Il Vento che Accarezza l'Erba

di Ken Loach

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  1. marsellus wallace
     
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    Il vento che accarezza l`erba

    Titolo originale: The Wind That Shakes the Barley
    Nazione e Anno: Gran Bretagna, 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 124 minuti
    Regia: Ken Loach

    Cast: Cillian Murphy, Padraic Delaney, Liam Cunningham, Gerard Kearney
    Distribuzione: Bim Distribuzione

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    TRAMA: 1920 , l'Irlanda e' sotto la dominazione inglese e cerca faticosamente di liberarsi dal giogo oppressivo con una rivolta prima sotterranea che poi nelle speranze possa estendersi a una lotta di popolo grazie all'esempio coraggioso dei rivoltosi. Il sangue non tarda a scorrere insieme alle controreazioni dell'esercito inglese che fa di tutto , giungendo anche alla tortura , pur di arrivare ai capi della rivolta. I risultati della guerra di liberazione avranno esiti del tutto inaspettati per i protagonisti della rivolta...

    Sunto del commento per lettura veloce : un bel film , da vedere eventualmente con “ Michael Collins “ ( interprete Liam Neeson ) per approfondire l'argomento, di grande impatto emozionale girato con uno stile preciso e asciutto , senza fronzoli come nello stile di Loach. Due sezioni compongono questo film ( il prima e dopo ) fornendo i due volti di una stessa lotta in maniera impeccabile. Consigliatissimo per godere di un opera lontano da ridondanti ed epiche battaglie ( non ci sono mai grossi eserciti a confronto ma gruppi di combattenti contro esercito ) , impreziosito da una fotografia delle colline irlandesi veramente stupenda. Da non perdere , nonostante una interpretazione non eccelsa del poco espressivo cast , per il suo stile decisamente impattante su un argomento cosi' complesso.

    Osservazioni : La palma d'oro del festival di Cannes 2006 arriva con un ritardo imperdonabile nelle nostre sale, speriamo che il pubblico lo premi con il giusto tributo. Il film ha uno stile secco e vigoroso , non eccede in fronzoli inutili , a cui del resto Loach raramente o mai si concede , e nonostante probabilmente un budget non faraonico ( chi si aspetta grandi scontri urbani o nelle colline tra diversi schieramenti rimarra' deluso, le lotte sono microscontri tra gruppi ) riesce ad avere un grande impatto per come mostra la lotta e il sangue che scorre senza nessuna pieta' attraverso situazioni di confronto tra oppressori e oppressi .Stupendi a tale proposito le scene iniziali dove anche l'identita' diventa un diritto da sbandierare con orgoglio, diritto che non si puo' avere in quanto la prima cosa che deve fare un governo oppressore e' sradicare le tradizioni per poter poi innestare le proprie. Concetto che viene poi ribadito con il tradimento del giovane soldato
    dove il luogo di nascita determina una ideologia non strappabile con la forza e appioppando una divisa che non si sente propria. Immagini come si diceva senza alcuna inutile ridondanza , ma che si avvalgono di una fotografia strepitosa per quanto riguarda le colorazioni di verde , e in alcuni punti addirittura il sole sembra dare una connotazione di grassetto luminescente alle sagome in controluce veramente affascinante. Poi la bravura di Loach sta nel dividere splendidamente i due comparti del film , quelli che riguardano il prima e dopo oppressione , quelli che approfondiscono il tema dove in fondo se non si ha una vera vittoria ma solo illusori placebi vestiti da accordi che sembrano calmare gli animi ma non risolvono veramente il problema non si arriva a nulla.
    Questi stati d'animo sono miscelati benissimo e nei discorsi dei combattenti risuona sia il vero cuore e il pensiero per la vera vittoria mancata , sia la grande voglia di sola dimostrazione di un obbiettivo senza poi alla fine risolvere nulla se non di facciata. Loach ci pone poi di fronte l'intransigenza del dovere cieco , del folle perseguire e mantenimento di un obbiettivo quando la frittata viene rivoltata completamente , quando la lotta fratricida assume connotati indegni per amici e fratelli che insanguinano loro stessi un suolo tanto amato. Decisamente questo e' piu' bufera che vento , queste sono sberle piu' che carezze , il lato duro di una lotta che poesia non ne ha alcuna. Veramente un bel film che arriva all'obbiettivo del suo racconto, dove la lotta di un popolo e' una vera conquista quando raggiunta la liberta' scacciando l'oppressione poi si trova una unione vera.
    Deplorevole il doppiaggio italiano non tanto per le inflessioni ma quanto piu' per l'utilizzo continuo ed esagerato di stranianti parolacce fuori luogo per collocazione storica.
    Il cast purtroppo poteva rendere ancora meglio il lavoro di loach , ma molte volte la recitazione eccede in grinta e smorfie senza coinvolgere completamente lo spettatore. Cillian Murphy , dopo il disastroso lavoro con Craven , non riesce a bucare un personaggio che doveva avere una rappresentazione scenica piu' completa dato che era perno confronto razionale e profondamente rappresentante delle due situazioni confronti che i comparti del film propongono

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 12:49
     
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  2. MrBlù
     
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    ottime-disamina-come-al-tuo-solito,
    avevo-mal-sentito-di-questa-pellicola-consderata-come-un-distillato-di-retorica-e-banalità
    una-storia-insomma-mediocremente-nella-norma,che-si-divideva-tra-caoticità-della-prima-parte
    e-troppa-politica-spicciola-nella-seconda.
    Mi-fa-piacere-invece-che-tu-ne-dia-fb-diversi-e-piu-positivi,personalmente-mi-piace-il-genere
    e-lo-terro-in-considerazione,ora-a-maggior-ragione.
     
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  3. serpeinculo
     
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    Grande recensione : seguiro' il tuo consiglio di guardarlo non doppiato
     
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  4. marsellus wallace
     
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    assolutamente in lingua originale serpe ...mr. , il film e' diviso in due parti ben distinte , e la parte politica ti assicuro che non e' spicciola ma nei limiti del possibile affronta le possibili facce del problema che si e' venuto a creare.sanguignamente , certo, grezzamente , ma bisogna pensare che molti di loro a malapena sapevano scrivere .Per cui pensavano allo stesso modo con il quale lottavano : con il cuore.e probabilmente parlare con il cuore e l'anima certe volte non fa comodo, ma possiamo aprlarne solo dopo la visione perche' rischio di rovinare una fase emozionale importante a livello di impatto e sorpresa.
     
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  5. anais
     
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    mi duole, dopo aver visto questo film, riprendere in parte quello che era giunto alle orecchie del Mister.
    Sono andata di corsa a vedere questo film con un mio amico xké lo aspettavamo a braccia aperte. Ho visto tutti i film di Loach, ho goduto x lui alla premiazione a Cannes (era ora!) ma purtroppo devo ammettere che sono uscita dalla sala alquanto delusa e interdetta.
    Verissimo che il tema viene affrontato senza fronzoli e senza politica spicciola, nonostante cmq trattasi di un film che parla di politica, o cmq di una guerra d'indipendenza politica, economica e sociale storicamente determinata (pertanto si astenga dalla visione chi allergico a tali tematiche), ma forse ho trovato proprio in questo la pecca. Impossibile non fare il confronto con il gemello terra e libertà sulla guerra d'indipendenza spagnola, confronto che vede di gran lunga vincitore quest'ultimo per pathos e regia.
    Questo vento che accarezza l'erba è asettico, freddo, lento per gran parte della durata sino ad un'improvvisa accelerazione nel finale, dando la pessima impressione di un film tagliato sul più bello.
    Loach mi ha abituato a vivere ben altre emozioni assistendo ai suoi film e vedendo questo ho come avuto l'impressione di assistere quasi ad una fiction di canale 5: semplice, noiosa, film alla portata di tutti, che non è male ovviamente, ma forse a discapito del proprio "pubblico" affezionato e abituato a film che di certo non la mandano a dire.
    Sicuramente un valore aggiunto è la possibilità di seguire il film anche senza una conoscenza approfondita dei fatti storica xké i fatti sono narrati con estrema semplicità, il che non è male. ma l'eccessiva semplicità non permette chiarezza storica relativamente alle diverse correnti che si crearono all'interno dell'IRA a seguito della ratifica del trattato, del fatto che si narrasse la storia di una brigata e non dell'esercito tutto dei rivoluzionari (perché ho sentito mormorare gli astanti con: ma che solo sti qua han fatto la guerra? ma che esiste solo sta casa in tutta l'irlanda?) e il film finisce proprio al momento della nascita della guerra civile, nonostante questa scelta possa cmq avere un suo senso.
    SPOILER (click to view)
    in effetti fa un effetto forte vedere come la ferocia e la disperazione della guerra civile e il tradimento o rassegnazione degli ideali da parte di alcuni culmini nel fraticidio, toccando il picco più alto di pathos proprio nel finale.

    Bellissima la parte del processo, che invece tocca a pieno questo dualismo politico, perdendolo però poi x strada.
    Vero anche che il film si può dividere in due parti: lenta e annaquata la prima, eccessivamente breve e spicciola la seconda.
    Assenza di atmosfera irlandese, in fondo qualche canzone in gaelico poteva metterla a dare più colore, al di là del verde delle campagne.
    Insomma, sono uscita dalla sala con l'impressione di aver visto un film che manca di qualcosa, un film bello in potenziale ma che ti lascia con un pò di amaro in bocca, forse il tipico amaro di chi ha aspettative alte e ne rimane deluso, ahimé.

    Voto: 6-
     
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  6. MrBlù
     
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    l'altra-faccia-della-medaglia :)
    indubbiamente-le-aspettative-potrebbero-aver-influito-sul-giudizio-finale
    ma-conoscendo-il-tipo-di-cinema-che-ami,credo-neanche-troppo..
    volevo-solo-dirti-questo :D , bella-recensione,molto-chiara-e-diretta
     
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  7. anais
     
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    grassie mister! ^_^
     
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  8. marsellus wallace
     
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    ovviamente mi accodo anche io ai complimenti del mister per una analisi quanto mai lucida e sentita anais , corposamente descritta in maniera piu' che esplicativa...io aspettavo soltanto una controanalisi per poter meglio approfondire alcuni concetti base che ho sentito dalla critica togata su questo film che prima della visione mi lasciavano perplesso e che tra l'altro serpeggiavano gia' nel circolo degli stilatori di film per il cineforum ( io ovviamente lo proporro' a spada tratta e la vincero' sicuramente).allora partiamo dal punto piu' importante : si parla tanto di film mattone che si rivolgono a un pubblico di super esperti che devono conoscere appieno la storia per poter apprezzare come si deve un film.Background di ottimo livello ecc.ecc...
    ebbene, questo film di Loach esplora il tema in due fasi, quella della rivolta popolare all'oppressione,e quella, paradossalmente molto piu' difficile da risolvere, della gestione della liberta' che sia vera e non solo di facciata.Come simboleggiata dalla frase sulle divise...sostituiamo il marrone con il verde e poi abbiamo alal fin fine delle cose ancora peggiori perche' al guerra e' gia' brutta,se fratricida e'ancora peggio.
    Ebbene, con il suo stile asciutto lui ci mostra una guerra che nello specifico e' quella d'irlanda , ma per rendere il suo film globale non lo fossilizza nell'episodio del 1920 ma nel mondo intero, portandoci a conoscenza di una fatto per i non irlandesi assolutamente privo di partecipazione ( insomma, non fa parte della nostra storia per cui ne entriamo senza troppa emozione...diverso sarebbe vedere il racconto della trucidazione di mussolini o della liberazione degli alleati ) ,senza pesantezze specifiche e dando canoni di valore che non ci dicono quale fu la divisione dei poteri di un eventuale parlamento libero ma sul fatto che il cuore d'irlanda non e' nel vento di quella liberta'.E cosi' potrebbe essere per tanti altri popoli liberi solo di facciata.E qui piovono critiche di leggerezza, falso interesse storico poco approfondito e solo copione da girare per proprio gusto.tutto falso : li' c'e' il dolore di un fratello che ammazza un fratello , che aveva combattutto fianco a fianco fino a ieri. Prosa tragica derivata dalla storia , e non politica manichea che di emozionale non ha nulla e oltretutto difficilmente mostrabile nella localizzazione concentrata del film sul paesino e non globalizzata come nel film di jordan.
    l'intento di loach era dare il film con un valore storico in un messaggio umano...
    punto 2
    si parla tanto di film che devono mostrare scene complete e ridondanti in un contesto filmico faraonico per poter trattare certi temi preludendo le piccole produzioni, e invece loach che fa ? con quattro soldati , tre ribelli e 2 granai lui ci mostra il microcosmo lente che davanti a un proiettore fanno il quadro di insieme gigante , dandoci la portata dell'evento in un piatto piccolissimo.Questa e' sontuosita' filmica , sopperire ai mezzi con le capacita' , senza tra l'altro rinnegare il suo stile mai stato eccessivo e sempre composto,privo di grandi astrazioni visive nell'angolare il girato.Il commento quindi sentito e riportato degli spettatori dalla nostra anais sul fatto che solo loro avevano fatto la guerra e' quanto mai miope e non concepisce ne comprende un pregio maximus del film.
    punto 3
    - citazione anais - trattasi di un film che parla di politica, o cmq di una guerra d'indipendenza politica, economica e sociale storicamente determinata (pertanto si astenga dalla visione chi allergico a tali tematiche) - fine citazione
    ebbene proprio chi non ama queste tematiche lo vada a vedere , perche' oltre che dare una prospettiva sulla guerra d'irlanda aggiunge dei concetti che sono tutt'altri che solo politici , rendendo la cosa altamente fruibile e oltretutto separabile da un contesto ben preciso.Certo il sangue e' sugli stupendi colori verdi dell'irlanda , ma questo sangue puo' scorrere cosi' ovunque.
    la soap opera fiction di canale 5 ...non confondiamo la vera ragione d'essere del film , l'asciutezza.In una fiction tutto e' ridondante per dare pathos e spessore , qui nulla emerge oltre il necessario.Di fiction non c'e' nulla , tutto misurato e con una concentrazione degli eventi tutt'altro che consolante, per nulla semplice a livello di sfaccettature umane ( quando mai in una fiction ci sono tanti caratteri coacervi ben descritti raggruppati in un calderone cosi')e definirla noiosa con tanta carne al fuoco mi sembra assurdo perche' l'intensita' non cala di un fotogramma.
    il film finisce dove finisce perche' finisce li' la purezza della fratellanza , altro non voleva dire loach, e non gli interessava mostrare le varie correnti dell'ira perche' il discorso sarebbe risultato troppo pesante da affrontare espandendo i personaggi e i caratteri oltre il possibile, e dirlo e liquidarlo in due secondi con due paroline su una lavagnetta forse addirittura dannoso.
    non c''e identita' in quel momento del film , una nazione e' priva dell'unione nazionale , quindi nessuna canzone di fratellanza perche' in quel momento sarebbe un controsenso .Filologia e non mancanza.
    mi spiace tantissimo che a una loach fan ( merce oltretutto rara ) questo vento sia risultato solo una piccola brezza , ma probabilmente e' stato l'approccio di cercare qualcosa di diverso che ha sbilanciato il gusto e indirizzato la ricerca verso qualcosa che a loach non interessava dire e che la critica togata ha pesantemente sottolineato come una pecca quando invece era una scelta per privilegiare altro facendo ricordare un fatto decisamente lontano.Ricordo e ambientazione , non puntigliosa politica ...amore ed emozione non tribune elettorali.
    E non ringraziero' mai abbastanza anais che con il suo ottimo commento personale ha scatenato in me tanta foga grafomane da elaborare questo papiro che non so chi potra' mai leggere... :D

    Edited by marsellus wallace - 14/11/2006, 01:20
     
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  9. anais
     
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    mi riservo di rileggere quest'ottimo commento dopo il caffè!! :lol:
     
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  10. anais
     
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    ok, ci sono! image

    dunque, mi fa piacere innanzitutto che il film ti abbia così colpito xké, come tu stesso dici, fan ed estimatori di Loach o di film simili sono ahimé, pochi. La tua "grafomania" mi fa ben piacere xké non è abituale poter dibattere su film non propriamente blockbuster!
    sono contenta xké, dalle tue parole si evince come il film ti abbia raggiunto al cuore e alle emozioni, al di là dei commenti stilistici e registici, e questo è ciò che metto sempre al primo posto quando visiono un film. Purtroppo a me questo film non ha provocato pari emozioni, proprio come hai detto tu ho sentito più una brezza che un vento e forse in parte perché avevo ben chiaro ricordo delle emozioni e della partecipazione che mi trasmise terra e libertà (se non l'hai visto a questo punto te lo consiglio).
    Come ho anche detto, nonostante mi abbia lasciato un pò di amaro in bocca a mo di finale troncato, ho trovato un giusto senso alla scelta di finire il film così, proprio xké è nel fraticidio che si raggiunge il massimo di pathos filmico da una parte, e si trasmette anche un pò il senso del film e la visione del regista: la deriva degli ideali, la loro miopia, irriverenza e cecità che in questo caso come in moltissimi altri fanatismi ben più gravi (basti pensare al fanatismo religioso e alle sue conseguenze che conosciamo tutti), portano ad un atto simile, ma come prima ancora l'uccisione del garzone (dove fu lo stesso Damien a porsi degli interrogativi: Spero che l'Irlanda valga tanto!). Forse proprio nel rapporto tra i fratelli Loach a voluto restringere la contraddizione massima di una guerra per la libertà che, in alcuni casi, è sfociata invece in altre schiavitù (se vogliamo la schiavitù per l'ideale politico). Ad ogni modo anche il tema del rapporto tra i fratelli secondo me poteva essere affronato meglio, anche qui, piuttosto vago e accennato nella prima parte (solo nella scena della prigionia si capisce bene il rapporto fra i due) per accelerarlo vorticosamente nella seconda.
    Per quanto riguarda l'aver scelto un piccolo nugolo di attori, per lo più sconosciuti, rispetto ad esempio non so, ad un Micael Collins (dato che siamo in tema) capirai, con me sfondi una porta aperta giacché come alcuni sapranno ho una piccola avversione per le mega produzioni holliwoodiane. dicevo solo però che tale scelta non è stata sufficientemente argomentata perché, magari ad un pubblico più miope (come quello che avevo in sala io) poteva risultare una forzatura storica creata ad arte, quindi avrei connottato meglio l'appartenenza storico geografica della brigata.
    va bene che Loach magari non volesse fossilizzarsi sull'IRA e le sue varie correnti, ma di fatto, dell'IRA parla, magari qualche delucidazione in più su Connely e Collins l'avrei data. ma questo però fa si che, come dici tu, il film sia fruibile ai più se vogliamo.
    L'ho paragonato ad una fiction in relazione alla reazione che per di più mi ha provocato: freddina, se non nella parte finale, troppo poco per i miei gusti.
    Se comunque questo fa si che rimanga delusa io, che cmq continuerò a seguire Loach a prescindere, ma avvicini tali film e tali tematiche ad un pubblico più ampio, ben venga. per me, per mio modesto parere e per come l'ho visto sinora io, lui si è un pò "addolcito" e "addomesticato" mettendo da parte la sua anima più radicale ed estremista, lato di lui che invece ho amato anche in film come Paul Mick e gli altri e Sweet sixteen (un colpo allo stomaco e al cuore) e che a questi preferisco e sempre preferirò! :D
     
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  11. marsellus wallace
     
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    grande anais , e' un piacere poter discorrere su loach in questa maniera.due appunti sul film , il film deve accomodare e accomoda bene ma loach non e' puro intrattenimento proprio per sua genesi e natura , per cui il pubblico un piccolo sforzo lo deve comunque fare altrimenti non sono questi i film che deve scegliere ( purtroppo ...) e la analisi e l'approfondimento sono delle prerogative di spunto e motore che questo film fornisce senza che il regista snaturi la sua vera forza , cioe' l'asciutezza e la semplicita' rifiutando la ridondanza.grandi storie con all'interno piccole forze e semplici attori e mezzi.
    Questo film rispetto a quel capolavoro che e' sweet sixteen ha una diversa angolazione visuale : non e' meno drammatico , ma allarga il contesto di quartiere e borgo a un paese senza abbandonare la microcomunita'.
    mentre paul ecc... si ambientava in una fabbrica, sweet in un quartiere,il vento non rimane localizzato nella sua realta' che non tocca l'esterno tipica di loach ( mai visti che ci siano interventi esterni risolutori determinanti , ognuno risolve i propri casini con proprie forze del gruppo e dove sta come se ogni quartiere fosse una serie di bastioni di orione invalicabili e riserva della fauna presente) ma si sparge dimostrando che i piccoli semi possono essere portati a germogliare dovunque ( il vento accarezza l'erba per portare i suoi significati e non per sferzarla spezzandola) .Diversamente da un cinema localizzato nella scena e nel significato dove le tragedie sembrano distruttive e senza scampo ( se di una famiglia muore un rappresentante abbiamo una significativa mancanza di essenza , in una nazione se muore un gruppo in fondo si disperde il significato) la connotazione globale ti puo' sembrare meno dramamtica proprio per questo , ma in fondo se ci pensiamo il vero dramma sta nell'inutilita' della guerra per come e' stata fatta perche' poi alla fine questa famiglia non solo ha un componente in meno , ma questa famiglia non esiste piu' perche' manca la sua unita'.
    Cosi' come negli altri film vediamo la famiglia la' gruppo qui nazione , disgregarsi e sfaldarsi , in un ritorno della prosa del cineasta totale verso il concetto di sofferenza.a tutti i livelli.
    Quando vidi sweet sixteen rimasi incantato da loach una volta di piu' e dal suo stile , e quando lo proposi per il cineforum fu una gioia che piacque anche se di veri amanti suoi poi non ne rimasero molti dopo quella splendida sera ( paul , mick per la cronanca fu un fiasco solenne...).
    Comunque con i parallelismi di land and freedom siamo anche li' di fronte a un film che vive dell'emozione , come simboleggiato dal fazzoletto rosso che contiene il cuore e l'entusiasmo di david , che privilegia rispetto agli ideali fissi un passaggio generazionale che contiene l'idea personale e il coraggio di non molalre piuttosto che il dogma.
    Tra l'altro in quel film ritroviamo un altro parallelismo la storia d'amore che david vive con la pasionaria spagnola e' di livello di quella di damien e la sfortunata ragazza che perde i capelli ( non al caso il vento non potra' piu' accarezzarli coem accarezza l'erba) e qui la tragica conclusione e' parallela alla conclusione del film del 1995 a parti invertite.l'intensita' quindi non cala in uno dei film quindi , ma la grande compostezza e maturita' del cineasta 11 anni dopo lo porta a non vedere veri ideali se e' troppo facile corromperli con la comodita' ( come quel trattato di facciata compie), mentre nel lavoro precedente regnava comunque una maggiore fiducia o almeno speranza che poi con il tempo loach ha incupito e assopito.
    oltretutto anche li' lacerazioni e contrasti all'interno del partito e del gruppo possono portare eventi tragici.
    non ci sono poi molte differenze quindi tra i due film volendo vedere , solo che sono narrati in maniera diversa per via del lungo flashback che comunque richiama la vita rispetto a una collocazione elinmitata , e della maggiore iconizzazione rispetto al disperdimento di identita' del " vento".( intenti diversi stilistisci e di pensiero per ogni film analizzato).
    spero che altri intervengano magari anche giustamente non concordando ma il solo parlare di loach in qualunque maniera si faccia e' simbolo di poesia.un inchino e un ringraziamento ancora anais per avermi permesso l'estrapolazione di queste astrazioni di tematica assolutamente personali e per il tempo dedicato a leggerle. image...

    Edited by marsellus wallace - 14/11/2006, 23:01
     
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  12. anais
     
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    figurati marsellus, ne sono ben contenta e convengo con te sull'ottima analisi iconcraciata fra i tre film citati, oltreche sull'emozione che hai provato vedendo 16een!! image
     
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    Alla fine il regista sta con la frangia estremista dei rivoluzionari. Noi che x tutto film abbiam tifato x gli irlandesi contro i bastardi degli inglesi, invece alla fine ci schieriamo con la frangia "moderata" e rispettosa del trattato (allora Michael Collins che ha fatto? Ha perso tempo). E quindi alla fine:
    SPOILER (click to view)
    non spendiamo una lacrima x Teddy che giustizia il fratelllo, come lui stesso (un ottimo Cillian Murphy), aveva fatto con lo spione Cris

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  14. anais
     
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    punti di vista...io mi son schierata assolutamente dalla parte di damien e ho visto un tradimento da parte di teddy, che prima ha coinvolto il fratello in questa guerra , poi ha deciso di accettare un patto che, di fatto, era assai svilente e di facciata a fronte di tutto il sangue versato.
     
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    CITAZIONE (anais @ 17/11/2006, 14:25)
    punti di vista...io mi son schierata assolutamente dalla parte di damien e ho visto un tradimento da parte di teddy, che prima ha coinvolto il fratello in questa guerra , poi ha deciso di accettare un patto che, di fatto, era assai svilente e di facciata a fronte di tutto il sangue versato.

    La storia dello "Stato Libero d'Irlanda" e soprattuuto la politica, sono ben altra cosa che la finzione cinematografica...l'anarchia o altre utopie del genere non fanno parte, ne mai lo faranno, della storia del mondo sin dai tempi di Saldino e Riccardo "Cuor di Leone", ma anche prima
     
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