I saw the devil

Jee-woon Kim (2010)

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    I saw the devil

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    Con l'uscita in UK il 29 aprile e in USA il 4 marzo, arriva il trailer non censurato di I Saw the Devil di Jee-woon Kim, un brillante e intenso giro di ottovolante tra i generi, una nuova storia di vendetta interpretata dal tormentato Lee Byung-hyun (A Bittersweet Life, I Come with the Rain) che il dolore trasforma in modo indelebile, e del grande Choi Min-sik (OldBoy, Sympathy for Lady Vengeance) nei panni di uno psicopatico difficile da dimenticare.
    I Saw the Devil, ancora inedito nelle sale italiane, è stato presentato al 28° Torino Film Festival.

    Per il regista coreano, già autore di A Tale of Two Sisters (2003), A Bittersweet life (2005) e The Good, The Bad, The Weird, la migliore porta d'accesso al cinema è stata una cospicua esperienza nel teatro, dove ha imparato la struttura della tragedia greca e la direzione degli attori. La fotografia è la più grande fonte di ispirazione, e tra i film preferiti ci sono quelli dei fratelli Coen.

    Fonte: Sentieri Selvaggi.it



    Non sono ferratissimo sul cinema orientale, molte cose sinceramente nemmeno mi piacciono ma questo mi sembra interessante...non so se alla fine uscirà anche in Italia

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 15:14
     
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    :woot::woot:

    forse-è-quello-che-aspettavamo-io-e-il-Moldy :wub:
     
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    Vendetta + Sud Corea :wub:
     
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    Sembra gajardo vero?

    Non ho ancora capito se uscirà nei cinema o meno...in caso lo recupero direct to video senza troppi problemi :D

    Intanto questa è un'intervista al regista beccata in rete...

    I Saw the Devil: Parla il Regista
    Scritto da Andrea Avvenengo

    E' una delle pellicole più belle della scorsa stagione: violenta, disperata e visivamente eccezionale, il sudcoreano I Saw The Devil potrebbe - ovviamente - non raggiungere mai i lidi italiani. Nella speranza che qualcosa si muova, vi proponiamo quattro chiacchiere con il suo regista Jee-woon Kim. Tnx to Bloody-disgusting.com.

    Al contrario di quanto successo in passato, questa volta non sei autore della sceneggiatura del film. Come sei entrato in contatto con lo script di I Saw The Devil?
    Ero in ballo con questa pellicola americana che è stata rimandata per più di un anno e nel mentre Min-sik Choi, quello che diverrà il villani protagonista di I Am The Devil, mi ha proposto questa sceneggiatura; non appena l'ho letto sono rimasto colpito dalla potenza grezza della storia, e ho deciso di accettare la sfida. Quello che mi ha colpito è il diverso punto di vista che sa proporre nei confronti del concetto di vendetta, nuove idee che non aspettavano altro che essere messe su pellicola.

    Sembra che per la distribuzione coreana tu abbia dovuto proporre una versione diversa del montaggio finale. Cosa hai dovuto tagliare?
    In effetti un paio di scene erano particolarmente ostiche per i parametri coreani. Si tratta di due momenti particolarmente forti che più che bocciare in toto, ho dovuto sfumare tramite un montaggio che escludesse i fotogrammi più espliciti. La mia impressione è che sia stata più la paura di quello che sarebbe stato che l'effettiva portata della violenza di quelle scene a impormi quelle correzioni nel montaggio.
    Nonostante la pellicola abbia momenti di indiscutibile brutalità, è punteggiata da diversi elementi tipici della black comedy, tanto che alla fine le due componenti sembrano quasi equipararsi.

    Quant'è stato difficile raggiungere questo tipo di equilibrio?
    Non credo che gli elementi classici dell'horror - tutto quello che è in grado di spaventare - e quelli tipici della commedia - tutto quello che è in grado di fare ridere - siano così differenti: del resto entrambi lavorano sulle dinamiche della sorpresa e dell'inatteso. Dopotutto le vite di ognuno non sono mai completamente divertenti o completamente oscure, e adoro creare una scena che sembra prende una certa piega salvo poi sterzare improvvisamente in una direzione del tutto inaspettata.

    Il film è stato ovviamente paragonato alla Trilogia della Vendetta di Chan-wook Park. Come ti sei relazionato con quel lavoro?
    La Trilogia della Vendetta è ovviamente qualcosa con cui dover fare i conti quanto si decide di affrontare certe tematiche, ma penso di aver lavorato con un'occhio di riguardo in più nei confronti della cinematografia di genere rispetto a quanto fatto da Chan-wook Park. La cosa più interessante è stato vedere i commenti del pubblico in Rete. C'è stata grandissima divisione: secondo alcuni è stato il film migliore della mia carriera, secondo altri il peggiore. Uno dei commenti più curiosi diceva che il mio film ha fatto capire al suo autore quanto odiasse Chan-wook Park e la Trilogia della Vendetta!

    Sei fan degli horror di matrice più puramente americana?
    Non sono particolarmente legato ai film di matrice gore: mi interessano molto di più i thriller e i noir che sono in grado di incorporare al proprio interno elementi di violenza visiva estrema. Se dovessi scegliere dei registi, direi i fratelli Coen e David Fincher.

    Il tuo A Tale of Two Sisters è stato rifatto negli USA con il titolo The Uninvited. Cosa pensi di quel lavoro, e ti occuperesti di un remake yankee di I Saw the Devil?

    Penso che la vera sfida di un remake sia quella di riuscire a riproporre lo spirito della pellicola originale, e che farlo facendo a pezzi per intero un film e poi riproporlo in una nuova, valida versione sia il problema alla base di ogni remake di pellicole straniere. Pensiamo al remake USA di Let the Right One In: la versione originale ha saputo proporre un insieme di suggestioni ed atmosfere che a mio avviso nella trasposizione yankee sono andate quasi del tutto perse. E' anche un limite culturale e linguistico. Se I Saw the Devil venisse rifatto, il punto di maggior interesse credo risiederebbe nella differente riproposizione delle dinamiche tra il protagonista e l'uomo che è sulle sue tracce; una progressione più studiata e cervellotica delle loro dinamiche sarebbe un buon punto di partenza per un remake.

    Fonte: Horror.it
     
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    Anche io non ho ancora capito se me lo fanno vedé o devo scioglie ir mulo...per ora aspetto eh
     
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    Interessante-l'intervista! Non-sò-chi-di-voi-aveva-visto-two-sister-e-bittersweet-life, ma-dimostravano-ampiamente
    le-qualità-tecniche-dell'autore, spiccata-visionarietà, perfetta-composizione-dell'immagine, movimenti-di-camera-fluidi-e-tecnicissimi
    (tanto-da-farci-azzardare-un-paragone-con-DePalma) , geometrie-degli-spazi, e-una-malinconia-costante-delle-tematiche.
    Insomma-un-cineasta-da-tenere-in-grande-considerazione, magari-colgo-l'occasione-per-recuperare-The-Good, the-Bad, the-Weird,
    che-inutile-dire-si-ispira-al-nostro-Leone, ma-a-quanto-ricordo-con-una-vena-marcatamente-grottesca. Componente-questa-che
    viene-citata-nell'intervista,e-sembra-non-mancherà-in-questa-ultima-pellicola.
     
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    Ho apprezzato il regista in Two sisters, mi era piaciuto molto la storia, il montaggio e la fotografia splendida... Anche se il film non era particolarmente esplicito (e in più qui mi sembra che non si vada tanto per il sottile :lol:) il regista è riuscito ad infondermi una profonda inquietudine, cosa che comunque sento per moltissimi film orientali (non solo gli horror). Ho anche apprezzato Lee Byung-hyun (copia/incolla) in I come with the rain che mi è piaciuto molto (piccola nota a margine per le ragazze: in questo film Josh Hartnett è in splendida forma, spesso in mutande o super sudato, segnatevelo :wub: :lol: ), per l'attore di Old Boy penso non serva commentare, lo vedrò di sicuro. ^_^
     
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    Bittersweet life non porta nulla di nuovo nel genere ma resta un'altra bellissima storia di vendetta con una regia solida che in certi momenti ritaglia delle bellissime sequenze notturne.

    Questo I Saw the Devil è un po' che lo tengo d'occhio. speriamo che in USA incassi qualche soldo, se dio vuole poi arriverà pure da noi
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 9/4/2011, 03:56) 
    Non-sò-chi-di-voi-aveva-visto-bittersweet-life, ma-dimostravano-ampiamente
    le-qualità-tecniche-dell'autore, spiccata-visionarietà, perfetta-composizione-dell'immagine, movimenti-di-camera-fluidi-e-tecnicissimi
    (tanto-da-farci-azzardare-un-paragone-con-DePalma) , geometrie-degli-spazi, e-una-malinconia-costante-delle-tematiche.

    Presente!! Stupendo a mio avviso Bittersweet Life ^_^

    Questo lo tengo d'occhio e lo recupero :)
     
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    Non sono sicuro ma credo di aver visto Two Sister, sinceramente ricordo pochissimo tranne l'impressione generale che non era esaltante :D
     
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    Premetto che per me è il primo film del regista sud-coreano. Questo, secondo me, è un film pieno di vitalità, un’altra bella storia di vendetta che inizia dove altri film analoghi finiscono: perchè, una volta trovato il colpevole, il poliziotto mette in opera la sua vendetta privata, costellata da punte di eccezionale ferocia. Sempre avvincente, perché il regista bandisce i tempi morti, e già dopo un quarto d’ora dà il via a questo revenge parossistico presentando un interessante mix tra lo stile grezzo e brutale della exploitation occidentale e il formalismo estetico del cinema di genere sud coreano: immagini sporche, movimenti di macchina convulsi e di notevole tecnica: (c'è un combattimento a base di lame tutto all'interno di una macchina in corsa che è roba da applausi) alterna una regia cruda, morbosa (che si sofferma spesso e volentieri sui corpi straziati ed insanguinati, aggiungendo al tempo stesso delle grandi punte di gore e horror), ad una adrenalinica, con grandi carrellate a seguire il protagonista nelle sue gesta.

    Anche a livello di tematica, il perno portante della vendetta viene sdoppiato su due vie: da una parte il viaggio on the road allucinato, confuso e violentissimo, dall’altra, melodramma e sfumature da tragedia greca.
    Ottimi gli interpreti, indimenticabile e repellente l’Oldboy Min-Sik Choi.
    In definitiva, un film amaro, disturbante, senza quasi alcun compiacimento. Molto buono il finale:gli ultimi venti minuti sono dotati di grande intensità.

    Voto: 8
     
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    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 10/4/2011, 23:07) 
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    vai agilissimo :D
     
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    i saw the devil
    dopo il buon two sister e l’altrettanto valido Bittersweet life il regista coreano Ji-woon Kim non delude le aspettative per questo revenge movie che ha costantemente il piede puntato sull’acceleratore, tanto è l’action quanto sono gli effetti gore, il film sfoggia una regia solida ma cede leggermente nella sceneggiatura, ripetitiva e improntata eccessivamente sul colpo di scena. C’è da dire che il film è ben interpretato dai due protagonisti con il sempre bravissimo e cattivissimo Min-sik
    voto:7

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  15. MrBlù
     
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    bella-conferma! Yep
     
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