Terraferma

di Emanuele Crialese

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  1. MrBlù
     
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    Terraferma

    Terraferma-02

    Un film di Emanuele Crialese. Con Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Mimmo Cuticchio, Martina Codecasa, Filippo Pucillo.
    Drammatico, Italia, Francia 2011. 01 Distribution

    In uscita mercoledì 7 settembre 2011.

    Il film racconta la storia di un'isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Appena lambita dal turismo,
    che pure comincia a modificare comportamenti e mentalità degli isolani. E al tempo stesso investita
    dagli arrivi dei clandestini, e dalla regola nuova del respingimento: la negazione stessa della cultura del mare,
    che obbliga al soccorso. Una famiglia di pescatori con al centro un vecchio di grande autorità, una giovane donna
    che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore e un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. T
    utti messi di fronte a una decisione da prendere, che segnerà la loro vita.
    [mymovies]



    Personalmente-lo-aspetto-con-massima-speranza, la-tematica-del-mare-mi-è-molto-cara, qui-sarà-contaminata-da-politica-e-sociale
    senza-però-rinunciare-all'attenzione-dell'individuo. Crialese-è-uno-dei-registri-nostrani-con-doti-tecniche-innate, grandi-capacità-visive
    e-una-spiccata-attenzione-alle-allegorie-narrative. Dopo-respiro (ma-anche-Nuovomondo, tutto-parte-dalla-Sicilia) torna-a-raccontare
    della-sua-isola, dei-suoi-mari, delle-persone-che-la-abitano.

    Edited by hellboy1 - 11/9/2011, 18:01
     
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    Lo attendo pure io con trepitazione; Crialese è il classico regista talentuoso che meriterebbe un mare di applausi a scena aperta, ma che rimane e forse rimarrà sempre di nicchia. Un po' alla Diritti per intenderci.
    Ho visto solo Nuovomondo del regista, un'opera intensa e ben diretta.
    Non ho visto nè Respiro nè Once were strangers.
     
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  3. MrBlù
     
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    Respiro-è-film-intenso, che-mescola-la-ruralità-del-luogo-a-splendide-evocazioni-immaginifiche,
    sembra-che-reciti-tutto-il-contesto-e-non-solo-i-protagonisti! Ne-avevo-scritto-anche-una-recensione...
    assolutamente-da-recuperare-per-te, è-oltremodo-nelle-tue-corde!!!
     
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  4. poison78
     
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    Dopo quella perla di Nuovomondo Crialese è da non perdere sul grande schermo.
     
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    nuovomondo mi manca, anche qui purtroppo, ma respiro è un capolavoro con la C maiuscola!
    favoloso!! :wub: la colonna sonora poi è qualcosa di meraviglioso.....

    stessa vostra trepidazione per questa nuova opera del talentuoso siculo :)
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    La sinossi non è nemmeno una minestra riscaldata, ma il piatto vuoto della stessa, per fortuna conta più come si racconta una storia che cosa e Crialese ha un punto di vista molto personale. Se riesco lo recupero direttamente alla mostra
     
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  7. marsellus wallace
     
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    appena visto, film davvero buono. Nuovomondo era meglio ma questo non è male. Anche con belle immagini e una decisa visione di denuncia del fenomeno dei clandestini visto come non una piaga sociale ma sopratutto inquinamento del mercato turistico. Decisamente pollice su.
     
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  8. marsellus wallace
     
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    ecco il solito fulcro della recensione: (giudizio sul tema portante, l'immigrazione clandestina)

    Ci pensa il regista con la scena del mappamondo illuminato a farci vivere il viaggio della forzata marcia del dolore, in fondo finchè non si conosce veramente e direttamente il racconto non ci si può neanche permettere di dare giudizi. Non si può dimenticare la scena in cui un turista si preoccupa solo di fare una becera foto ricordo con il suo cellulare, non si tralascia quella dell'arrivo sul furgone con il carico nascosto, quella della pulizia della spiaggia dai rifiuti che si collega alla carrellata nel mare sporco, sostituendo bottiglie con scarpe, immondizia comune con quaderni, scritti e documenti, diari di Anna Frank del Mozambico che nessuno però riporterà alla luce della memoria. Crialese sa che questo è un nuovo Olocausto, di tipo e natura diversa, comunica solo che l'Italia non rischia di diventare un nuovo Israele dei colored e di avere fiducia, di agire senza perdere l'umanità che deve sempre muovere i nostri passi.
     
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    Avrei voluto lasciare un commento già due settimane fa, praticamente appena uscito, ma ero troppo deluso, per non dire incazzato, per scrivere qualcosa...ora provo a formulare un pensierino dal momento che il film è stato scelto per rappresentare l'italia ai prossimi oscar a discapito di moretti e martone, e mi chiedo se questi sono davvero peggio dell'opera sicula, non avendo ancora avuto l'opportunità di vederli..

    Tornando all'argomento principale, mi viene spontanea una semplice domanda: che fine ha fatto il Crialese di Respiro?
    Si è forse montato la testa perchè lo hanno osannato un pò dappertutto?
    Dov'è finita la poesia fatta immagine di cui era artefice e maestro?
    Qui ho visto solo una ridondanza di stereotipi, personaggi senza materia (uno su tutti il fiorello secondo!), una storia che poteva essere grandiosa se solo quella poesia fosse stata reale e viva e non fine a se stessa!

    Intendiamoci, il film non è da buttare, anzi..a mente fredda lo rivaluto anche (ma non troppo..)e riconosco al regista il coraggio di aver voluto affrontare l'argomento migranti da un diverso e insolito punto di vista, ma..mi strappa al massino una sufficienza, non di più...se vogliamo vedere un film sull'emigrazione allora andiamo su Lamerica di Amelio, che è tutt'altra cosa...
     
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    Per ora pareri discordanti fra Marcellus e Jeremyt...
     
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  11. futuregista
     
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    Mmm.. io invece lo salvo abbondantemente. L'ho visto appena uscito e m'è piaciuto, sarà che per un siciliano vedere certe immagini colpisce sempre, e che certe situazioni richiamano proprio la mentalità della mia terra, però non sono d'accordo con quello che scrive jeremyt. La bravura di Crialese l'ho rivista tutta (anche a me non è piaciuto cmq granché Fiorello Jr.) e c'ho anche intravisto richiami a Verga, a Respiro stesso (la statua sott'acqua che lì era la salvezza, e qui è soltanto un oggetto ricoperto da alghe e spazzatura marina).. dovrei rivederlo per dare un parere più completo, ma a dire la verità sono felice che sia stato chiamato agli Oscar.
     
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    Proseguo i post dei film visti al cinema in questa stagione e che non avevo ancora postato:

    Terraferma

    locandina

    Terraferma regala aperture di grande respiro e sprazzi di grande cinema, ma soffre le tenaglie di una storia zavorrata dal politically correct e di una narrazione sfilacciata da troppe tematiche e sottotrame spesso trattate in modo retorico e poco incisivo (lo scontro generazionale tra i vecchi conservatori delle proprie tradizioni, come il nonno, le generazioni di mezzo (come lo zio) che in nome del denaro vorrebbero consegnare l'isola ai turisti, le giovani generazioni che invece non sanno dove stare, la voglia di andarsene da quel mondo fermo e sempre uguale a se stesso e al contempo l'incapacità di allontanarsene, l'integrazione razziale in una terra di approdo e di passaggio, sospesa tra la severità e l'indifferenza della legge e il dovere di umana accoglienza).

    Il film decolla quando Crialese si perde nei visi segnati dei vecchi pescatori, vecchi di una vecchiaia secolare e immota, segnati dal sole e dal sale, Crialese si esalta quando si infila tra le maglie delle reti, tra le rocce dell'isola e soprattutto in quel mare blu sconfinato.

    terraferma-mimmo-cuticchio-foto-dal-film-02_mid

    La tensione narrativa è invece affievolita dai vincoli delle storie raccontate e delle troppe sottotrame che comprimono la spinta poetica e ariosa del regista, incerto sulla direzione da prendere, e annacquata da troppi personaggi non sempre centrati e gravati, per altro da interpretazioni non sempre all'altezza: la figura dello zio, interpretato da Beppe Fiorello, che pure regala una scena kitsch memorabile (il tuffo collettivo dalla barca, simbolico della spinta modernista), è fin troppo macchiettistica.

    Peccato perché quando Crialese si libera dei condizionamenti e diventa immaginifico, vola alto e regala sequenze mozzafiato, come le scene di pesca in mare aperto, come l'inquietante scena notturna della barca, agghiacciante e degna di Romero, e momenti di struggente intensità, come il rapporto tra il personaggio della Finocchiaro e la mamma etiope clandestina, prima di diffidenza e poi d'intesa: i loro sguardi sono magnetici.

    terraferma-crialese

    Titolo fortemente simbolico e amaramente ironico visto che Terraferma sembra voler indicare un approdo sicuro laddove invece è ancora una volta il mare aperto il luogo dove riporre le proprie speranze

    Una menzione speciale per Mimmo Cuticchio che interpreta il vecchio pescatore, faccia bruciata dal mare, l'onestà e il senso di giustizia che lo animano ed occhi che dicono più di mille parole e per Donatella Finocchiaro, magnifica nel suo ruolo di donna insoddisfatta, pervasa da un'ansia e da una sensualità che riesce a stento a contenere.

    donatella-finocchiaro-in-terraferma-di-crialese-2011-213295
     
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    Volevo vederlo al cinema ma l'ho saltato.
    Dopo Nuovomondo forse ci si aspettava di più, ma non mancano gli spunti per il recupero (Beppe Fiorello a parte)
     
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  14. MrBlù
     
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    Ma-Beppe-fiorello-penso-sia-il-male-minore, non-son-tanto-gli-interpreti-quanto-la-direzione-alternata, l'indecisione-sul-percorso
    non-attuata-compiutamente-sino-alla-fine-a-lasciar-insoddisfatto-il-baldo... io-comunque-ho-molta-voglia-di-vederlo,
    scorgo-qualche-nota-positiva-che-ne-giustifica-pure-l'acquisto.
     
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    Era una battuta mister :D
     
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