ora-per-darti-un'idea-veloce-di-cosa-vedere,l'elenco-era-il-piu-immediato :)
     
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  10. marsellus wallace
     
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    CITAZIONE (donnie_darko @ 14/9/2008, 18:55)
    mars, puoi spendere due parole in più sulla fotografia per piacere?

    la fotografia come ho scritto è interamente virata verso il seppia, per dare tono di chiusura e di antico. il film è molto claustrofobico nonostante le pareti alte degli edifici, tutto nel colore e nella luce ti portano a una sorta di occulto potere (il fascismo) stia ghermendo le vite, pur presentandosi con la faccia amica di greggio. la sezione esterna perde un po'la virata al seppia per dare maggiori toni di luce, nuovi colori "aperti" ma sempre morbidi (verde e bianco) e nuove prospettive, come se la campagna possa ridare a michele la serenità persa e a giovanna un nuovo inizio lontano dalla società che non la capisce. è, inutile dirlo, uno dei tanti punti di forza del film.
     
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    grazie mille, mars. gentilissimo
     
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    I'm seeing a tunnel at the end of all these lights

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    In linea di massima concordo con il mars ;) tranne per il giudizio su Ezio Greggio che approfondirò fra poco... :ph34r:

    *cosa mi è piaciuto*

    Come Avati ci mostra il rapporto esclusivo padre/figlia ( concordo, bellissime le scene citate nel giardino del manicomio ), chiuso ed incomprensibile a chiunque, persino alla madre, e il modo in cui Michele "rinunci" progressivamente alla sua figura, al suo essere individuo singolo ( perde il lavoro, poi "lascia andare" la moglie ) per essere solamente il padre di Giovanna, essere tutto il suo mondo, proteggerla e assecondarla in tutto ed, anche, il suo essere estraneo a tutto quello che succede intorno a lui, al di fuori... cioè la guerra. L'unica vera espressione d'individualità per Michele sarebbe la possibilità del libro di memorie su Morandi ( e resta cmq legato ad un'altra persona ) che infatti non si concretizza mai.
    Un rapporto molto tenero da un certo punto di vista, ma anche malato se si pensa che a legare con un doppio filo Michele alla figlia è anche il senso di colpa, perchè, durante la prima visita in carcere, Michele scopre che Giovanna era venuta a sapere del "suo ricatto" al ragazzo di cui lei era invaghita tramite Marcella, ma che non le aveva creduto, che la considera una bugiarda "quella schifosa"! Non rivelandole mai la verità, Michele forse la sottrae dalla perdita dell'unica persona che le sta accanto e forse anche della sanità mentale, oppure la priva dell'occasione di prendere coscienza del gesto compiuto e potersi finalmente pentire?
    SPOILER (click to view)
    Perchè Giovanna non si pente mai durante tutto il corso del film e quando va dalla madre di Marcella cosa tenta di dire? Non chiede perdono, vorrebbe invece essere lei a perdonare...


    Promosso Orlando e Alba Rohrwacher ( si, ok ho fatto copia/incolla -_- ) assolutamente un gran lavoro per entrambi. :)

    *cosa non mi è piaciuto*
    Alcune parti, come sempre più succede, sono palesemente ridoppiate in studio cosa che, nel caso di Orlando, non nuoce alla naturalezza della recitazione ma per tutti gli altri pesa eccome, un pò anche per la Neri, che per il resto mi è piaciuta molto, alle prese con il personaggio forse più scomodo ma anche molto interessante.
    La fine... non mi è andata giù...
    SPOILER (click to view)
    perchè farla uscire dal cinema? perchè regalarci quel gratuito spolierino su un futuro forse roseo per la famigliola? speranza di cosa? ricostruire una famiglia che non è mai stata unita? riallacciare un rapporto madre/figlia perfettamente inesistente? mah... :unsure:


    E veniamo ad Ezio Greggio, premesso che non ho niente contro il Greggio conduttore/comico, per me in questo film è una gran nota stonata, mai in parte ( ruolo per altro importante, non un cameo di poco conto :unsure: ), a tratti ( nello scambio di sguardi con la Neri ) gigioneggia troppo rendendo palese e squallida una cosa che dovrebbe essere solo timidamante accennata, recitazione piatta, monotona, per me è stato abbastanza ignobile, soprattutto...
    SPOILER (click to view)
    la scena della morte che, pur restando un pò avulsa dal resto, è molto poetica ma, per me, completamente rovinata dalle smorfie di Greggio... -_-

    L'ex inviata di forum in un ruolo ( per fortuna ) minore e la sgallettata che presenta mtv o all music ( grazie a dio muore quasi subito )... ecco, sono necessari questi innesti con la televisione a tutti i costi? Non c'era nessuno fresco di una qualsiasi accademia d'arte drammatica? In realtà non hanno un gran peso nella storia e non rovinano il complesso del film ma mi urta proprio vederli... :sick:

     
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  13. ednorton85
     
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    mio a breve....
    SPOILER (click to view)
    c'è troppa carne al fuoco ultimamente,leasing?
     
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12 replies since 2/6/2008, 19:39   174 views
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