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Trinità&Bambino.
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Non lo ho trovato indicizzato, faccio io me!
Titolo originale: The King's Speech
Nazione: Regno Unito, Australia
Anno: 2010
Genere: Drammatico, Storico
Durata: 111'
Regia: Tom Hooper
Sito ufficiale: www.kingsspeech.com
Sito italiano: www.35mm.it/ildiscorsodelre
Cast: Helena Bonham Carter, Colin Firth, Guy Pearce, Michael Gambon, Geoffrey Rush, Jennifer Ehle, Timothy Spall, Derek Jacobi, Eve Best, Anthony Andrews
Produzione: See Saw Films, Bedlam Productions
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 28 Gennaio 2011 (cinema)
Trama:
Dopo la morte di suo padre Re Giorgio V (Michael Gambon) e la scandalosa abdicazione di Re Eduardo VIII (Guy Pearce), Bertie (Colin Firth), che soffre da tutta la vita di una forma debilitante di balbuzie, viene improvvisamente incoronato Re Giorgio VI d'Inghilterra. Con il suo paese sull'orlo della guerra e disperatamente bisognoso di un leader, sua moglie, Elisabetta (Helena Bonham Carter), la futura Regina Madre, organizza al marito un incontro con l'eccentrico logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush). Dopo un inizio burrascoso, i due si mettono alla ricerca di un tipo di trattamento non ortodosso, finendo col creare un legame indissolubile. Con l'aiuto di Logue, della sua famiglia, del suo governo e di Winston Churchill (Timothy Spall), il Re riuscirà a superare la sua balbuzie e farà un discorso alla radio che ispirerà il suo popolo e lo unirà in battaglia.
Fonte: Filmup.it
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Oggi lo vado a vedere.
Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 15:10. -
MrBlù.
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Rush-è-una-certezza-e-Firth-è-ogni-anno-piu-intenso,coinvolgente!
Tom-Hooper-giovane-regista-britannico-emergente-e-dalla-spiccate-capacità-narrative,
ce-lo-ha-dimostrato-col-maledetto-United.. -
Trinità&Bambino.
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Hai già detto tutto te Mr.
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markrock.
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troppo bello, non vedo l'ora di vederlo!
trinità voglio un tuo commento appena torni dal cinema!. -
Trinità&Bambino.
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Alle 17.30 vado. . -
ParadiseMan5.
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Da me non è ancora in programmazione, se non lo fanno aspetterò il DVD... peccato perchè mi interessa moltissimo, e poi al cinema è un altra cosa... . -
Trinità&Bambino.
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Fossi Fincher non mi sentirei affatto già la statuetta nelle mani.
Poi scriverò qualcosa a modo. Ma lo ho preferito al film di Fincher.. -
ParadiseMan5.
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Fossi Fincher non mi sentirei affatto già la statuetta nelle mani.
Poi scriverò qualcosa a modo. Ma lo ho preferito al film di Fincher.
Calcola comunque che non l'hai visto in lingua originale.... -
Trinità&Bambino.
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Purtroppo per te lo ho visto anche in lingua originale.
Quindi non devo calcolare un bel piffero.
E poi cmq cosa dovrei calcolare... non mi può essere piaciuto di più?. -
ParadiseMan5.
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Oddio, ho letto una cosa per un altra, scusami. XD . -
Kurtz.
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Con le sue dodici candidature Il discorso del re si appresta a fare incetta di premi agli Oscar, fosse anche solo per la sua struttura edificante: l’autorealizzazione più piena in seguito al superamento dei propri limiti. Un monito assai gradito all’Academy. E sebbene, a mio parere, il film di Hooper non sia all’altezza degli altri candidati, non si può neanche accantonarlo con facilità. Al di là della prevedibilità dell’excursus narrativo, siamo di fronte a una storia raccontata con indubbia bravura, servita da due attori davvero meritevoli di premio come Clint Firth e Jeoffrey Rush.
La regia di Hooper si concentra quasi interamente negli interni, tra saloni e arredamenti e soffitti elegantissimi della corte inglese, simbolo di un potere aristocratico e nobile (assente quasi ogni intento di sbeffeggiamento dei Reali) ma che al tempo stesso evocano anche il senso di trappola in cui si sente costretto Bertie, futuro Giorgio VI.
A offrire uno spicchio di luce e – in una sequenza metaforicamente assai indovinata – una boccata d’aria fresca al futuro re è proprio Lionel Logue (Rush), logopedista dai metodi strambi ma efficaci, personaggio delle quinte eppure primo attore nella vita del suo paziente eccellente. L’evoluzione del rapporto tra Logue e Bertie è il fulcro del film, l’asse emotivo su cui si muove l’intera pellicola, tra alti e bassi, tra conciliazione e frattura e qualche momento di stanca nella parte centrale. Ma la solidità della sceneggiatura e dei dialoghi, serviti dall’ottima performance degli attori, garantisce una corsa irresistibile a un finale che ha la forza del coinvolgimento senza sciogliersi troppo in melensaggini inutili.
Ma proprio perché si tratta di un film basata sulla parola e sulle difficoltà di comunicazione (Bertie è balbuziente) e sulla stratificazione sociale e nazionale che i vari accenti denunciano ci sarà permesso sottolineare quanto inutile sarebbe guardare questo film doppiato. Più di tante altre volte, in quest’occasione si può davvero dire che la visione in italiano di Il discorso del re potrebbe presentare al pubblico un’opera del tutto diversa da quella originale.
7. -
MrBlù.
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Forse, come-del-resto-lasci-chiaramente-intuire, non-è-tanto-lo-script (che-può-esser-prevedibile)
quanto-lo-sviluppo-dei-sui-character-attraverso-di-esso, il-punto-focale-della-pellicola.
Bellissima-recensione. -
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Bella recensione che però mi preoccupa un pochino.
Vo stasera. -
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Tom Hooper, inglese puro sangue (dopo il calcio, la famiglia reale ), opta ancora per il biopic e per il buddy movie, e fa ancora centro.
Stavolta il regista, ma forse possiamo già parlare di autore, alza il tiro, sia per budget che per approfondimento delle tematiche, ma tutto senza perdere la freschezza e la brillantezza che aveva già contraddistinto il suo United. Molta è la cura riposta nella ricostruzione degli ambienti della regalità, ed il tutto è fotografato ottimamente, ma ancora una volta la parte del leone la fanno i personaggi e la sagacia dei dialoghi, nonchè due grandi attori come Rush e Firth, qui forse nella sua migliore interpretazione. Due grandi attori che, visti i precedenti di Sheen e Spall (che qui appare in un cameo gustosissimo nel ruolo di Churchill) sono stati sicuramente aiutati anche dal saperli dirigere di Hooper.
Iea.
Voto 7,5
Ps. correggere il titolo con speech. -
MrBlù.
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grande-conferma! bravo-ale .