Cose Dell'Altro Mondo

USCITA CINEMA: 03/09/2011

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  1. poison78
     
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    REGIA: Francesco Patierno
    SCENEGGIATURA: Diego De Silva, Giovanna Koch, Francesco Patierno
    ATTORI: Valerio Mastandrea, Diego Abatantuono, Valentina Lodovini, Sandra Collodel, Maria Grazia Schiavo, Maurizio Donadoni, Vitaliano Trevisan, Riccardo Bergo , Sergio Bustric, Fabio Ferri, Laura Efrikian, Fulvio Molena.
    FOTOGRAFIA: Mauro Marchetti
    MONTAGGIO: Cecilia Zanuso
    PRODUZIONE: Rodeo Drive
    DISTRIBUZIONE: Medusa film
    PAESE: Italia 2011
    GENERE: Commedia
    DURATA: 90 Min
    FORMATO: Colore


    Trama:

    Mettiamo una bella, civile e laboriosa città del Nord Est. Mettiamo che questa città abbia una percentuale alta di lavoratori immigrati, tutti in regola e ben inseriti. E mettiamo, per esempio, che un buontempone d'industriale si diverta a mettere quotidianamente in scena un teatrino razzista: iperbole, giochi di parole, battute sarcastiche, tutte, ma proprio tutte, così politicamente scorrette da risultare esilaranti. Mettiamo che un giorno il teatrino si faccia realtà, che gli immigrati, invitati a sloggiare, tolgano il disturbo. Per sempre... "Cose dell'altro mondo" esplora questo paradosso, con lo stesso linguaggio politicamente scorretto del suo protagonista: ironia in luogo della drammaticità, imbarazzo al posto dell'ideologia, tenerezza dove si vorrebbe conforto sociologico.





    Commento:

    Con un idea di base che prende spunto dal film “Un giorno senza Messicani” (2004) la pellicola inizia come una gradevole ventata di aria fresca per il mercato della classica commedia italiana. Purtroppo con il passare dei minuti l’idea risulta sempre meno brillante e sempre più scontata. Una sparizione che mette in luce tutti argomenti ormai assodati come il ruolo fondamentale del lavoratore extracomunitario in una comunità dove si è completamente perso il concetto di fatica e di famiglia. Una pellicola che analizza con troppa superficialità i punti chiave, mentre punta il dito verso l’evidente emarginazione dello straniero frutto di un razzismo becero che molto spesso è guidato dalla stessa fame di giustizia che muove il ripudiato invasore. In questo paese dove il ricco diventa sempre più ricco e il povero sempre più povero c’è troppo spesso la tendenza semplicissima nel dare la colpa allo straniero. Siamo tutti vittime, stranieri compresi, della scarsa considerazione che si dà alla vita e al lavoro della classe operaia. Buone le interpretazioni di un cast all’altezza che a tratti diverte anche se vittima di un lavoro lasciato a metà che non lascia emozioni.

    5/5,5

    Edited by hellboy1 - 11/9/2011, 17:54
     
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  2. MrBlù
     
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    Credo-sia-stato-presentato-a-Venezia, vidi-uno-special-che-mi-fece-ben-sperare, sia-per-il-tema
    che-per-il-tis-di-attori-da-sempre-nelle-mie-grazie. Peccato-la-stroncatura, ma-la-questione-è-delicata
    e-andarvi-a-fondo-non-era-poi-cosi-semplice. Lo-vedrò-comunque.
     
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  3. poison78
     
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    Si la questione è delicatissima, per questo sono del parere che questi film se girati con semplicità e superficialità fanno più male che bene.
     
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  4. marsellus wallace
     
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    non sono troppo d'accordo, metto un mio punto di vista (solito fulcro centrale della recensione)

    Con delle scelte di visione stranianti – anche spirituali, come quella del toro che fugge all'inizio e a cui viene mirato con il fucile poi – Patierno costruisce un lavoro valido e completo, descrive l'umanità che coinvolta con molto tatto e poesia, prende i sentimenti di tenerezza e li porta sullo schermo con sensibilità senza abusarne e rendere ogni fotogramma colmo di miele, prende Golfetto come colpa ma anche come redenzione (il viaggio finale) e gioca con un ritmo che procede a piccoli passi, senza ripetersi e senza essere pedantemente cattedratico.
    La scelta di usare la pacata presentazione dei problemi alla fine paga, il pubblico capisce quanto in fondo grazie agli extracomunitari da soli non siamo capaci di fare le cose basilari (la lavatrice) mentre usiamo le diavolerie elettroniche. Ma soprattutto si percepisce che perdiamo non solo le braccia ma anche il cuore: le persone che sono misteriosamente sparite vivono con noi e non solo ci servono, ci siamo affezionati non solo per l'amore (come quello di Laura) ma anche per amicizia. Un lavoro egregio, un tocco sensibile, mai patetico da libro «Cuore», una visione amara con momenti divertenti.
     
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  5. poison78
     
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    Interessante la tua visione, resto comunque dell'dea che il film sia un occasione sprecata:)
     
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  6. MrBlù
     
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    Preso-nota-anche-del-punto-di-vista-di-Marsellus, come-già-detto-mi-incuriosisce-e-voglio-vederlo
     
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  7. Film Reel
     
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    Non so perchè, ma l'idea di base della trama, la sparizione improvvisa degli extracomunitari, non mi è nuova e di quel film sui messicani non ne ho mai sentito parlare.
    Sarà forse che è una di quelle cose che nelle discussioni tra amici al bar ogni tanto salta fuori: "Ci sono lavori che ormai noi italiani non siamo più disposti a fare, gli stranieri invece accettano di farli pur di guadagnare qualcosa. Pensa se andassero tutti via all'improvviso.."
     
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6 replies since 7/9/2011, 17:20   86 views
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