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MrBlù.
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TT Il teorema del delirio
Chiariamolo-subito, Aronofsky-è-uno-dei-volti-indipendenti-piu-promettenti-dell’ultima-decade.
Il-suo-modo-di-concepire-la-7°-arte-richiama-i-primi-passaggi-di-autori-ben-piu-noti,come-Lynch
o-Cronenbergh,le-sue-opere-sono-intrise-di-concetti-e-paradigmi-che-vanno-oltre-il-puro-lato-estetico
(certamente-presente)cinematografico,e-scavano-nella-mente-umana,sezionandola-morbosamente
e-portando-lo-spettatore-ad-una-assoluta-empatia-coi-soggetti-e-la-loro-discesa-agli-inferi.
Nativo-di-Brooklyn,lo-scrittore,scenografo-e-regista,spesso-incentra-le-location-nella-sua-Coney-Island,
quartiere-sporco-e-ruvido,quasi-a-ricordare-che-la-vita-non-fa-sconti-ai-suoi-personaggi
immersi-in-incubi-interiori-ma-che-spesso-trovano-pace-guardando-l’Oceano.
Dico-ciò-perche-molti-elementi-naturali-seppur-centrifugati-e-rigurgitati-ipercineticamente,
hanno-un-ruolo-chiave-nelle-sue-pellicole,il-cielo,il-sole,l’acqua,il-fuoco…questi-sembrano
accompagnare-l’evoluzione-delle vicende,scandirle-nel-ritmo,velocizzando-il-narrato-o-rallentandolo,
dando-una-piccola-pausa-allo-spettatore,cosi-da-metabolizzare-gli-eventi-incombenti.
In-questo-primo-lungometraggio,viene-raccontata-la-storia-di-un-giovane-matematico,con-una-spiccata-e
parzialmente-inspiegabile-dote-ricevuta-dal-sole. Il-giovane-da-bambino-fissa-quest’ultimo-quasi-a-volerne-rapire-l’essenza,
e-ciò,oltre-a-causargli-una-cecità-temporanea-e-forti-crisi-epilettiche,gli-regala-al-risveglio-una-visione-assolutistica-dei-numeri.
Da-allora-tutto-viene-letto,recepito,studiato-come-una-sostanziosa-equazione-numerica,ogni-evento-naturale-e-non-solo,
puo-essere-spiegato-attraverso-i-numeri-e-la-loro-ciclicità.
Su-questo-concetto-il-protagonista-basa-la-propria-vita-e-i-suoi-studi,iniziando-un-rapporto-sembiotico-uomo/macchina
col-suo-processore(computer)dove-immettendo-un-numero-infinito-di-dati,cerca-risposte-sull’essenza-dell’uomo.
La-prima-parte-della-pellicola-focalizza-l’io-del-protagonista-trascinadoci-nella-sua-quotidiana-alienazione,
fatto-salvo-del-contatto-con-un-vecchio-professore-anch’esso-studioso-di-matematica.
Insieme-dialogano-sui-misteri-dell’universo-fino-a-quando-Max,interpretato-da-un-eccezionale-Sean-Gullette,
trova-una-stringa-numerica-composta-da-216-cifre… Quest’ultima-porterà-il-caos-nella-sua-vita,( virando-al-thriller ),
aprendo-le-porte-a-nuovi-personaggi, che-credono-la-sequenza-numerica-risolutiva-per-l’andamento-della-borsa,
o-sulla-rivelazione-del-Verbo (Dio). Le-due-fazioni-diverranno-una-presenza-costante-portando-crescente-disagio-e
frustrazione-al-protagonista.
Un-colpo-di-scena-finale,aperto-alla-libera-interpretazione-dello-spettatore,ci-indirizzerà-alla-risoluzione-del-mistero-e-dei-dolori.
L’autore-concepisce-questa-pellicola-con-un-limitatissimo-budget,che-lo-porta-a-girare-senza-permessi-accordati,
spesso-le-comparse-sono-ignare-di-essere-parte-dell’opera,e-cio-conferisce-veridicità-ad-una-storia-estremamente-psicotica.
Inoltre-l’uso-del-bianco-e-nero-claustrofobizza (non-è-dato-sapere-se-scelta-registica-precisa-o-per-motivi-di-budget)
l’onirismo-della-pellicola, conferendo-un’aurea-malata-incalzante-per-tutti-gli-80-minuti.
L’opera-è-affascinante,in-perenne-equilibrio-tra-realtà-e-fantascienza,tra-incubo-e-misticismo,tra-empiricità-e-mistero,
e-i-tecnicismi-non-mancano (mai-fine-a-se-stessi) infatti-l’autore-si-evidenzia-per-spiccate-trovate-visive,
riduzioni-dello-schermo,divisioni-dell’immagine,resa-perfetta-del-distacco-realtà/sogno,il-tutto-tramite-uso-sapiente
della-camera-a-mano-che-diviene-accelleratore-dei-pensieri-e-dei-dolori-del-protagonista.
Una-sempre-incalzante-colonna-sonora-elettronica-porta-tensione-e-scandisce-i-ritmi-del-lungometraggio.
Buona-la-prima!
3.1415822295791047729936433832795028841971693993751058209749445923
078164062862089986280348253421170679821480865132823066470938446095505822317
25359408128481117450284102701938521105559644622948954930381964428810975665
film: 8
Dvd: 6
Edited by MrBlù - 15/8/2010, 18:39. -
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Bella recensione, condivido anche le virgole (anzi i trattini ).
Sono passati alcuni anni da quando ho visto il film e sinceramente non lo ricordo nei particolari, il tuo commento però qualcosa ha riportato a galla e la voglia di rivedere questo esordio di Aronosvki si è fatta impellente.
L’accostamento a Lynch e Cronenberg è assolutamente calzante, non tanto da un punto di vista narrativo ma di atmosfera, la storia è complessa ma sviluppata in modo lineare, mentre quello che veramente affascina è il clima onirico e malato che si respira per tutto il film.
Opera per certi versi sperimentale, a tratti difficile ma comunque tremendamente affascinante.
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Zi.
E con Requiem For A Dream ha fatto pure meglio
Peccato però che con The Fountain l'ha fatta parecchio fuori dal vaso...ma proprio parecchio eh, non è arrivato manco al bagno, più o meno salotto. -
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Bravo Mr, bella recensione. Questo film, dopo aver visto requiem, l'avrò messo e tolto dalle mie wishlist non so quante volte... e non so neanche perchè. La curiosità è alta ed un possibile futuro acquisto dietro l'angolo.
Il B/N per motivi di budget sembrerebbe troppo, ma non lo escludo. Credo più ad una scelta registica.
Tra l'altro basta che provi ad immaginare il film a colori (sembra facile...), pensi ne possa acquistare qualcosa? Magari indago...
Edit: Il B/N sembra una scelta registica per rappresentare ordine e caos cosmici, come altre cose nellla pellicola (la scacchiera del goban, sassi neri e sassi bianchi). -
MrBlù.
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@Guido->Alex->Munny
Diciamo-che-il-b/n-è-funzionale-al-tipo-di-racconto,il-dualismo-è-presente-in-tutta-la-pellicola
in-diverse-forme,(ordine/caos,bianco/nero,luce/ombra,incertezza/onniscenza,e-cosi-via)
ma-indubbiamente-con-un-budget-di-50.000$-sarebbe-stato-piu-complicato-girare-a-colori.
Credo-che-la-maggior-parte-della-spesa-sia-stata-destinata-alla-"postproduzione",ovvero-al-montaggio,e-alle-musiche/suoni.
Per-quanto-riguarda-Requiem,per-certi-versi-le-2-opere-sono-simili,sicuramente-piu-matura-nella-narrazione,(quest'ultima)
ma-meno-affascinante-nella-tematica. P-greco-ha-connotazioni-piu-polanskyane,(impossibile-non-pensare-per-qualche-istante
all'inquilino-del-3°-piano-e-le-sue-fobie,la-sua-alienazione) assolutamente-apprezzabili, Requiem-invece
si-avvicina-più-ad-un-videoclip-ispirato,nella-sua-accezzione-positiva-del-termine.
La-recensione-è-solo-parziale,sono-molte-le-tematiche-insite-in-questa-pellicola,e-una-volta-scritta-di-getto-la-ho-epurata
di-un-buon-50%-per-cercare-di-renderla-fruibile,e-far-conoscere-questo-film-a-piu-amici-possibile.
Con-Lynch-condivide-la-sperimentazione-e-l'onirismo,le-tematiche-della-"mente",con-Cronenbergh-la-carne,le-viscere-dell'uomo,
le-sue-cervella,e-la-simbiosi-uomo/macchina . Affascinante-è-il-termine-che-piu-incalza,concordo!
ps.anche-chi-non-ha-visto-la-pellicola-puo-gustarsi-questo-brevissimo-video,per-aver-un'dea-primaria-di-forme-e-di-stile
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I'm seeing a tunnel at the end of all these lights
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Perfetta analisi, rileggendoti mi si sono riaperti tutti i cassettini della memoria ( visione notturna in terza serata e oltre, munita di caffè i ricordi sono quello che sono ). Un film interessante e affascinante sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che di storia, cambi e fusione di registri per uno psycho-thriller malato che diventa una spirale paranoide di numeri e intrighi, in cui lo stesso protagonista ( e lo spettatore ) rimane incastrato.
Io adoro le opere prime in generale, questa la trovo geniale, pensata, ragionata in ogni scena... per niente acerba, solo "povera" di mezzi ma perfetta anche in questo, b/n bello farraginoso come le sabbie mobili in cui si trova impantanato il protagonista. Dovrei proprio rivederlo!
Requiem for a dream è splendido, lo adoro ma qui c'è sicuramente più libertà, voglia di sperimentate, c'è il coraggio di andare oltre, da parte del regista, ed affrontare temi che difficilmente ( MAI ) si vedono in giro.
Azzeccatissimo l'accostametno a Lynch e Cronenberg. -
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Film magnifico, pure io ero restato sveglio fino a notte inoltrata qualche anno fa, posso solo dire che ne valse la pena.
Nonostante il piccolo budget questo regista non risulta mai scontato e presenta (in tutti i suoi film) un ottima sceneggiatura che in certi momenti si fonde alla perfezione con la colonna sonora, un esempio è la sequenza dove il protagonista spiega il concetto della sezione aurea di Pitagora.
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Bellissimo davvero, anche se secondo me leggermente inferiore a Requiem for a dream. The fountain invece mi ha parzialmente deluso, speriamo in The wrestler... . -
MrBlù.
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CITAZIONE (Tristessa @ 28/12/2008, 14:01)Perfetta analisi, rileggendoti mi si sono riaperti tutti i cassettini della memoria ( visione notturna in terza serata e oltre, munita di caffè i ricordi sono quello che sono ). Un film interessante e affascinante sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che di storia, cambi e fusione di registri per uno psycho-thriller malato che diventa una spirale paranoide di numeri e intrighi, in cui lo stesso protagonista ( e lo spettatore ) rimane incastrato.
Io adoro le opere prime in generale, questa la trovo geniale, pensata, ragionata in ogni scena... per niente acerba, solo "povera" di mezzi ma perfetta anche in questo, b/n bello farraginoso come le sabbie mobili in cui si trova impantanato il protagonista. Dovrei proprio rivederlo!
Requiem for a dream è splendido, lo adoro ma qui c'è sicuramente più libertà, voglia di sperimentate, c'è il coraggio di andare oltre, da parte del regista, ed affrontare temi che difficilmente ( MAI ) si vedono in giro.
Azzeccatissimo l'accostametno a Lynch e Cronenberg
esagerata comincio-a-pensare-che-sia-merito-di-Aronosvki-e-non-mio
in-quanto-ho-notato-che-in-molti-concordate-con-quello-che-ho-scritto-sia-per-questa-pellicola-che-per-la-seguente!
(è-un-regista-che-mi-ispira-in-particolar-modo)
Condividiamo-la-stessa-"passione"-per-le-opere-prime,forse-ci-piace-scoprire-come-un-regista
inizia-a-proporsi-al-grande-pubblico,quando-ancora-non-è-contaminato-da-produzioni,aspettative-o-budget-piu-consistenti.
A-discapito-di-qualche-passaggio-magari-piu-grezzo,spesso-troviamo-l'originalità-delle-idee,dei-soggetti,della-messa-in-scena.. ^^
Sono-tante-le-opere-prime-degne-di-maggiore-attenzione,in-questo-caso-non-resta-che-augurarci-che-l'autore-prosegua
nelle-sue-visioni,forse-un-folli-e-psicotiche-ma-di-sicuro-interesse-per-noi-cinefili.
Concordo-sulla-non-acerbità-della-pellicola,come-dicevo-ad-Alex-per-me-primo-e-secondo-lungometraggio-si-eguagliano
nel-risultato-sebbene-per-motivi-diversi,ma-se-dovessi-scegliere-tra-i-due,pur-amando-i-"drug-movie"-penderei-per-preferire-TT
Hai-ricordi-almeno-tu-di-una-dimensione-malata-e-paranoica-che-anche-Polansky-ci-ha-mostrato-in-almeno-un-paio-di-pellicole
del-suo-esordio-cinematografico? in-particolare-mi-riferisco-all'inquilino-ma-anche-a-repulsionCITAZIONE (hellboy1 @ 28/12/2008, 14:21)Film magnifico, pure io ero restato sveglio fino a notte inoltrata qualche anno fa, posso solo dire che ne valse la pena.
Nonostante il piccolo budget questo regista non risulta mai scontato e presenta (in tutti i suoi film) un ottima sceneggiatura che in certi momenti si fonde alla perfezione con la colonna sonora, un esempio è la sequenza dove il protagonista spiega il concetto della sezione aurea di Pitagora.
peinamente-concorde,le-musiche-e-i-suoni-sono-molto-importanti-nella-globalità-delle-sue-opere
anzi-fondamentali-nel-raggiungere-quella-dimensione-rarefatta,onirica-e-allucinogena
sia-nelle-crisi-epilettiche-di-TT,che-nelle-crisi-causate-dall'astinenza-in-requiem-for-a-dream. -
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CITAZIONE (MrBlù @ 29/12/2008, 06:43)Condividiamo-la-stessa-"passione"-per-le-opere-prime,forse-ci-piace-scoprire-come-un-regista
inizia-a-proporsi-al-grande-pubblico,quando-ancora-non-è-contaminato-da-produzioni,aspettative-o-budget-piu-consistenti.
A-discapito-di-qualche-passaggio-magari-piu-grezzo,spesso-troviamo-l'originalità-delle-idee,dei-soggetti,della-messa-in-scena.. ^^
Nelle opere prime penso che un autore ( ancora libero ) cerchi di esprimere tutto se stesso e tutto quello che è il suo bagaglio nel modo più originale e personale possibile, dopo anni passati a lavorare ad un progetto in ogni sua sfaccettatura, dopo anni che hai sognato, amato, cresciuto e nutrito questa creatura vederla finalmente vivere deve essere una specie di orgasmo tantrico, liberatorio.CITAZIONE (MrBlù @ 29/12/2008, 06:43)Hai-ricordi-almeno-tu-di-una-dimensione-malata-e-paranoica-che-anche-Polansky-ci-ha-mostrato-in-almeno-un-paio-di-pellicole
del-suo-esordio-cinematografico? in-particolare-mi-riferisco-all'inquilino-ma-anche-a-repulsion
Pensandoci ora è vero, ha diverse affinità con l'inquilino ( visione non freschissima ), sicuramente condivide l'atmosfera e anche l'impianto narrativo, si parla comunque del "quotidiano" che diviene incubo durante la pellicola in una spirale paranoide sempre più fitta e frutto sostanzialmente della mente del protagonista che diviene, in entrambi i film, vittima prima di tutto di se stesso.. -
ednorton85.
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Π - Il teorema del delirio
opera prima di Aronofsky. Regia frenetica, videoclippara(ripresa poi in Requiem for a dream), un b/n disturbante, convulso, che accompagna perfettamente il delirio del suo protagonista Max. Un matematico convinto che l'esistenza sia racchiusa in leggi matematiche, e che cerca da tempo immemore lo schema della vita, la VERITA', il suo senso. Si ridurrà ad un vegetale su una sedia a fissare nient'altro che numeri, numeri e poi ancora numeri. Pensa che la vita possa riassumersi ed essere compresa sotto forma di sequenza numerica. Accanto a luì cercano la stessa cosa mistici ebrei ortodossi, ed avidi agenti di Wall street. I primi inseguono la VERITA' secondo Dio, gli altri quella d'un Dio leggermente diverso: alias Danaro.
Ma non c'è cifra che tenga. L'essenza della vita non ha nè schemi , nè risultati. Forse non ha neanche una risposta; e guai a chi cercherà esasperatamente di trovarla. Basta cercare risposte. Viviamo...
interessantissimo questo primo lavoro di Darren, stilisticamente ricercato ed affascinante. Perfetto nel ruolo Sean Gullette.
ottima colonna sonora...
bravo Darren,bravo
trionfatore al Sundance
8. -
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Aronofsky è uno di quei registi che mi esaltano come pochi e in pigreco come in requiem porta sullo schermo manie, psicosi e deliri dei suoi protagonisti con una regia fantastica.
La fotografia poi, è sporca, zeppa di grana e si addice al tono inquieto e frenetico del film.
grande pellicola.. -
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Sì. . -
Trinità&Bambino.
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CITAZIONE (ednorton85 @ 6/3/2009, 18:06)Π - Il teorema del delirio
(IMG:http://img10.imageshack.us/img10/1530/vlcsnap1001156.jpg)
opera prima di Aronofsky. Regia frenetica, videoclippara(ripresa poi in Requiem for a dream), un b/n disturbante, convulso, che accompagna perfettamente il delirio del suo protagonista Max. Un matematico convinto che l'esistenza sia racchiusa in leggi matematiche, e che cerca da tempo immemore lo schema della vita, la VERITA', il suo senso. Si ridurrà ad un vegetale su una sedia a fissare nient'altro che numeri, numeri e poi ancora numeri. Pensa che la vita possa riassumersi ed essere compresa sotto forma di sequenza numerica. Accanto a luì cercano la stessa cosa mistici ebrei ortodossi, ed avidi agenti di Wall street. I primi inseguono la VERITA' secondo Dio, gli altri quella d'un Dio leggermente diverso: alias Danaro.
Ma non c'è cifra che tenga. L'essenza della vita non ha nè schemi , nè risultati. Forse non ha neanche una risposta; e guai a chi cercherà esasperatamente di trovarla. Basta cercare risposte. Viviamo...
interessantissimo questo primo lavoro di Darren, stilisticamente ricercato ed affascinante. Perfetto nel ruolo Sean Gullette.
ottima colonna sonora...
bravo Darren,bravo
trionfatore al Sundance
8
Questo lo vidi per la prima volta anni anni fa in vhs e mi piacque un casino.
Vero proprio delirante qeusto Pi Greco!
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Secondo me l'anello debole dell'intensa (ma breve) filmografia di Aronofsky. Considerando che L'albero della vita non l'ho ancora visto, gli preferisco nell'ordine, Requiem for a dream, Il Cigno Nero e The wrestler. Questo "Pi Greco" è assai affascinante, e come al solito il nostro buon Darren, qui all'esordio cinematografico fa un gran lavoro per creare una cosiddetta "suspance" con musiche davvero, permettetemi il termine, deliranti e che creano un certo tipo di inquietudine nello spettatore (nulla a che vedere con quelle di Requiem for a dream ). La scelta del bianco e nero è azzeccata, il delirio interiore del protagonista viene ancora più a galla, il finale poi è molto bello. Non è assolutamente una bocciatura, ma se lo dovessi raffrontare con altri suoi lavori, è quello che mi è piaciuto meno.
7+.