Nuovomondo

di Emanuele Crialese

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  1. Kurtz
     
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    Un dagherrotipo di un mondo lontano, persino arcaico nelle prime sequenze, che si tuffa negli spazi geograficamente infiniti del Nuovo Mondo, una terra che accoglie ma che soprattutto sceglie, conferendo una patente di regolarità come fosse un Padreterno in terra a decidere chi può e chi non può avere una nuova chance nella vita, decidendo delle speranze e degli affanni di una famiglia siciliana, interpretata con tale realismo dagli attori che li crederesti personaggi approdati attraverso una magica porta (una golden door?) del Tempo tra i fotogrammi della pellicola. Crialese ci mette il suo e sa raccontare con rara sensibilità un mondo, sa creare immagini meravigliose e mai sciatte, senza incorrere in un leziosismo fastidioso, segnate da un ritmo lento e magniloquente, che mai eccede, grazie anche a un montaggio piano e posato.
    Ma Nuovomondo non ha nulla della “cartolina”, mette in mostra il viaggio anche nelle sue crudezze e violenze (la sequenza della mareggiata, quella del neonato), mantenendosi però secco e lontano da ogni forma di vieto sentimentalismo, ma ugualmente lontano anche dalle freddezze di una regia perfetta ma anonima. Invece lo spettatore partecipa con calore alla titanica impresa del viaggio dei 5 personaggi lontani e due figure di donne che restano nella memoria, sole e isolate per motivi diversi: la vecchia nonna irrimediabilmente legata alle sue pietre cotte dal sole e alla vita agricola siciliana e la madame decaduta, prototipo della donna moderna alla ricerca della nuova occasione. Due figure opposte, quindi, anche e soprattutto nella loro scelta finale.
    Il Nuovomondo del titolo non appare mai nell’inquadratura, viene negato a noi spettatori. È un salto nel buio, è la speranza per il momento congelata in attesa di essere rivelata (o sconfessata, il rischio fa parte del viaggio). L’America è così Ellis Island con le sue burocrazie kafkiane e il razzismo neanche tanto velato, dove i personaggi bloccati in un limbo, fluttuano tra visioni oniriche di una terra opulenta e bigger than life, tra racconti mitici e presenze moderne e tecnologiche, tra retaggio ineliminabile dell’Io della propria terra e l’approdo inevitabile alla coscienza del Nuovo e a una società multietnica.

    8.5

    Edited by hellboy1 - 14/9/2011, 17:12
     
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  2. MrBlù
     
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    inserisco-un-trailer ^_^

    http://it.movies.yahoo.com/dynamic/menu.ht...0560&mid=146709

    sembra-ci-siano-analogie-con-Lamerica :)
     
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    Mi interessa parecchio questo film :)
     
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  4. Trinità&Bambino
     
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    Anche a me!

    :D
     
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  5. marsellus wallace
     
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    in ritardo colossale e con una valanga di spoiler , un film eccezionale !!!

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    Nuovomondo

    Regia: Emanuele Crialese
    Anno: 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 112 minuti
    Cast: Charlotte Gainsbourg, Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi, Francesco Casisa, Filippo Pucillo, Vincent Schiavelli

    Trama inizi 900 , la povera gente della sicilia vive in estrema poverta' in bilico tra miseria e superstizione.Strani racconti dicono che dall'altra parte dell'oceano esista una sorta di nuovo mondo dove le carote sono giganti e sugli alberi crescano soldi.Con grande entusiasmo e dopo aver venduto i loro animali per comprarsi i vestiti buoni una famiglia si mette in viaggio e si imbarca per l'America.Speranze,gioie e dolori verranno messi alla prova durante il viaggio di trasferimento per arrivare alla meta agognata, mentre l'incontro con una affascinante donzella portera' anche la fiammella dell'amore.
    Osservazioni un film poderoso giustamente premiato all'ultimo festival di venezia inventandosi una sorta di premio come film rivelazione .Diviso in tre comparti ben distinti ( la sicilia rurale , il viaggio in nave e l'arrivo sull'isola di ellis island ) e girato con tante scene felliniane d'origine ( il bagno nel latte una per tutte ) conferma in pieno tutto il talento di crialese dopo il suo film d'esordio " Respiro" ( con Valeria Golino ).A livello tecnico siamo di fronte a un regista che con delle prospettive dei corridoi decisamente perfette e delle angolazioni e movimenti di camera assolutamente da primato ci fornisce uno dei film emozionali piu' intensi che non si siano visti da qualche tempo.
    Crialese, innamorato a fondo della sua terra di Sicilia,dona nel primo comparto un ritratto intenso e devoto alle tradizioni di inizio secolo con quel misto di esorcismo superstizione e credulona diceria.Colline sassose e prati incolti sono mostrati con colori efficaci e decisamente affascinanti in un ritratto pittorico di grandissimo gusto ( e con delle riprese dall'alto suggestive).Iniziamo a conoscere i nostri personaggi che si dirigono verso il nuovo mondo con il cambio dei vestiti " dobbiamo andare come dei principi".Tra l'altro il comparto siciliano e quello di avvicinamento alla nave e' l'unico in esterni o in ambienti larghi , il secondo infatti ha delle scene in esterno ma limitate al ponte della nave mentre il terzo e' tutto in ambienti chiusi.La combriccola poi arriva sullo scafo con uan scena che e' il summa di tutto il film : il distacco dal molo.Pregnante,efficace,superbo.Poi un fischio ricorda che non si deve guardare indietro ma solo avanti.Grande cinema questo momento , ma non da meno sono alcuni pezzi come il duetto con luce e la tempesta che non vediamo ma percepiamo negli interni della nave con i passeggeri sballottati dai flutti.
    Il terzo comparto e' quello degli esami , dove vengono fatte delle scelte e si esaminano sia fisicamente che psichicamente i nuovi arrivati. Esami fisici deprimenti e umilianti uniti a elementari test che provano la mancanza di istruzione ci dimostrano la fierezza con cui gli emigranti rispondono , unico momento di disunione dopo la grande compattezza per le traversie del viaggio.Ma comunque nonostante tutto , tranne che un caso che preferisce rimanere legato alle proprie tradizioni ( la nonna ) gli esuli sono felici della loro scelta , affascinati da un luogo che il regista non ci fa mai vedere ma ci mostra solo attraverso le loro sensazioni , come questo film di occhi e di visi piu' che di azioni filologicamente costruisce.Il bagno finale nel latte e' comunque la dimostrazione che siamo di fronte a una consapevole accettazione dei limiti ma una piena soddisfazione del traguardo.
    Grande la Gainsburg ma bravissimi tutti , per un film poetico ed emozionante girato con una tecnica sopraffina e immagini splendide , che colpiscono al cuore e per cui tiferemo nella corsa agli oscar per il miglior film straniero.
    Unico appunto le due canzoni presenti , una nella scena della doccia e l'altra nel bagno di latte finale, non propiamente adatte a coniugare sonoro con immagine.nota a margine : film sottotitolato per rendere capibile il dialetto siciliano.
     
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4 replies since 5/10/2006, 11:05   155 views
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