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Dopo Milk, Gus Van Sant torna a raccontare il mondo degli adolescenti: protagonisti di Restless sono Enoch Brae e Annabel Cotton e la loro storia d'amore travagliata dalla morte dei genitori del ragazzo e dalla terribile malattia della giovane Annabel. Il film, in uscita a gennaio 2011, manca di poco l'appuntamento con gli Oscar, ma si conferma uno dei film più attesi del prossimo anno.
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MrBlù.
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Sono-molto-contento-di-fantasticare-sulla-pellicola!
Non-sarà-un-vero-ritorno (almeno-stilistico) di-Gus-come-lo-amiamo-noi (e-per-noi-intedo-io-la-Triss,Ed,Micio,,,)
ma-anche-una-commistione-tra-una-narrazione-universale (Genio-Ribelle/Milk) e-una-tematica-ruvida,non-consolatoria
(Mala-Noche,Drugstore-cowboy,Belli-e-dannati) potrebbe-riuscire-a-questo-grande-cineasta.
Non-cito-Elephan/last-days/paranoid-park perche-secondo-il-sottoscritto-Gus-ha-già-chiuso-quel-cerchio-con-una-tripletta-ideale.
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Lo attenderò con grande piacere, seguo da sempre questo regista con passione.
Milk poi mi era piaciuto TANTISSIMO, un po' meno Paranoid, ma sono tanti gli episodi della sua carriera che ho apprezzato.
Certo che la sua passione per le dinamiche adolescenziali è veramente un' "addiction".. -
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I'm seeing a tunnel at the end of all these lights
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Il ragazzetto fico-strano che va ai funerali come Harold (e Maude)... e incontra la ragazzetta carina-particolare e che c'ha pure l'amichetto fantasma-asiatico... questo trailer mi piace e mi puzza allo stesso tempo, la storia e i personaggi mi suonano un pò troppo costruiti ad hoc per essere freak cool e poco spontanei, ma lungi da me non dare comunque fiducia a Gus. Non-sarà-un-vero-ritorno (almeno-stilistico) di-Gus-come-lo-amiamo-noi (e-per-noi-intedo-io-la-Triss,Ed,Micio,,,)
Quoto.. -
Trinità&Bambino.
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Io lo aspetto...
Dopo gli ultimi Paraonid Park e Milk...
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Riki333.
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L'amore che resta
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qualcuno l'ha visto? . -
Fedor Lynch.
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ha una distribuzione imbarazzante.. mi sa che aspetterò l'home video . -
Fedor Lynch.
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alla fine sono andato a vederlo stasera.. che dire..
Sono andato al cinema senza sapere assolutamente nulla a proposito della trama, mi son fatto bastare il nome in regia (di un autore che comunque devo ancora conoscere bene e che al momento non riesco ad apprezzare nel complesso). E' un film particolare, che intende parlarci della vita attraverso la morte. Morte imminente, incarnata dalla giovane Annabel, morte che segna la propria esistenza (Enoch, i cui genitori sono deceduti), ma anche morte di un passato quasi lontano che torna nel presente sotto forma di Hiroshi, il fantasma di un kamikaze giapponese. Nel quadro generale un paio di tasselli non sono riusciti a convincermi. Soprattutto le musiche, davvero troppo invasive a tratti insopportabili (ma sono certo che molti le ameranno)... In alcune scene la colonna sonora invade lo schermo ininterrottamente, finendo per infastidire e rovinare un'atmosfera che poteva essere gestita decisamente meglio). La regia di Gus Van Sant è sobria ed efficace e l'autore sfoggia la sua ottima abilità nel raccontare una storia con delicatezza, sviando le banalità ed enfatizzando sulle emozioni senza essere ricattatorio. Drammaticità gestita quasi con toni da commedia, sulla linea che seguono i due protagonisti, impegnati a vivere la loro storia d'amore atipica, con data di scadenza già stabilita ed impossibile da rimandare. Il sapersi godere ogni singolo istante, il desiderio di amarsi nonostante il dolore in arrivo con l'inevitabile separazione. E quindi preparativi, azzeramento di sogni, pragmaticità, paure e diversivi. Tutto miscelato in un unico calderone, legato da quel filo invisibile che possiamo semplicemente chiamare sentimenti. Sentimenti puri, lontani da qualsivoglia tipo di materialismo, dalle menzogne e dagli inganni. Un amore adolescenziale diverso per natura, narrato con sensibilità ed intelligenza. Lo consiglio perchè sono sicuro che a molti di voi piacerà molto di più rispetto a me, che preferisco essere un po' tiepido ora come ora.
Voto: 7 / 7,5. -
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molto bello il tuo commento Fedor. da quel che leggo, sembra che uno script del genere in mano a qualcun'altro sarebbe diventato quasi tedioso e stucchevole, ma che nelle mani di Van sant ciò che emerge è la naturalezza e la delicatezza del racconto, sempre e comunque nel suo stile. non mi sarei invece aspettato una colonna sonora invasiva, che addirittura va a stravolgere l'atmosfera. tutto il resto è pienamente nelle mie corde, adoro l'autore, quindi sono sicuro apprezzerò
purtroppo la distribuzione è scandalosa, solo 12 sale in tutta Italia, vergognoso. -
Fedor Lynch.
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Grazie mickes.
Riguardo alle musiche ci tengo comunque a precisare che potrebbe essere una cosa estremamente personale.. Io non sono davvero riuscito ad apprezzarle.. E' uno stile di colonna sonora che proprio non mi convince.. Non riesce a lasciarmi qualcosa.. Tuttavia ritengo che ad altri la cosa possa piacere. Van Sant è indubbiamente un autore che devo riprendere, rivedere e rivalutare. Con calma lo farò..
Senza parole per la distribuzione... Ma vabbhè ci siamo abituati.... -
MrBlù.
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Van-Sant-solitamente-è-molto-attento-alle-musiche, e-mai-le-ricordo-come-troppo-invasive.
Il-ritmo-delle-pellicole-viene-spesso-connotato-dalle-stesse, per-amore-e-cultura-musicale
l'autore-spesso-ha-dichiarato-di-plasmare-il-cinema-sulla-"sua"-musica. Insomma-il-commento
del-Fedor-mi-incuriosisce-ancor-maggiormente! Bell'analisi.. -
Fedor Lynch.
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Infatti penso che in linea di massima a te, e ad altri, potrebbe piacere molto di più! Io personalmente non apprezzo una colonna sonora che in alcuni casi rimane presente dall'inizio alla fine di una scena.. Perchè finisce per "distrarmi" dal resto.. Sono comunque curioso di leggere i vostri commenti quando riuscirete a recuperarlo! . -
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dolcissimo ed emozionante punto di vista sulla morte, o se preferite, sulla vita a termine. l’approccio asciutto e partecipe di Van Sant si adatta benissimo ad un soggetto potenzialmente stucchevole e melodrammatico, e con sobria lucidità si addentra nel microcosmo adolescenziale analizzandone i desideri, la voglia di rivincita, l’essere consapevoli di sé stessi, la speranza e la serena e pacifica disillusione.
la morte diventa un motivo per proseguire un percorso, un punto di contatto tra due esistenze che la affrontano per sé stessi e per gli altri. è un atto purissimo ed essenziale, romantico e ironico allo stesso tempo vissuto in circostanze tremendamente complicate, come possono esserlo la malattia terminale e il lutto. perché, in fondo, non si tratta di esorcizzare un evento tragico, ma, al contrario, viverlo ancora più intensamente, godere anche di ciò che può sembrare più distante dalla Vita. ed è qua che entrano in gioco gli adolescenti di Van Sant, ragazzi forti portati a cercare, irridere, rappresentare un’idea così complessa e su cui è difficile abituarsi: la morte. è grande lo stile dell’autore americano, capace di attuare un intimismo autentico e romantico, capace di accarezzare i propri attori rendendoli il cuore pulsante di molte delle sue opere. fantastici i due interpreti, ma ancor più straripante sono lo sguardo, l’espressività, il fascino e la bellezza tutta androgina di Mia Wasikowska.
Voto: 8,5
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.(IMG:http://style.mtv.com/wp-content/uploads/20...-foreground.jpg)
dolcissimo ed emozionante punto di vista sulla morte, o se preferite, sulla vita a termine. l’approccio asciutto e partecipe di Van Sant si adatta benissimo ad un soggetto potenzialmente stucchevole e melodrammatico, e con sobria lucidità si addentra nel microcosmo adolescenziale analizzandone i desideri, la voglia di rivincita, l’essere consapevoli di sé stessi, la speranza e la serena e pacifica disillusione.
la morte diventa un motivo per proseguire un percorso, un punto di contatto tra due esistenze che la affrontano per sé stessi e per gli altri. è un atto purissimo ed essenziale, romantico e ironico allo stesso tempo vissuto in circostanze tremendamente complicate, come possono esserlo la malattia terminale e il lutto. perché, in fondo, non si tratta di esorcizzare un evento tragico, ma, al contrario, viverlo ancora più intensamente, godere anche di ciò che può sembrare più distante dalla Vita. ed è qua che entrano in gioco gli adolescenti di Van Sant, ragazzi forti portati a cercare, irridere, rappresentare un’idea così complessa e su cui è difficile abituarsi: la morte. è grande lo stile dell’autore americano, capace di attuare un intimismo autentico e romantico, capace di accarezzare i propri attori rendendoli il cuore pulsante di molte delle sue opere. fantastici i due interpreti, ma ancor più straripante sono lo sguardo, l’espressività, il fascino e la bellezza tutta androgina di Mia Wasikowska.
Voto: 8,5
D'accordo su tutta la linea, bellissimo ed emozionante. Stasera o domani posto anche il mio commento che avevo lasciato in naftalina nel periodo di stasi dal forum (il film l'ho visto a Novembre). Oggi però no che vo sul mare!.