Burke and Hare

di John Landis

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    fonte: splattercontainer.com
    Sono Online le prime immagini di Simon Pegg e Andy Serkis nei panni della coppia di serial killer William Burke e William Hare. I due sono i protagonisti di Burke and Hare, questo il titolo del film che segna il ritorno alla regia per John Landis dopo una serie di esperienze televisive (la serie Masters of Horror, Psych e Fear Itself). Le riprese sono iniziate nei primi giorni di Febbraio a Londra e Edinburgo, ma ancora non è stata ufficializzata una data di uscita nelle sale (si sa solo che verrà distribuito durante il 2010).

    Basato su due famosi ladri di tombe, William Burke e William Hare, che uccisero ad Edinburgo tra il 1927/1828, diciassette persone, per procurarsi i cadaveri da vendere alla fraternità medica di Edimburgo, il centro del sapere medico del diciannovesimo secolo.
    La pellicola che è stata descritta in parte una commedia, vede la partecipazione di Simon Pegg ed Andy Serkis nei panni dei due protagonisti, e di Tim Curry, Isla Fisher, Jessica Hynes, Tom Wilkinson, Ronnie Corbett, Hugh Bonneville, Christopher Lee e Bill Bailey.

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  3. Willy Wonka
     
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    yeah!
     
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    I'm seeing a tunnel at the end of all these lights

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    commedia ironico-grottesca ci può stare, ma spero non sia proprio a livelli di demenziale... comunque mi ispira :D
     
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    Il film è ora nelle sale col titolo di "Ladri di cadaveri".

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    Regia: John Landis
    Genere: Commedia
    Durata: 91'
    Cast: Simon Pegg, Andy Serkis, Isla Fisher

    Trama:

    Ispirato a fatti e personaggi realmente esistiti, Ladri di Cadaveri è una commedia horror che racconta la storia di una coppia di spietati quanto maldestri serial killer, William Burke e William Hare. I due, tra il 1827 e il 1829, uccisero 17 persone con l'intento di guadagnare rivendendo poi i corpi delle vittime alle università e centri di ricerca scozzesi che li dissezionavano durante le lezioni di anatomia.

    Trailer italiano:

     
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  6. Film Reel
     
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    Giorni fa ho letto una recensione piuttosto pesante che lo stroncava e dava praticamente a Landis del fallito.
     
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  7. MrBlù
     
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    Io-non-credo-alla-validità-del-progetto, ma-sarei-felice-di-essere-smentito
    Landis-è-stato-una-pagina-importantissima-per-una-frangia-di-cinema-americano,
    indimenticabili-i-suoi-fratelli-blues, animal-house-e-il-lupo-mannaro!
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    Landis è sempre Landis ed ha un poste nel mio cuore. Spero di recuperarlo al cinema, altrimenti passerò direttamente all'home video, ma sono un pochino titubante proprio come il mister.
     
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    [ Mono No Aware ]

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    Io credo che andrò a vederlo proprio in questi giorni indipendentemente dalle recensioni che girano on-line.
     
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    Premesso che io adoro John Landis e che non vedo l'ora di ritrovarlo in forma come si dice e ricordando che:

    1) Il film "si ispira ai delitti di West Port, avvenuti dal novembre 1827 all'ottobre 1828 e di cui furono imputati gli irlandesi William Burke e William Hare, che uccisero 17 persone per vendere i corpi al dottor Robert Knox, che li utilizzò nella ricerca medica e durante le sue lezioni all'Edinburgh Medical College";

    2) che questi avvenimenti hanno già ispirato in passato il bel racconto di Robert Louis Stevenson Il ladro di cadaveri (leggetelo) e diversi film, su tutti gli imperdibili La iena di Robert Wise e Le iene di Edimburgo di John Gilling;

    in occasione dell'uscita di Burke & Hare, posto un interessantissimo articolo di Boris Sollazzo, che riporta il suo incontro con John Landis avvenuto alla presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma del 2010.

    Nel resoconto dell'incontro troviamo un John Landis pungente e in forma che ci parla del film, del cinema contemporaneo, della sua carriera e della sua rinnovata voglia, e che ci invita a riflettere anche sullo snobismo e sull'approccio al cinema:

    “Mi ostino a credere nel mio pubblico. Molti studios sono convinti che gli spettatori sono stupidi, li disprezzano. Io amo le persone che guardano il film, non solo i miei, e mi fido della loro intelligenza. Ecco perché ci sono riferimenti alti e bassi nel mio film. Per chi li vuole cogliere”.

    Una bella dichiarazione di etica e poetica viene da John Landis. Un maestro di cinema, sottovalutato negli anni del successo e rimpianto in quelli successivi. Uno che parla fuori dai denti, mai allineato col potere, un genio che non ha avuto paura di rompere con chi non rispettava lui, il suo la voro, i suoi spettatori.

    “Vero è che a volte il pubblico è come un bambino. Vuole quello che gli è già piaciuto, come ai concerti: i fan vogliono le vecchie canzoni delle rockstar”..

    E lui lo è, faccia bonaria e lingua tagliente. Chi scrive, durante il Festival di Roma 2010 si è sentito mancare solo in due occasioni: parlando con lui e poi sempre grazie alla sezione L’Altro Cinema/Extra, con il Boss, Bruce Springsteen.

    Il regista di Animal House e The Blues Brothers era a Roma per Ladri di cadaveri, Burke & Hare. Una black comedy sui due famosi William, ladri e venditori di cadaveri. Personaggi reali e leggendari su cui ha costruito un lavoro raffinato, di un umorismo vintage e buffamente sexy. Con due attori straordinari, Simon Pegg e Andy Serkis – le coppie di grandi interpreti sono la specialità del vecchio John – e un enorme sforzo di ricostruzione della vecchia Edimburgo del 1800.

    “Ma non è un horror. è una commedia romantica. Per quanto valga questa tendenza a ridurre in categorie film e registi. Non esistono thriller, melodrammi, horror, ma Hitchcock, Lubitsch e Carpenter. Loro sono il brand. Io continuo ad amare la paura e la risata, il terrore e il piacere: emozioni che scattano istintive nelle persone”.

    La tendenza a semplificare tutto, forse, gli è costata una carriera.

    “I registi hanno potere se fanno successo al botteghino. Io ho osato, ho rischiato perché i miei successi me lo hanno permesso. La cosa buffa è che quegli stessi film che furono blockbuster, ora, gli studios non me li produrrebbero più. Allora c’era una libertà impossibile da immaginare adesso. Oggi di cineasti che possono fare ciò che vogliono ce ne sono pochi. Penso a Christopher Nolan: ha fatto incassare così tanto che può permettersi di avere carta bianca. Altrimenti contano le star che porti, è la legge del marketing, un cast di sconosciuti come quello di Un lupo mannaro americano a Londra non sarebbe neanche pensabile. Incassavo tantissimo grazie al passaparola che teneva le mie opere nelle sale, ora c’è solo il battage e tre giorni per giocarsi tutto. Poi ti smontano da tutte le programmazioni”.

    La dura legge di Hollywood.
    “Se con Hollywood intendiamo un certo modo di fare cinema che ora non mi piace. Comunque dopo molti anni, da lì è arrivato un capolavoro: The Social Network”.


    Lui a Los Angeles, adesso preferisce l’Europa.

    “Sono uno che in questi anni ha fatto documentari, Tv, film. Per fare solo quello che volevo (come, tra gli altri, Masters of Horror, ndr). E’ il mio più grande privilegio poter scegliere. Se vuoi essere audace devi andarti a cercare i soldi dove puoi trovarli. ora, per me, è l’Europa: è come per i miei due antieroi che vendono cadaveri trafugati. E’ solo una questione di business. Ed è l’unico modo per non rimanere chiusi in un cassetto”.

    Così, uno come sua maestà John Landis, diventa una vittima del sistema dopo averlo battuto e gabbato per anni.
    “Non farmi passare per tale, sono stramaledettamente fortunato. Però.....hai ragione!”.

    Dopo aver visto Ladri di Cadaveri. Burke & Hare, l’impressione è che John sia tornato. Forse un po’ arrugginito ma, finalmente, di nuovo lui. D’altronde non lo fai fuori uno che è salito sul tetto del mondo partendo dallo smistamento posta della Fox.

    “Una leggenda: davo una mano sul set, non leccavo francobolli. Ho fatto anche lo stuntman”.

    E’ arrivato a dirigere dei miti come John Belushi e Michael Jackson.
    “John era un uomo meravoglioso, gli volevo un bene enorme. Poi l’alcolismo, la tossicodipendenza se lo sono portato via. Quelli sono tunnel da cui puoi uscire da solo, se vuoi. Altrimenti te ne vai. Jacko era un talento incredibile, era un privilegio guardare le sue performance. Una bomba. A livello umano era una persona particolare, disturbata. Ai tempi di Thriller ci si poteva ancora ragionare, già da Black or White era completamente fuori”.

    Vi abbiamo presentato John Landis. La Storia del Cinema. E ora, forse, di nuovo il suo presente.

    (Boris Sollazzo da Filmtv)

    Edited by michibaldi - 2/3/2011, 13:46
     
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  11. Trinità&Bambino
     
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    Vado stasera!!!
     
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  12. Riki333
     
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    Un John Landis non sempre brillante di Paolo Mereghetti:

    http://video.corriere.it/john-landis-non-s...6f-a362a9c0857e

    Saluti ;)
     
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    Bella l'intervista a Landis, un grande del cinema oggi quasi dimenticato...il film mi sembra carino ma non eccezionale, ma alla fine chissenefrega...l'importante è che Landis sia tornato.

    La iena di Wise è invece strepitoso :wub:
     
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  14. MrBlù
     
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    schietta-e-pungente-l'intervista-a-Landis, nonchè-interessante!!!
    Diversi-i-passaggi-da-sottolineare, quando-dice-che-non-esistono-generi-ma-Hitchcock, Lubitsch, Carpenter... è-da-applauso!
     
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  15. Trinità&Bambino
     
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    Ieri sera vado al cinema per vederlo e... sbaglio cinema :wacko:

    Come sono rincoglionito però eh... :lol:
     
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16 replies since 1/3/2010, 10:58   201 views
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