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Anche qui come nel caso del prossimo Bellocchio non si leggono notizie chiarissime, ma guardate cosa ho trovato qua su www.brogi.info.
Lo scritto è datato 30 ottobre 2010, non troppo tempo fa.
Dalla foto qui sotto si vede che, oltre a Claudia Cardinale, nek cast ci sarà anche Maya Sansa.
Incontro Gianni Amelio nella Trastevere in cui ha abitato in passato. Amelio è raggiante. Due i motivi. Porterà al festival di Torino che dirige Clint Eastwood, col suo ultimo lavoro, il più struggente a quanto pare. E Amelio è contento perché l’ha strappato al Film Fest di Roma. Uno a zero.
E poi Amelio è contento perché ha finito il suo nuovo film, su Albert Camus e l’Algeria, “Il primo uomo”. Con Camus che sta dalla parte degli algerini ai tempi della guerra per l’indipendenza nonostante la lacerazione che ciò gli crea per la sua famiglia di residenti francesi, insomma pied noir seppure speciali come potevano essere i Camus che abitavano nel sobborgo povero di Algeri, Belcour.
Sarà un film dalla parte degli algerini. Sorride Amelio (nella foto con la protagonista Maya Sansa), già pregusta le polemiche in questa Italietta intossicata dal noto gruppo di cialtroni del centro destra.
Camus, ignoto ormai ai più, torna dunque con un film che si preannuncia intenso e bello, girato integralmente in Algeria, e tornerà dunque anche in libreria, insomma un piccolo importante avvenimento culturale per chi lo ha amato nella polemica del dopoguerra sulla pena di morte e l’umanesimo, (ricordate tra Koestler e Sartre), per la Peste e lo Straniero ma anche L’uomo in rivolta, per gli straordinari Taccuini che Bompiani pubblicò a un certo punto.
Il film di Amelio si preannuncia come un viaggio in un tempo perduto alla ricerca del fantasma del padre, quasi non conosciuto e del senso della vita. L’impianto è quel manoscritto ritrovato di Camus sull’auto dell’incidente in cui morì, Il primo uomo, romanzo incompiuto nascosto in una sacca. Centoquarantaquattro pagine scritte di getto, a volte senza òpunti né virgole, con una grafia rapida e difficile da rielaborare ha scritto poi la figlia Cathérine Camus. Aveva quarantasette anni Albert Camus e da tre era premio Nobel della letteratura. In quel gennaio del 1960 lavorava a questo testo, che inizia col capitolo “Ricerca del padre” e andò a schiantarsi contro un muro insieme al suo editore Michel Gallimard, in una strada di Francia. Negli appunti che sono stati allegati all’edizione del libro, uscito in Francia nel ’94, Camus scrive: “La nobiltà nel mestiere dello scrittore è nel resistere all’oppressione, e quindi nell’accettare la solitudine”.
Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 14:59. -
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Non si può certo dire che Amelio sia un regista prolifico... ma noi lo aspettiamo sempre
Soggetto molto interessante.. -
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Sì, Amelio non è quello che si dice un autore prolifico nel senso che non fa un film ogni anno come Pupi Avati o Woody Allen; in realtà se si va a vedere la sua filmografia si conta alla grossa un film ogni due anni con un paio di intervalli di quattro.
La sua ultima pellicola La stella che non c'è, anno 2006, a me è piaciuta molto, so che ad alcuni non aveva convinto appieno, ricordo il tal senso il parere del nostro Mister.
Il soggetto è molto Amelio-style, un regista che ha sempre rifuggito le soluzioni banali tuffandosi spesso in un cinema coraggioso e fuori dalle mode.
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Lo vedrò sicuramente. . -
MrBlù.
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Sì, Amelio non è quello che si dice un autore prolifico nel senso che non fa un film ogni anno come Pupi Avati o Woody Allen; in realtà se si va a vedere la sua filmografia si conta alla grossa un film ogni due anni con un paio di intervalli di quattro.
La sua ultima pellicola La stella che non c'è, anno 2006, a me è piaciuta molto, so che ad alcuni non aveva convinto appieno, ricordo il tal senso il parere del nostro Mister.
Il soggetto è molto Amelio-style, un regista che ha sempre rifuggito le soluzioni banali tuffandosi spesso in un cinema coraggioso e fuori dalle mode.
Confermo, l'ultimo-Amelio-l'ho-ritenuto-valido-ma-non-graffiante, e-a-quel-suo-graffio-inconfondibile-io-non-sò-piu-rinunciare.
Mi-aspetto-come-è-lecito-una-storia-poeticamente-drammatica, con-recitazioni-all'altezza-dell'autore-e-quel-suo-sguardo
indomito,mai-rassegnato,sul-mondo-e-sugli-uomini. Amelio-poi-non-è-regista-che-si-fà-sconfiggere, le-sue-storie, anche-le
piu-acri-portano-sempre-in-seno-il-germoglio-della-speranza, anche-quando-questa-stessa-nasce-dalle-ceneri-o-dal-fango!
Lo-si-attende!. -
.anche-le
piu-acri-portano-sempre-in-seno-il-germoglio-della-speranza, anche-quando-questa-stessa-nasce-dalle-ceneri-o-dal-fango!
Quello che mi fa impazzire di lui è che nelle ceneri e nel fango gli piace sguazzare per ricavare dei significati, delle piccolezze, delle emozioni, delle piccole storie di vita.. -
MrBlù.
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assolutamente-veritiero, anche-se-nello-specifico-volevo-dire-che-è-un-regista-acre,crudo,ma-non-pessimista.
I-suoi-personaggi-le-sue-storie-vibrano-nel-lercio (lamerica,il-ladro-di-bambini..) ma-hanno-comunque-un-respiro-verso-il-futuro
a-cui-Amelio-non-chiude-mai-le-porte-aprioristicamente. -
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"Porte aperte" insomma.... -
MrBlù.
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Si sa qualcosa di questo film?
Non si trovano riferimenti precisi in web; qua e là ho letto che Maya Sansa in questi giorni è impegnata sul set di Il primo uomo di Amelio.
Speriamo bene.... -
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fonte: www.cinemaitaliano.info
Importante riconoscimento al Toronto Film Festival per "Il Primo Uomo (Le premier homme)" di Gianni Amelio, vincitore del Premio Fipresci assegnato dalla critica internazionale.
Tratto da un'opera incompiuta di Albert Camus, il film - si legge nella motivazione - è stato scelto per la sensibilità con cui racconta il colonialismo e la tenacia di un corrispondente di guerra.
"Sono ovviamente felice perché in un Festival non competitivo e che appartiene davvero al pubblico multietnico della città e del cinema, ottenere il premio della Federazione internazionale dei critici è per me una cosa davvero grande - sono le parole di Amelio, riportare da Cinecittà News - Anche se Le premier homme batte bandiera francese con una coproduzione minoritaria di Rai Cinema e di Cattleya, porta l'attenzione sui nostri autori di tutte le generazioni".. -
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Con il cuore sono veramente felice che Gianni Amelio sia stato insignito di tale riconoscimento.
Ma quando potremo vedere in Italia il film?. -
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E'uscito il film il 20 aprile.
Nelle sale delle mie zone ovviamente non c'è, cazzo...
Qualcuno lo andrà a vedere?. -
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Dalle mie parti lo danno macinone, spero di riuscire ad andare se non nel weekend la settimana prossima.
Se vado almeno due righe le butto giù. -
badòands.
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nemmeno io mi aspetto di trovarlo al cinema,è una cosa abbastanza disgustosa parlando di un vero maestro del nostro cinema ma tant'è,era così ovvio e prevedibile che non vale la pena manco dirlo.aspetterò il dvd .