Il Ragazzo Con La Bicicletta

di Jean-Pierre e Luc Dardenne

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    Il ragazzo con la bicicletta
    di J.P. e L. Dardenne

    ilragazzoconlabiciclett

    Cyril ha quasi dodici anni e una sola idea fissa: ritrovare il padre che lo ha lasciato temporaneamente in un centro di accoglienza per l'infanzia.
    Incontra per caso Samantha, che ha un negozio da parrucchiera e che accetta di tenerlo con sé durante i fine settimana. Cyril non è del tutto consapevole
    dell'affetto di Samantha, un affetto di cui ha però un disperato bisogno per placare la sua rabbia.

    USCITA CINEMA: 20/05/2011
    REGIA: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
    SCENEGGIATURA: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
    ATTORI: Cécile de France, Thomas Doret, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione, Egon Di Mateo, Olivier Gourmet
    Ruoli ed Interpreti

    FOTOGRAFIA: Alain Marcoen
    MONTAGGIO: Marie-Hélène Dozo
    PRODUZIONE: Wild Bunch
    DISTRIBUZIONE: Lucky Red
    PAESE: Francia 2011
    GENERE: Drammatico
    DURATA: 87 Min
    FORMATO: Colore

    In concorso al Festival di Cannes 2011

    Fonte Comingsoon

    Edited by Revu - 26/10/2014, 14:11
     
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  2. MrBlù
     
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    :wub: inutile-ribadire-quanto-lo-aspetto!
     
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  3. Trinità&Bambino
     
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    Domani pomeriggio lo vado a vedere.
     
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  4. poison78
     
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    Visto questa sera, sinceramente sono rimasto un po' deluso. Quando ho un po'di tempo tiro giù un commento.
     
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  5. MrBlù
     
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    CITAZIONE (poison78 @ 22/5/2011, 02:20) 
    Visto questa sera, sinceramente sono rimasto un po' deluso. Quando ho un po'di tempo tiro giù un commento.

    Mi-accorgo-che-sono-tra-i-pochi-a-scrivere-sempre-di-getto :°D appena-finisco-la-visione,mentre-sono-al-lavoro,
    durante-una-telefonata, guardando-la-tv, e-cosi-via :lol: ma-a-parte-questo-che-non-interessa-a-nessuno,
    come-ti-poni-in-generale-coi-Dardenne, sei-avezzo-al-loro-cinema-o-eri-ad-un-primo-incontro?
     
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  6. poison78
     
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    Dei fratelli ho visto L'Enfant e Il matrimonio di Lorna ho apprezzato entrambi anche se non mi sono strappato i capelli. Non posso certo dire che il film sia brutto ma ho trovato la storia e i personaggi forzatissimi. Il messaggio dei fratelli è chiaro questo bambino così rifiutato dalla società, abbandonato a se stesso nella sua rabbia scopre l'amore. Ma il contorno è talmente forzato che ne rovina il tutto per me. Tra 1 ora sono al cinema per Mr. Beaver in una settimana dove ho visto in sala: Malick, la giostra dei pirati, gli uomini senza legge algerini e i Fratelli:D Da domani spero di mettere su tastiera i miei pensieri^^
     
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  7. MrBlù
     
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    Strano, solitamente-i-fratelli-sono-attentissimi-al-contesto-e-alle-coordinate-ove-il-soggetto-si-muove.
    Sarebbe-un-peccato-se-le-impressioni-che-hai-registrato-fossero-vere, detto-ciò-L'enfant-è-un-capolavoro
    e-Lorna-un-ottimo-film ^^
     
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    I'm seeing a tunnel at the end of all these lights

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  9. nicbaker
     
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    Questa volta mi trovo dall'altra parte, ma non bacchetterò il poison.

    Il film è grandioso, da capra quale sono non riesco a mettere per iscritto un concetto che ho chiarissimo in testa, ci provo, e se qualche amante dei Dardenne prova le mie stesse sensazioni c'è pure il rischio che potrebbe capire cosa intendo :lol: comunque: i Dardenne sono gli unici registi (che conosco e in vita) che mi stupiscono ad ogni film (almeno da La promesse) senza dover "arrangiare la loro ricetta" insomma stupiscono senza dover battere sulla spalla dello spettatore, non truccano o camuffano il loro linguaggio (che rimane un disadorno minimalismo ricchissimo e potente) forse perché non c'è trucco nel loro cinema.


    Niente, rileggendomi non sono riuscito a mettere per iscritto, vabbè... fanculo, se qualcuno capisce bene, altrimenti amen, ci ho provato :lol:
     
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    Benissimo ^^

    da quanto ho capito, mantengono sempre quel rigore formale che li contraddistingue, misto a tematiche sempre forti ed incisive.

    prima però voglio vedere L'enfant e Lorna, poi passo al Ragazzo con la bicicletta.
     
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  11. poison78
     
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    CITAZIONE (nicbaker @ 23/5/2011, 20:10) 
    Questa volta mi trovo dall'altra parte, ma non bacchetterò il poison.

    Grazie per la benevolenza :lol:

    Oggi ho tirato già il mio pensiero su Malick domani devo asssolutamente spiegare perché non sono rimasto convinto dai fratelli!


     
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  12. poison78
     
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    Cyril ha dodici anni, una bicicletta e una maglietta rossa che non cambia maiXD Parcheggiato in un centro di accoglienza per l’infanzia da un padre insensibile che non lo vuole più, il bambino lotta contro il mondo con tutta la sua rabbia verso quel genitore immaturo che si è disfatto di lui con tanta facilità. In questo labirinto di ira e solitudine si muove Samantha una parrucchiera dolce e sensibile che prende a cuore il ragazzo. Il piccolo Cyril sempre in sella alla sua bicicletta ritroverà la strada di casa a colpi di pedali costruirà il suo percorso avanzerà senza sosta tra curve del suo destino che dalla rabbia lo porterà all’amore! Un messaggio chiarissimo racchiuso nella nuova fatica dei fratelli belgi che come sempre disegnano una regia attenta con un personaggio che si fa strada negli spazi stretti del suo destino. Eppure per me hanno bucato in bicicletta! Una storia forzatissima dove a questo povero infante capita quasi di tutto in un lasso di tempo indefinito, riesce anche a trovare una santa donna che senza una motivazione apparentemente dichiarata trova la forza per impegnare tutta la sua vita dietro ad esso. Per molti questo sarà la trazione di una pellicola dove l’amore è il traino di tutto. Può essere visto così tranquillamente. Per me è una forzatura senza appelli dove la vita se pur imprevedibile con le sue mille sfaccettature è molto meno benevola, molto meno indirizzata verso canali da Happy End così repentini e con una serie di appelli infiniti! Ho trovato la pellicola irreale già dalla possibilità di prelevare un minore al primo weekend senza controlli da parte dello stato sulla persona che ne fa richiesta. Un ragazzo con dei comportamenti antisociali e distruttivi da risultare allucinanti tanto da far bestemmiare un santo. Eppure questa parrucchiera arriva a farsi ferire con un coltello (ferita con sangue che non cola) e dopo 2 ore acconsente ad accoglierlo totalmente nella sua vita! Nella realtà una persona sana ci pensa su prima di accontentare tale richiesta. Ho prestato servizio civile in un ente dove ci si occupava di minori con famiglie disagiate collaborando con loro per altri 2 anni, eppure questo film non ha colpito i miei sentimenti e neanche il mio cuore!

    6/6,5
     
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  13. MrBlù
     
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    Terrò-presente-che-a-parer-tuo-pecca-di-qualche-forzatura-tematica, nel-frattempo-inutile-dire
    che-mi-accodo-a-Nic, ritengo-che-i-fratelli-riescano-sempre-a-stupire-e-smuovere-una-quantità
    di-sentimenti-contrastati-senza-mai-usare-artefizi-o-ricatti-morali/emotivi. Grande-cinema-il-loro,
    che-trasuda-veridicità, dallo-stile-ai-soggetti.
     
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    A me non è dispiaciuto nonostante a questo film non credo sia riesca a dargli più di una sufficienza. La storia, come ha scritto anche poison78, è si un po' tirata ma se proviamo a lasciar perdere alcune "forzature" nella trama credo possa anche piacere.
    Una pellicola che rimarrà di sicuro relegata ad un secondo piano e che farà (purtroppo) parte di quel film di "serie b" offuscati dalla contemporanea presenza nelle sale da parte di pirati, leoni ed alberi della vita vari.
    Di sicuro la caratterizzazione di Cécile De France (già vista in 'Alta Tensione' di Alexandre Aja e nel più recente 'Hereafter') è ben interpretata. L'attrice è a mio parere valida ed i ruoli da lei recitati non sono mai sottotono o banali.
     
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    Cyril (Thomas Doret) è un ragazzo di dodici anni solo al mondo, ad eccezione di suo padre (Jeremie Renier) che lo ha mandato in affidamento in un riformatorio perché è un peso insostenibile per lui. Durante la convivenza forzata in riformatorio conosce Samantha (Cecile De France) una parrucchiera, che viene colpita dalla veemenza e l’ardore del ragazzo, che deciderà di iniziare ad ospitare a casa sua nei fine settimana, fino a che i due non instaureranno un rapporto molto più profondo che toccherà l’apice del sentimento.

    I fratelli Dardenne per l’ennesima volta guardano attraverso uno squarcio della società, lo allargano, e ci mettono alla luce un’altra storia emotivamente potente, di persone in pieno conflitto con se stesse e di conseguenza con gli altri, che riflettono il loro modo di essere cercando speranza, voglia di ricominciare, per una vita diversa, possibilmente migliore. Potente come al solito la storia trattata, un ragazzo che vuole e ricerca a tutti i costi l’affetto familiare, strappatogli prematuramente il cordone ombelicale, e lasciato in balia di se stesso e della vita che non regala nulla, a nessuno, figuriamoci ad un ragazzo di dodici anni. In questo la colpa del padre è palese, perfino vergognosa, un padre che lo rigetta, lo esclude dai suoi programmi senza batter ciglio, perché non sa reggere il peso delle sue responsabilità passate. In contraltare troviamo la donna, capace di superare la grettezza e l’egoismo maschile, che sente un sentimento materno di cui forse lei è stata privata, prendendosi cura di Cyril, ciò che ogni ragazzino dovrebbe avere. Samantha è una donna che và in cerca di un legame stretto, profondo col ragazzo, ma che non sarà facile trovare, perché Cyril dovrà fare le sue esperienze, dovrà vedere con i suoi occhi le cose, capire con la sua mente e dopo, solo dopo, aprire il suo cuore che palpita forte, per tutta la pellicola. Come già iniziarono a fare con l’ultima loro opera Il Matrimonio Di Lorna, anche qui la macchina da presa non tallona spasmodicamente e assiduamente i protagonisti, c’è più aria tra loro e la cinepresa, come se i fratelli, man mano che vanno avanti con le loro opere, con il loro percorso, sempre di più si allontanino dai protagonisti, scegliendo non più di tenergli il “fiato” sul collo ma allentando la “presa”, raccontandoceli da più lontano ma non con meno passione. Addirittura, cosa nuova per i Dardenne, c’è un’impennata di colonna sonora che dura pochissimi secondi, come a simboleggiare un cambio di ritmo, di registro, ad evidenziare un tumulto interiore del protagonista, che è la sua presa di coscienza di ciò che lo circonda, per capire e delineare il suo futuro.

    I Dardenne mettono su schermo ancora una volta un cinema essenziale, entrano nelle pieghe di una vita nata in salita… ma con una bicicletta, tanto amore, e voglia di vivere, riescono ad arrivare in vetta, in cima alla salita, per guardare dall’alto in basso una società che non finirà mai di stupire.

    Voto: 7,5/8
     
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44 replies since 18/5/2011, 10:41   789 views
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