Argo

di Ben Affleck

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  1. poison78
     
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    Il regista Ben Affleck mi piace, con solo due lungometraggi all’attivo ha completamente conquistato la mia fiducia. Era talmente tanta la voglia di vedere questa sua nuova fatica che gli ho preferito l’anteprima stampa de “ Il Canone del Male” di T. Miike, ma recuperò in questi giorni. Torniamo in tema. Basta l’introduzione a vignette con la voce narrante per capire che ora il ragazzo è pronto all’Oscar. Il film è tratto da una storia vera, e ambientato durante la rivoluzione iraniana del 1979 con la conseguente crisi degli ostaggi USA. Trama semplice, è proprio questa genuinità che conquista, impossibile annoiarsi, il tempo è dilatato alla perfezione per aumentare l’ansia continua nello spettatore. Riusciranno a salvarsi?

    La CIA e l’ambasciata canadese, con l’aiuto di Hollywood, escogitarono un curioso Cavallo di Troia: un film per bucare le linee nemiche e passare il confine in modo inosservato. Così nasce il progetto Argo, un finto film di fantascienza. La prima parte ruota tutta in torno alla creazione dell'originale orologio (truffa) internazionale.La pellicola in questo frangente dimostra di saper divertire grazie anche alla presenza di due grandissimi attori come Alan Arkin e John Goodman. La regia è di chiara ispirazione anni 70, un thriller dilatato che cattura anche se si conosce il reale destino degli ostaggi. Il suo occhio dietro la macchina da presa è attento, sicuro, tra i migliori registi affermati della nuova generazione. Un climax costruito ad arte, porta lo spettatore a mangiarsi le unghie dalla tensione.

    E’ un film d’azione senza azione costruito magnificamente sull’ansia che sale minuto dopo minuto che inchioda lo spettatore alla poltrona. Una storia avvincente ed emozionante, scritta in modo impeccabile. Lo sviluppo della narrazione cresce di pari passo con quello del protagonista. Una grande combinazione di Spy-thriller interpretata da un cast eccezionale e con una colonna sonora perfetta. Non ci sono punti deboli eclatanti se non nell'insolito ritratto di una superpotenza come l’America assediata e in ginocchio e volendo trovare il pelo nell’uovo l’interpretazione dello stesso regista che pur senza sfigurare non è certo da premio Oscar. Affleck ama raccontare storie, ama cavalcare sulle orme del Cavaliere Pallido, speriamo non smarrisca la strada.

    8/8.5
     
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44 replies since 26/5/2011, 23:57   2828 views
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