The road to Guantanamo

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  1. Kurtz
     
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    Di fronte a un film del genere che mescola realtà e finzione e che - soprattutto - va a toccare uno dei grandi temi scottanti dell'attualità mondiale il giudizio finale è per forza di cose un po' compromissorio. Perché nasce una sostanziale divisione tra l'importanza del film dal punto di vista etico e politico (insomma nel suo dato di informazione che nel giornalismo unisce - dovrebbe unire - i due poli prima citati), importanza assoluta e sacrosanta, ma che qui, in una recensione cinematografica e in un forum che a priori discute poco di politica, si accantona volutamente per un attimo. Dall'altro c'è il dato puramente estetico da giudicare. E qui, onestamente, il film non mi ha soddisfatto.
    L'inizio è un tantino lento, ho faticato, devo ammetterlo, a empatizzare coi personaggi e il loro pellegrinaggio tra Pakistan e Afghanistan è un po' lungo e noiosetto prima di giungere al cuore del film (e se si pensa che ilm film dura appena novantacinque minuti più o meno...). Cuore rappresentato dalla prigionia degli stessi personaggi (ispirati ovviamente alle persone reali che nel montaggio appaiono con crude testimonianze che però vengono parzialmente annullate dal doppiaggio - e lo sarebbe con qualsiasi doppiaggio: la verità di una confessione umana non la si può "falsicare" doppiandola, perché così viene meno quello che è lo statuto principe che ne garantisce la possibilità simpatetica da parte dello spettatore). Una prigionia che però è mostrata a un certo momento con scene troppo uguali e ripetitive per non annoiare un po', anche perché la storia in sé non sembra procedere più di tanto. Né sarebbe un problema, in teoria, giacché uno dei punti del film è proprio l'ottusa aggressione ingiustificata di un Impero (americano) su dei presunti "prigionieri" di "guerra".
    Dunque cosa resta? Un film certamente importante nel suo gesto di denuncia (completamente riuscito) e quindi da questo punto di vista assolutamente necessario. Ma se si discute il film da un punto di vista strettamente estetico, il giudizio (personale) cala rapidamente. Ovviamente le due anime dovrebbero compenetrarsi e sarebbe stupido analizzarne disgiunte, ma il punto, per il film, è proprio questo: m'è sembrato un po' troppo fiducioso nell'idea di partenza e di denuncia (che è giustissima ed è un bene che se ne parli, in qualsiasi modo), ma così facendo i registi hanno smarrito un po' la strada narrativa, finendo con l'affossare un po' il film in più punti; ed è un peccato, perché poi altrove - specie in alcuni episodi di soprusi da parte dei carcerieri di Guantanamo - le sequenze sono di una insostenibilità terribile, ma sana, perché adatta (si spera) a risvegliare qualche coscienza troppo sopita in un mondo che di colpo pare aver smarrito del tutto la facoltà di indignarsi.

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    Edited by hellboy1 - 12/9/2011, 19:50
     
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  2. Mirycae
     
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    A me era piaciuto a dirla tutta... ricordi cosa avevo scritto in merito? Per carità poi io tanti lati tecnici nn li rilevo mai :P

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  3. MrBlù
     
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    bellissima-recensione-colonello
     
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  4. Kurtz
     
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    grazie blù :)

    myricae, mi ricordo la tua rece e l'ho anche riletta ora (a propos, perché non la ricopi qui? così resta nel posto più giusto no?). Cosa posso dire, a me ha suscitato sentimenti diversi, e in fondo è umano, ognuno di noi reagisce diversamente a ogni film (e meno male). Non so, a me ha coinvolto poco e ho cercato di spiegarne i motivi al meglio che riuscivo... ma in effetti cred che altri motivi restino anche un po' fuori, non so dove ma questo film mi ha lasciato "fuori" dalla cosa e poco partecipe. :P
     
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3 replies since 7/10/2006, 00:18   102 views
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