Il seme della discordia

di Pappi Corsicato

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  1. marsellus wallace
     
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    Il seme della discordia

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    Un film di Pappi Corsicato. Con Alessandro Gassman, Caterina Murino, Isabella Ferrari, Valeria Fabrizi, Michele Venitucci, Martina Stella, Angelo Infanti, Monica Guerritore, Iaia Forte, Rosalia Porcaro, Eleonora Pedron, Lucilla Agosti. Genere Commedia, colore 85 minuti. - Produzione Italia 2008. - Distribuzione Medusa - [Uscita nelle sale venerdì 5 settembre 2008]

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    Trama: Veronica è la bella e decisa proprietaria di un negozio di abbigliamento, assistita dalla giovane commessa evanescente Nike e ossessionata dalla madre che richiede a più riprese di avere un nipotino. Il marito Mario è sempre via per lavoro, ma Veronica non nutre nessun dubbio particolare su di lui. Una sera mentre torna a casa dopo il alvoro, viene assalitata da due uomini ma salvata dal custode Gabriele.
    Lei tace il fatto con i familiari, ma scopre di essere in cinta proprio nel momento che a Mario viene diagnosticata l'infertilità.
    Per la verace donna mediterranea i guai e i problemi sono appena cominciati, come le numerose domande che si pone su chi possa essere il padre.

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    Commento: Tratto da una novella di Heinrich von Kleist. Il regista napoletano Pappi Corsicato era dal 2001 con Chimera che non girava un film, ora torna con questa storia di maternità desiderata ma purtroppo non giunta dalla persona giusta, partecipando in concorso all'attuale festival di Venezia. Il seme del titolo è la creatura che Veronica attendeva con desiderio, che porta scompiglio nella sua vita. Lei è la bella e verace donna meridionale (interpretata dalla splendida bellezza Caterina Murino, ex bond girl, inquadrata da ogni possibile angolazione e con presente una scena sotto la doccia nude look retro) che gestisce un negozio di vestiti e sogna di ampliare la sua attività in un nuovo mega locale (il concept, come lo chiama lei).
    La madre di Veronica (Valeria Fabrizi) continua ad insistere perchè possa avere un nipotino, insinua il dubbio che il marito Mario (Alessandro Gassman in versione sciupafemmine), rappresentante di concime fertilizzante sempre in viaggio, possa avere un altra donna, e chiede con forza un test di fertilità per ambedue. Il test tra varie proteste viene eseguito, ma a quanto pare non serve più perchè Veronica rimane in cinta.
    Purtroppo quando i risultati del test comunque arrivano c'è una grossa sorpresa : Mario non può essere il padre in quanto infertile. Cosa può essere successo visto che veronica non ha memoria di tradimenti ?
    Tutto il film (una gustosa commedia con molto stile francese) verte sulla strepitosa silhouette di Caterina Murino, che si muove sulla scena completamente indisturbata e presente per il 90 % del film. Corsicato la fa vedere rispetto alle altre donne come se fosse totalmente emancipata per meriti propri e senza pecche, difatto anche il demerito della non prole non è suo, la parametra per esempio con l'amica Monica (Isabella Ferrari, amante caliente di Moretti in Caos calmo) che ha avuto 4 figli da 4 uomini diversi, totalmente stressata dal condurre un bar che interessa solo a lei. Anche la mamma pare avere troppe pecche, un matrimonio fallito e l'incomprensione per tante cose. Veronica addirittura dà la mancia al padre che non ha soldi (e non il contrario), propone e dispone e oltretutto cammina algida e statuaria come se sfilasse in passerella.
    Donna decisa, bellezza da urlo, imprenditrice ma non ... mamma, quando le altre molto meno realizzate socialmente sfornano figli a ripetizione. Corsicato insiste su questo tasto più volte, e fa dire al personaggio che ad un certo punto è meglio lasciar perdere.
    Ma come se fosse un intervento divino beffardo (non a caso il custode, interpretato da Michele Venitucci, si chiama Gabriele) ecco spuntare un intervento indiretto ed esecrabile, favorito dalla sua abitudine a sfilare di notte per quartieri in solitario con l'incasso nel reggiseno. Citando la Corazzata Potemkin (la scena delle scale) e Via col vento ("francamente non mi interessa", Gassman con Clark Gable, con tutto il rispetto per il figlio del grande mattatore, non ha nessun paragone), si costruisce il gioco delle indecisioni e delle conseguenze, con in mezzo uno spassosissimo quadretto con delle suore che battibeccano con Veronica ("L'unica rimasta in cinta a quel modo è la Vergine Maria!") venendo alle mani.
    Ci sono anche delle cose divertenti ed estemporanee nella fantasia della donna, come il quadro che ritrae l'annunciazione con Maria dotata di pancione, oppure un orgasmo floreale (scena che potete vedere iconizzata nel manifesto), tutte gradevoli parentesi di buon impatto.
    Non aspettatevi di avere un grande pathos nello scoprire chi è il vero padre, la cosa appare chiara da subito e la sgamate in fretta, i ricordi di Veronica in flash back sono macchinosi e neppure ben articolati, ma il senso del film non è questo, nonostante a un certo punto lei prende gli attributi e comincia una indagine personale quanto mai improbabile. Essendo sul genere commedia, questo non stona, prende le venature del grottesco, anche perchè pur in recitazioni non certo sublimi il clima rimane gradevole ed accettabile, senza sbalzi e nel generale pensiero dell'accettazione di un fatto devastante ("non figlio di un altro ma in fondo figlio tuo") come se fosse una risoluzione.
    Martina Stella (più famosa per i suoi gossip che per la sua carriera d'attrice iniziata come promessa alla grande con Muccino) è sulla scena con molto civetteria e solo contorno, come i vari personaggi comparsa intervenuti in via amichevole (Eleonora Pedron, Iaia Forte).
    In definitiva una commedia gradevole ma non solo, qualche spunto più che piacevole e un insieme soddisfacente in un ottica passatempo, che mostra il carattere di una donna manager e la voglia di maternità senza particolari cadute di tono. I maschietti in fondo non ci fanno molta buona figura in questa pellicola al femminile, sono un po' come il concime che serve a far fertilizzare il film, ma il messaggio finale che ne risulta è comunque ottimista, pur in loro presenza con i loro sbagli, in quanto senza di essi non potrebbero comunque vivere serenamente le famiglie. Di questi tempi un lavoro garbato senza eccellere in recitazioni e tecnica visiva come questo è già un buon risultato.

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    questa recensione sarà pubblicata su cine zone

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 14:58
     
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  2. Trinità&Bambino
     
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    Mi ha fatto proprio schifo.

    Schifo in toto, non so se salverei qualche cosa, ma la momento attuale non direi.

    Brutto!
     
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  3. Kurtz
     
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    Corsicato apre il suo film inseguendo, dal basso, diverse paia di gambe femminili, stabilendo sin da subito l'omaggio alla Donna che la sua ultima opera vuole essere neanche troppo sotterraneamente. Con un ritmo ballabile e colori sgargianti che hanno fatto tirare in ballo - non senza ragione - il gusto almodovariano, Il seme della discordia è in realtà in linea con un certo cinema nostrano degli anni Sessanta, citato sia iconograficamente (la prepotenza giunonica delle fattezze della Murino, più volte esaltate dalle scelte di regia), sia attraverso una serie di sequenze/azioni topiche: la Murino seduta sull'auto al bordo della carregiata mentre Gassman sostituisce una gomma, ancora la Murino che infila i soldi nel solco del reggiseno anziché in un moderno portafogli. Eppure, in questa sfilza di rimandi e di omaggi al corpo femminile è assente l'ombra del maschilismo, della riduzione del fascino muliebre alla sola evidenza fisica. Le donne di Corsicato sono imprenditrici moderne, affrontano la vita di petto, sanno essere indipendenti: la madre della protagonista ha cresciuto da sola la figlia, il personaggio della Ferrari addirittura «quattro figli, di quattro mariti diversi». Non manca neanche la citazione al musicarello: Martina Stella, che altrove seppellirei sotto una colata di cemento vivo, qui ha un'immagine frizzante da pin up, volutamente sopra le righe e esterna al contesto
    Non è un film perfetto, la risoluzione del "mistero" si attarda forse un po' troppo quando allo spettatore è (quasi) subito chiaro e il finale sa un po' troppo di forzato congiungimento dei destini, ma devo dire che a me è piaciuto proprio assai. Quei colori, quei rossi e gialli e aranci accesi, insieme al tributo vitalistico affidato alle risorse umorali delle donne (dalle protagoniste alle gustosissime apparizioni di Iaia Forte e Rosalia Porcaro), la prepotente bellezza e il fascino oldies della Murino (sulle cui curve Corsicato costruisce buona parte del film senza essere per niente formalista e tanto meno volgare), a quel ritmo ballabile cadenzato da un respiro arioso che anche quando tocca il dramma, il contrasto lo sfiora con tale leggerezza che la mediterranea solarità del film non ne è affatto oscurata.

    8.5/9

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    eh be' :D
     
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  4. ednorton85
     
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    orco troia,non leggo per non svelarmi nulla; ma ""il seme della discordia fra lo <<lo schifo in toto>> di Trinitò ed il tuo 8,5/9 è davvero notevole :lol: :o: :ph34r:
    ad ogni modo mi basta "l'omaggio alla donna" della prima frase per dargli na chances
     
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  5. Kurtz
     
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    eddino a te piacerà di sicuro. Inoltre c'è nel film una Napoli inedita e irriconoscibilissima :D
     
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  6. MrBlù
     
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    molto-interessanti-le-vs-impressioni,poi-la-scelta-di-omaggiare-oltre-la-donna,un-certo-tipo-di-stile-retrò
    mi-affascina-nelle-pellicole-italiane,pur-rimanendo-concreto-l'autore(si-capisce-anche-dalle-parole-di-marsellus)
    sull'idea-di-donna-con-una-certa-indipendenza,capace-di-tener-testa-all'uomo,di-superarlo,in-decisioni-e-forma.
    Sicuramente-lo-guarderò,magari-a-noleggio-visto-che-non-è-prevista-programmazione-da-me.
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    A questo punto vedrò di recuperarlo. Ottime recensioni. A Venezia solo fischi.
     
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  8. Demonaz78
     
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    Qua lo danno ad un cineforum con altri film, dunque sicuramente lo guarderò. A sto punto sono curioso, visti i giudizi così discordanti :D
     
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  9. anais
     
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    volevo recensirlo ma poi non mi andava!! :lol:
    non ho letto la rece del colonnello ma ho notato un 8,5-9 ..oibò! :huh: :unsure:
    sarà ma a me questo film, a parte la bellissima fotografia orizzontale su Napoli (è napoli vero??) non ha detto proprio nulla... cioè, a parte della bellezza formosa della tizia, di che parla? dei problemi di gravidanza/concepimenti.. mah, non direi, dei problemi di comunicazione di coppia? di una media borghesia un pò squalliduccia tutta lavoro?
    mi sfugge il senso... :unsure:
     
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  10. anais
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 15/9/2008, 19:25)
    Corsicato apre il suo film inseguendo, dal basso, diverse paia di gambe femminili, stabilendo sin da subito l'omaggio alla Donna che la sua ultima opera vuole essere neanche troppo sotterraneamente. Con un ritmo ballabile e colori sgargianti che hanno fatto tirare in ballo - non senza ragione - il gusto almodovariano, Il seme della discordia è in realtà in linea con un certo cinema nostrano degli anni Sessanta, citato sia iconograficamente (la prepotenza giunonica delle fattezze della Murino, più volte esaltate dalle scelte di regia), sia attraverso una serie di sequenze/azioni topiche: la Murino seduta sull'auto al bordo della carregiata mentre Gassman sostituisce una gomma, ancora la Murino che infila i soldi nel solco del reggiseno anziché in un moderno portafogli. Eppure, in questa sfilza di rimandi e di omaggi al corpo femminile è assente l'ombra del maschilismo, della riduzione del fascino muliebre alla sola evidenza fisica. Le donne di Corsicato sono imprenditrici moderne, affrontano la vita di petto, sanno essere indipendenti: la madre della protagonista ha cresciuto da sola la figlia, il personaggio della Ferrari addirittura «quattro figli, di quattro mariti diversi». Non manca neanche la citazione al musicarello: Martina Stella, che altrove seppellirei sotto una colata di cemento vivo, qui ha un'immagine frizzante da pin up, volutamente sopra le righe e esterna al contesto
    Non è un film perfetto, la risoluzione del "mistero" si attarda forse un po' troppo quando allo spettatore è (quasi) subito chiaro e il finale sa un po' troppo di forzato congiungimento dei destini, ma devo dire che a me è piaciuto proprio assai. Quei colori, quei rossi e gialli e aranci accesi, insieme al tributo vitalistico affidato alle risorse umorali delle donne (dalle protagoniste alle gustosissime apparizioni di Iaia Forte e Rosalia Porcaro), la prepotente bellezza e il fascino oldies della Murino (sulle cui curve Corsicato costruisce buona parte del film senza essere per niente formalista e tanto meno volgare), a quel ritmo ballabile cadenzato da un respiro arioso che anche quando tocca il dramma, il contrasto lo sfiora con tale leggerezza che la mediterranea solarità del film non ne è affatto oscurata.

    8.5/9

    (IMG:http://eur.i1.yimg.com/eur.yimg.com/ng/xp/.../4255666823.jpg)
    eh be' :D

    grande, la tua rece è davvero perfetta!!anche a me ha fatto pensare da morire ad almodovar, in particolare alla Cruz di Volver, e al cinema italiano anni 60, anche se un tantino di voyeurismo ce lo trovo.
    la tua rece è calzante, però poi a me il film non è piaciuto :D
     
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  11. Kurtz
     
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    be' non si può andare sempre d'accordo :lol:
    sì cmq è Napoli, anche se una Napoli del tutto trasfigurata (io ho riconosciuto solo il centro direzionale).
     
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  12. Alex84
     
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    Interessante, vedrò di recuperare appena ho l'occasione
     
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  13. Trinità&Bambino
     
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    CITAZIONE (anais @ 19/9/2008, 19:42)
    volevo recensirlo ma poi non mi andava!! :lol:
    non ho letto la rece del colonnello ma ho notato un 8,5-9 ..oibò! :huh: :unsure:
    sarà ma a me questo film, a parte la bellissima fotografia orizzontale su Napoli (è napoli vero??) non ha detto proprio nulla... cioè, a parte della bellezza formosa della tizia, di che parla? dei problemi di gravidanza/concepimenti.. mah, non direi, dei problemi di comunicazione di coppia? di una media borghesia un pò squalliduccia tutta lavoro?
    mi sfugge il senso... :unsure:

    Sono d'accordo con te Daniela. Anche io non ci ho trovato assolutamente niente in questo film.

    Lo ho trovato gratuito squallido, assolutamente tropo semplicistico per il tipo di vicenda trattata.

    Complessivamente lo ho trovato molto brutto.

    Almodovar è di un altro pianeta rispetto a questo film qui.


     
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  14. anais
     
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    eh sì lorenz!!

    io ho aspettato i titoli di coda per vedere che città fosse!! ^_^
     
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13 replies since 6/9/2008, 11:55   361 views
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