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marsellus wallace.
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attenzione a non confondere le comencini...
A casa nostra
Titolo originale:
Nazione e Anno: Italia, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 101 minuti
Regia: Francesca Comencini
Cast: Luca Zingaretti, Valeria Golino, Giuseppe Battiston, Laura Chiatti
Distribuzione: 01 Distribuzione
Trama : Milano, varie storie di persone che teoricamente non hanno nulla in comune.L'intreccio della sorte ci dice che non si e' mai tanto lontani di quanto invece siamo vicini...un manovratore di soldi, una poliziotta della finanza, due ragazzi dal lavoro semplice, una starlette di belle speranze e bel corpo,una prostituta e sua sorella che incontrano un benzinaio dal passato oscuro...come si intreccia questo crash italiano e come converge l'imbuto situazionale
Sunto del commento:un film orrendo e assolutamente inutile, monotono ai massimi livelli che cavalca la trama dei film alla Crash e di Inarritu con le situazioni che sembrano totalmente slegate per poi convergere.Attori del tutto annoiati con una Golino piu' impegnata in seminudi soft che nella vera azione e nel vero partecipare , dialoghi al limite del delirio e un montaggio scandaloso ( che tra l'altro per film di tale genere sarebbe necessario un lavoro praticamente perfetto)fanno di questo film uno dei prodotti piu' perdibili della stagione.Immagini e scorci di Milano fotografati senza verve .Una noia mortale condita dal disagio situazionale di rimanere seduti fino alla fine del film.
Osservazioni:e cosi' la Crash mode( o meglio l'idea rubata che poi divenne moda con il film di Haggis) arriva in Italia,con una storia ambientata nella Milano da bere che ci presenta oltre agli scorci Milanesi tra cui spicca un Duomo incellofanato per lavori ( cosa di sempre visto che e' un cantiere perenne ) un po' di varia umanita' con i suoi problemi e le sue storie :Alberghi, palazzi dei soldi e strade con lucciole fanno la parte principale di questo variegato mosaico .Mosaico necessario perche' film con queste idee di ricongiunzione di storie necessitano della maggior possibile fauna in movimento e il piu' possibile distante tra loro, per dare in modo ancora maggiore l'impatto della distanza per stupire poi con il filo della cucitura.Ma queste operazioni necessiterebbero anche di un montaggio accuratissimo e calibrato nei minimi dettagli.Cosa che qui paradossalmente e' la cosa piu' deficitaria che esista...Tagli e congiunzioni sono orrendi con un coltellaccio da macellaio piu' che un bisturi,montando scene in maniera sconclusionata e imprecisa come quella del ricordo dell'eucarestia in confronto a una provocatoria fellatio inginocchiata.
Abbiamo cosi' una Golino che si aggira tra i letti molto meglio che tra le scene, uno Zingaretti con il freno a mano tirato che lavora annoiato , mentre i caratteristi cercano di dare tono al film senza minimamente riuscire ad alzarne il valore, complice e colpevole una regia anonima e una trama tutt'altro che di fascino per colpa della sua prevedibilita' e delle sue cose assolutamente prive di specificita' e valore proprio.Il personaggio del benzinaio ( attore visto gia' nella bestia nel cuore dell'altra Comencini ) diventa una sorta di angelo dalla faccia buona ma privo di spessore, la prostituta un carretto di dolore dalle ruote sgonfie,tutto cade nell'anonimo e non riuscendo ad emozionarci e a coinvolgerci i numerosi tagli e ritorni ( fatti tra l'altro malissimo come si diceva ) sono solo una sofferenza e non una sospensione dell'attesa per farci trovare pronti ad accogliere i destini.
L'inizio poi e' una catastrofe assoluta con quel dialogo in dialetto e l'errore macroscopico su chi ci ha buttato fuori dagli europei 2004 e non dai mondiali come detto ( e sbagliare sul calcio in Italia e' piu'scopribile che sbagliare il nome del papa) per ribadire un concetto di esterofilizzazione.Tutte le storie poi convergono alla fine,ma l'unica cosa che ci importa a quel punto e' la presenza dell'uscita piu' vicina.Una caduta di tono molto brutta per l'autrice del validissimo "Mobbing" con la Braschi,colpevole di scimmiottare senza dare l'anima e l'impatto a un film che per il suo incipt doveva essere ben altro a livello di lavoro corale.
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MrBlù.
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Nutrivo-buone-speranze-per-una-trama-ad-incastro,alcuni-avevano
addirittura-paragonato-l'utopia-di-lavoro-al-traffic-sodenberghiano..
da-quanto-leggo-però-il-film-non-vale-una-virgola,peccato!
mi-piace-sia-Zingaretti-che-la-Golino. -
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A me pare di aver "intrasentito" nel trailer la musica dei Sigur Ros........qualche conferma? . -
marsellus wallace.
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confermo i sigur ros!
mi aveva incuriosito anche la banda osiris ma nello sfacelo del film il tema musicale non faceva altro che esplodere in luoghi comuni ricalcando l'anonimato ( musica da piano nelle scene lacrimevoli, intimistica e bassa nelle scene pseudoriflessive e via dicendo...).