Marrakech Express

Gabriele Salvatore, 1989

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    marrakechexpress

    Che Gabriele Salvatores sia mentalizzato nell'immaginario collettivo per la sua 'trilogia della fuga' è fuori di dubbio. A volte accade nel cinema e nell'arte in genere: un cineasta può profondere l'impegno massimale per dare alla luce opere anche di alto livello qualitativo (in questo caso Io non ho paura è quanto mai paradigmatico), ma venire ricordato e apprezzato spesso per uno o più prodotti che hanno caratterizzato magari un solo suo periodo artistico. Nel caso del regista siciliano forse il successo internazionale di Mediterraneo ha giocato un ruolo determinante in merito, fatto stà che molti lo immaginano sempre alle prese con viaggi in terre lontane, storie di amicizia, fuga da una realtà che non si vuole o si fa fatica ad accettare.

    Marrakech express coincide con il primo vero grande successo di critica e pubblico per Salvatores; terzo film della carriera, precede il fortunatissimo (e da me molto amato) Turnè, Mediterraneo e Puerto escondido (con questi ultimi due completa la suddetta trilogia). Ed è come se per magia il regista scelga gli anni giusti per fare uscire pellicole di questo tipo, tutte unite dal minimo comun denominatore del viaggio, dello scappare e della nostalgia. Rappresentare i 30 anni alla fine degli anni '80 voleva dire molto: dopo le spinte alternative e anti-borghesi si una decina di anni prima (quando si avevano 20 anni), ai 30 occorre fare un bilancio della propria vita e soprattutto scegliere un indirizzo preciso in cui convogliare le energie. La fuga allora diviene la metafora preferenziale di persone a cui la realtà diventa stretta, che non si vogliono fare ottundere il cervello dalle convenzioni e dalla normalità, ma che non sono in grado (per immaturità o incapacità o per scelta) di ribellarsi imponendosi e preferiscono scappare. E scappando in questi film di Salvatores ogni personaggio ritrova spesso i suoi vecchi amici, quelli con cui magari faceva le occupazioni all'università, con cui ipotizzava un mondo migliore senza sapere come fondarlo, con cui fantasticava di sovvertire lo status quo ma in cui, nel bene o nel male si è trovato a "sguazzare" per necessità, lavorative e di convenzione sociale. Questo mette in evidenza Salvatores in questa pellicola, sceneggiata dal trio Carlo Mazzacurati, Umberto Contarello ed Enzo Monteleone e che ha il merito di avere rappresentato qualcosa in cui più di una persona si è rivista.

    Personalmente considero Marrakech express l'anello più debole della trilogia, credo che sia Mediterraneo sia Puerto escondido meritino maggiori lodi; in questa pellicola onestamente c'è più di una la forzatura. Ma non me importa, mi limito a ravvisare (e a goderne) dell'atmosfera che il parco attori e la regia di Salvatores sono in grado di offrire. Questo cineasta spesso ha avuto la capacità non da tutti di far lavorare alla perfezione gli attori in modo corale, empatico e amicale; il fatto di essersi servito in più di un'occasione degli stessi performer la dice lunga sulla sua attitudine a preferire la persona alla grande star. Nei suoi film una battuta appare quanto mai vera, come se l'avesse pronunciata un tuo amico, poichè evidentemente durante le riprese il clima era quello giusto, il mood positivo la faceva da padrone e ad ognuno era concessa l'opportunità di esprimersi al meglio.
    Diego Abatantuono fa la sua solita parte da milanese un po' spandimerda ma buono e riesce ancora una volta a toccare le nostre corde, con quesgli occhi profondi e quel sorriso bellissimo, oltre alla voce, da sempre una delle sue armi migliori. Fabrizio Bentivoglio offre una grande prova, ma ottime performance anche da parte di Giuseppe Cederna, Gigio Alberti, Ugo Conti (per quel poco che si vede) e la bella Cristina Marsillach. Due parole anche su Massimo Venturiello, il cui personaggio, Rudy, a mio avviso è un po' una chiave di volta per capire il film. Lui costituisce la volontà del sogno, dell'ardire a qualcosa a cui nessuno crede, forse non ci crede nemmeno lui, ma è bello provarci, è dolce cullarsi nella consapevolezza di fare qualcosa di anti convenzionale, particolare, radicandosi in un luogo poco battuto, lontano da quell'etica borghese che troppo spesso inevitabilmente ci investe, ci fa comodo ma dalla quale amiamo prendere le distanze.

    Il film è girato fra Italia, Francia, Spagna e Marocco e ovviamente alcune locations sono molto suggestive; la forza del regista è di filtrarcele tramite gli occhi dei protagonisti, quasi che anche noi fossimo proiettati in quel mondo, quasi che anche noi fossimo chiamati a fuggire con loro, non si sa dove, in mezzo a quelle dune giallissime e a quel sole bello ma infame che impera rigoglioso nella volta celeste.

    Marrakech express induce, al di là della fruzione edonistica della vicenda, a riflettere anche sul tema dell'amicizia; gli attori si trovano in bilico fra l'individualismo e l'interesse personale della situazione esistenziale di ciascuno e il ritrovare il vecchio gruppo di amici con cui ciascuno ha condiviso esperienze di vario genere. Questo ping pong zampilla letteralmente nel film: a momenti di pura ilarità e affetto succedono istanti di rabbia, in cui tutti si rinfacciano cose del passato, in cui la parte negativa prende il sopravvento. In tal senso la pellicola è una lucida metafora della vita, in cui vi è un sali-scendi di emozioni e di punti di vista e in cui le amicizie sono talora forti e talore labili.

    Un film che ci insegna a non rinunciare mai all'idea di fuggire; anche quando siamo del tutto immersi nel mondo "normale", anche quando ci sentiamo allineati al sistema fagocitante-sicuro-comodo, anche quando crediamo che il nostro posto nel mondo è quello e ormai non c'è più nulla da fare...
    ...c'è sempre tempo per fuggire.


    DVD .
    Notizie così così per il dvd della Cecchi Gori home video.
    Il formato video anamorfico 1,66:1, per quanto dignitoso, in alcuni momenti non mi pare reggere la luminosità dei paesaggi; l'audio non prevede nel menù altre lingue all'infuori dell'italiano e vi sono i sottotitoli per i non udenti.
    Nessun extra nel menù a parte il trailer cinematografico e la biografia/filmografia del regista e degli interpreti principali.

    Edited by Revu - 17/5/2015, 15:06
     
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  2. Torrance
     
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    Le tematiche sono quelle a me care; lo stile, il regista, gli attori, le ambientazioni mi toccano le corde delle emozioni ed, insieme a Mediterraneo, e uno dei miei Salvatores preferiti.
    Non lo vedo da un bel pezzo ma il ricordo è ben definito e quando ci sono di mezzo le scelte della vita e le varie personalità che si incontrano/scontrano, scusate ma mi sciolgo :wub:
     
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    Eh sì Mario, grande cinema vero?
    :)

    Tra l'altro mi sono accorto di avere cannato a scrivere il titolo del topic, mods mi correggete in "Marrakech express"?
    Grazie. :D
     
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  4. Torrance
     
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    Eh sì Alessio, lo sai che io e il cinema Italiano abbiamo un rapporto quasi carnale :lol:
     
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    Aspetto il blu, che secondo me uscirà prima o poi, e lo recupero...mai visto purtroppo :(
     
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  6. Cerutti Gino
     
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    Apprezzai molto (il passato remoto e' d'obbligo in questi casi) i primi film di Salvatores, soprattutto il succitato Marrakech: rivisti in tempi piu' recenti devo ammettere che molto del significato che avevano e' andato perso. Rimane il divertimento e la simpatia degli attori, quello si': importantissimo ai tempi, visto che recupera un po' tipi da commedia all'italiana e li piazza in un contesto attuale. Pero' devo dire che se Salvatores ha un posticino nella storia del cinema del nostro paese, e' giusto che lo abbia per la tripletta Marrakech/Turne'/Mediterraneo: al di la' del valore dei film, e' qui dove ha intercettato un sentimento comune e lo ha portato alla luce.
     
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    macinone torno a leggerti a breve :) , film che ho appena acquistato (e mai visto)
     
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  8. MrBlù
     
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    Il-film-viene-delineato-perfettamete-dal-recensore,Salvatore-si-districa-nel-suo-territorio,dalla-fuga-dal-suo-territorio
    per-portare-alla-luce-le-paure-e-in-parte-i-sogni-di-una-vita-che-sta-diventando-concreta-col-passare-degli-anni.
    I-suoi-protagonisti-non-sono-pronti-ad-affrontarla,perlomeno-non-all'inizio-della-pellicola,e-scelgono-la-figa*!
    Alterna-a-paesaggi-splendidamente-dipinti-le-prove-sentite-di-un-gruppo-di-amici/attori-ben-ammalgamato-e-convincente,
    e-se-è-pur-vero-che-nei-successivi-Mediterraneo-e-Puerto-Escondidio (anch'io-li-preferisco-entrambi-a-quest'ultimo)
    tutto-il-comparto-è-piu-collaudato,in-questa-pellicola-probabilmente-troviamo-un-sincerità-poi-mai-eguagliata-perche
    piu-rarefatta.

    Al-film-darei-un-7-di-pancia-e-cervello,ma-il-dvd-del-cecco-è-assolutamente-da-sconsigliare,specie-per-chi-ne-fruirà
    su-schermi-lcd (e-magari-di-diagonali-generose) che-metteranno-alla-luce-tutte-le-nefandezze-in-fase-di-rimasterizzazione.
    Credo-che-il-macina-usufruisca-ancora-del-tubo-catodico-e-non-di-massime-dimensioni...per-questo-il-suo-giudizio-è-tutto-sommato-"passabile".
    Un-pessimo-riversamento-da-vhs,o-poco-piu!

    *lapsus-froidiano,la-fuga!
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 4/5/2010, 18:31)
    in-questa-pellicola-probabilmente-troviamo-un-sincerità-poi-mai-eguagliata-perche
    piu-rarefatta.

    Vero, me ne sono accorto ieri sera vedendo Puerto escondido, di certo più ragionato e preciso; l'ho scritto poco fa anche nella recensione di quest'ultimo.


    CITAZIONE (MrBlù @ 4/5/2010, 18:31)
    Credo-che-il-macina-usufruisca-ancora-del-tubo-catodico-e-non-di-massime-dimensioni...per-questo-il-suo-giudizio-è-tutto-sommato-"passabile".
    Un-pessimo-riversamento-da-vhs,o-poco-piu!

    Macina usufruisce di una televisione proletaria (sarà per questo che amo Moretti? :D ), aggiungi il fatto che lo stesso Macina di qualità di immagini ci capisce un cazzo.... :woot:

    CITAZIONE (MrBlù @ 4/5/2010, 18:31)
    *lapsus-froidiano,la-fuga!

    :lol: :wub:
    W la fUga ... di Salvatores. ^_^
     
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    Lo prenderò sicuramente, Salvatores mi piace e non mi ha mai deluso...

     
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  11. MrBlù
     
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    CITAZIONE (macina @ 4/5/2010, 19:40)
    CITAZIONE (MrBlù @ 4/5/2010, 18:31)
    Credo-che-il-macina-usufruisca-ancora-del-tubo-catodico-e-non-di-massime-dimensioni...per-questo-il-suo-giudizio-è-tutto-sommato-"passabile".
    Un-pessimo-riversamento-da-vhs,o-poco-piu!

    Macina usufruisce di una televisione proletaria (sarà per questo che amo Moretti? :D ), aggiungi il fatto che lo stesso Macina di qualità di immagini ci capisce un cazzo.... :woot:

    Ma-non-credo :lol: piuttosto-prima-o-poi-anche-tu-dovrai-affrontare-la-gioia/dramma-del-passaggio-all'lcd
    volente-o-nolente-il-tubo-catodico-non-è-piu-prodotto,e-quando-accadrà-ti-renderai-conto-di-quanti-dvd
    sono-poco-piu-che-spazzatura. Verdone-e-Salvatores (cecchigori) per-buona-parte-sono-tra-questi :cry:

    Hasta-la-fUga,siempre :lol:
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 5/5/2010, 06:30)
    Ma-non-credo :lol: piuttosto-prima-o-poi-anche-tu-dovrai-affrontare-la-gioia/dramma-del-passaggio-all'lcd
    volente-o-nolente-il-tubo-catodico-non-è-piu-prodotto,e-quando-accadrà-ti-renderai-conto-di-quanti-dvd
    sono-poco-piu-che-spazzatura. Verdone-e-Salvatores (cecchigori) per-buona-parte-sono-tra-questi :cry:

    Oddio, diciamo che anche con il televisore che ho adesso riesco bene o male a farmi un'idea delle possibilità di un film sotto il profilo delle immagini, di certo mutando tecnologia (cosa che prima o poi mi dovrò decidere a fare) mi accorgerò di tante piccolezze che ora mi sono sconosciute.
    :)
     
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    Rivisto dopo un anno e mezzo dalla mia recensione; il giudizio rimane senz'altro più che positivo. Salvatores ti cattura dall'inizio alla fine catapultandoti un trip verso l'ignoto dove la fanno da padrone sensazioni e retrogusti in bilico fra il nostalgico, il tragico, il comico, il senso di libertà e di fIga, ops ...fuga. :)
    L'empatia che scaturisce fra gli attori è ancora lì a testimoniare a distanza di anni il valore del cinema di Gabriele, in cui l'aspetto dell'amalgama virtuosa dei protagonisti ha costituito spesso uno dei valori aggiunti. E allora lo spettatore si trova davanti quasi ad "amici", persone che cui verrebbe la voglia di partire, di sognare, di uscire finalmente dalla schiacciante routine, con un pizzico di ingenuità ma con un cuore grande come l'Empire state building.
    Da rimarcare le ottime prove di un Abatantuono ispiratissimo, di Cederna, di Alberti, di un grande Bentivoglio (il personaggio che mi piace di più). Ognuno con uno spazio tutto suo, con un carattere molto definito.
    Forse aveva ragione Gino quando diceva che nel tempo un film del genere smarrisce un po' il suo messaggio, sono ocambiati i tempi e confesso che a trattai ho provato la strana sensazione che la pellicola fosse "vecchia", per niente fruibile oggi da un grande pubblico.
    Ma queste sono cazzate e pippe mentali; ravviso dunque quello che ho provato e che ho spiegato ma rimarco soprattutto la piacevolezza di ritrovare in Salvatores un "vecchio" amico con cui andare a bere ancora un caffè per raccontarsi come stanno andando le cose.

    Il Macina intanto, rispetto al 2010, si è dotato di LCD; in effetti il dvd non è un granchè e i difetti si vedono tutti uno per uno.

    :)
     
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  14. MrBlù
     
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    L'lcd-purtroppo-esalta-i-difetti-dei-video-compressi-e-dal-master-mediocre, un-poco-meglio-và-coi-plasma.

    Io-continuo-a-concordare-con-la-bontà-insita-dell'opera, oltrechè-degli-intenti-di-Salvatores
    che-porta-sullo-schermo-un-viaggio-e-un-microcosmo-personale-con-genuinità-e-divertimento.

    Non-mi-ritrovo-però-in-una-frase-del-mio-precedente-commento, e-quindi-anche-nella-tua-preferenza
    di-Puerto-Escondido-rispetto-quest'ultimo. Mi-basavo-su-ricordi-adolescenziali, ma-rivisto-in-tempi-recenti
    e-mi-è-parso-labile, poco-maturo, stereotipato, soprattutto-nel-narrare-il-rapporto-tra-i-tre-protagonisti...
    al-contrario-di-un-Turnè-o-di-un-Marrakesh, prodotti-piu-freschi-e-originali-anche-negli-incastri-narrativi.
    Fermo-restando-quindi-che-Mediterrano-per-il-sottoscritto-rimane-l'opera-migliore-della-fuga,
    gli-farei-seguire-proprio-Marrakesh-e-Turnè, sconsigliando-ad-oggi-Puerto-Escondido.
     
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    Di certo Marrakech è più fresco di Puerto; quest'ultimo mi è comunque piaciuto e anche molto. Avevo dato una spolverata a questi film della fuga un anno e mezzo fa e lo ricordo con grande piacere. Ci sono delle scene molto carine e si vede che Salvatores cerca di essere più "regista" in senso stretto rispetto a Marrakech.
    Ovviamente anche Turné e Mediterraneo sono ottimi.

    Chiudo con una frase che viene recitata in Puerto escondido: "La vita è come un ponte: attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa".
     
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17 replies since 3/5/2010, 18:26   370 views
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