Lola

di Rainer Werner Fassbinder

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    Lola
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    di Rainer Werner Fassbinder


    Con Mario Adorf, Barbara Sukowa, Armin Mueller-Stahl, Udo Kier

    Marie-Louise, in arte Lola ( evidentissimo l’omaggio a L’angelo Azzurro ), è una giovane ragazza madre che si esibisce in un bordello di provincia, sempre più spesso teatro, tra una bevuta e uno spettacolino, degli affari e delle speculazioni degli uomini più potenti ed influenti della piccola città, ormai sempre più corrotta. L’arrivo di un integerrimo funzionario, venuto ad assumere la carica di assessore all’urbanistica minaccia di minare la tranquilla sintonia d’intenti politico-economica instaurata tra il sindaco e i corrotti imprenditori della città ( critica/spaccato della Germania adenaueriana del boom economico nel decennio post bellico ), uno fra tutti il ricco e rude costruttore Schuckert, che trova proprio nella nostra Lola il divertimento prediletto. Riuscendo a celare la sua "professione" Lola conosce e riesce facilmente ad affascinare l'assessore Von Bohm, ammirato ed incensato continuamente per la sua moralità dalle persone che la circondano, le quali spesso sottolineano, esplicitamente o meno, l'abisso che la divide da una persona del genere. A sottolinare la differenza tra i due c'è un particolarissimo ( e bellissimo ) uso di luci colorate, rosse-arancioni, calde, sensuali come il tramonto per Lola, mentre per Von Bohm Fassbinder sceglie colori chiari, puliti, giallo per il giorno e toni che vanno dall'azzurrino al lillà per la sera.
    Von Bohm, una volta scoperta la verità, è deciso, accecato dalla rabbia e dalla gelosia, a distruggere Schuckert e far crollare tutto il sistema corrotto che rappresenta, ma riuscirà a rinunciare per questo alla donna di cui si è innamorato?

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    Mai come in questo film, insieme a “il matrimonio di Maria Braun” ( gli sceneggiatori sono i medesimi ) si sottolinea la coincidenza della figura della protagonista femminile con l’unica protagonista che Fassbinder ama ritrarre in ogni pellicola: la Germania dilaniata che cerca di ricucire i propri pezzi, che cerca la propria identità dopo la guerra. Attorno a lei si affaccendano molti uomini ma ognuno vede in Lola solo quello che vuole vedere o gli conviene oppure ancora quello che crede di conoscere. Il giovane idealista vorrebbe salvarla e affrancarla dalla sua condizione, ma in fondo la vede come una povera creatura incapace di azioni od opinioni proprie. Più volte nei discorsi con Lola cogliamo quanto egli la voglia per sé, ma non la stimi veramente come persona, forse la ama o forse la vede solo nello stesso modo in cui vede la città, cioè un agnello da difendere ( sottrarre? ) dagli artigli rapaci del cinico imprenditore. Emblematica l’asta tra i due per averla ( fallimentare perché Lola li caccia entrambi ), speculare alla "compravendita" finale Schucker-Von Bohm ( il quale per la prima volta viene illuminato dalle stesse luci rosse di tutto il bordello quasi a livellarlo moralmente con tutti gli altri ), questa volta Lola accetta il ruolo di oggetto per ristabilire quell’equilibrio perso ( e che le varrà un certo tornaconto ) e per regalarci un finale cinico in cui nessuno è veramente salvo. Il giovane Esslin divenuto servo dei potenti e Von Bohm che si crogiola in un’illusione di felicità, in realtà schiava del perbenismo di facciata e che nasconde le fondamenta marce e corrotte che egli voleva estirpare. I "cattivi" vincono e ottengono quello che vogliono, i "buoni" si covertono al sistema credendo di ottenere quanto desiderato, ma pagandolo in realtà molto più di quanto vale.

    DVD - Scheda tecnica:


    Il dvd che ho visionato è contenuto nel Cofanetto Fassbinder a 7 dvd, ( tutti i film si trovano anche singolarmente ) per le foto vi rimando al bellissimo Photoalbum ( e commento ) di Ivs, sicuramente molto più ferrato di me in materia tecnica. Io mi limito a concordare sul buon master, a mio modo di vedere ( e fruire: ho una semplice tv ) e buon audio ( originale 2.0 con i sub ita per non udenti fissi e italiano 2.0 con l'opzione dei sottotitoli per non udenti ). Il film ci viene proposto in edizione integrale, le parti integrate sono sottotitolate quindi è mantenuto il doppiaggio originale, in alcune di queste scene il video risulta meno nitido e un pò granuloso sullo sfondo, ma sono davvero brevi momenti. Per tutto il resto del film il master è ottimo e rende perfettamente il gioco continuo di luci e colori che caratterizza la pellicola.

    Extra: Tutte le donne di Fassbinder" ( 42 min )
    “Gli uomini non sono interessanti come personaggi perché fanno sempre e soltanto le cose che devono fare per forza, mentre le donne, di cui si dice sempre che hanno un ruolo predeterminato, sono spesso individualmente capaci di liberarsene e fare cose inaspettate. Per me il cinema è inanzittutto qualcosa che ha a che fare con la fantasia, vorrei che risultasse evidente che la fantasia dei cosiddetti non eroi, il loro bisogno o desiderio di fantasia sia molto più intenso di quelli dei cosiddetti eroi, tutto questo è molto difficile da mostrare al cinema, lo so, ma devo tentare ugualmente perché gli eroi, i personaggi eroici, quelli che sono, diciamo così, da ammirare, non mi interessano affatto.”

    Alle accuse di misoginia si difese dicendo “non sono misogino, prendo solo le donne più seriamente degli altri.” E di questo bisogna assolutamente dargliene atto, non c’è spazio per gli stereotipi nel cinema del regista bavarese. Nell’altro documentario Fassbinder ci racconta di essere cresciuto in una casa affollata e di aver capito tardi il ruolo del padre e della madre. Dopo la separazione crescerà soprattutto con la madre, imparando a conoscerla per la prima volta come madre e come donna allo stesso tempo, e questo si riflette nei suoi film in cui la donna non è mai una figura stereotipata, non la dipinge mai come il solito esserino fragile, delicato e bisognoso di protezione, ma come una persona con tutti i pregi e i difetti del caso e, nel caso di Lola o Maria Braun con una spiccata “voglia di rivalsa e affermazione.”
     
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  2. Petrucci
     
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    Cara Trissuccia meriteresti un premio dal forum per il lavoro svolto su Fassbinder. Ottima rece di un film che non ho ancora visto ma penso che quasi certamente prenderò il cofanetto Fassbinder per completare le mie conoscenze.

    Ho come lo strano sentore che nel forum Fassbinder non sia proprio in pole position :shifty: e questo mi spiace molto perchè Wenders, Herzog e Fassbinder stanno sullo stesso piano (anzi...ne avrei da dire ma taccio). Ma se di Wenders quasi tutti hanno visto qualche film, già di Herzog si stenta di più e con Fassbinder si rischia la tabula rasa! Il perchè lo so già da me e non voglio ulteriori digressioni, dico solo 'Wake up!' Questo è Grande Cinema e questo se non sbaglio non è un forum sul puntocroce! K*zzo! :angry:

    Scusate l'infervoramento ma quando ce vò ce vò :)
     
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  3. Kurtz
     
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    Grandissimo film. Per me uno dei più belli di Fassbinder. Una commedia ferocissima, con quel finale terribile, dove è proprio vero, i "cattivi" regnano sovrani e proliferano sull'integrazione nelle maglie del cinismo dei "buoni".
    Bellissima la citazione che hai postato del regista sui personaggi femminili. Concordo assolutamente.

    CITAZIONE (Petrucci @ 28/8/2008, 16:22)
    Ho come lo strano sentore che nel forum Fassbinder non sia proprio in pole position :shifty: e questo mi spiace molto perchè Wenders, Herzog e Fassbinder stanno sullo stesso piano (anzi...ne avrei da dire ma taccio). Ma se di Wenders quasi tutti hanno visto qualche film, già di Herzog si stenta di più e con Fassbinder si rischia la tabula rasa! Il perchè lo so già da me e non voglio ulteriori digressioni, dico solo 'Wake up!' Questo è Grande Cinema e questo se non sbaglio non è un forum sul puntocroce! K*zzo! :angry:

    Scusate l'infervoramento ma quando ce vò ce vò :)

    è vero, non si conosce molto di Fassbinder, ma secondo me nel forum c'è proprio una "ignoranza" (nel senso etimologico del termine) del cinema tedesco tout court, anche di quello dei 70s. Di Wenders devo dire che amo poche cose (le escursioni americane), mentre preferisco Fassbinder col suo eccesso melodrammatico, con l'amore reiterato per il cinema classico americano (Sirk su tutti) o le sue radiografie terribili dei rapporti umani, ridotte all'osso, teatrali nel senso migliore del termine (Le lacrime amare di Petra von Kant); e ovviamente Herzog, che secondo me è quello al contempo più eccessivo/audace ma anche più rigoroso, con le sue folli storie di folli e invasati (da Kaspar Hauser a Fitzcarraldo e Aguirre, su su fino a Timothy Treadwell, "protagonista" di quello squarcio spaventoso sulla violenza e l'insensibilità della Natura nei confronti dell'Uomo, Grizzly man per me è uno die più grandi film degli ultimi anni, con un potere emotivo e tematico di devastante bellezza).
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 28/8/2008, 17:18)
    Grandissimo film. Per me uno dei più belli di Fassbinder.

    Frase che non faccio che ripetere ad ogni visione di un film di Fassbinder che non ho ancora visto, :lol: :wub:

    Grazie per i commenti ragazzi e concordo sul poco richiamo che sembra avere il cinema tedesco, Fassbinder quasi ignorato... salta fuori raramente nei discorsi ed è un peccato perchè ha davvero una interessantissime e vastissima filmografia, di cui il confanetto è uno spaccato esplicativo perfetto. :D
     
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  5. Kurtz
     
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    I miei preferiti forse restano però Veronika Voss (che ebbi la fortuna di vedere al cinema, in pellicola :D a una rassegna), summa del cinema fassbinderiano e anche uno dei più grandi omaggi al cinema e alle star del cinema (e al cinema americano come genere) - e dall'altro Le lacrime amare di Petra von Kant, che è uno die più rigorosi e "semplici", un vero kammerspiel
    Tra l'altro concordo con chi definisce Fassbinder il più tedesco dei registi della Neuer Deutscher Film, sia Wenders che Herzog sono (per motivi del tutto diversi) molto più cosmopoliti. Nonostante anche Fassbinder tragga moltissima linfa dal cinema americano, resta sempre molto "tedesco"; gli altri due che forse quell'influenza la mostrano anche in modo molto più diluito divengono però meno "tedeschi" e molto più mondiali. Herzog con la sua personale indagine della violenza della natura e dei suoi folli, Wenders col suo cinema più "intellettuale" e freddo.
     
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  6. Petrucci
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 28/8/2008, 22:57)
    Tra l'altro concordo con chi definisce Fassbinder il più tedesco dei registi della Neuer Deutscher Film, sia Wenders che Herzog sono (per motivi del tutto diversi) molto più cosmopoliti. Nonostante anche Fassbinder tragga moltissima linfa dal cinema americano, resta sempre molto "tedesco"; gli altri due che forse quell'influenza la mostrano anche in modo molto più diluito divengono però meno "tedeschi" e molto più mondiali. Herzog con la sua personale indagine della violenza della natura e dei suoi folli, Wenders col suo cinema più "intellettuale" e freddo.

    Non posso essere più d'accordo. :D Fassbinder è pregno di Germania della sua storia e questo me lo rende affascinantissimo proprio perchè amo respirare e cercare di capire la sua visione della Germania '70 e credo che nei suoi film, che peraltro trattano tematiche di riflesso personali, offrano una prospettiva sincera e veritiera di quell'epoca. Ripeto a me richiama molto un Pasolini tedesco, che al di là delle sue 'sofferenze' personali aveva un lucido occhio sulla società. Herzog, che adoro, è un regista apolide se vogliamo, le sue tematiche sono universali nonostante alle volte attinga a piene mani dalla letteratura tedesca (Woyzeck) e cinema espressionista teutone (Nosferatu) ma ripeto potrebbe essere anche indiano e non cambierebbe la sostanza. Wenders ha sempre avuto negli occhi l'America e anche se un distinguo lo si dovrebbe fare tra i film 'tedeschi' e quelli girati in usa..rimane sulle sue tematiche quali il viaggio etc.

    A sto punto però mi piacerebbe spolverare anche qualcun altro al di fuori della Triade, perchè il Nuovo Cinema Tedesco è anche Reitz, Kluge, Schleiermacher...Reitz con i suoi Heimat sicuramente ha voluto dare lo spaccato attraverso le varie epoche della Germania.
    Kluge però è stato il Vate, è stato lui a firmare il manifesto di Oberhausen e molte tematiche legate al terrorismo tedesco nascono da sue idee...sarebbe da riscoprire Alexander Kluge...ma forse ora chiedo troppo ;)

    Cmq queste sono le discussioni che mi piacciono cari miei...Lunga vita al Cinema e ai suoi Cultori :lol:
     
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  7. ednorton85
     
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    mi state facendo venire una voglia pazzesca
    Tris non ho letto un cacchio,ma prometto di farlo appena ho tempo...intanto GRANDE in anticipo
    e i signori scusassero l'ignoranza :ph34r:

    Edited by ednorton85 - 29/8/2008, 08:24
     
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  8. Kurtz
     
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    CITAZIONE (Petrucci @ 28/8/2008, 23:41)
    CITAZIONE (Kurtz @ 28/8/2008, 22:57)
    Tra l'altro concordo con chi definisce Fassbinder il più tedesco dei registi della Neuer Deutscher Film, sia Wenders che Herzog sono (per motivi del tutto diversi) molto più cosmopoliti. Nonostante anche Fassbinder tragga moltissima linfa dal cinema americano, resta sempre molto "tedesco"; gli altri due che forse quell'influenza la mostrano anche in modo molto più diluito divengono però meno "tedeschi" e molto più mondiali. Herzog con la sua personale indagine della violenza della natura e dei suoi folli, Wenders col suo cinema più "intellettuale" e freddo.

    Non posso essere più d'accordo. :D Fassbinder è pregno di Germania della sua storia e questo me lo rende affascinantissimo proprio perchè amo respirare e cercare di capire la sua visione della Germania '70 e credo che nei suoi film, che peraltro trattano tematiche di riflesso personali, offrano una prospettiva sincera e veritiera di quell'epoca. Ripeto a me richiama molto un Pasolini tedesco, che al di là delle sue 'sofferenze' personali aveva un lucido occhio sulla società. Herzog, che adoro, è un regista apolide se vogliamo, le sue tematiche sono universali nonostante alle volte attinga a piene mani dalla letteratura tedesca (Woyzeck) e cinema espressionista teutone (Nosferatu) ma ripeto potrebbe essere anche indiano e non cambierebbe la sostanza. Wenders ha sempre avuto negli occhi l'America e anche se un distinguo lo si dovrebbe fare tra i film 'tedeschi' e quelli girati in usa..rimane sulle sue tematiche quali il viaggio etc.

    A sto punto però mi piacerebbe spolverare anche qualcun altro al di fuori della Triade, perchè il Nuovo Cinema Tedesco è anche Reitz, Kluge, Schleiermacher...Reitz con i suoi Heimat sicuramente ha voluto dare lo spaccato attraverso le varie epoche della Germania.
    Kluge però è stato il Vate, è stato lui a firmare il manifesto di Oberhausen e molte tematiche legate al terrorismo tedesco nascono da sue idee...sarebbe da riscoprire Alexander Kluge...ma forse ora chiedo troppo ;)

    Cmq queste sono le discussioni che mi piacciono cari miei...Lunga vita al Cinema e ai suoi Cultori :lol:

    Apolide! Ecco il termine esatto, per Herzog. Herzog, per me, è herzoghiano e non può essere altrimenti :D
     
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    CITAZIONE (Petrucci @ 28/8/2008, 23:41)
    CITAZIONE (Kurtz @ 28/8/2008, 22:57)
    Tra l'altro concordo con chi definisce Fassbinder il più tedesco dei registi della Neuer Deutscher Film, sia Wenders che Herzog sono (per motivi del tutto diversi) molto più cosmopoliti.

    Non posso essere più d'accordo. :D Fassbinder è pregno di Germania della sua storia e questo me lo rende affascinantissimo proprio perchè amo respirare e cercare di capire la sua visione della Germania '70 e credo che nei suoi film, che peraltro trattano tematiche di riflesso personali, offrano una prospettiva sincera e veritiera di quell'epoca.

    Mi accodo e concordo, Fassbinder un tedesco che amava la Germania e per questo la criticava aspramente, senza sconti, quanto qualcosa ti sta veramente a cuore è un dovere morale muovere delle critiche, far presente che i problemi vanno risolti e non nascosti.
    CITAZIONE (Petrucci @ 28/8/2008, 23:41)
    Reitz con i suoi Heimat sicuramente ha voluto dare lo spaccato attraverso le varie epoche della Germania.

    Ahhh i 3 Heimat davvero devono essere spettacolari, vorrei papparmeli presto ma i prezzi :ph34r:
    NB: c'è la rece di eddolo del primo heimat :wub:
    @ edoniel: su Fassbinder buttati a mani basse appena puoi, adorerai :wub:

    La mia top3Fassbinderiana per ora è Petra, 13lune e Martha/Veronika ( che ri-vedo domani, rece ( ultima! ) nei giorni a seguire :D )

     
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  10. Petrucci
     
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    Visto oggi ;) Finale superlativo in cui i 'buoni' e i 'cattivi' si fondono in un tutt'uno..esemplificazione poi di una società che trascina verso il basso anche chi ha nelle proprie intenzioni principi morali e valori. Il sistema vince o meglio tutti perdono. L'unico che può godersi l'happy end è il solo Schucker il solo interessato al buisness e completamente avulso da ogni sorta di 'empatia umana', ma di certo la sua soddisfazione non può che essere superficiale e di sicuro poco consolante.
     
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9 replies since 27/8/2008, 23:03   210 views
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