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Trinità&Bambino.
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Io vado stasera penso a vederlo. . -
neverlando.
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Il Grande Sogno
Insipido e poco emozionante, Il Grande Sogno, ultimo lavoro di Michele Placido che torna alla regia dopo quattro anni da quel capolavoro di Romanzo Criminale, dovrebbe essere un film sul '68 ma in realtà è il solito melodramma all'italiana che frulla gli amori, le speranze, i problemi e i sogni dei giovani di turno che in questo caso sono catapultati in un periodo storico abbastanza turbolento e incasinato.
Insomma è lo stesso Placido a dire che questo film non intende spiegare il '68 a chi l'ha vissuto ma che è rivolto principalmente ai giovani e a chi ha poche conoscenze in materia.
Alla fine Il Grande Sogno fallisce tutti e due i suoi intenti non risultando emozionante ed emotivo nella parte melò/sentimentale (il triangolo amoroso è troppo tirato via) e non riuscendo nemmeno a spiegare bene il significato o a cogliere lo spirito del sessantotto che a guardare la pellicola viene fuori come un'epoca folle dove dei ragazzi annoiati e borghesi se ne vanno in giro a creare casini, scioperi e occupazioni per ogni evento che li colpisce in qualche modo anche se lontano km e km dalla propria terra.
Probabilmente chi non conosce la storia potrebbe anche pensare al sessantotto come una scusa per non fare un cazzo e limitarsi a prendere manganellate, fumare canne, scopare liberamente (che poi è l'unica cosa buona e giusta) e far morire d'infarto i poveri genitori.
Insomma quello che manca è una sceneggiatura valida e solida, qui ci si limita a mostrare mazzate, scopate con montaggi alternati o dissolvenze con sequenza violente e/o tragiche, discorsi simil filosofici lunghi e asfissianti...così alla fine lo spettatore viene preso da un'ansia immensa e non vede l'ora che la tragedia portata sullo schermo da Placido giunga alla fine.
Quello che resta è la parte biografica che viene portata con grande passione sullo schermo grazie al personaggio interpretato da Scamarcio che è ispirato alla gioventù di Michele Placido che si trasferì a Roma dalla Puglia per diventare attore e che per guadagnarsi da vivere entrò nel corpo della Polizia prima di frequentare l'Accademia di arte drammatica...l'unico grande vero sogno del film è proprio il suo e dopo tutti i casini che succedono in 101 minuti di proiezione alla fine si avvererà e la didascalia prima dei titoli di coda ce lo rassicura: "Nicola è diventato un attore"...'sti cazzi aggiungo io, insomma Michè ma era proprio necessario un film su sta cosa?
Buona la regia di Michele Placido, anche se inferiore rispetto al lavoro svolto con "Romanzo Criminale", ma con utilizzo troppo esagerato di dissolvenze e richiami visivi, fortuna che nonostante il marchio Taodue c'è la bella fotografia di Arnaldo Catinari a nobilitare il tutto allontanando il prodotto dallo standard di una fiction, mediocre il montaggio.
Ottima la recitazione di Riccardo Scamarcio e Luca Argentero che migliorano sempre di più (specie il secondo), sempre brava (qui anche un pò troia e spesso nuda con pelo anni '70 annesso) Jasmine Trinca.
Grande recitazione anche per le comparsate di Silvio Orlando e Laura Morante che però non è supportata da un valido personaggio (un'insegnante di teatro moderna che si fa le canne e si scopa gli alunni ma che poi s'incazza come una iena se si tenta di modernizzare il suo amato teatro).
Alle musiche c'è un Nicola Piovani poco convincente e al minimo sindacale con un tema musicale che mi ricorda un qualcosa che ho già sentito, all'interno c'è spazio per l'inserimento di qualche canzoncina (anche italiana) che non colpisce come la track list di Romanzo Criminale; Giorgia canta "Ora Lo So", ma solo nei titoli di coda.
In conclusione "Il Grande Sogno" è un film insipido che non convince e non colpisce, una pellicola che nonostante la buona regia e la buona confezione (leggi fotografia) e l'ottima prova recitativa dell'intero cast non riesce a prendere ed emozionare lo spettatore soprattutto a causa di una sceneggiatura abbastanza piatta che ci regala l'ennesimo melodramma all'italiana con drammi, sogni e amori dei soliti trentenni di turno in cui ci si ficca (a forza) il sessantotto senza però rappresentarne e/o coglierne il vero spirito...
evitabile, ma le fans di Scamarcio e Argentero apprezzeranno ugualmente!
Voto: 5. -
Trinità&Bambino.
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Luca Argentero ad oggi è il migliore attore italiano della nuova generazione.
Prima lo schifavo perchè uscito dal grande fratello, ma devo dire che mi sbagliai.
Sono curioso di vederlo in questo flim.. -
.CITAZIONE (neverlando @ 17/9/2009, 11:20)Il Grande Sogno
Insipido e poco emozionante, Il Grande Sogno, ultimo lavoro di Michele Placido che torna alla regia dopo quattro anni da quel capolavoro di Romanzo Criminale, dovrebbe essere un film sul '68 ma in realtà è il solito melodramma all'italiana che frulla gli amori, le speranze, i problemi e i sogni dei giovani di turno che in questo caso sono catapultati in un periodo storico abbastanza turbolento e incasinato.
Del resto già dal titolo si capiva che era un film fazioso e sinistroide, ma Placido non è neanche capace di realizzare un film politicamente orientato. Qualcuno dovrebbe spiegargli la differenza fra destra e sinistra, insegnargli la storia e, tempo permettendo, come si realizza un film (ma quest'ultima potrebbe rivelarsi un'impresa senza speranza).CITAZIONE (neverlando @ 17/9/2009, 11:20)Insomma è lo stesso Placido a dire che questo film non intende spiegare il '68 a chi l'ha vissuto ma che è rivolto principalmente ai giovani e a chi ha poche conoscenze in materia.
Quindi a se stesso, visto che ha ottenuto il risultato contrario a quello che si era prefissato.CITAZIONE (neverlando @ 17/9/2009, 11:20)Alla fine Il Grande Sogno fallisce tutti e due i suoi intenti non risultando emozionante ed emotivo nella parte melò/sentimentale (il triangolo amoroso è troppo tirato via) e non riuscendo nemmeno a spiegare bene il significato o a cogliere lo spirito del sessantotto che a guardare la pellicola viene fuori come un'epoca folle dove dei ragazzi annoiati e borghesi se ne vanno in giro a creare casini, scioperi e occupazioni per ogni evento che li colpisce in qualche modo anche se lontano km e km dalla propria terra.
Probabilmente chi non conosce la storia potrebbe anche pensare al sessantotto come una scusa per non fare un cazzo e limitarsi a prendere manganellate, fumare canne, scopare liberamente (che poi è l'unica cosa buona e giusta) e far morire d'infarto i poveri genitori.
Nel marasma della sua confusione mentale è fose l'unica cosa che Placido è riuscito a fare: descrivere il '68 per quello che realmento è stato per i giovani che lo hanno vissuto, e cioè una teoria di proteste inutili su cose che non gli riguardavano e di cui non fregava niente a nessuno, il cui unico scopo era quello di evadere dalle proprie responsabilità morali e sociali, scopare liberamente (che per alcuni potrà anche essere una cosa buona e giusta, ma per altri evidentemente no), spinellarsi e fare girotondi canterini sui terrazzi delle univerità occupate. Il fenomeno (di cui il governo italiano e i maggiori partiti politici si sono ampiamente disinteressati) è stato fortemente politicizzato a posteriori, e caricato di significati sociali e ideologici che aveva solo in parte (visto che il movimento era molto eterogeneo e comprendeva schieramenti diversi persino di estrema destra). Nella istituzioni universitarie dell'epoca non c'era più politica di quanta non ce ne sia adesso. Il solo episodio di Valle Giulia basta a chiarire e deprecare il senso del movimento (da cui anche Pasolini prese le distanze), che fu e deve essere considerato come un fenomeno di disordine e anarchia sociale.
Edited by Freez - 17/9/2009, 14:01. -
Durden Tyler.
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freez, io il film non l'ho visto quindi non lo giudico, pero' sinceramente il tuo commento cosi' sprezzante nei confronti di Placido e del movimento sessantottino lo trovo fuori luogo e poco intelligente...
dici che placido e' fazioso.. e tu che sei allora che hai criticato il film ancor prima che uscisse (e ho i miei dubbi che gli hai concesso una visione)...
placido negli ultimi anni e' stato uno degli esponenti piu' importanti del cinema italiano, che ti piaccia o meno, e' cosi' e soprattutto i movimenti del '68 fanno parte della storia italiana a prescindere da quello che pensi tu...
fa una cosa contatta placido cosi' gli dai qualche lezione di storia e gli impari come si realizza un film cosi' la prossima volta fara' un film che ti soddisfera'!
ps: e scopare liberamente e' cosa buona e giusta, dammi retta. -
MrBlù.
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per-fortuna-di-esponenti-piu-importanti-di-Placido-ne-abbiamo-diversi-Durden
e-lo-dico-con-la-massima-stima-per-il-Michele-attore,che-se-la-cava-decisamente-meglio-di-quello-regista.
Delle-sue-pellicole-due-sono-degne-di-nota : Un-eroe-borghese-e-Romanzo-criminale. -
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Mi permetto di aggiungere il delicato Del perduto amore , su un triste e vergognoso, quanto misconosciuto, episodio della storia italiana, film che m'ha fatto innamorare di Giovanna Mezzogiorno. .
per il resto son con te, quelle due pellicole lì...ma Romanzo criminale , cazzo che filmone..... -
MrBlù.
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tra-l'altro-con-un-inizio-e-un-finale-non-poco-citazionista
Non-dobbiamo-aspettarci-uno-spaccato-sincero-dell'Italia(sebbene-gli-inserti-di-repertorio
siano-posizionati-in-maniera-perfetta)ma-un-romanzo-appunto,un-racconto,come-recita-il-titolo.
Un-c'era-una-volta-in-Italia,corale-e-girato-con-gusto,dalla-narrazione-mai-in-calo-e-con-attori-in-forma-smaliante.
Personalmente-a-Romanzo-non-darei-mai-meno-di-8...film-emozionale!
Per-il-resto,Placido-a-mio-avviso-sta-perdendo-colpi,fà-uscite-e-sfruriate-che-dovrebbe-risparmiarci
e-anche-coi-giornalisti-vanta-ormai-da-diversi-anni-una-maleducazione-spiccata...
invecchia-male!. -
.CITAZIONE (MrBlù @ 17/9/2009, 19:43)Personalmente-a-Romanzo-non-darei-mai-meno-di-8...film-emozionale!
Per-il-resto,Placido-a-mio-avviso-sta-perdendo-colpi,fà-uscite-e-sfruriate-che-dovrebbe-risparmiarci
e-anche-coi-giornalisti-vanta-ormai-da-diversi-anni-una-maleducazione-spiccata...
invecchia-male!
Come non sottoscrivere il fatto chr Romanzo criminale sia da 8, anzi, per me da 9 pieno, il più bel film italiano degli ultimi anni assieme a La meglio gioventù e Le conseguenze dell'amore!
In effetti Placido non si distingue per morigeratezza ed equilibrio, da anni mostra un atteggiamento narcisistico e vanitoso, figlio probabilmente di una sicurezza di sè molto alta che peraltro non giustifica i comportamenti di cui sopra. Io però non riesco a condannarlo, ho tanta stima e simpatia per quest'uomo, per me un vero simbolo di un certo modo di fare cinema; tante, troppe volte mi ha toccato l'anima con le sue recitazioni, sempre convinto, sempre incisivo e sempre diretto, sceglendo tra l'altro quasi sempre parti dure e legate alla realtà. Per questi rimandi non posso che conservargli un posto preferenziale nel mio cuore.
Quanto alla superiorità recitativa rispetto a quella registica di cui parla Leo; beh dai, è ovvio che sia così Michele nasce come attore e lì ha dato tantissimo al cinema italiano, poi dal 1990 si è messo anche dietro alla macchina da presa e, se da attore i film in cui ha recitato si contano in decine, come regista se ne ha fatti 10 è già tanto. Io comunque lo stimo molto anche come regista al di là del già citato Romanzo crimaninale; non ha mai fatto film banali e, al di là della boiata Ovunque sei, le sue pellicole non sono state mai commerciali e facili, ma rimandavano sempre ad una riflessione. Cito una pellicola che probabilmente conoscerò solo io, Pummarò, una storia molto ma molto dura ed intensa sul lavoro di alcuni ragazzi di colore nella raccolta dei pomodori; anno 1990, prima regia di Michele.
Circa invece a Il grande sogno...beh, non so cosa aspettarmi, credo che rileggere artisticamente un fenomeno così intricato come il '68 sia impresa ardua per chiunque, l'ambizione di un tale progetto riflette l'atteggiamento a cui faceva cenno Leo, ce lo vedo Michele che vuole far annusare a critica ed appassionati il fatto di sapere e poter fare un film così complesso. Sarà ben dura realizzare qualcosa di anche lontanamente paragonabile a Romanzo, resto fiducioso e staremo a vedere.
Riguardo infine il '68, credo che si sia trattato di un fenomeno culturale e sociale decisamente importante per la storia del nostro paese e che non meriti di essere trattato come ha fatto freez; basti pensare alla pervasività con cui molte pulsioni di quell'epoca siano entrate velocissimamente nel tessuto sociale e nella cultura dell'epoca. E' poi innegabile che quelle spinte ideologiche siano stare utili per far riflettere tutti, politici ed intellettuali compresi, sul fatto che alcune cose andassero cambiate. Cosa che successe puntualmente.
Sono anche con Durden quando dice che scopare liberamente male di certo non fa ed aggiungo che i ragazzi del '68, non dico tutti, ma almeno quelli che ci credevano liberamente, concepivano i loro anni della gioventù come una molla verso il nuovo ed il cambiamento, cercavano di scoprire qualcosa; probabilmente, come molti benpensanti imputano loro, non sapevano neanche loro che cosa cercare e dove sospingere quella lotta, ma almeno lottavano per qualcosa, il che non mi pare che venga fatto dalla gioventù odierna, tutta tecnologizzata, borghese nel senso dispregiativo del termine e spesso annoiata dal fatto che è già stato scoperto tutto.
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kingbenny.
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CITAZIONE (macina @ 17/9/2009, 21:03)CITAZIONE (MrBlù @ 17/9/2009, 19:43)Personalmente-a-Romanzo-non-darei-mai-meno-di-8...film-emozionale!
Per-il-resto,Placido-a-mio-avviso-sta-perdendo-colpi,fà-uscite-e-sfruriate-che-dovrebbe-risparmiarci
e-anche-coi-giornalisti-vanta-ormai-da-diversi-anni-una-maleducazione-spiccata...
invecchia-male!
Come non sottoscrivere il fatto chr Romanzo criminale sia da 8, anzi, per me da 9 pieno, il più bel film italiano degli ultimi anni assieme a La meglio gioventù e Le conseguenze dell'amore!
In effetti Placido non si distingue per morigeratezza ed equilibrio, da anni mostra un atteggiamento narcisistico e vanitoso, figlio probabilmente di una sicurezza di sè molto alta che peraltro non giustifica i comportamenti di cui sopra. Io però non riesco a condannarlo, ho tanta stima e simpatia per quest'uomo, per me un vero simbolo di un certo modo di fare cinema; tante, troppe volte mi ha toccato l'anima con le sue recitazioni, sempre convinto, sempre incisivo e sempre diretto, sceglendo tra l'altro quasi sempre parti dure e legate alla realtà. Per questi rimandi non posso che conservargli un posto preferenziale nel mio cuore.
Quanto alla superiorità recitativa rispetto a quella registica di cui parla Leo; beh dai, è ovvio che sia così Michele nasce come attore e lì ha dato tantissimo al cinema italiano, poi dal 1990 si è messo anche dietro alla macchina da presa e, se da attore i film in cui ha recitato si contano in decine, come regista se ne ha fatti 10 è già tanto. Io comunque lo stimo molto anche come regista al di là del già citato Romanzo crimaninale; non ha mai fatto film banali e, al di là della boiata Ovunque sei, le sue pellicole non sono state mai commerciali e facili, ma rimandavano sempre ad una riflessione. Cito una pellicola che probabilmente conoscerò solo io, Pummarò, una storia molto ma molto dura ed intensa sul lavoro di alcuni ragazzi di colore nella raccolta dei pomodori; anno 1990, prima regia di Michele.
Circa invece a Il grande sogno...beh, non so cosa aspettarmi, credo che rileggere artisticamente un fenomeno così intricato come il '68 sia impresa ardua per chiunque, l'ambizione di un tale progetto riflette l'atteggiamento a cui faceva cenno Leo, ce lo vedo Michele che vuole far annusare a critica ed appassionati il fatto di sapere e poter fare un film così complesso. Sarà ben dura realizzare qualcosa di anche lontanamente paragonabile a Romanzo, resto fiducioso e staremo a vedere.
in perfetta sintonia con te macina, ammiro assai le pellicole neo-realiste/di denuncia di Placido!
Il grande sogno lo guarderò in dvd, e aspetto con ansia il film su Vallanzasca con Rossi Stuart protagonista!. -
futuregista.
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Il grande sogno. Michele Placido, 2009. Mah, diciamo che è un'accozzaglia di luoghi comuni sul '68 e sulla rivolta studentesca. Non c'è il minimo di approfondimento su nessun tema, tutto in superficie. Una colonna sonora che punta tutto su Eve of Destruction di Barry McGuire (e quella è bella ) e che alla fine sforna giorgia
Gnocca la Trinca (anche se in faccia non è niente di che), cane Argentero mentre - devo ammetterlo - è Scamarcione il "bravo" di turno.
Ma si sa, nel paese degli uomini ciechi colui che ha un occhio solo è Re.
Insomma, non mi è piaciuto, storia ordinaria, temi facili e trattati nella maniera più facile possibile.
Voto: 4. -
.CITAZIONE (macina @ 17/9/2009, 21:03)Riguardo infine il '68, credo che si sia trattato di un fenomeno culturale e sociale decisamente importante per la storia del nostro paese e che non meriti di essere trattato come ha fatto freez; basti pensare alla pervasività con cui molte pulsioni di quell'epoca siano entrate velocissimamente nel tessuto sociale e nella cultura dell'epoca. E' poi innegabile che quelle spinte ideologiche siano stare utili per far riflettere tutti, politici ed intellettuali compresi, sul fatto che alcune cose andassero cambiate. Cosa che successe puntualmente.
Sono anche con Durden quando dice che scopare liberamente male di certo non fa ed aggiungo che i ragazzi del '68, non dico tutti, ma almeno quelli che ci credevano liberamente, concepivano i loro anni della gioventù come una molla verso il nuovo ed il cambiamento, cercavano di scoprire qualcosa; probabilmente, come molti benpensanti imputano loro, non sapevano neanche loro che cosa cercare e dove sospingere quella lotta, ma almeno lottavano per qualcosa, il che non mi pare che venga fatto dalla gioventù odierna, tutta tecnologizzata, borghese nel senso dispregiativo del termine e spesso annoiata dal fatto che è già stato scoperto tutto.
CITAZIONE (Durden Tyler @ 17/9/2009, 15:23)freez, io il film non l'ho visto quindi non lo giudico, pero' sinceramente il tuo commento cosi' sprezzante nei confronti di Placido e del movimento sessantottino lo trovo fuori luogo e poco intelligente...
dici che placido e' fazioso.. e tu che sei allora che hai criticato il film ancor prima che uscisse (e ho i miei dubbi che gli hai concesso una visione)...
placido negli ultimi anni e' stato uno degli esponenti piu' importanti del cinema italiano, che ti piaccia o meno, e' cosi' e soprattutto i movimenti del '68 fanno parte della storia italiana a prescindere da quello che pensi tu...
fa una cosa contatta placido cosi' gli dai qualche lezione di storia e gli impari come si realizza un film cosi' la prossima volta fara' un film che ti soddisfera'!
ps: e scopare liberamente e' cosa buona e giusta, dammi retta
Bravo Durden!. -
Durden Tyler.
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grande macina ti quoto in pieno hai centrato esattamente quello che volevo dire sia su placido che sul 68 in generale. CITAZIONE (MrBlù @ 17/9/2009, 19:04)per-fortuna-di-esponenti-piu-importanti-di-Placido-ne-abbiamo-diversi-Durden
e-lo-dico-con-la-massima-stima-per-il-Michele-attore,che-se-la-cava-decisamente-meglio-di-quello-regista.
Delle-sue-pellicole-due-sono-degne-di-nota : Un-eroe-borghese-e-Romanzo-criminale
mister, tanto per specificare cosa intendevo, ho detto che placido e' un esponente importante del nostro cinema (non specificando regista) , e ribadisco il concetto, lo ritengo un'icona del nostro cinema visto e' che sulla scena da oltre trent'anni, ha recitato per grandi registi, e in pellicole importanti, interpetando, come diceva macina sempre ruoli non facili. come non ricordarlo in mery per sempre e in altri film del filone neo-neo realista di cui e' stato un esponente fondamentale, ma anche nella piovra, arrivederci amore ciao e tantissimi altri ancora....
anche come regista mi piace, ha sempre diretto film impegnati riportando a galla importanti casi di storia e di cronaca italiana un po dimenticati, non mi e' piaciuto invece quando ha tentato la via piu' autoriale e letterata coem nel caso di ovunque sei che infatti ha fallito ma in compenso ci ha regalato un capolavoro come romanzo criminale per il quale, a mio parere dovremmo dirgli grazie e non sbeffeggiarlo come ha fatto freez.. -
coldheart86.
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certo che il cinema italiano proprio non esiste più. che tristezza, una volta avevamo sergio leone e dario argento, oggi michele placido .