Pranzo di ferragosto

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  1. Kurtz
     
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    Trama (da Mymovies)
    Gianni ha un lavoro: occuparsi dell'anziana madre, una nobildonna decaduta, capricciosa e un tantino opprimente. Madre e figlio vivono soli in un fatiscente appartamento nel centro di Roma e faticano a tirare avanti, ricoperti di debiti come sono. Nel bel mezzo dell'afa estiva Alfonso, l'amministratore, si presenta alla loro porta per riscuotere quanto gli è dovuto, ma propone a Gianni l'estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto in modo che lui possa partire per le terme. L'accordo non prevede però l'arrivo di una seconda signora, la zia di Alfonso, una simpatica anziana con qualche problema di memoria, ma l'amministratore lo convince a tenerla offrendogli del denaro. Gianni è costretto, suo malgrado, a dare asilo anche a una terza "mamma abbandonata" quando l'amico dottore, giunto per fargli una visita di controllo in seguito a un malore, gli chiede di potergliela affidare per non lasciarla sola durante il turno di notte.

    Un film di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio, Valeria de Franciscis, Alfonso Santagata, Marina Cacciotti, Maria Cali, Grazia Cesarini Sforza, Luigi Marchetti, Marcello Ottolenghi, Petre Rosu. Genere Commedia, colore 75 minuti. - Produzione Italia 2008. - Distribuzione Fandango - [Uscita nelle sale mercoledì 3 settembre 2008]
    Leone D'argento Premio per l'opera prima a Venezia 2008


    Una piacevole sorpresa annunciata, il film d'esordio dell'aiuto regista di Garrone. Non c'è che dire, il premio veneziano per l'opera prima è meritatissimo. Siamo di fronte a una di quelle volte in cui possiamo lasciarci andare a scrivere parole che altrove suonerebbero come frasi di circostanza: ma Pranzo di ferragosto è davvero un piccolo miracolo, eccezionale esempio di film ridotto (di budget e di durata) ma che fotografa meravigliosamente una certa situazione italiana senza i fronzoli dei pistolotti sociologici, derivando la sua lezione semmai dalla grande tradizione della commedia italiana, quella anche feroce e cattiva. Nella storia di questo figlio di mammà ultracinquantenne che si trova, a ferragosto, a fare da badante a queste quattro arzille vecchine, Di Gregorio sfrutta tutto l'ampio spettro dell'ironia senza calcare affatto la mano, mantenendosi realistico senza rinunciare a qualche affondo più deciso (la sequenza della "seduzione" ha fatto venire giù la sala dalle risate). Girato quasi tutto nell'appartamento del pranzo, con qualche apertura in strada che si abbandona anche a un placido inseguimento in vespa, un po' morettiano un po' alla Risi, tra le strade di una Roma assolata e svuotata.
    A Napoli sono arrivate due copie. Spero che il premio per l'opera prima gli dia il lustro che merita e ne faccia stampare nuove copie, perché Di Gregorio è regista sopraffino, memore della lezione dei maestri del neoralismo dirige con arguzia e precisione le sue interpreti non professioniste, ma bravissime, perfette.

    7.5

    Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 15:35
     
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  2. .Makko.
     
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    questo mi interessava abbastanza, e ora che ne hai parlato bene tu, credo sia un motivo in più per andarlo a vedere :)
     
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  3. MrBlù
     
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    lo-vedrò-a-novembre-al-cineforum,per-fortuna-gia-in-programmazione ^^
    bella-rece-Kurtz,sintetica,precisa,immediata-come-piacciono-a-me :°D
     
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  4. Trinità&Bambino
     
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    Anche io ho sentito parlare un gran bene di questo film.

    Il regista è lo sceneggiatore de 'Il Divo' di Sorrentino, e qeusto fa ben sperare.

    In più anche la recensione di Kurtz lo promuove, quindi lo andrò a vedere.

    Purtroppo la distribuzione è quella che è.
     
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  5. John_Lock
     
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    Ne sento parlare bene ovunque e poi Di Gregorio oltre che collaboratore di Garrone è stato anche cosceneggiatore di Gomorra... di certo ne risentiremo parlare.
     
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  6. marsellus wallace
     
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    Pranzo di Ferragosto



    Regia: Gianni Di Gregorio Sceneggiatura: Gianni Di Gregorio Attori: Valeria De Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Calì, Grazia Cesarini Sforza, Alfonso Santagata, Luigi Marchetti, Marcello Ottolenghi, Petre Rosu, Gianni Di Gregorio Fotografia: Alexandra Fandango Produzione: Archimede Distribuzione: Fandango Paese: Italia 2008 Uscita Cinema: 26/09/2008 Genere: Commedia, Drammatico Formato: Colore

    Trama: Gianni è un uomo di mezza età, senza lavoro, che ha un solo compito nella vita:curare l'anziana madre. I due vivono in un appartamento fatiscente nel centro di Roma, ma sono anche oppressi dai debiti:la misera pensione della donna non può certo aiutarli ad affrontare le spese con tranquillità, e quando arriva l'amministratore di condominio a fare delle richieste particolari, Gianni deve cedere in cambio della cancellazione di alcuni conti in sospeso per non essere messo nei guai con gli inquilini del palazzo. In cambio di questi favori economici dovrà curare per tutto il week end di Ferragosto l'anziana madre e la zia dell'amministratore. Cosa non certo facile, dato che le donne litigano tra di loro e si rivelano piene di capricci. Ma purtroppo i problemi non sono finiti qui perchè ad un certo punto ...

    Commento: Delizioso, tenerissimo, carino. Questi potrebbero essere i tre appellativi da dare al piccolo film rivelazione fortemente voluto dal factotum Gianni di Gregorio, che dirige, sceneggia e interpreta la pellicola. Sorretto da un patron d'eccezione come Matteo Garrone, si inserisce nel filone (quanto mai arido) dei vecchietti come protagonisti. Sostanzialmente queste pellicole servivano (servono) per celebrare vecchi attori che avevano ancora voglia di recitare oppure di dare una sorta di crepuscolare addio alla loro carriera, impossibile dimenticare le performance in coppia di Matthau e Lemmon oppure quella recente di Nicholson e Freeman. Qui nessun maschietto:quattro arzille vecchiette sono le protagoniste di questa piccola perla italico casalinga. Valeria de Franciscis è la madre di Gianni, Marina Cacciotti è la mamma di Luigi, l'amministratore di condominio, interpretato da Alfonso Santagata, che ha un assoluto bisogno di andare via per ferragosto (vedremo nel film come mai ...), lasciando per strada anche la zia che ha il volto dolce di Maria Cali. Gianni (lo stesso regista) è un uomo mite e tranquillo per nulla soddisfatto della sua vita:dedito alla cura della madre, senza lavoro stipendiato, passa il poco tempo libero dalla cura dell'anziana con l'amico al negozietto, dove beve qualche calice di vino, l'unico posto in cui può comprare a credito qualche vivanda. Alla vigilia del ferragosto l'amministratore di condominio Luigi si presenta con una richiesta particolare:in cambio di qualche soldo e la cancellazione di alcune spese non pagate, Gianni dovrà curare madre e zia di Luigi. Gianni letteralmente trasecola, ma messo alle corde dai debiti deve cedere. Tra l'altro quando deve chiamare Marcello, l'amico dottore, per un controllo, è obbligato ad ospitare anche sua madre Grazia (Grazia Cesarini Sforza), un'anziana golosa di pasta al forno con varie malattie che l'affliggono. Curare le quattro donne è tutt'altro che facile, perchè cominciano i litigi tra loro e i capricci da soddisfare:per Gianni il ferragosto minaccia di diventare un vero inferno nella Roma deserta.
    Segnalato che il nome del personaggio delle quattro donne è lo stesso loro anagrafico, come quello dei protagonisti maschili, possiamo tranquillamente definire questo piccolo film per budget e struttura, una vera autentica boccata d'ossigeno nel panorama cinematografico italiano, invaso da pellicole roboanti totalmente rinnegate dal sussurro e dalla tenera tranquillità di questo. Con inquadrature secche e dirette della camera a mano che domina il film, vediamo una sorta di rassegnazione alla frustrazione da parte di Gianni, che non eccede mai in reazioni e concilia sempre gli eventi che gli piovono addosso scatenati dai quattro cicloni rosa tutt'altro che privi di iniziativa (chi a Venezia le ha potute vedere intervenire sul palco del Lido ne può garantire l'esuberanza), dove una pasta al forno è una possibile bomba virale e un no detto con bonarietà diventa una sorta di prigione camerale da cui scappare. Stupende le inquadrature scarne dei due amici che prendono il calice di vino su una botte di fronte al negozio di "Olii e vini" con l'insegna scritta a mano, che ricordano il teatro da due soldi, come del resto è davvero suggestiva la corsa in motorino dei due uomini lungo una Roma del tutto deserta, alla ricerca di vino e pesce per preparare la cena alle signore. Sembrerebbe che Gianni agisca solo nel nome dei soldi e della possibilità di riprendersi economicamente (lo sguardo finale sui 300 euro lo direbbe), voglia quasi abusare del dovere diventato costrizione, ma alla fine abbiamo un ballo sui titoli di coda che chiarisce il vero significato e intento del film:quelle noiose letture fatte per compiacere la madre prima di dormire all'inizio ora sono diventate un lieto gioco e una soddisfazione, in fondo stare accanto al crepuscolo del proprio genitore non è tanto male, con quattro diventa una sorta di "supplizio di Tantalo" che porta però alla moltiplicazione della tenerezza e della comprensione verso un età che riporta bambini.
    Tutto sembra voler portare al compimento dell'arco della vita nel modo che è cominciata:Valeria si addormenta con i racconti, Grazia si strafoga, Maria si limita a commentare il senso della vita, Marina fa i capricci ed esce con l'abito bello innocente come una bimba.
    La vecchiaia non deve essere vista come una fine amara ma un compimento, un sorriso sereno di fronte alle piccole cose che fanno i nostri anziani e che faremo noi se avremo la fortuna di esserlo.
    Gianni beve e fuma in continuazione, sembra voglia annegare nel vizio la sua muta disperazione, ma poi si accorge che dietro alle fatiche che deve compiere c'è un grande risultato, non solo economico ma anche morale, sopravanzando in dignità figli e nipoti che hanno abbandonato, per dei sollazzi, chi li ha messi al mondo.
    Si sorride e mai si ride delle piccole cose che accadono, un segno di rispetto per una età che ti costringe a fare certe azioni magari senza nessun senso. Di Gregorio è bravissimo a dosare queste cose, a mostrare senza alcuno sfregio lo scorcio di vita in quattro mura casalinghe (il film è fatto quasi tutto in casa) che da strette e costringenti, con l'arrivo delle ospiti, diventano una sorta di paradiso inaspettato di gioia, dopo le prime schermaglie sospettose le mura scompaiono con la voglia di riunirsi per trascorrere insieme il tempo.
    In definitiva una piccola perla deliziosa uscita quando meno te l'aspetti, che l'acume di Garrone ha prodotto e la pervicace volontà di un factotum ha realizzato, aiutato dalla presenza di quattro donne che con la loro simpatia ed innocenza si fanno voler bene al di là dei capricci che compiono. Un film povero nei mezzi ma grande nella dignità della sua semplicità, realizzato per far sorridere con garbo e non impietosire, ricordandoci che la miglior lezione del mondo è che nessuno di noi, sempre che abbia la fortuna di arrivarci, è inutile oppure superfluo fino a che non ha perso la voglia di essere se stesso e sorridere. Quando guarderemo le nostre nonne o nonni, vedremo il loro traguardo sublime con tutto il buono che ci possono insegnare e non la loro possibile vicina chiusura di esistenza.

    verrà pubblicata su cine zone e cyberludus
     
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  7. signorG
     
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    piacevolissima sorpresa e chicchina da non perdere! :D solo una cosa.. il film ha subito dei tagli?


    voto: 7,5
     
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    Visto mercoledì in un cinemino a Testaccio, davvero una piacevole sorpresa anche per me!
    Film genuino, con protagonisti reali (non dico nemmeno "personaggi", visto che non credo abbiano fatto troppi sforzi per immedesimarsi nella parte) ed una vena quasi neorealista.
    L'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso è stata il finale. Mi accodo alla richiesta del SignorG, sapete se il film ha subito dei tagli?
     
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  9. signorG
     
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    bravo falco! avanti divulghiamo questa piccola perla.. :)
    e ribadiamo la domandina sugli eventuali tagli...
     
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8 replies since 18/9/2008, 19:59   221 views
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