Veronika Voss

di Rainer Werner Fassbinder

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    I'm seeing a tunnel at the end of all these lights

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    Veronika Voss
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    di Rainer Werner Fassbinder


    con Rosel Zech, Hilmar Thate, Annemarie Düringer, Peter Berling

    Robert, giornalista sportivo che scrive poesie ed ha un animo puro e romantico, incontra in una notte piovosa una donna spaesata e confusa, le offre “ombrello e protezione”, ma rimane talmente affascinato da quella creatura indifesa che inizia ad indagare su di lei, scopre che si tratta di Veronika Voss, una famosa attrice dell'UFA in declino. Scopre anche che è una pedina di un cinico e crudele ingranaggio, Veronika è infatti vittima di una psichiatra, la dottoressa Katz, che somministra morfina ai pazienti in cambio dei loro beni, come fermare il piano diabolico e salvare Veronika? Ma Robert può salvarla anche da se stessa? E a quale prezzo?

    ”Luce e ombra sono i due segreti del cinema, lo sapeva… Il chiaroscuro può osservarlo su di me, mi trova una bella donna?”
    “Una bellissima donna.”
    “Una donna con dei lati chiari e dei lati oscuri.”


    Un film sui contrasti umani che dividono e uniscono, resi visivamente con continui chiari scuri, sui quali spicca e constrasta l'asettica e glaciale "bianchezza" della clinica ( arcigna matrigna di quella che sarà la Lacuna ^_^ ) che non ha niente di limpido e sottolineato dall'uso straniante della musica, sia quella originale che le canzoni stile 50’s americano che inframmezzano la pellicola e che poco si addicono ai momenti profondamente tradici della pellicola secondo l'espediente, caro a Fassbinder, del contrappunto, cioè esprimere, attraverso la colonna sonora, sentimenti esattamente opposti a quelli che si vogliono esprimere con le immagini. Un grande omaggio al cinema americano, Viale del tramonto su tutti, dai titoli di testa, alla fotografia in bianco e nero, i primi piani carichi di pathos di Veronika che tanto ricorda il personaggio di Gloria Swanson, la carrellata iniziale sotto la pioggia scrosciante e nel tram.
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    La tragica fine ci è svelata fin dalla scena iniziale, Veronika è al cinema e sta guardando una triste quanto profetica scena di un suo vecchio film dei tempi d’oro, non resiste alla visione ed esce prima della fine sconvolta, mentre accanto a lei troviamo lo stesso Fassbinder, compiaciuto spettatore. Perché Fassbinder ci svela tutto nella prima scena? Perché non lascia che lo spettatore scopra tutto da solo, col tempo? Semplicemente perché non è importante che si occupi della storia in sé, gliela offre su un piatto d’argento così che possa sezionarla con il coltello e capire veramente quello che sta guardando e, soprattutto, cosa c’è sotto, ovvero la storia di un popolo che sta cercando di dimenticare e cancellare quanto più velocemente possibile il passato, che è causa di indicibili dolori, impossibili da sopportare.
    Emblematico il parallelo tra i coniugi ebrei e Veronika, entrambi pazienti della stessa dottoressa. Se i primi non riescono a dimenticare i dolori subiti nei campi di concentramento, Veronika, di contro, cerca di dimenticare il periodo in cui era all’apice del successo, ( protetta da Goebbels ) e la spirale in cui è caduta ora. Il processo di cancellazione per Veronika è iniziato da tempo, evidente dal flashback in cui dice al marito di spegnere la radio ( che stava trasmettendo un bollettino di guerra ) perché non arriverà la guerra nella loro casa, nella loro bellissima, luccicante casa e lei non vuole sapere cosa accade, non vuole sapere qual è il prezzo che altri stanno pagando per la fortuna che ha lei al momento.
    Se Viale del tramonto ci mostrava uno spartiacque umano e artistico, Veronika Voss ce ne mostra uno storico/politico: la Germania del dopoguerra che si affida ai “nuovi padroni”, con l’aiuto degli Stati Uniti, rappresentati dal soldato americano sempre presente alla clinica, senza fare mai qualcosa di veramente concreto ma garantendo/rendendo possibile che quel qualcosa venga fatto, nello stesso modo in cui i personaggi si affidano alla psichiatra e alla sua morfina, veicolo di oblio per cancellare i proprio ricordi, cancellare la memoria e l’unico modo per farlo è, infine, annullare se stessi. Veronika ha un unico momento di beffarda quanto inutile rivalsa durante la sua festa d’addio quando, con tutti i carnefici al suo capezzale, canta abbandonata sul letto “Memories are made of this”.

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    Si, l’arrivo e la partenza sono le cose belle della vita.”



    CURIOSITA’:
    > E’ ispirato alla vicenda dell'attrice Sybille Schmitz, suicida nel 1955 per un’overdose di sonniferi, per la morte della quale fu indagato il medico curante;
    > Orso d'oro al Festival di Berlino 1982;
    > I dialoghi italiani sono curati da Dacia Maraini;

    DVD - Scheda tecnica:


    Il dvd che ho visionato è contenuto nel Cofanetto Fassbinder a 7 dvd, ( tutti i film si trovano anche singolarmente ) per le foto vi rimando al bellissimo Photoalbum ( e commento ) di Ivs, sicuramente molto più ferrato di me in materia tecnica. Io mi limito a concordare sul buon master, a mio modo di vedere ( e fruire: ho una semplice tv ) e buon audio ( originale 2.0 con i sub ita per non udenti fissi che, dopo aver visto tutto il cofanetto, risultano un po’ fastidiosi, doveroso che ci siano, avrei preferito anche l’opzione di quelli semplici, e italiano 2.0 con l'opzione dei sottotitoli per non udenti ). Ottimo video, esalta perfettamente la bella fotografia in bianco e nero, nitida e definita nei contrasti di luci e ombre.
    Extra: solo le filmografie, :(

     
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  2. Petrucci
     
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    Eccellente recensione :D Bravissima Tris :D

    Questo film al di là della storia raccontata ci sono cose che non possono essere dimenticate per chi ama il Cinema o dice di amarlo: La luce. Il bianco e nero agghiacciante. Le risoluzioni grafiche per i cambi di scena. La colonna sonora e la canzone di Veronika. Il piccolo parco fitto di alberi dove Robert incontra Veronika, le poesie di Robert...

    "Svuotato da ogni memoria ridotta a cinque sfere di vetro senza foglie, senza futuro. Ieri sarebbe stato un buon giorno per morire oggi l’ultimo viene mangiato dai cani. ”

    Somma sintesi del cinema di Fassbinder in un lavoro che iniziò a preparare fin dagli inizi della sua carriera, quando, avendo pensato di affidare una parte in un suo film a una vecchia star dell'UFA, Sybille Schmitz, era venuto a sapere che si era suicidata nel 1955, a Monaco di Baviera, dopo anni di tracollo profondamente segnati dagli stupefacenti. Intrigato dal mistero che circondava questo tragico personaggio, il regista ha voluto costruire il film come una ricerca di identità, capovolgendone inizialmente il percorso...

    E' un vero peccato che sia sempre io a rispondere a questi post e poi magari vedo paginate di risposte sui transformers o qualche altro fumettone, ma probabilmente sono io che sono diventato miope e non vedo quello che vorrei vedere e viceversa...Di certo ignorando Fassbinder si perde qualcosa che può essere molto se si ama il Cinema...
     
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    CITAZIONE (Petrucci @ 1/9/2008, 15:02)
    "Svuotato da ogni memoria ridotta a cinque sfere di vetro senza foglie, senza futuro. Ieri sarebbe stato un buon giorno per morire oggi l’ultimo viene mangiato dai cani. ”

    Bellissima la poesia di Robert :wub:
    CITAZIONE (Petrucci @ 1/9/2008, 15:02)
    E' un vero peccato che sia sempre io a rispondere a questi post e poi magari vedo paginate di risposte sui transformers o qualche altro fumettone, ma probabilmente sono io che sono diventato miope e non vedo quello che vorrei vedere e viceversa...Di certo ignorando Fassbinder si perde qualcosa che può essere molto se si ama il Cinema...

    Mi sono lanciata in queste recensioni proprio con lo scopo di incuriosire chi non ha mai visto un film di Fassbinder e magari immagina una filmografia di film noiosi e di maniera, mentre, a mio modo di vedere, il suo cinema, pur essendo ricchissimo di spunti, sottotesti, metafore è anche un tipo di cinema abbastanza fruibile anche per chi non ama i polpettoni ( in linea di massima almeno ), le storie non sono nè troppo incasinate nè incomprensibili poi sta al singolo spettarore scegliere o meno di approfondire alcune tematiche, personaggi o scene a seconda di quanto gli interessa "scavare", ma resta godibilissimo anche ad una visione più leggera. Ed è anche un piacere per gli occhi, vista al maestria tecnica del regista bavarese, l'uso mai banale di luci, colori, inquadrature... davvero da scoprire sotto più punti di vista. Almeno a mio modo di vedere.

    Nel frattempo aspettiamo eDoinel e il colonnello :lol:
     
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  4. .Makko.
     
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    :ph34r:
    SPOILER (click to view)
    vergogna.........mai visto nulla di Fassbinder (ho adocchiato da mesi un cofanetto di 6-7 film, ma costa una cifra inaudita)
     
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    eh si costa un botto :wacko: per ammortizzare la botta ho messo via 10 euro al mese da gennaio a luglio e l'ho preso :lol:
     
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  6. Petrucci
     
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    Sono passato sabato per prenderlo da fnac, ma c'era una sola copia tra l'altro mezza aperta e costava 91€...così ho rimandato...

    lo dicevo una volta a kurtz..che prenda pure piede il bluray così io mi pappo tutti i dvd a 2/3€ che ce li tireranno dietro...e magari cofani e controcofani! :shifty: :woot:
     
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    magari.... no io da MOndadori l'ho trovato a 69, veniva 10 euro a dvd, altrimenti ciao
     
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  8. Sixx^
     
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    CITAZIONE (Petrucci @ 1/9/2008, 23:48)
    Sono passato sabato per prenderlo da fnac, ma c'era una sola copia tra l'altro mezza aperta e costava 91€...così ho rimandato...

    lo dicevo una volta a kurtz..che prenda pure piede il bluray così io mi pappo tutti i dvd a 2/3€ che ce li tireranno dietro...e magari cofani e controcofani! :shifty: :woot:

    Non vedo l'ora...specie per i film datati :wub:
     
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  9. Kurtz
     
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    be' bisogna vedere se il bluray si interesserà a stampare anche classici meno "vendibili" come quelli fassbinderiani.
    Io, questo film qui ebbi il piacere di vederlo addirittura in pellicola, al cinema. Esperienza indimenticabile. Per me insieme a Petra von Kant il più bello (e il più crudele) di Fassbinder.
     
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8 replies since 30/8/2008, 12:54   183 views
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