Il Pranzo Onirico

di Eros Puglielli

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  1. l'elettrodo fuggente
     
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    ho trovato questa recensione qui, è un'ottima recensione e la posto, anche perchè non saprei fare di meglio.

    Prodotto dalla River Film, il cortometraggio racconta la storia di Luca, ventenne timido e stralunato (ancora una volta interpretato da Cristiano Callegaro), che viene ufficialmente presentato ai parenti della sua ragazza, Prisca. Nel corso di un’allucinante pranzo all’aperto nell’assolata campagna romana, tra parenti rozzi o schizzati che impongono in continuazione di spostare la tavola, scatta in Luca uno strano meccanismo di rifiuto dalla realtà. Spesso si addormenta e viene tormentato da un’incubo nel quale si vede barbaramente ucciso da loschi individui in nero. Un incubo destinato a diventare realtà...
    Grazie al budget "vero", il regista non trova più freni alla propria delirante immaginazione e impreziosisce uno stile narrativamente già potente con mezzi linguistici finalmente adeguati, come una fotografia curata e visionaria che privilegia la distorsione del reale grazie all’uso del grandangolo, tra splendide immagini della campagna quieta e assolata che contrastano con le esplosioni di violenza, e sorprendenti virtuosismi (indimenticabile la soggettiva della palla da tennis che colpisce in faccia Luca). Al centro della storia una situazione tipicamente farsesca, il fidanzato timoroso dall’aria sfigata presentato all’esigente famiglia della ragazza; come in Dorme Puglielli gioca con il disadattamento del protagonista nella realtà circostante, ma stavolta ingigantisce le crisi di inferiorità accanendosi in maniera sadica col suo personaggio: Luca viene ridotto a nullità nel paragone con un tipico damerino da spot pubblicitario che secondo il padre di Prisca sarebbe il fidanzato ideale per la figliola, è vergognosamente insultato nella sua virilità, non ha il coraggio di reagire al disgustoso comportamento del cugino psicopatico di Prisca (Marco Bonini), che durante il pranzo la palpa smaniosamente, e viene barbaramente ucciso più volte (dai suoi incubi?).
    E nel mondo colorato e grottesco dell’autore emergono inquietanti pulsioni di sesso e morte che prima erano solo in secondo piano, la risata liberatoria si raggela e fa male. Senza chiacchiere didascaliche, Puglielli traduce in immagini sempre eloquenti un disprezzo teso e vibrante per l’inciviltà di un popolo rozzo e fatiscente, prigioniero di convenzioni e delle proprie tentazioni, per il quale neanche più la fuga nel sogno può donare appagamento. E nel finale, quando Luca troverà il coraggio di reagire a "quelle facce di merda", provocando un’improvvisa crisi suicida nel cugino pazzo, lentamente i loschi figuri lovecraftiani dei suoi incubi si siederenno a tavola con lui. Non c’è via d’uscita...
    Un lavoro sorprendente, quindi, che fonde sapida compattezza del ritmo e virtuosismi visivi e narrativi (con il perfetto amalgamarsi di sogno e realtà) con una precisa visione autoriale espressa per pura forza cinematografica.

    Eros Puglielli è stato definito “enfant prodige”, e non a torto. Il cortometraggio permette al regista di esprimere tutta la sua capacità visionaria (i più attenti ritroveranno anche una vena lynchiana) in un’opera che tutto sommato presenta una trama molto semplice, ma che la scelta dei personaggi in primo luogo e la cura dei dettagli innalza a qualcosa di superiore. Il carattere farsesco permette di mescolare realtà e sogno e di sviscerare in maniera molto scanzonata i rapporti sociali in un periodo come quello moderno in cui soprattutto l’apparenza e la sostanza hanno valore, un lavoro sicuro, i “soldi sempre in tasca”, la cura del proprio aspetto. Luca però non ci sta, e cerca di sfuggire da questa realtà alienante addormentandosi nei momenti di maggiore pulsione emotiva, quasi a voler evadere nel sogno da questo mondo; ma la cosa non gli riesce perché anche lì viene perseguitato dai suoi “carnefici”, quattro ombre nere che non gli danno mai tregua. Il film fa ridere, e parecchio, e il merito va soprattutto ai protagonisti che riescono ad impersonificare perfettamente gli stereotipi che Puglielli ha in testa. Ulteriore nota a sua favore le musiche molto ben scelte.

    Un film assolutamente da vedere.

    VOTO : 9

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 14:59
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    Devo spostarti la discussione in cinema, perchè qui proprio non ci sta.

    Comunque Puglielli è veramente un regista da tenere osservato lavoro dopo lavoro. Hai visto "L'occhio di cristallo"?
     
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1 replies since 18/9/2005, 13:51   356 views
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