Coco avant Chanel-L'amore prima del mito

29/05/2009

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  1. nicbaker
     
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    Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito



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    Una bambina che viene mandata con la sorella in un orfanotrofio nel centro della Francia e tutte le domeniche aspetta invano che arrivi il padre a cercarla. Un'artista di cabaret con voice fioca che canta per un pubblico di soldati ubriachi. Una umile sartina che cuce orli nel retro di una sartoria di provincia. Una giovane, magrissima e mantenuta, a cui Etienne Balsam, il suo amante, offre un rifugio sicuro tra ozi e piaceri. Una donna innamorata che sa che non sarà mai la moglie di nessuno e rifiuta persino di sposarsi con Boy Capel, l'uomo che ricambia il suo amore. Una ribelle che trova opprimenti le convenzioni del suo tempo...

    Link movieplayer



    Il film si conclude con una sorta di epigrafe che è solo uno dei tanti elementi agiografici del film. Anne Fountaine porta sullo schermo la vita umile di Coco Chanel, Audry Tautou (Ameliè) meno convincente di quanto mi aspettassi.

    Definita e mostrata più e più volte come un "anarchica" e come un "anticonformista" Coco fondatrice dell'impero Chanel, che se non è l'essenza del conformismo poco ci manca, è una bellissima e elegantissima donna che è pronta a tutto per arrivare.

    E' la storia di una donna affascinante, stimabile ma che, come tanti, ha venduto anima e corpo per arrivare lassù, il tono romantico e poetico del film, che sa di fiction tv, rielabora la storia e fa di Coco una vittima, ma si cade nel ridicolo quando si cerca di far il ritratto di una martire. Sembra che Coco abbia dovuto combattere con le persone che invece ha usato per arrivare, per farsi presentare all'elitè di Parigi, per farsi conoscere. Ricorda lo spot amarcord della Ballila dove i fondatori sono persone umili che lavorando sodo hanno costruito un impero. Nessuno mette in dubbio che Chanel, come forse Ballila, fosse una self-made-(wo)man ma il ritratto agiografico è un 'operazione bieca che non può che far storcere il naso.

    Anche tecnicamente, salvo l'ambientazione e la fotografia, non ci siamo, il film è servito da una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, senza ritmo, la regia di Fountaine non aiuta, e di conseguenza il risultato è un film scialbo, lento, noioso, dopo un ora solo io e un mio amico non stavamo dormendo in sala (mezza vuota) e soprattuto frammentato in piccoli episodi, c'è un filo conduttore ma il racconto non è fluido, manca di dinamicità.

    Insomma un film inutile, poco apprezzabile forse anche per gli amanti dello stile sobrio Chanel (io ero con tre di questi che hanno beatamente dormito -_- ).
    Ovviamente insensato il titolo italiano, era difficile mettere Coco prima di Chanel?

    4.5/5=


    Se ora Alex mi gira la domanda che gli ho fatto per Angeli e Demoni io gli giro la risposta :D

    Edited by hellboy1 - 9/10/2011, 11:48
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    Visto il trailer al cinema e credo che lo perderò volentieri.
     
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  3. penny
     
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    Visto questa sera.
    Un gran bel film , certamente molto femminile.
    Premetto che non conosco nulla della biografia della protagonista, pertanto non sono in grado di valutare se sia minimamente fedele all'immagine che le cronache riportano di Coco , ma è un aspetto che non mi interesssa, poichè giudico i film per ciò che vedo e non per eventuali verosimiglianze a fatti reali o libri da cui fossero tratte le sceneggiature.

    In questo caso la storia è il racconto di un talento femminile che si afferma in un'epoca in cui la strada del successo imprenditoriale è decisamente proibiitiva per una donna (ammesso che oggi sia invece meno arduo).

    Certamente l'appartenenza di genere influenza il giudizio e bendispone verso una pellicola che esalta certamente il talento in quato tale, ma nella fattispecie ne racconta uno tutto al femminile con cui la spettatrice tende inevitabilmente a empatizzare.

    Coco è dipinta come una donna dalla innata eleganza e dal gusto tanto semplice quato innovativo , in un mondo di eccessi formali e stilistici di dubbio gusto. Ma è altresì tratteggiata come caparbia, orgogliosa e indipendente, in un mondo in cui il ruolo femminile era per tradizione subalterno, indipendentemente dal censo,ma ancor più per chi come lei provenisse da umili origini.

    Tuttavia il film non dipinge una macchietta improbabilmente eroica , ma invece una donna che deve necessariamente far conto con compromessi inevitabili, ma che sa realisticamente mettere sul piatto della bilancia , tanto nel periodo in cui vive come un trofeo da esibizione , quanto in seguito quando cederà ad accettare il ruolo dell'amante , tanto istintivamente repellenet, quanto realisticamente praticato nella quotidianità di ogni epoca .

    Scene , costumi , fotografia e colonna sonora costituiscono una atmosfera gradevolissima e la Tautou si conferma una grandissima interprete, molto preparata e talentuosa.

    Viene solo da pensare perchè l'Italia sia il solo paese al mondo in cui il cinema sia in mano da anni ad una banda di trafficanti di immondezza.

    Voto : 8,5
     
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  4. nicbaker
     
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    CITAZIONE (penny @ 8/6/2009, 23:25)
    Tuttavia il film non dipinge una macchietta improbabilmente eroica , ma invece una donna che deve necessariamente far conto con compromessi inevitabili, ma che sa realisticamente mettere sul piatto della bilancia , tanto nel periodo in cui vive come un trofeo da esibizione , quanto in seguito quando cederà ad accettare il ruolo dell'amante , tanto istintivamente repellenet, quanto realisticamente praticato nella quotidianità di ogni epoca .

    Probabilmente sul forum siamo gli unici ad averlo visto :lol: premesso che mi considero un femminista, anzi visto che il femminismo e il maschlismo sono le forme di razzismo che più odio, direi che sono per la parità, mi piacerebbe ci fosse una parità che non c'è, in un mondo di quote rosa ( uno dei peggiori affronti alle donne), di chi non assume donne per il rischio maternità ecc ecc non posso che patteggiare per le donne. Ma questo film rappresenta quello che odio di più. Fare di un arrivista quale era coco chanel un eroina. Scendere a compromessi? non è mai inevitabile e poi non sono compromessi ma vie "sporche" per arrivare in fretta. La mitizzazione la odio quasi sempre, soprattutto per chi si è prostituito per raggiungere la vetta, di chi ha calpestato tante teste per raggiungere il proprio scopo, certo in un mondo che ci insegna questo, in una vasca di pesci è meglio essere lo squalo, Coco Chanel è un simbolo, su questo non ci sono dubbi ;) .

    Sceneggiatura tra l'altro ridicola.

    Penny l'hai buttato molto sul fatto che è un film femminile. Se fosse stato a parti invertite, ti avrebbe convinto ugualmente?
     
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    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Probabilmente sul forum siamo gli unici ad averlo visto :lol: premesso che mi considero un femminista,

    Mi sei scaduto! :lol:
     
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  6. nicbaker
     
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    :cry: :cry: :cry: :cry: :lol: :lol: :lol: spero sia per il film, se è per questo mi sono scaduto anche io dopo la visione, con una notte al museo 2 poi basta mi sono tolto il saluto
     
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    ovviamente non è per la visione :lol:
    Anche se effettivamente ti sei andato a vedere tante bella robina inutile
     
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  8. nicbaker
     
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    colpa del punto che mi contesti :lol: per il quale, per altro, sei andato a vedere Sette Anime -_-
     
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    L'alternativa era Yes Man per farsi un paio di risate...e ce ne siamo fatte di più col Muccino e le sue cubomeduse :D
     
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  10. penny
     
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    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Probabilmente sul forum siamo gli unici ad averlo visto :lol: premesso che mi considero un femminista, anzi visto che il femminismo e il maschlismo sono le forme di razzismo che più odio, direi che sono per la parità, mi piacerebbe ci fosse una parità che non c'è, in un mondo di quote rosa ( uno dei peggiori affronti alle donne), di chi non assume donne per il rischio maternità ecc ecc non posso che patteggiare per le donne.

    Questo è ovvio,ma ti ricordo che nella civilissima Francia le donne hanno avuto diritto al voto nel 1946, quando Coco aveva già 64 anni. Ciò significa che quando era già una affermatissima stilista da anni non aveva diritto di voto, mentre il più analfabeta dei suoi dipendenti maschi sceglieva per lei il governo della nazione.
    Nel giudicare l'affermazione professionale di una persona non è possibile prescindere dal contesto in cui si muoveva. Mia nonna ha terminato gli studi dopo la 3° elementare perchè per mio bisnonno, mandare a scuola le ragazze era inimmaginabile, tanto per lavare i piatti (che era ciò cui erano destinate le persone della loro classe sociale) non serviva molta istruzione. E mia nonna che non era Coco Chanel infatti è rimasta a lavare piatti e biancheria per tutta la vita.

    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Ma questo film rappresenta quello che odio di più. Fare di un arrivista quale era coco chanel un eroina.

    Guarda io di Coco Chanel non so assolutamente nulla e neppure ne voglio sapere.
    Io non mitizzo nessuno, tanto meno un personaggio di cui ignoro persino le cose più risapute, tranne che fosse una famosa stilista.
    Non so se l'intento del film fosse di celebrare Coco, ma personalemnte io valuto la storia che viene narrata e come viene narrata.
    La storia è quella di una ragazza di modestissime origini, che in una società di 100 anni fa, preclusa alle donne, diventa una persona realizzata. E questa storia mi è piaciuta, che poi fosse Coco o Maria, per me non fa differenza.
    La storia poi , oltre che avvincente è (a mio personalissimo avviso ovviamente), raccontata molto bene, con attori molto convincenti e una fattura tecnica del film di livello eccellente.
    Una volta che la storia mi avvince , la recitazione è buona e la qualità tecnica del film soddisfacente , per me il giudizio è positivo. Poi se la storia è reale o di fantasia è ininfluente. Come non giudico mai se un film tratto da un libro è migliore o peggiore del libro. Se guardo il film giudico il film e del libro non mi interessa nulla.
    Se leggo il libro mi disinteresso del film. Sono due cose distinte.
    Quindi io non mitizzo la Chanel (non la considero neppure) e giudico il film come se Coco fosse un personaggio di fantasia. Rappresenta una ragazza di talento che si afferma per capacità e caparbietà.


    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Scendere a compromessi? non è mai inevitabile e poi non sono compromessi ma vie "sporche" per arrivare in fretta. La mitizzazione la odio quasi sempre, soprattutto per chi si è prostituito per raggiungere la vetta, di chi ha calpestato tante teste per raggiungere il proprio scopo, certo in un mondo che ci insegna questo, in una vasca di pesci è meglio essere lo squalo, Coco Chanel è un simbolo, su questo non ci sono dubbi ;)

    Premesso che i compromessi secondo me possono essere messi in conto, entro certi limiti (se io avessi dovuto dire a molti miei professori o primari quello che avrebbero meritato , sarei ancora all'esame di anatomia), e non credo si debba vivere come Don Chisciotte , ma un po' di pragmatismo aiuta, senza essere dei servi , ................... ma poi nel film io non ho ravvisato nel personaggio di Coco particolari prostituzioni intellettuali. Ha usato chi la usava. A chi faceva valere il predominio economico , ha risposto con l'opportunismo che la sua arguzia e la sua avvenenza le consentivano. Se fosse rimasta a fare la cameriera (come la sorte le riservava) non credo avrebbe fatto bene. Non a tutti la vita concede la possibilità di scegliere sempre ciò che si vuole.
    Io oggi posso dire ad alcuni primari che se ne andassero a fare in culo. Anni fa non avrei potuto e oggi posso perchè ho tenuto la lingua a freno quando era saggio tenerla a freno.
    Prima si arriva al traguardo e dopo si dettano le regole. Dettare le regole quando non se ne è in grado più che dignitoso è avventato.

    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Sceneggiatura tra l'altro ridicola.

    Vabbè qui è questione di punti di vista. Rispetto il tuo e non intendo certo importi il mio.
    A me è piaciuta molto,ma sono opinioni personali

    CITAZIONE (nicbaker @ 8/6/2009, 23:41)
    Penny l'hai buttato molto sul fatto che è un film femminile. Se fosse stato a parti invertite, ti avrebbe convinto ugualmente?

    Credo proprio di si.
    Io ho semplicemente detto che essendo una storia di talento al femminile che si afferma, è chiaro che una spettatrice sia portata ad empatizzare, come magari se un film parla di un campione dello sport che arriva al top, il ragazzino che pratica quello sport si immedesima.
    Ma naturalmente il mio giudizio sul film va oltre la mera faccenda di solidarietà femminile.
    Per un film che esalta una carriera femminile, ce ne sono mille che narrano le vicende di eroi maschili e moltissimi mi hanno appassionato, da Il Gladiatore a 300 a Gran Torino a Benjamin Button a Lawrence d'Arabia a Il Nemico alle Porte ............ potrei citarne mille ed oltre.

    A me piacciono le storie , a volte quelle minimali, più spesso quelle epiche .......... il cinema per me è raccontare storie.
    Il resto mi interessa meno.
     
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  11. nicbaker
     
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    Chiarissimo il tuo punto di vista

    ultime due cose

    Sulla sceneggiutura parlo non per la storia in sè ma per i passaggi a vuoto, alcuni salti tra un passaggio all'altro, il finale veloce e sconslusionato ecc non mi è sembrato tutto filasse come avrebbe dovuto.
    A me è sembrato un pò "sciatto" lo sviluppo e la messa in scena finale, con gli ultimi importanti avvenimenti buttati lì, alla carlona, quando alcune sequenze mi sono parse alla lunga inutili ai fini della storia.

    Poi a me ha dato l'impressione di uno spot di due ore, avrei gradito, come hai immaginato tu, un personaggio di fantasia, magari ispirato alla storia, ma quando si parla di persone reali e fatti reali il rischio di farne un affresco agiografico è altissimo, e io purtroppo non lo sopporto


    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 9/6/2009, 00:47)
    L'alternativa era Yes Man per farsi un paio di risate...e ce ne siamo fatte di più col Muccino e le sue cubomeduse :D

    L'alternativa era Zack efron "17 again" vinco io a mani basse
     
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