Tachiguishi retsuden - Di Oshi Mamoru

(Le straordinarie vite dei Maestri Scroccatori di Fast Food) – 40 anni in 100 minuti

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    Tachiguishi retsuden (Le straordinarie vite dei Maestri Scroccatori di Fast Food) – 40 anni in 100 minuti

    Mamoru Oshi padre dei due capitoli di “Ghost in the shell” e sceneggiatore di quel capolavoro semisconosciuto corrispondente al nome di “Jin Roh”, quest’anno abbandona gli anime nel senso stretto del termine per creare una sorta di documentario sperimentale, il quale ripercorre la storia del Giappone dal dopoguerra fino a quasi gli anni ottanta. E’ stato scritto “sorta di documentario” perché questa nuova pellicola da lui scritta e diretta, utilizza dei personaggi immaginari per raccontare attraverso le loro “avventure” all’interno dei fast food nipponici, la storia giapponese e come gli eventi esterni a loro influissero nei loro usi e costumi. Il film li chiama “I maestri dei fast food”, che altro non sono se non degli imbroglioni dediti all’arte dello “scrocco”. Il documentario è un qualcosa difficile da districare, interpretare, comprendere, quindi è pure inutile tentare di farlo, va quindi preso per come Oshi lo propone. E questa pellicola è un paradosso in ogni sua minima parte, fin dalle tecniche sperimentali e ardite, estremamente moderne, da un certo punto di vista pure rivoluzionarie, utilizzate nella pellicola per ottenere un risultato visivo che sembra proprio di un film di 40 anni fà. Infatti “Tachiguishi retsuden” si presenta visivamente fuori dagli schemi classici degli anime, i personaggi sono un mix di riprese e foto fatte a persone reali, animazione tridimensionale e colorazione classica bidimensionale. I movimenti sono completamente forzati e disarmonici, rozzi ma allo stesso tempo, cosa assai controversa, affascinanti e funzionali al tipo di pellicola, che per quanto racconti una storia di mista tra realtà e finzione, ha la classica impostazione del documentario. Si parte dal primo grande maestro Plenilunio Ginji per arrivare all’insolita, altro paradosso utilizzare il termine “Insolita” parlando di tale film, figura di Medio Piccante Sabu un cinese che ha vissuto per lo più in India e per cui si comporta come un indiano, arrivando a rinnegare la sua identità per poter scroccare il cibo dai fast food. Finzione su realtà, il documentario di Oshi analizza in modo approfondito le tecniche di questi maestri del mangiare gratis, personaggi che riflettono l’epoca in cui compaiono ma che sono il frutto stesso di questa, rappresentandone l’anticonformismo, la voglia di andare contro il sistema nonché alla globalizzazione inarrestabile di un paese in rapida crescita. Nulla è lasciato al caso e questo stupisce non poco, tutto è realizzato in modo da far credere allo spettatore che questi “eroi” siano realmente esistiti, la voce narrante utilizza terminologie da psicoanalisi solo per descrivere come questi riuscivano a cibarsi senza tirar fuori un soldo, vengono spesi fiumi di parole per illustrare gli schemi mentali adoperati da questi. “Tachiguishi retsuden” probabilmente non ha alcun senso di esistere, ma paradossalmente, ecco l’altra faccia della medaglia, è estremamente utile per dimostrare a tutti che la sperimentazione nel campo dell’animazione non deve essere mai dismessa; non bisogna fermarsi ad uno stile visivo o narrativo di un certo tipo solamente perché il pubblico si aspetta quello dall’opera di un determinato autore. Per trovare idee originali bisogna sovvertire le regole e stupire anche in negativo, se necessario, chi sta guardando lo spettacolo, perché non sempre la standardizzazione di un prodotto e foriero di qualità costante. Ed ecco che con questa pellicola Mamoru Oshi diventa indirettamente identico ad uno di quei personaggi assurdi del suo film.





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    Edited by hellboy1 - 12/9/2011, 16:25
     
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  2. serpeinculo
     
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    fichissimo!
     
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  3. redmeteor
     
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    lo voglio....tanto nn arrivera ma i in Italia
     
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  4. Kurtz
     
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    la recensione è splendida, ma il film non lo è allo stesso livello. anzi un po' noiosetto. appena mi ripiglio dal viaggio scrivo due righe.
     
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  5. Kurtz
     
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    Cinquant'anni e passa di storia giapponese letta attraverso la lente del "tachigui", l'arte di mangiare per strada. Ma il film di Oshii Mamoru non è un documentario in senso stretto, anche se la struttura potrebbe farlo pensare; ma a rigore non è neanche un vero cinema di fiction. Alterna con un furore innovativo e classico insieme anime, foto, immagini reali, tecnica 3D e attori cristallizzati nella loro immagine mossa poi alla stregua di una marionetta. L'aspetto più misterioso di cotanta carne al fuoco sta però in una domanda: perché sorbirsi quasi due ore di questo guazzabuglio di pseudo-storia del mangiare cinese con una voce off persistente che blatera per tutto il tempo, che assomma certo a volte scenette anche carine e slapstick che strappano un mezzo sorriso, ma è davvero troppo poco.
    E dire che eravamo entrati in sala carichi di entusiasmo (il mio solo di ritorno, dalle lodi che gli amici mi tessevano di Ghost in the shell, che non ho visto) e invece mi ritrovo questo polpettone di cui mi scuserete ma non ho afferrato troppo la ragione d'essere.
     
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  6. Budd The_Sidewinder
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 7/9/2006, 23:05)
    E dire che eravamo entrati in sala carichi di entusiasmo (il mio solo di ritorno, dalle lodi che gli amici mi tessevano di Ghost in the shell, che non ho visto) e invece mi ritrovo questo polpettone di cui mi scuserete ma non ho afferrato troppo la ragione d'essere.

    Questo non è che mi attiri molto, però ti consiglio caldamente i due Ghost in the shell, capolavori :wub:
     
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    CITAZIONE (Budd The_Sidewinder @ 7/9/2006, 23:44)
    CITAZIONE (Kurtz @ 7/9/2006, 23:05)
    E dire che eravamo entrati in sala carichi di entusiasmo (il mio solo di ritorno, dalle lodi che gli amici mi tessevano di Ghost in the shell, che non ho visto) e invece mi ritrovo questo polpettone di cui mi scuserete ma non ho afferrato troppo la ragione d'essere.

    Questo non è che mi attiri molto, però ti consiglio caldamente i due Ghost in the shell, capolavori :wub:

    Pure io ho consigliato di recuperare l'avventura di Kusanagi. Sempre splendida.
     
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  8. serpeinculo
     
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    dicevano i registi presenti al Far East : "seguiamo il film in sala con gli occidentali xchè non ridono dove gli orientali lo fanno"

    c'è una diversa comicita' che spesso non aiuta e dalle foto direi manga-style
     
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7 replies since 7/9/2006, 16:14   125 views
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