Sbirri

di Roberto Burchielli

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  1. LordofDarknes
     
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    Un film di Roberto Burchielli. Con Raoul Bova, Alessandro Sperduti, Luca Angeletti, Simonetta Solder - durata 100 min. - Italia 2009. data uscita 10/04/2009

    locandinabpm



    Sbirri è un prodotto che vorrebbe unire il linguaggio del reportage a quello della finzione cinematografica, perché è la prima volta in Italia in cui un attore conosciuto, come Raoul Bova, partecipa - per un mese - ad operazioni autentiche della squadra antidroga ( la scena in cui Raoul Bova si sente male dopo l’arresto di uno spacciatore è reale)

    Il film racconta la storia di Matteo Gatti - il nome è stato scelto in omaggio al giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti che si è più volte messo nei panni dei clandestini -, un famoso giornalista televisivo che vede morire il figlio in un incidente stradale a causa dell’assunzione di una pastiglia di ecstasy. Da questo avvenimento nasce la decisione di svolgere un’inchiesta sul mondo della droga, seguendo la squadra antidroga milanese in un vero e proprio viaggio agli inferi. La pellicola arriverà sugli schermi il 10 aprile.

    Trailer



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    Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 11:23
     
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  2. nicbaker
     
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    Che è una brutta copia del programma Cop. Un reality sulla polizia che serve a spaventare quegl'idioti degli americani e allo stesso tempo a fomentare il mito del poliziotto-eroe che non sbaglia MAI e che riesce a prendere i cattivi SEMPRE senza ovviamente fare del male a nessuno perchè tutti verranno giudicati dalla legge.

    E' il punto più basso della Tv mondiale credo,quindi non oso immaginare il film
     
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  3. neodie
     
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    CITAZIONE (LordofDarknes @ 3/4/2009, 13:10)
    Sbirri è un prodotto che vorrebbe unire il linguaggio del reportage a quello della finzione cinematografica, perché è la prima volta in Italia in cui un attore conosciuto, come Raoul Bova, partecipa - per un mese - ad operazioni autentiche della squadra antidroga ( la scena in cui Raoul Bova si sente male dopo l’arresto di uno spacciatore è reale)

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  4. Ten. Cobretti
     
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    Interessante...
     
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    Questa pellicola, che oggi come oggi è passata quasi nel dimenticatoio, a mio avviso andrebbe rivalutata. Si tratta infatti di un esperimento interessante, questo al di là dell'intrinseca qualità va rilevato.
    Si tratta di docu-fiction, più fiction che docu ma comunque particolare iniziativa per cui un attore molto affermato, Raoul Bova, si è messo a disposizione con tutto se stesso introducendosi in un VERO corpo di polizia a Milano per presenziare in VERE azioni di arresto di spacciatori di droga, soprattutto neve, bamba o coca, chiamatela come volete.
    A interessarsi del progetto il regista Roberto Burchielli, autore televisivo sia di Rai che di Mediaset coinvolto in tutta una serie di programmi piuttosto noti e giunto con Sbirri al secondo lungometraggio.
    Da dire subito che alcune immagini, quelle legate alla cattura dei pusher, sono VERE, autentiche, e va dato merito a Bova di essersi donato anima e corpo al film. La sua recitazione è notevole, tirata e credibile per tutta la durata della pellicola. Questo tanto per dire che, anche se si è belli e si ha partecipato anche a produzioni smielate e molto commerciali, se uno è un bravo attore, lo rimane. Punto. Questo tanto per far capire qualcosa a coloro che magari bocciano a priori il progetto solo per la presenza di Bova.
    E c'è poi da sottolineare il fatto che tutti i poliziotti, gli sbirri coinvolti, non sono ovviamente attori professionisti, ma appunto agenti di polizia nel pieno del loro lavoro. I pusher vengono ritratti con i volti criptati, mentre la macchina da presa si muove con l'effetto shaking facendo venire letteralmente il mal di mare da quanto si muove. Si è voluto dare un effetto realtà, anzi di iperrealtà, questo grazie ad una velocità di esecuzione notevole e ad un montaggio serrato.
    Il film, e questo è un altro merito, riesce ad essere anche di intrattenimento, creando un versante legato al cinema verità, cinema che comunque non intende dare soluzioni al problema né gettare moralismi particolari. Cinema anzi che, con una forma accattivante e una certa personalità, pone una situazione e che potrebbe essere tranquillamente proiettato in una scuola media o anche superiore. Non didascalico a tutti i costi, tratta il tema degli stupefacenti giovanili mostrando coloro che stanno sulla strada e combatterlo per 1300 euro al mese, rischando la vita e prendendo neve e pioggia.
    Quello che invece non funziona per nulla è l'altra componente di sbirri: quella famigliare, quella di coppia soprattutto, fra Bova e la moglie (Simonetta Solder). Fra costoro, falcidiati dalla morte di un figlio sedicenne proprio per un pastiglia di ecstasy di troppo, si originano dinamiche esagerate, di pianti isterici, di situazioni che meritano di trovarsi nella peggiore e stucchevole fiction. Il tutto è sottolineato da una musica continua, sparata a volume elevato, che schizza melodramma dall'inizio alla fine.
    Le due parti non sempre si uniscono e ci si trova a preferire decisamente quella legata all'azione degli arresti piuttosto che quella famigliare.
    In sostanza però un film degno di nota.

    Voto: 6/7
     
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    Mi ha incuriosito all'epoca dell'uscita e avevo idea di recuperarla a noleggio ma nella marea di cosa da recuperare è andata in cavalleria, ora che il tuo parere è positivo la potrei ripescare, tra l'altro vado a nozze con il genere :)
     
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    So che ci vai a nozze e credo anche ti piacerebbe il film; di certo apprezzeresti quanto meno la forma cinema alquanto diversa dal solito.
    Come ho detto, ha anche un difetto macroscopico, ma che non inficia tutti gli elementi positivi.
     
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6 replies since 3/4/2009, 12:10   215 views
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