Una separazione

di Asghar Farhadi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    DVD Forum

    Group
    Administrator
    Posts
    12,176

    Status
    Offline
    Una separazione

    jpg

    Regia: Asghar Farhadi
    Nazione: Iran 2011
    Cast: Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Peyman Moadi, Babak Karimi, Ali-Asghar Shahbazi.
    Genere: Drammatico
    Durata: 123 min

    Nader e Simin hanno ottenuto il visto per lasciare l'Iran ma Nader si rifiuta di partire e abbandonare il padre affetto da Alzheimer.
    Simin intende chiedere il divorzio per partire lo stesso con la figlia Termeh e, nel frattempo, torna a vivere da sua madre.
    Nader deve assumere una giovane donna, Razieh, che possa prendersi cura del padre mentre lui lavora, ma non sa che la donna, molto religiosa,
    non solo è incinta ma sta anche lavorando senza il permesso del marito. Ben presto Nader si troverà coinvolto in una rete di bugie, manipolazioni e
    confronti, mentre la sua separazione va avanti e sua figlia deve scegliere da che parte stare e quale futuro avere... (comingsoon)

    In programmazione al cinema

    Edited by hellboy1 - 17/1/2012, 19:57
     
    Top
    .
  2. MrBlù
     
    .

    User deleted


    Da-porvi-attenzione, assolutamente! Soprattutto-perchè-ricordo-ottimi-feedback-nei-commenti-di-About-Elly


    A Separation - UK trailer di artificialeye
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    15,385
    Location
    Downtown Train

    Status
    Offline
    E' pure nella top di imdb, segno che il pubblico ha gradito molto
     
    Top
    .
  4. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Film molto molto molto bello!

    Assolutamente da vedere!

    Ovviamente la distribuzione è quella che è!
     
    Top
    .
  5. MrBlù
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 18/11/2011, 20:38) 
    E' pure nella top di imdb, segno che il pubblico ha gradito molto

    Già, segno-tra-l'altro-che-non-conta-un-cazzo :lol: ma-anche-questo-lo-sai
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    DVD Forum

    Group
    Administrator
    Posts
    12,176

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 18/11/2011, 20:38) 
    E' pure nella top di imdb, segno che il pubblico ha gradito molto

    Strano, non mi è sembrato propriamente un film da 'grande pubblico'.
    Sia chiaro, la storia è lineare e coinvolgente, la narrazione è serrata e gli interpreti convincenti, ma il film si prende anche i suoi tempi,
    le sue pause, si ferma ed a volte si ripete (necessariamente). Magari come popolo cinefilo stiamo progredendo, chissà (ma de che :P ).
    Una separazione è comunque un gran film, il cui miracolo, prima di tutto, è nell'affrontare tanti temi senza sbatterceli in faccia, insinuandoli,
    intelligentemente, in una storia ed una sceneggiatura che vivono di vita propria ma che si portano dietro riflessioni sulle società, sulle religioni,
    sugli uomini, sulle relazioni, sui figli. L'Iran di Farhadi non è poi un paese così lontano ed incomprensibile.
    Senza dubbio uno dei film dell'anno.
     
    Top
    .
  7. MrBlù
     
    .

    User deleted


    Prendiamo-nota-Guido, del-buon-feedback. Nel-frattempo-che-esca-al-cinema-potrei-noleggiare-About-Elly-che-già-mi-incuriosiva.
     
    Top
    .
  8. poison78
     
    .

    User deleted


    Con l’uscita in home video ho finalmente recuperato la visione del pluripremiato "Una separazione" (premio Oscar come miglior film straniero 2012, Golden Globes, Cesar 2012 ma anche Orso d’oro al festival di Berlino 2011). Vero e proprio plebiscito di giudizi positivi unanimi confermato anche da altri premi e nomination ricevuti da tutte le parti del globo. Un percorso di situazioni tortuose che porteranno la coppia di sposi Nader e Simin alla separazione. Abile nel fotografare il regime iraniano con storie appassionanti per il grande pubblico, il regista Asghar Farhadi ci mostra una nuova tragedia familiare dopo il precedente e convincente About Elly (film che consiglio di recuperare).

    La pellicola che non si limita alla sola rappresentazione di un determinato avvenimento ma anzi ne amplifica il messaggio allargando il cerchio verso argomenti scomodi ancora oggi alla cultura iraniana come la diversità delle classi sociali, lo scarto culturale, la religione e le difficoltà economiche fatti di abitazioni in comune e debiti da saldare. Una storia che tocca la vita di gente comune in questo caso due famiglie con i propri problemi quotidiani una contro l’altra in una spirale di bugie, rancori e risentimenti fatti di silenzi e sguardi che palano più degli stessi dialoghi.

    Tutti vittime delle proprie ragioni dove nessuno è realmente colpevole in un clima di rassegnazione universale alla ricerca della verità con gli occhi rivolti verso la speranza. Ottime le interpretazioni soprattutto nei volti dei protagonisti messi in perfetta luce da una regia con camera a mano ben delineata. Grande cinema fatto di umanità figlio di una bellissima sceneggiatura semplice ma perfetta che fotografa un Iran contemporaneo grazie ad una narrazione leggera con un ottimo ritmo.

    8

     
    Top
    .
  9. MrBlù
     
    .

    User deleted


    In-appena-3-mesi-e-mezzo-le-case-distributice-hanno-fatto-miracoli-per-inserirlo-sul-mercato-dell'homevideo..
    aspetto-l'occasione-giusta, About-Elly-lo-pagai-3.90-su-dvd.it (ma-ve-l'avevo-segnalato-pure-su-Amazon-a-2.50€)
    chissa-che-anche-questo-segua-un-percorso-simile, a-prescindere-dalla-validità-e-dall'oscar-credo-che-film-come-questo
    faranno-sempre-fatica-a-guadagnarsi-una-possibilità-nel-grande-pubblico, più-facile-restino-confinati-ad-una-nicchia :(

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    Visto al cinema un po' di tempo fa, non l'avevo ancora commentato come si deve. Dato che nel frattempo è uscito in dvd, lo posto anche in recensioni!!

    Splendido!!!

    Una separazione

    (Iran 2011) di Asghar Farhadi con Leila Hatami (Simin), Peyman Moaadi (Nader), Shahab Hosseini (Houjat), Sareh Bayat (Razieh), Sarina Farhadi (Termeh), Ali-Asghar Shahbazi (padre di Nader)

    jpg

    Splendido film denso e pregnante in ogni inquadratura che sembra girato col piglio di uno studioso che osservi distaccato i comportamenti umani, ritratti in squarci di vita quotidiana, mentre in realtà tesse un mosaico implacabile e asfissiante (come asfissianti sono la metropoli iraniana, la sottomissione alla religione, le differenze sociali, l'oppressione della giustizia, il velo).

    Un mosaico soffocante e verboso sulla verità e la menzogna, che procede ad ellissi sui fatti chiave e per progressivi svelamenti di particolari da conoscere e da interpretare, in modo da non dare mai certezze e da costringere lo spettatore a penetrare attivamente nel film, a porsi domande, a minare le proprie convinzioni, dovendo cambiare continuamente il punto di vista, e a cercare di capire le ragioni di ognuno. Dato che ognuno ha le proprie valide ragioni.

    Il film entra come una lama in una brulicante Teheran e squarciandone il velo ne ritrae un'umanità affannosa che si dibatte, litiga, lavora, giudica, vive.
    Farhadi si attacca agli sguardi dolci e rassegnati di uomini e donne in perenne attesa di qualcosa: quelli fissi, assenti e pietosi del nonno malato, quelli pudichi della badante perennemente gravata dai sensi di colpa, quelli sfuggenti di papà e mamma, quelli distanti del giudice, quelli accorati e tristi della piccola Termeh che non si arrende alla separazione dei suoi.

    Senza-titolo-137

    Tutto parte da una richiesta di separazione fatta non per vera voglia di separazione ma come prova di forza e d'amore, come puntiglio: troppo frustrante per Simin (una splendida e affascinante Leila Hatami) vivere in un posto dove la libertà, specie per la donna, è un miraggio, e così, per garantire un futuro migliore alla figlia vorrebbe lasciare il Paese. Nader, il marito, però non può andarsene dall'Iran perché deve accudire il padre malato di Alzheimer, non se la sente di lasciarlo in un Istituto come gli chiede la moglie. A questo punto Simin chiede il divorzio convinta invano che Nader cederà: divorzio che però viene respinto inizialmente dal giudice perché basato su motivazioni non così gravi da giustificarlo. Simin determinata a portare fino in fondo la sua prova, lascia la famiglia e torna a vivere dai genitori, attendendosi a breve tempo una mossa nella sua direzione da parte del marito.
    Nader dal canto suo è costretto ad assumere una badante per accudire il padre mentre lui è a lavoro e la figlia a scuola: una donna incinta e religiosa, che lavora di nascosto per necessità e senza l'approvazione del marito.

    Prende così il via il film, con un'azione nata non con intenzioni reali ma come prova di forza e d'amore che finirà per sconvolgere la vita di questa famiglia, secondo una successione di eventi imprevedibili di matrice determinista.

    Una-separazione_main_image_object

    Insomma Nader vorrebbe anche ma non può e non vuole darla vinta, Simin non vuole rinunciare all'occasione di lasciare l'Iran. Termeh rimane a vivere con il padre, apparentemente opponendosi ai propositi della madre, ma non tutto è come sembra. L'unico interesse di Termeh è infatti di opporsi alla separazione dei genitori e per far ciò anche lei, dopo aver implorato onestà e verità nei genitori, sarà costretta a cedere alla bugia. Ma è solo la bugia di una bambina terrorizzata dalla separazione imprevista dei suoi genitori e che vede le loro vite rischiare di andare in pezzi.



    Farhadi orchestra una messa in scena minimale dall'impatto emotivo devastante: storia individuale che si fa storia collettiva di una società complessa e piena di contraddizioni. Una società opprimente che mette le persone l'una contro l'altra, una società teocratica in cui la religiosità oltrepassa la compassione, lla pietas: la badante che telefona alla comunità religiosa per ottenere il permesso di lavare e cambiare il povero vecchio malato.

    Un film universale che nella molteplicità dei suoi punti di vista, professa il pluralismo come antidoto all'integralismo e che fa riflettere sull'impossibilità di un giudizio certo: costringendoti a metterti nei panni di tutti e a comprendere le ragioni di ognuno, mentre la verità sfugge continuamente di mano, impossibile da afferrare, la colpa si sposta e si ribalta in continuazione, le versioni delle parti confliggono.

    L'angoscia diffusa non si attenua mai arrivando all'apice in un finale che non lascia scampo, nella cui ultima inquadratura il regista sembra comunque prendere posizione.

    separation12-e1323883024218

     
    Top
    .
9 replies since 18/11/2011, 14:56   655 views
  Share  
.