Revenant - Redivivo

di Alejandro González Iñárritu

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    Premessa più o meno doverosa, io sono uno facilissimo alle dipendenze, alle debolezza, e al cinema quando si parla di western nella sua definizione più scarna (e non quindi in quella più classica, ché questo The Revenant non lo è un western classico, per lo meno nei toni) cioè quando si parla di sconfinati paesaggi saltuariamente rotti da cittadine o da costruzioni in legno e cavalli ecco quando sullo schermo passano queste cose io regredisco e devo trattenermi dal battere col gomito sul braccio del mio vicino per non fargli notare "ma hai visto che belli questi paesaggi, eh? eh?" "guarda che bello il tessuto di quella giacca, e di quella pelliccia.. e i denti.. guarda i denti, come gliel'hanno fatti bene neri". Sono già felice, torno bambino o corro verso la vecchiaia, vedete voi. Tutto questo per dire che io felice all'uscita di Revenant lo sarei stato più o meno a prescindere. E infatti lo sono stato.

    Non mi sarei mai perdonato di averlo perso al cinema.
    Però non riesco, per quanto lo rivedrei domani o anche ora, a condividere l'entusiasmo generale, ne condivido uno diverso dettato dalle mie debolezze, ma non riesco a dimenticare che dentro The Revenant oltre a un film grandioso c'è anche un film (per quanto in misura assai inferiore) odioso che restituisce un Inarritu che bisticcia con quello di Birdman, dove alcuni vezzi, alcune assurde pretese di realismo venivano mirabilmente messi alla berlina. C'è un Inarritu in antitesi a Birdman e c'è un Inarritu che, senza averne la grazia, cerca di giocare con Malick, lo fa con 20 anni di ritardo e con risultati discutibili, ma sono momenti che posso tranquillamente paragonare a uno spettatore che ti passa davanti, ecco ora se sposti queste immagini metamistiche e torniamo al film io sarei felice, cazzo.
    E poi c'è il film, quello grandioso, quello che si inserisce nella gloriosa tradizione dei film da dispersione dello sguardo, di storie di frontiera violentissime di una nazione violentissima, ecco questo film lo amo. Di caprio bravo, Tom Hardy anche ma si sapeva per entrambi, bravi anche tutti gli altri. Lubezki... ancora nessuno di creativo gli ha trovato un soprannome con Mago o Magone? Che ingiustizia.



    P.S.
    Considerazioni a margine del film che ho fatto fuori dal cinema e che hanno procurato divertite risate a qualche hipster che si è sentito intelligente nell'ascolatre le parole di una persona tragicamente stupida come me.

    Premesso che la vastità del cazzo che me ne frega degli Oscar è più o meno paragonabile alla vastità dei paesaggi del film. Ma se proprio pare non si possa far altro che parlare di Oscar a Di Caprio, ecco spero non glielo diano. Sarebbe una delle più grandi incomprensioni della storia, una di quelle cose che te ne rendi conto a distanza di anni. Non hai premiato il miglior divo, il miglior attore magnetico della sua generazione, per ruoli giganti come quelli in Django, The Wolf of wall street e anche quello in un film sgangherato come Gatsby e lo premi per questo film? Ora io non riesco a pensare a nessun altro attore nel globo in grado di dare quello spessore, quel particolare spessore a quei tre personaggi, mentre me ne vengono in menti diversi che avrebbe fatto bene quanto lui o anche meglio in The Revenant, il primo nome è ovviamente Bale (non credo nessuno si stupirebbe nello scoprire che era la prima idea per il ruolo) ma poi Sean Penn, McConaughey ma anche Pitt.. ecco non premiarlo per quello in cui è più o meno unico al mondo e premiarlo per un ruolo del genere dimostra una volta di più la miopia e la pochezza dell'Oscar, la miopia nel riconoscere come meritevoli solo ruoli che se sei bello e sei famoso per il tuo visino devi soffrire e ingoiare fegato crudo di bisonte e sputare polmoni a -40 recitando con 39 di febbre in mezzo alla neve, e la miopia a non riconoscere un talento in qualcosa di diverso dal dramma.
    Poi l'oscar con le nomination degli attori non c'entra, perché sono gli attori stessi che scelgono e quindi boh, sostitute pochezza degli oscar con pochezza degli attori, cambia nulla.

    Secondo, solito chiacchiericcio per presunte strabilianti novità artistiche. Hanno girato in posti dove schermi da diverse migliaia di dollari non riuscivano a funzionare per il freddo, secondo voi girare con la luce naturale avendo a disposizione il massimo della tecnologia come cineprese digitali o caricare camion pieni di attrezzatura costosissima e ingombrantissima (avete mai visto le luci per illuminare gli esterni tipo i boschi o anche solo per modellare la luce?) che probabilmente non avrebbe funzionato e fargli fare dalle 8 alle 10 ore di strada ogni giorno in mezzo al nulla e alla neve. Quale delle due è la scelta comoda e quale quella sofferta ma artistica?
     
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    nic dopo questo post mi sento di dirti che ti voglio veramente bene
     
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    CITAZIONE (nic_baker @ 21/1/2016, 12:13) 
    Premessa più o meno doverosa, io sono uno facilissimo alle dipendenze, alle debolezza, e al cinema quando si parla di western nella sua definizione più scarna (e non quindi in quella più classica, ché questo The Revenant non lo è un western classico, per lo meno nei toni) cioè quando si parla di sconfinati paesaggi saltuariamente rotti da cittadine o da costruzioni in legno e cavalli ecco quando sullo schermo passano queste cose io regredisco e devo trattenermi dal battere col gomito sul braccio del mio vicino per non fargli notare "ma hai visto che belli questi paesaggi, eh? eh?" "guarda che bello il tessuto di quella giacca, e di quella pelliccia.. e i denti.. guarda i denti, come gliel'hanno fatti bene neri". Sono già felice, torno bambino o corro verso la vecchiaia, vedete voi. Tutto questo per dire che io felice all'uscita di Revenant lo sarei stato più o meno a prescindere. E infatti lo sono stato.

    Condivido questa parte, ne sposo le emozioni e le aspettative, in sostanza mi rivedo in te!

    Sul film non dico niente perché conto di andarlo a vedere nel prossimo weekend, dico solo che Birdman mi è piaciuto molto e non trovo affatto che sia stato depotenziato dal linguaggio visivo adottato, che mi pare invece l'unico possibile per trascinarci dentro lo smarrimento esistenziale di Michael Keaton e al contempo evidenziarne il contrasto tra il luogo chiuso del teatro e le sue aspirazioni e struggimenti (semmai avrei da ridire su alcuni vezzi ed eccessi che ne hanno minato un po' la resa globale sfiorando anche il ridicolo involontario, ma non è questo il luogo).

    Condivido anche l'ultima riflessione sul concetto di novità artistica e presunto coraggio delle scelte, ma mi vorrei soffermare soprattutto sul discorso su Di Caprio (attore meraviglioso) e la sua "facile" intercambiabilità per questo ruolo specifico: ecco io oltre a quelli da te citati e oltre a Viggo Mortensen, aggiungo pure un altro grande attore che questo ruolo, non questo tipo di ruolo ma proprio questo personaggio, lo ha pure fatto e dunque non si tratta di suggestione ma di prova concreta: Richard Harris, un immenso Hugh Glass in quel grandioso film che è Man in the Wilderness di Richard C. Sarafian, che non capisco come mai nessuno da nessuna parte abbia ancora citato!!!!

    Qui la recensione: Man in the Wilderness (Uomo bianco, va' col tuo Dio)

    P.S. : concordo anche su Lubezki per il quale non ci sono più parole per descriverlo, soprattutto alla "luce" della recente scomparsa di altri due signori della luce, ma due di quelli che hanno cambiato la storia del cinema: Vilmos Zsigmond e Haskell Wexler.
     
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    CITAZIONE (nic_baker @ 21/1/2016, 12:13) 
    Premessa più o meno doverosa, io sono uno facilissimo alle dipendenze, alle debolezza, e al cinema quando si parla di western nella sua definizione più scarna (e non quindi in quella più classica, ché questo The Revenant non lo è un western classico, per lo meno nei toni) cioè quando si parla di sconfinati paesaggi saltuariamente rotti da cittadine o da costruzioni in legno e cavalli ecco quando sullo schermo passano queste cose io regredisco e devo trattenermi dal battere col gomito sul braccio del mio vicino per non fargli notare "ma hai visto che belli questi paesaggi, eh? eh?" "guarda che bello il tessuto di quella giacca, e di quella pelliccia.. e i denti.. guarda i denti, come gliel'hanno fatti bene neri". Sono già felice, torno bambino o corro verso la vecchiaia, vedete voi. Tutto questo per dire che io felice all'uscita di Revenant lo sarei stato più o meno a prescindere. E infatti lo sono stato.

    Non mi sarei mai perdonato di averlo perso al cinema.
    Però non riesco, per quanto lo rivedrei domani o anche ora, a condividere l'entusiasmo generale, ne condivido uno diverso dettato dalle mie debolezze, ma non riesco a dimenticare che dentro The Revenant oltre a un film grandioso c'è anche un film (per quanto in misura assai inferiore) odioso che restituisce un Inarritu che bisticcia con quello di Birdman, dove alcuni vezzi, alcune assurde pretese di realismo venivano mirabilmente messi alla berlina. C'è un Inarritu in antitesi a Birdman e c'è un Inarritu che, senza averne la grazia, cerca di giocare con Malick, lo fa con 20 anni di ritardo e con risultati discutibili, ma sono momenti che posso tranquillamente paragonare a uno spettatore che ti passa davanti, ecco ora se sposti queste immagini metamistiche e torniamo al film io sarei felice, cazzo.
    E poi c'è il film, quello grandioso, quello che si inserisce nella gloriosa tradizione dei film da dispersione dello sguardo, di storie di frontiera violentissime di una nazione violentissima, ecco questo film lo amo. Di caprio bravo, Tom Hardy anche ma si sapeva per entrambi, bravi anche tutti gli altri. Lubezki... ancora nessuno di creativo gli ha trovato un soprannome con Mago o Magone? Che ingiustizia.



    P.S.
    Considerazioni a margine del film che ho fatto fuori dal cinema e che hanno procurato divertite risate a qualche hipster che si è sentito intelligente nell'ascolatre le parole di una persona tragicamente stupida come me.

    Premesso che la vastità del cazzo che me ne frega degli Oscar è più o meno paragonabile alla vastità dei paesaggi del film. Ma se proprio pare non si possa far altro che parlare di Oscar a Di Caprio, ecco spero non glielo diano. Sarebbe una delle più grandi incomprensioni della storia, una di quelle cose che te ne rendi conto a distanza di anni. Non hai premiato il miglior divo, il miglior attore magnetico della sua generazione, per ruoli giganti come quelli in Django, The Wolf of wall street e anche quello in un film sgangherato come Gatsby e lo premi per questo film? Ora io non riesco a pensare a nessun altro attore nel globo in grado di dare quello spessore, quel particolare spessore a quei tre personaggi, mentre me ne vengono in menti diversi che avrebbe fatto bene quanto lui o anche meglio in The Revenant, il primo nome è ovviamente Bale (non credo nessuno si stupirebbe nello scoprire che era la prima idea per il ruolo) ma poi Sean Penn, McConaughey ma anche Pitt.. ecco non premiarlo per quello in cui è più o meno unico al mondo e premiarlo per un ruolo del genere dimostra una volta di più la miopia e la pochezza dell'Oscar, la miopia nel riconoscere come meritevoli solo ruoli che se sei bello e sei famoso per il tuo visino devi soffrire e ingoiare fegato crudo di bisonte e sputare polmoni a -40 recitando con 39 di febbre in mezzo alla neve, e la miopia a non riconoscere un talento in qualcosa di diverso dal dramma.
    Poi l'oscar con le nomination degli attori non c'entra, perché sono gli attori stessi che scelgono e quindi boh, sostitute pochezza degli oscar con pochezza degli attori, cambia nulla.

    Secondo, solito chiacchiericcio per presunte strabilianti novità artistiche. Hanno girato in posti dove schermi da diverse migliaia di dollari non riuscivano a funzionare per il freddo, secondo voi girare con la luce naturale avendo a disposizione il massimo della tecnologia come cineprese digitali o caricare camion pieni di attrezzatura costosissima e ingombrantissima (avete mai visto le luci per illuminare gli esterni tipo i boschi o anche solo per modellare la luce?) che probabilmente non avrebbe funzionato e fargli fare dalle 8 alle 10 ore di strada ogni giorno in mezzo al nulla e alla neve. Quale delle due è la scelta comoda e quale quella sofferta ma artistica?

    La penso come te sia riguardo il film che nelle considerazioni dello spoiler

    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:33) 
    che non capisco come mai nessuno da nessuna parte abbia ancora citato!!!!

    Man in the Wilderness (Uomo bianco, va' col tuo Dio)

    Perchè non l'ho mai visto :lol:
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 12:39) 
    Perchè non l'ho mai visto :lol:

    Tu sei perdonato :P , ma io mi riferisco ai media e alla critica in generale: non lo trovi sorprendente?
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:43) 
    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 12:39) 
    Perchè non l'ho mai visto :lol:

    Tu sei perdonato :P , ma io mi riferisco ai media e alla critica in generale: non lo trovi sorprendente?

    Trovo sorprenddnti un sacco di cose se leggo la "critica" in generale (in Italia gli yuotuber hanno spodestati i giornalisiti).
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 12:51) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:43) 
    Tu sei perdonato :P , ma io mi riferisco ai media e alla critica in generale: non lo trovi sorprendente?

    Trovo sorprenddnti un sacco di cose se leggo la "critica" in generale (in Italia gli yuotuber hanno spodestati i giornalisiti).

    Hai ragione, ma purtroppo non ne ho trovato traccia nemmeno in quella specializzata: ho fatto qualche ricerca appositamente per verificarlo! Poi magari qualcuno lo avrà citato e mi sarà sfuggito, ma insomma, per quanto sia purtroppo un po' dimenticato e pure inedito in homevideo, è comunque un film di un regista cult di certo cinema anticonformista degli anni '70 come Sarafian (basterebbe citare Punto zero) e soprattutto è un film interpretato da due calibri da novanta come Richard Harris e John Huston.
     
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    a proposito di Uomo bianco, va' col tuo Dio ne ho sentito parlare per la prima volta soltanto qualche giorno fa sul gruppo facebook di Ken Parker nel quale si discuteva delle similitudini della storia del trapper Hugh Glass con il personaggio del duo Berardi/Milazzo. Grazie baldo per aver linkato il tuo commento, lo recupererò senz'altro.


    IMG-20160120-WA0001_zpsa5yeghas

    scusate, pur essendo entusiasta del film, non ho resistito a postare sta cazzata :lol:
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:55) 
    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 12:51) 
    Trovo sorprenddnti un sacco di cose se leggo la "critica" in generale (in Italia gli yuotuber hanno spodestati i giornalisiti).

    Hai ragione, ma purtroppo non ne ho trovato traccia nemmeno in quella specializzata: ho fatto qualche ricerca appositamente per verificarlo! Poi magari qualcuno lo avrà citato e mi sarà sfuggito, ma insomma, per quanto sia purtroppo un po' dimenticato e pure inedito in homevideo, è comunque un film di un regista cult di certo cinema anticonformista degli anni '70 come Sarafian (basterebbe citare Punto zero) e soprattutto è un film interpretato da due calibri da novanta come Richard Harris e John Huston.

    Tesoro santo c'è chi lo nomina eccome il film di Sarafian non preoccuparti
    http://www.sentieriselvaggi.it/revenant-re...zalez-inarritu/

    In Italia ci sono ancora critici che sanno scrivere di cinema per fortuna
     
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    CITAZIONE (hellboy1 @ 21/1/2016, 13:02) 
    a proposito di Uomo bianco, va' col tuo Dio ne ho sentito parlare per la prima volta soltanto qualche giorno fa sul gruppo facebook di Ken Parker nel quale si discuteva delle similitudini della storia del trapper Hugh Glass con il personaggio del duo Berardi/Milazzo. Grazie baldo per aver linkato il tuo commento, lo recupererò senz'altro.

    Recuperalo senza indugi che ne rimarrai estasiato! Lieto di saperti amante di Ken Parker! :wub: In effetti, sebbene il riferimento più immediato del personaggio creato da Berardi e Milazzo, sia, anche esteticamente, Jeremiah Johnson, ci sono somiglianze anche con il personaggio e la storia di Hugh Glass nell'incarnazione di Richard Harris. Non è un mistero infatti che Berardi e Milazzo si siano abbeverati alla fonte dell'antiwestern anni '70 per il loro capolavoro!

    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 13:11) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:55) 
    Hai ragione, ma purtroppo non ne ho trovato traccia nemmeno in quella specializzata: ho fatto qualche ricerca appositamente per verificarlo! Poi magari qualcuno lo avrà citato e mi sarà sfuggito, ma insomma, per quanto sia purtroppo un po' dimenticato e pure inedito in homevideo, è comunque un film di un regista cult di certo cinema anticonformista degli anni '70 come Sarafian (basterebbe citare Punto zero) e soprattutto è un film interpretato da due calibri da novanta come Richard Harris e John Huston.

    Tesoro santo c'è chi lo nomina eccome il film di Sarafian non preoccuparti
    www.sentieriselvaggi.it/revenant-re...zalez-inarritu/

    In Italia ci sono ancora critici che sanno scrivere di cinema per fortuna

    Meno male allora, mi conforta, sperando che non sia la sola eccezione che conferma la regola, anche se, volendo trovare il pelo nell'uovo, mi sembra più una citazione nozionistica sul personaggio di Hugh Glass più che un riferimento vero e proprio ed infatti non ne dice niente nel suo peraltro bellissimo scritto, complimenti a lui. Il fatto che in Italia ci siano critici che sanno scrivere di cinema lo so bene e non per nulla io ne leggo e sono da sempre un sostenitore dell'importanza del ruolo della critica (quella competente ovviamente che ha sempre meno spazio sui quotidiani e i media generalisti, purtroppo)! :)
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 13:40) 
    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 13:11) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 12:55) 
    Hai ragione, ma purtroppo non ne ho trovato traccia nemmeno in quella specializzata: ho fatto qualche ricerca appositamente per verificarlo! Poi magari qualcuno lo avrà citato e mi sarà sfuggito, ma insomma, per quanto sia purtroppo un po' dimenticato e pure inedito in homevideo, è comunque un film di un regista cult di certo cinema anticonformista degli anni '70 come Sarafian (basterebbe citare Punto zero) e soprattutto è un film interpretato da due calibri da novanta come Richard Harris e John Huston.

    Tesoro santo c'è chi lo nomina eccome il film di Sarafian non preoccuparti
    www.sentieriselvaggi.it/revenant-re...zalez-inarritu/

    In Italia ci sono ancora critici che sanno scrivere di cinema per fortuna

    Meno male allora, mi conforta, sperando che non sia la sola eccezione che conferma la regola, anche se, volendo trovare il pelo nell'uovo, mi sembra più una citazione nozionistica sul personaggio di Hugh Glass più che un riferimento vero e proprio ed infatti non ne dice niente nel suo peraltro bellissimo scritto, complimenti a lui. Il fatto che in Italia ci siano critici che sanno scrivere di cinema lo so bene e non per nulla io ne leggo e sono da sempre un sostenitore dell'importanza del ruolo della critica (quella competente ovviamente che ha sempre meno spazio sui quotidiani e i media generalisti, purtroppo)! :)

    E' una citazione perchè i due film non sembrano condividere altro che il punto di partenza riscritto, almeno da quello che si evince dallo scritto. io non ho visto il film di Sarafin e quindi non saprei, attendo tua opinione su questo però :)
     
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    sono rimasto immensamente deluso...leo bravo come sempre...ha tirato fuori il massimo da quel personaggio....inarritu sarà mica un regista....
     
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    CITAZIONE (ldpjn @ 22/1/2016, 18:45) 
    sono rimasto immensamente deluso...leo bravo come sempre...ha tirato fuori il massimo da quel personaggio....inarritu sarà mica un regista....

    Mgari sarebbe opportuno argomentare un pochino di più a meno che tu non voglia a tutti i costi farti scagliare addosso maledizioni di ogni tipo :lol:
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 24/1/2016, 09:17) 
    CITAZIONE (ldpjn @ 22/1/2016, 18:45) 
    sono rimasto immensamente deluso...leo bravo come sempre...ha tirato fuori il massimo da quel personaggio....inarritu sarà mica un regista....

    Mgari sarebbe opportuno argomentare un pochino di più a meno che tu non voglia a tutti i costi farti scagliare addosso maledizioni di ogni tipo :lol:

    no tanto se non sono un veterano del forum qualunque cosa scrivo si viene vengo preso per un babbo perciò dico semplicemente che inarritu mi fa cagare...si fotta lui il suo piano sequenza usato a caso e gli effetti speciali che in questo film fanno veramente schifo al c****
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 21/1/2016, 13:52) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 21/1/2016, 13:40) 
    Meno male allora, mi conforta, sperando che non sia la sola eccezione che conferma la regola, anche se, volendo trovare il pelo nell'uovo, mi sembra più una citazione nozionistica sul personaggio di Hugh Glass più che un riferimento vero e proprio ed infatti non ne dice niente nel suo peraltro bellissimo scritto, complimenti a lui. Il fatto che in Italia ci siano critici che sanno scrivere di cinema lo so bene e non per nulla io ne leggo e sono da sempre un sostenitore dell'importanza del ruolo della critica (quella competente ovviamente che ha sempre meno spazio sui quotidiani e i media generalisti, purtroppo)! :)

    E' una citazione perchè i due film non sembrano condividere altro che il punto di partenza riscritto, almeno da quello che si evince dallo scritto. io non ho visto il film di Sarafin e quindi non saprei, attendo tua opinione su questo però :)

    Sai un po' magari l'ho detto per invidia, dato che lo scritto che hai postato è davvero interessante e scritto come si deve, ma soprattutto l'ho detto perché proprio leggendolo, nei rilievi critici che il recensore muoveva al film di Inarritu (che mi riserverò di giudicare non appena lo avrò visto), nella mia mente è passato per contrasto in rassegna il bellissimo film di Sarafian, come se ne rappresentasse la versione ideale da lui auspicata. Per questo ho detto che mi sarei aspettato nel suo scritto un maggior raffronto tra le due pellicole. Ad ogni modo, rinnovando il consiglio di recuperare il bellissimo Uomo bianco và col tuo Dio non mi resta che fiondarmi al cinema.
     
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