Il mio sogno più grande

un'altra teen commedy

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  1. anais
     
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    Il Mio Sogno più grande

    locandinahv1.th

    Genere: Commedia
    Titolo: Il mio sogno più grande
    Titolo originale: Grace
    Anno: 2007
    Durata: 01:33:00
    Nazione: USA
    Attori: Andre Shue - Carly Schroeder - Davis Guggenheim - Dermot Mulroney - Elisabeth Shue
    Distribuzione: Moviemax

    Links:

    www.moviemax.it


    Grace è una ragazza di quindici anni del New Jersey, unica femmina in una famiglia di 3 figli maschi. Risoluta e capace, vive da sempre all’ombra dei propri fratelli, nella speranza che suo padre si accorga di lei, delle sue capacità e delle sue doti.. calcistiche. Si, la famiglia Bowen è una famiglia cresciuta a pane e calcio. Da anni tutti i maschi della famiglia coltivano questa passione, seguendo il sogno di diventare campioni e portare la propria squadra alla ribalta. Così il padre allenatore (Durmot Mulroney), così anche Johnny, il fratello maggiore, astro nascente del calcio studentesco. Quando Johnny, peraltro l’unico maschio di caso con cui Grace riesce a comunicare, rimane vittima di un incidente stradale, Grace decide di farsi carico in prima persona del suo sogno più grande: segnare il gol della vittoria nel campionato scolastico.
    Siamo sul finire degli anni 70, e sebbene in America esista una legge, la Title Nine, secondo cui non sono ammesse discriminazioni sessuali in campo sportivo ed educativo, Grace deve superare la ritrosia del consiglio scolastico e dei ragazzi della squadra, che oltre a non credere alle sue possibilità fisiche, sono spaventati all’idea di essere derisi in quello che, a quanto pare, sembra essere l’unico scopo di vita di molti ragazzi del quartiere.
    Soprattutto, le più grandi difficoltà Grace deve affrontarle a casa, dove il vuoto enorme e il dolore lasciato dalla scomparsa di Johnny, sembrano aver congelato ancora di più ogni possibilità di rapporto, di dialogo, lasciando spazio ad una rete strappata, così difficile da ricucire.
    Ma la determinazione e la grinta di Grace non solo riescono a farla arrivare dove sino ad ora nessuna ragazza era arrivata, ma permettono ad una famiglia squarciata dal dolore e da anni di incomprensioni, di riunirsi, di ripartire, di trovare nuovamente coesione e voglia di vivere.
    Il film, diretto dal regista premio oscar Davis Guggenheim (Una scomoda verità) e prodotto da Andrew ed Elisabeth Shue, è ispirato ad una storia realmente accaduta, ed è la storia delle stessa famiglia Shue, anch’essa vittima della perdita di un fratello e anch’essa cresciuta a suon di gol e sfide sul prato verde.
    “Nella nostra famiglia, come in quella di Grace, l’unico modo per catturare l’attenzione era quello
    di segnare gol e di distinguersi in ambito sportivo.” racconta Elisabeth Shue, che nel film interpreta la mamma di Grace, e che è stata l’unica ragazza a giocare a South Orange e a Maplewood, sempre nel New Jersey.
    Nel cast spiccano Durmot Mulroney (Il matrimonio del mio migliore amico), anch’egli promessa del calcio studentesco, e la grintosa protagonista Carly Schroeder (Lizzy Maguire), che con i suoi assist e i suoi tiri in porta, non ha nulla da invidiare ad un’altra passata eroina del calcio cinematografico, la Keira Knightley di Sognando Beckham.

    “Da grende vorrei giocare a calcio. Tante ragazze hanno paura di praticare gli sport assieme ai maschi. Ma dopo aver segnato qualche gol ci si sente meglio. “ Elisabeth Shue


    insomma, niente di ché, evitabile al cinema, di compagnia su canale 5 un pomeriggio di luglio :D

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 15:04
     
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  2. marsellus wallace
     
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    una scemenza colossale

    Il mio sogno più grande

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    Regia: Davis Guggenheim
    Sceneggiatura: Lisa Marie Petersen, Karen Janszen
    Attori: Carly Schoedrer, Elisabeth Shue, Dermot Mulroney, Christopher Shand, Karl Girolamo, Emma Bell, John Doman, Andrew Shue
    Produzione: Elevation Filmworks, Ursa Major Films
    Distribuzione: Moviemax
    Paese: USA 2007
    Uscita Cinema: 18/07/2008 Genere: Commedia, Drammatico
    Durata: 95 Min

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    Trama: Gracie è una liceale bionda con due miti : il calcio e suo fratello Johnnie, per cui ha una ammirazione infinita. Lui è un calciatore di talento e che gli insegna i trucchi dello sport, lei che è la sua prima tifosa lo segue ovunque. Una sera, dopo uno sfortunato calcio di rigore tirato da Johnnie che fa perdere una importante partita contro la squadra rivale da sempre, un incidente d'auto tronca per sempre la vita del giovane. Gracie cade nello sconforto più totale, si riprende solo pensando che la cosa giusta da fare sia sostituire in squadra Johnnie. Ma il padre non vuole saperne di allenarla e la scuola si oppone ad avere una ragazza in una squadra di maschi. Ma Gracie è tosta e non vuole mollare ...

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    Commento: Può una donna giocare a calcio in una squadra di maschi ? Come si riesce ad abbinare la femminilità con un gioco rude che vive di calci ad una sfera ? Con la tenacia e l'applicazione (e tanto tanto spreco di uova, se nonostante tutti i warning che vi daremo nella recensione andrete in sala a vedere questo film scoprirete il perchè) Davis Guggenheim (direttore di Gossip, film giovanile sul pericolo del pettegolezzo dal valore non disprezzabile e sopratutto riprese Al Gore nel documentario denuncia Una scomoda verità) pensa davvero di si. O almeno, per poter fare il suo film vuole mostrarlo anche se in fondo non ne è assolutamente convinto visto con quanta scialba leggerezza ha impostato la pellicola (che è presa da una storia vera, quella di Elisabeth Shue che qua ha la parte della madre preoccupata e amorevole che fa gli straordinari, alal fine del film potete vedere delle foto che la ritraggono ai tempi).
    La trama è molto semplice, Gracie (il titolo originale del film porta il suo nome, la interpreta Carly Schroeder, bionda già vista nell'insostenibile film leonesco Prey-la caccia è aperta) adora il calcio e suo fratello, autentico talento naturale allenato dal padre con assiduità (uno spento e monoespressivo Dermot Mulroney, era colui che si sposava contro la volontà di Julia Roberts nel Matrimonio del mio miglior amico). Lei impara da Johnnie un po' di trucchi e a credere in quello che fa perchè chi vuole può (la frase rimbomberà a lungo nel vuoto del film, non prendete nota perchè non ve ne è davvero bisgno), ma purtroppo l'amatissimo congiunto muore dopo aver sbagliato il rigore decisivo contro gli avversari di liceo del Kingston (tutto è giocato ovviamente come se fosse un Germania-Italia finale mondiale) in un incidente d'auto (solo lui ovviamente, gli altri della squadra no perchè il dolore deve essere molto circostanziato per farlo sembrare più eclatante). Gracie prende per eredità la vita del fratello, se ne fotte se le danno della lesbica dato che non frequenta più ragazzi (l'amica le dice poi che se lei fa la lesbica isolandosi per allenarsi appelleranno così pure lei per associazione, una banalità disarmante), alleva in una gabbia troppo piccola un falchetto per poi liberarlo (associazione di idee che evidentemente non ha bisogno di spiegazioni spazio/morali) e tra fango e acqua tempra il corpo lottando contro gli ottusi della scuola e il padre che dicono e pensano in maniera chiusa e improrogabile il fatto che una donna non può giocare con i maschi. Una noia mortale questo film, un pentolone concentrato di inutile moralità spicciola di nessun valore, dal finale scontatissimo e che perde ogni interesse nel far vedere almeno l'intensità delle partite dato che quello che succede al di fuori del campo è privato di ogni intensità. Pensiamo ad esempio alla scena dell'allenamento : mentre lei cerca di fare il gol che le permetterebbe di entrare in squadra (qualcuno scommetterebbe che non ce la farà?) arriva una squadra femminile di hockey su prato che nulla c'entra e nulla aveva a che fare per mostare che il mondo la destina di già nonostante la sua ostinata battaglia. ma ci sono tantissime altre banalità, la famiglia con i figli maschi più piccoli che sembra dire "ma che ci fa questa nel mezzo?" (e lei pure lo chiede al padre se voleva fosse un maschio), l'allenamento serale nel campo vuoto con l'amico che pure fanno sembrare gay a confortarla e (udite!udite!) un aula di tribunale con tanto di giudice.
    Allenatori rudi all'esterno ma comprensivi dentro, amici che vogliono trombarsela e intanto non la vogliono in squadra per far alzare l'orgoglio della razza maschio, lei esce con la minigonna solo per poter scrivere con la bomboletta sotto un ponte il nome del fratello rifiutando le avances di chi giustamente chiede dopo che lei ne ha provocato il sommovimento di ormoni, sono le scondite cose che completano il magro pasto.
    Che sia una storia vera o meno poco importa (e comunque non è sicuramente vera così altrimenti è fantascienza) e poi mostrare una partita di calcio giovanile scolastico come se fosse l'ultima spiaggia della vita con un tiro che fa il peso del successo (messaggio tra l'altro di dubbio gusto) in maniera tanto banale è come invitare tutti a lasciare la sala, sopratutto se sapeste il finale in anticipo che chiude l'arco della povertà scenica nel peggiore dei modi.
    Tra l'altro c'era un ottimo esempio da seguire, quel Sognando Beckam ben più valido ed interessante, dove la vita delle ragazze pallonare non era legata al fatto che esisteva solo quello (ad un certo punto il padre lascia pure il lavoro che mantiene la famiglia per allenare la figlia a vincere la "barboon scolastic cup") ma il fatto di riuscirci poteva dare una soddisfazione personale circostanziata e serena, oltrettuto in un contesto dievrtentew, spiritoso, interessante. Qui banali intenti pseudo drammatici affossano ogni speranza e ci fanno rimpiangere il costo del tempo perso (non aprliamo del costo del biglietto).
    In definitiva un film femminil pallonaro di una banalità disarmante, noioso e tedioso che vuole anche pedantemente insegnare, da evitare con cura per non rimpiangere tempo e denaro. Chi odia il calcio odierà oltremodo questo film, chi ama il calcio lo odierà doppiamente in quanto trattare il tema in maniera così banale per chi lo conosce mostra tutte le falle di storia infelice in modo eclatante.
     
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1 replies since 3/7/2008, 11:45   214 views
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