Un'Ottima Annata

di Ridley Scott

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  1. marsellus wallace
     
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    che delusione atroce ...il grande ridley...no...paola , precipitati che questo e' un paolamoon totale !!!

    Un`ottima annata - A Good Year

    Titolo originale: A Good Year
    Nazione e Anno: Usa, 2006
    Genere: Commedia drammatica
    Durata: 118 minuti
    Regia: Ridley Scott



    Cast: Russell Crowe, Mitchell Mullen, Marion Cotillard, Albert Finney
    Distribuzione: Medusa Distribuzione

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    TRAMA : max e' un operatore di borsa Inglese arrivista che non esita per nessun motivo e senza nessun mezzo ad arrivare dove vuole .Spinto dalla sete di potere e di denaro non sembra mostrare nessun tipo di sentimento verso nessuno, se non quello del tenero ricordo verso lo zio Henry e degli anni della sua fanciullezza dove viveva molte vendemmie fa in una tenuta nella Francia.
    Un giorno viene a conoscenza della morte del vecchio zio e ,dato che questi non ha lasciato altri eredi , la tenuta e' sua. Recatosi in Francia per vendere prontamente il vigneto a cui non e' più per nulla interessato pensando che il suo vero mondo sta altrove , scoprirà che...


    Sunto del commento per lettura veloce --- Un film tenero e mieloso diretto dal grande Ridley Scott ,che gronda miele ad ogni fotogramma , decisamente scontato e poco interessante che si sviluppa sulle basi del “Back to basic “ e del ritorno alla scoperta dei valori umani della vita. Decisamente Scott si e' voluto dare una pausa e con questo film intimista rallenta il valore della sua notevole produzione, poco centrato nello sviluppo quanto più nel rimirare luoghi e persone. Lavoro poco interessante, scontato, e con personaggi stereotipo per eccellenza che annoia dopo mezz'ora dall'inizio e che lo spettatore segue sapendo gia' che poi accadrà il prevedibile. Crowe gigioneggia al servizio di una trasposizione da romanzo poco incisiva,Abbie Cornish si conferma una presenza gradevole di belle promesse, le musiche e i paesaggi affascinano. Troppo poco per un regista di grande valore che qui si ammira e diverte. Una volta tanto può andare e glielo possiamo perdonare.

    Osservazioni --------- Bisognerebbe capire le motivazioni che hanno spinto Scott a girare un film simile, lontano da qualunque necessità di virtuosismo registico che sta nei suoi numeri ,e che qui infatti non compaiono e anche non servono, per capire significativamente il perchè di questo film. Forse Scott ha voluto imprimere una svolta alla sua notevole carriera girando un film tenero e commovente dove regnano i buoni sentimenti in quanto appagato da lavori più innovativi e pregni ,forse ha voluto dare immagini a dei paesaggi che ammira come quadri ( il riferimento a Van Gogh e' più che indicativo in questo senso) , forse ha voluto Crowe come protagonista ,che tanti problemi ha nella vita per la sua sregolatezza e innata violenza,per dargli un volto umano e meno arcigno.
    Tutte motivazioni che pero' non salvano il film da una noia mortale autocompiaciuta , con delle situazioni che si sbrogliano senza nessun nerbo alcuno e che non riservano sorprese. Scontato, prevedibile e fastidiosamente mieloso, vediamo in scena personaggi che per una vacanza ribaltano una vita , che in due giorni si ritrovano pieni di dubbi , rinnegando un credo di esistenza ormai consolidato non perchè non conoscessero questo nuovo a cui sono momentaneamente a contatto ( e qui sta la cosa grave del poco credibile ) ma perche' proprio lo avevano escluso.
    I due piatti della bilancia sono troppo estremi perche' si possa considerare logico un simile repentino cambiamento , e il fatto che ci siano tanti personaggi cosi' affettuosi e teneri intorno sa piu' del fastidioso e artefatto che del vero “ vino in veritas “ come dice il film per tutto il tempo.
    Si assistono cosi' a delle situazioni di poco impatto e scarso interesse, come i ripetuti cambi di velocita' della pellicola nella piazza con la macchina, le pernacchie ai ciclisti ( che Scott sia un fan di Lance Armstrong e abbia voluto ricordare ai Francesi le molte vittorie dell'americano nel tour ? ) ,gli incontri a cena e le schermaglie con l'ufficio ( con una collaboratrice doppiata in maniera a dir poco orrenda ), con poesie e canti per la vigna che porta e mantiene la vita, con figlie illegittime che arrivano e conoscono il vino alla perfezione manco fossero enologhe da una vita , con donne che ti confessano quanto sono tremende e poi si rivelano delle sentimentali folli. Si salvano i Flashback della giovinezza , più puliti a livello di intenzioni e di narrazione, anche loro teneri e affettuosi ma rispetto alla trama principale possiedono un maggior impatto. E come se fossimo in un mondo magico tutti si traformano , chi c'è e arriva diventa una nuova persona , e furbescamente Scott ci sublima il concetto con questo trucchetto artificioso.
    Crowe gigioneggia divertito ma risulta poco convincente , la Cormish si dimostra volonterosa e di bella presenza, mentre il resto dei personaggi vive una vita inutile a cornice del film con i due vignaioli a farsi portatori della verità suprema con momenti quasi surreali ( la partita a tennis dove il tempo stringeva per mettere a posto la tenuta, il balletto della moglie davanti a Crowe e la cena d'incanto in un mondo che sembra quasi a parte , non al resto,ma addirittura alla vigna stessa).
    Grandissima la scena del cinema all'aperto davanti alla piscina , veramente emozionante in questo contesto soporifero.
    Se piacciono le storie per commuoversi e calarsi in una atmosfera banale ma dolce , questa e' l'ideale , per gli altri in verità è solo noia...

    CITAZIONE (MrBlù @ 23/11/2006, 04:28)
    non-tanto-per-il-genere,quanto-per-le-sottotrame-del-genere-stesso
    sinceramente-da-anche-a-me-l'impressione-del-film-visto-e-rivisto..
    spero-non-ne-esca-la-solita-commediola-preconfezionata
    che-serve-solo-a-scaldare-le-tasche-dell'autore.

    mr, non sapevi quanto avevi ragione...una fotografia perfetta...
     
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27 replies since 22/11/2006, 09:47   475 views
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