I Love Shopping

P.J. Hogan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    iloveshopping

    I Love Shopping

    Titolo originale: Confessions of a Shopaholic
    Nazione: U.S.A
    Anno: 2009
    Genere: Commedia, Romantico
    Durata:
    Regia: P.J. Hogan
    Sito ufficiale: www.bluefly.com/media/...

    Cast: Isla Fisher, Hugh Dancy, Krysten Ritter, Joan Cusack, John Goodman, Stephen Guarino, Kristin Scott Thomas, Lauren Steffany, Kathy Searle
    Produzione: Touchstone Pictures, Jerry Bruckheimer Films
    Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
    Data di uscita: 27 Febbraio 2009 (cinema)

    Trama:
    Rebecca Blomwood é una maniaca dello shopping, tanto presa dal vizio delle compere, che il suo lavoro non le garantisce uno stipendio adeguato a mantenere le sue abitudini. Decide allora di cercarne uno più remunerativo, ma per uno strano scherzo del destino, trova un posto come giornalista per un quotidiano economico, dove si occuperà di una rubrica che consiglia come investire i propri soldi... Riuscirà ad essere all'altezza della situazione?



    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 15:04
     
    Top
    .
  2. Sixx^
     
    .

    User deleted


    Visto il trailer :sick: da schiaffi proprio.
     
    Top
    .
  3. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Sì, sicuramente, però c'è John Goodman e allora lo vado a vedere!

    :lol:
     
    Top
    .
  4. Ivs
     
    .

    User deleted


    Un'amica mi ha sequestrato per la visione...vi saprò dire! :D
     
    Top
    .
  5. DvDave
     
    .

    User deleted



    Questo film non lo vedrei neppure sotto tortura! :lol:
     
    Top
    .
  6. neodie
     
    .

    User deleted


    Personalmente venerdì sono già in sala!!!!! :lol:
    Can't wait!
     
    Top
    .
  7. DiGiTaL
     
    .

    User deleted


    Visto che i love shopping e Isla Fisher un occhiata al film la concedo. :lol: :wub:
     
    Top
    .
  8. anais
     
    .

    User deleted


    questo film dovrebbe piacere a paoletta :lol:
    io l'ho visto ieri, ho adorato la saga romanzesca e onestamente è un film che si lascia vedere.
    Va inserito nel suo filone, ovviamente, è cugino di sex and the city, il diavolo veste prada, etc etc

    in quanto donna shopper, a me è piaciuto :lol:
    fosse solo perché all'anteprima stampa hanno dato dei gadget fighissimi!! :woot:

    la rece l'ho messa qui, se volete.. http://www.nextplay.it/5857/i-love-shopping.html ;)
     
    Top
    .
  9. neodie
     
    .

    User deleted


    Anais che invidiaaaa :lol:
    Che gadget hanno dato???
     
    Top
    .
  10. amosgitai
     
    .

    User deleted


    Non lo so... però mi ispira. Sarà per i libri di Kinsella che bene o male avevano qualità... però questa commedia in stile "Il diavolo veste Prada", magari più goliardica...
     
    Top
    .
  11. marsellus wallace
     
    .

    User deleted


    I Love Shopping



    Un film di P.J. Hogan. Con Isla Fisher, Hugh Dancy, Joan Cusack, John Goodman, John Lithgow.Christina Copeland, Leslie Bibb, Fred Armisen, Julie Hagerty, Krysten Ritter, Robert Stanton, Christine Ebersole, Clea Lewis, Wendie Malick, Kristin Scott Thomas

    Titolo originale Confessions of a Shopaholic. Commedia, durata 105 min. - USA 2009. - Walt Disney data uscita 27/02/2009



    Trama: La dolce Rebecca è una maniaca compulsiva dello shopping: borse, vestiti griffati e qualunque oggettino fashion le provocano il terribile istinto di dover azzerare il credito delle sue card elettroniche per pagamenti, ogni negozio un'irresistibile sirena che la chiama al suo cospetto. Un giorno, dopo l'ennesima folle spesa fondamentalmente inutile ed aver raggiunto uno scoperto spaventoso, il servizio recupero crediti le manda un ispettore per costringerla a pagare quanto dovuto. Per Rebecca l'unica soluzione è trovare un posto in una famosa rivista di moda; ma invece, per uno strano scherzo del destino e qualche bottiglia di troppo, viene assunta da una rivista di finanza. Per l'inguaribile fashion victim, la notizia è a dir poco una svolta inaspettata della sua vita, piena di conseguenze del tutto imprevedibili.



    P.J. Hogan è stato il regista della commedia di grande impatto, con Julia Roberts e Cameron Diaz, Il matrimonio del mio migliore amico; ora dirige questo frizzante ma abbastanza vuoto I Love Shopping, figlio poco ispirato de Il diavolo veste Prada e di Sex and the City. Nella New York delle griffe e dei lustrini, Rebecca (Isla Fisher, moglie di Sasha Baron Cohen, il Borat cinematografico, vista anche in Certamente, forse del 2008 e in altre commedie come 2 single a nozze) spende cifre paurose per comprare oggetti di ogni tipo. Come una bimba nel paese dei balocchi, è compulsivamente attratta da tutto ciò che luccica («L'intimo è un diritto inalienabile dell'essere umano!»), con i manichini che si animano nella sua fantasia e le parlano, occulte sirene a cui non resiste. Fino a quando le sue numerose carte di credito non si esauriscono, un agente del recupero crediti le sta alle calcagna come un mastino, e viene assunta da un ambizioso giornalista (Hugh Dancy, visto in Black Hawk Down e Il club di Jane Austen) che le dà il compito di scrivere articoli su come si vive meglio risparmiando. Sembra un paradosso, ma con uno stratagemma e un po' di ingenua guasconeria, Rebecca fa funzionare la cosa. In mezzo a tutto, una costosa sciarpa verde che diventerà man mano sempre più importante.
    Tratto da uno dei tre romanzi di una scrittrice specializzata nella letteratura al femminile (il genere si chiama «chick lit»; l'autrice del libro è Sophie Kinsella – il titolo dello scritto, veramente fantasioso, “Confessions of a Shopaholic”), il racconto della rossa che spende in maniera frenetica senza mai fermarsi (un'autentica malattia realmente esistente: Lindsay Lohan dovette andare in rehab per liberarsene) purtroppo è molto colorato ma decisamente privo del fascino che necessitano film di questo tipo. Manca il personaggio carismatico che impregnava i suoi ispiratori (la Scott Thomas di Un matrimonio all'inglese non ha certo la parte diabolica della Streep di Prada), manca il contatto con la città che vive e respira con una sua personale impronta (la New York del film – nel libro siamo a Londra – non è l'amica affettuosa ed unica di Sex and the City, potremmo essere altrove e non cambierebbe nulla) e il contorno di amiche del tutto privo di sostanza (come l'amica Susan, Krysten Ritter, dai vestiti eccentrici e tutta gridolini in procinto di sposarsi).
    L'imprinting talmente leggero condiziona pesantemente lo svolgimento della commedia, del tutto privo dell'elemento spudoratezza (le frasi taglienti e gli ammiccamenti sessuali espliciti: qui siamo in zona del tutto correct) e anche i vestiti dell'onnipresente Patricia Field (costumista dei film e telefilm di questo tipo) non paiono bucare l'immagine, affascinare per la loro eccentricità: la Fisher li porta ma non li sublima, senza personalità l'abito non fa fashion. Tra l'altro per indirizzare il film verso l'insegnamento consapevole e i buoni ammonimenti, la commedia rinnega il suo esistere: la protagonista si prende la propria autonomia di spesa senza debiti, arriva la logica, e i manichini nei negozi applaudono il fatto che la compulsività è guarita (come nelle pubblicità “Bevi e consuma conspevolmente”; chissà che diranno Yves Saint Laurent e gli altri marchi dei negozi inquadrati) anche se un rimasuglio del vecchio pelo rimane sempre a dare una macchietta al nuovo vello. E così il verde del denaro diventa quello della speranza, il ragazzo che “parla Pradese” ma odia le mode, inizia a trovare nella rossa Rebecca nuove angolazioni di visione, la famiglia si riunisce di fronte a un tavolo a contare i soldi che la città unita ha portato alla dolce fanciulla in disgrazia (qualcuno si è ispirato a La vita è meravigliosa, per caso?) nel modo naturale, cioè facendo un neanche – a quel punto – troppo doloroso selling del proprio shopping.
    Come si vede sono tutti elementi (aggiungendo anche la partecipazione a un talk show) che fanno parte della lettura “passa e va'” di un giornale di moda molto caro alle girl non troppo attempate che lo usano come passatempo: come film per un pubblico in generale che non ama certe cose risulterà fastidioso, monotono e addirittura, per molti versi, dannatamente superficiale e stupidello. Purtroppo l'operazione fashion fallisce, un po' per la scarsa (nulla) propensione ad uscire dallo schema di base, per la trama troppo banale e per colpa, soprattutto, di alcune cose ripetute alla nausea. Completa il cast la gradevole presenza John Goodman, che fa il padre innamorato dei camper, mentre John Litghtow è un dirigente di poco nerbo e lungimiranza.
    In definitiva un film griffatissimo che non esce dall'assunto di base dello shopping nonostante voglia essere un vademecum dei pericoli (e delle gioie) che lo abitano, banale, ripetitivo e senza una protagonista di grande presa, privo di qualunque morbosità oppure segnale un po' meno irritante dei gridolini e delle frasette condite dallo stupore di fronte ai negozi. Chi ama la tipologia di film derivato dalle mode e dalle riviste a tema (Vogue, Vanity Fair) lo digerirà con divertimento; chi non le sopporta o ne è disinteressato ne stia alla larga, sotto il vestito c'è proprio poco d'altro.



    pubblicato su cine zone
     
    Top
    .
  12. neodie
     
    .

    User deleted


    Molto carino, anche se non divertente quanto i libri della Kinsella... Il film come direbbe DeSica :lol: è una crasi dei primi due volumi delle disavventure di Rebecca Bloomwood (il primo libro, esilarante, è ambientato a Londra e solo nel secondo volume la ragazza si trasferisce a NY) e devo dire che alcune gustose perlone comiche si sono un pò perse per strada... avessero trasposto fedelmente il primo volume ci sarebbe stata forse la possibilità di un sequel, forse meglio così, rimarrà un film solo e penso basti :)
    Isla Fisher all'inizio mi ha convinto poco, con il proseguire degli avvenimenti invece l'ho trovata una scelta azzeccata.
    Cast da grandi occasioni, peccato che i tanti comprimari illustri (la Scott Thomas, Goodman, Joan Cusack e Lithgow) non siano sfruttati meglio, da grandi attori quali sono e facciano alla fine solo delle comparsate.
    Di culto il rehab per compratori compulsivi e la scena dell'ascensore con le suonerie :lol:
    Insomma una commediola graziosa e divertente che pagherà caro il fatto di essere arrivata dopo Il diavolo veste prada (mentre i libri originali detengono il primato in termini di tempo) ma che per una visione spensierata va più che bene.

    Ps: Geniale l'idea delle vetrine e dei manichini!!!!
     
    Top
    .
  13. neverlando
     
    .

    User deleted


    "Un uomo non ti tratterà mai meglio di un grande magazzino".

    Commedia fashion e sentimentale senza tante pretese tratta dai chick lit (genere letterario emerso negli anni '90 e rappresentato da scrittrici soprattutto britanniche e statunitensi, che si rivolgono prevalentemente a un pubblico di donne giovani, single e in carriera) bestsellers "I Love Shopping" e "I Love Shopping a New York" di Sophie Kinsella.
    Siamo dalle parti de "Il Diavolo Veste Prada" e "Sex in the City" per un elogio allo shopping compulsivo con relativo utilizzo senza freni della carta di credito.
    In un tripudio di celebri griffe (Gucci, Prada, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton, Cavalli ecc.) si mettono in scena le gioie e i dolori degli acquisti sfrenati con tanto di geniale trovata dei manichini che prendono vita (grazie alla CGI) per stuzzicare lo shopping senza freni.
    La gioia di ammirare e toccare un capo, una borsa o delle scarpe firmate, una gioia che diventa felicità e appagamento, un orgasmo che si raggiunge con la strisciata finale della carta di credito con la quale quegli oggetti diventato finalmente tuoi pronti ad essere portati a casa con gioia dentro tante coloratissime buste piene di loghi.
    Tutto ciò è effimero perchè finito quel momento lo shopper compulsivo dovrà di nuovo riprovare quelle sensazioni che lo rendono vivo e felice in un circolo vizioso che si soddisferà solo con un altro acquisto e un'altra strisciata di carta.
    Tuttavia gli acquisti a cazzi di cane hanno anche i loro dolori specie se non si è ricchi sfondati o se si è pieni di debiti proprio a causa delle proprie mani un pò troppo bucate.
    Certo che in periodo di crisi non farà piacere alle nostre donnine vedere le protagoniste di questo filmetto prendersi a capelli per degli stivali di Gucci o una borsa di Vuitton mentre a loro tocca lottare duramente con le unghie per accaparrarsi, come si è visto negli ultimi saldi, un misero capo di H&M o Zara che il più delle volte è anche al 50% sintetico.
    Ovviamente chi si accontenta gode e c'è un shopping compulsivo per ogni tasca e portafoglio, in fondo ognuno ha le sue malattie e chi sono io per puntare il dito quando striscio allegramente online la mia carta di credito per soddisfare le mie manie da collezionista di DVD, in fondo per me una limited edition numerata è un pò come un capo firmato che a volte metterò solo una volta ma che nel momento dell'acquisto e con il godurioso rito del ricevimento del pacco mi rende appagato e felice per cose sicuramente futili...
    hai davvero bisogno del digipack di American Gangster visto che già possiedi un'ottima steelbook?
    Ovviamente s'infarciscono le varie puntatine nei meravigliosi negozi ad una storia d'amore poco plausibile e un pò tirata via con la nostra protagonista alla moda che diventerà una redattrice di una rivista finanziara per poter poi iniziare la scalata verso quella famosa rivista di moda per la quale sogna di scrivere dall'età di 14 anni.
    Furbescamente la nostra eroina inizierà a scrivere di finanza utilizzando quel linguaggio della moda e dell'acquisto folle che conosce benissimo.
    Sarà un successo inaspettato con lettori e lettrici che riusciranno a identificarsi e a capire finalmente un articolo di economia.
    Ovviamente non manca il moralismo con il tentativo di far capire al pubblico che non è un bene strisciare la propria carta a destra e a sinistra specie se non si hanno i soldini in banca e così via con un pò di retorica o con riunioni di drogati del consumismo, in stile alcolisti anonimi, per raccontare la propria esperienza, aiutarsi e tentare di uscire dal vortice dello shopping compulsivo.
    Regia senza tanti fronzoli per l'esperto in commedie P.J. Hogan, bella la coloratissima fotografia adatta ad una pellicola consumista del genere.
    Due righe vanno dedicate ai costumi e agli abiti del film selezionati da Patricia Field (già famosa per Sex and the City e Il Diavolo veste Prada) che non sembrano poi così favolosi e non sembrano invogliare davvero quel folle desiderio di spendere tanti dollaroni per averli nel proprio armadio, questo è una grave pecca per un film che si basa tutto sul consumismo e sulla belelzza di abiti, borse e scarpette che dovrebbero essere oggetti del desiderio indiscussi.
    Cast mediocre con Isla Fisher, la protagonista, poco convincente nel ruolo della shopper compulsiva che però alla lunga grazie agli sforzi e alle varie faccette riesce ad essere comunque simpatica, utilizzato come un manichino Hugh Dancy, il belloccio di turno, non è la Streep la Kristin Scott Thomas nel ruolo della pseudo cattivona alla moda, poco più di un cameo invece le apparizioni di Joan Cusack e John Goodman, tamarre le musiche molto simili a quelle dei nostri film di Natale.
    In conclusione "I Love Shopping" è un commedia fashion e sentimentale senza tante pretese, un film rivolto soprattutto alle donne (i maschietti se non costretti dalla donnina di turno possono tranquillamente far finta che non esista) che non rimpiangeranno troppo il tempo speso per vederlo anche perchè saprà sicuramente regalare loro più di un sorriso insieme a quella pericolosa voglia di andare subito al centro commerciale in compagnia di amiche per fare qualche bella strisciata di carta di credito...
    rimanendo in tema questo film può paragonarsi più ad un acquisto fatto da H&M o Zara e non certo da Gucci o Vuitton, un acquisto di un capo visto e piaciuto al momento magari anche per il prezzo conveniente, un capo che messo una volta poi andrà dimenticato nell'armadio fino al prossimo cambio di stagione quando arriverà il momento di liberarserne e/o dimenticarsene per sempre...
    compulsivo!

    Voto: 6
     
    Top
    .
12 replies since 22/2/2009, 23:50   268 views
  Share  
.