Il Cecchino

di Michele Placido

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    Dopo Valanzasca Michele Placido torna al cinema di genere con Le Guetteur (Lo Spione per il mercato italiano), film che probabilmente verrà proiettato al prossimo festival di Cannes.
    Protagonisti del film, costato poco meno di 15 milioni di euro, sono Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz. Il film si apre con una rapina durante la quale un cecchino, Kassovitz, uccide tutti i poliziotti accorsi sul luogo. Da qui parte la caccia all’uomo del commissario interpretato da Auteuil, con annessa serie di storie parallele sullo sfondo della malavita parigina, in cui i protagonisti incontreranno anche un serial killer.

    LoSpionediMichelePlacidoprontoperCannes2012

    Edited by hellboy1 - 15/3/2013, 10:49
     
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    Rifacimento del classico di Melville?
    Soggetto comunque interessante, discrete aspettative
     
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    CITAZIONE (Guido75 @ 5/12/2011, 17:43) 
    Rifacimento del classico di Melville?

    credo di no, non è un remake. Da quello che ho letto dovrebbe esserci qualche omaggio al genere e al film con Belmondo ma nulla di più.
     
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  4. MrBlù
     
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    Sulla-tematica-Placido-ha-mostrato-sempre-coglioni-cubici, io-lo-guardo!

    Edited by MrBlù - 6/12/2011, 11:19
     
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  5. el_dao
     
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    me gusta mucho, non lo mancherò
     
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    Il Cecchino

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    USCITA CINEMA: 02/05/2013
    GENERE: Drammatico, Poliziesco
    REGIA: Michele Placido
    SCENEGGIATURA: Cédric Melon, Denis Brusseaux
    ATTORI: Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Olivier Gourmet, Francis Renaud, Nicolas Briançon, Jerome Pouly, Luca Argentero, Violante Placido, Michele Placido
    FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
    MONTAGGIO: Sébastien Prangère, Consuelo Catucci
    MUSICHE: Nicolas Errèra, Evgueni Galperine, Sacha Galperine
    PRODUZIONE: Babe Film, Ran Entertainment, Climax Films, Filmarno, StudioCanal, France 2 Cinéma, Appaloosa Films, Apidev 2010, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF), Casa Kafka Pictures, Belfius, Rai Cinema, Canal+, Ciné+, France Télévision, Cinémage 6, Palatine Étoile 9 , Cofimage 23
    PAESE: Belgio, Francia, Italia 2012
    DURATA: 88 Min
    FORMATO: Colore
    NOTE: Presentato fuori concorso al Festival di Roma 2012.
    TRAMA: Il capitano Mattei è a un passo dall’arrestare una famigerata banda di rapinatori di banche, quando un cecchino appostato sul tetto spara contro i poliziotti, per consentire ai suoi complici di fuggire. Ma uno dei rapinatori è gravemente ferito e i piani della banda devono cambiare. I banditi si rifugiano allora presso lo studio di un medico corrotto, e rimandano così la spartizione della refurtiva. Mentre Mattei organizza una feroce caccia all’uomo, per ognuno dei criminali inizia la discesa all’inferno...
     
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  7. badòands
     
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    in francia è stato abbastanza massacrato,e placido ne parla come un film più alimentare che sentito,però uno sguardo glielo concedo di certo
     
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    Si ne avevo sentito parlare anch'io maluccio, però Placido è da sempre nelle mie corde e cmq ha tutta la mia stima per il futuro, vedremo :)
     
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  9. poison78
     
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    Visto al festival di Roma, tecnicamente valido, notevole la scena iniziale del film, ma narrativamente povero. Troppa carne al fuoco, una miriade di sottotrame inutili. Da quello che hanno detto durante la conferenza stampa al tempo, in Francia era stato accolto bene dal pubblico con ottimi incassi nelle prime settimane di proiezione. Mentre la critica giustamente lo bacchettava.
     
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  10. badòands
     
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    in realtà nemmeno come incassi è andato bene.costato,pare circa 15 milioni di dollari,ne ha incassati meno di 2
     
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    CITAZIONE (poison78 @ 15/3/2013, 07:22) 
    Troppa carne al fuoco, una miriade di sottotrame inutili.

    Questo è il classico elemento che, se non è dosato e amalgamato a dovere, mi fa sempre storcere il naso.
    E poi in generale gradisco più le storie "povere" nel senso di indagine su un luogo, su un personaggio, su uno stile di vista piuttosto che un insieme sterminato di elementi (che possono diventare "accozzaglia" in mani sbagliate).
     
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  12. poison78
     
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    Presentato personalmente da Michele Placido come pellicola fuori concorso all'ultimo Festival del Film di Roma, “il Cecchino” segna il ritorno al cinema di genere del buon Michele dopo il bellissimo “Vallanzasca”. Realizzato in Francia vista l'impossibilità di girarlo in Italia, si snoda fra il polar e poliziesco e viene presentato molto bonariamente come un “Romanzo Criminale” alla transalpina. In realtà non è purtroppo degno di allacciare le scarpe neanche al già citato lungometraggio dedicato all'indomito Renato. Un dispendio di energie e risorse purtroppo male utilizzate. A nulla sono servite le presenze di due grandissimi attori del cinema francese come Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz. Così come viene letteralmente sprecato il notevole l'incipit incentrato su di una spettacolare sparatoria estremamente efficace fuori una banca nelle prime scene del film.

    Il soggetto si smarrisce tra mille personaggi e sottotrame, alcune quasi inutili, lo scorrimento della narrazione si appesantisce tanto da far sembrare il film più lungo della sua reale durata. Discreta l’interpretazione del nostro Luca Argentero bravo nel dare il volto ad un personaggio purtroppo privo di vero spessore. Inutile il ruolo dedicato dal regista a sua figlia forse creato per l’occasione da bravo papà. Il film vorrebbe analizzare la decadenza occidentale, purtroppo fallisce miseramente presentando fin troppe lacune. Il contrasto da Dottor Jekyll e Mr Hyde dell'insolito cattivone di turno non migliora la situazione. Una tragedia umana più artistica che reale. Tanta forma per poca sostanza.

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    A me Placido sembra il Recoba della situazione: discontinuo. Un regista che dimostra di valere a corrente alternata, per quello che ho visto. Prima lo splendido Romanzo Criminale, poi l'orribile Grande Sogno, poi di nuovo la storia di Vallanzasca, davvero un ottimo film, e ora questo Cecchino, che per me è un altro buco nell'acqua.
    Illusoria la scena iniziale, davvero scoppiettante, ma per il resto la pellicola fa acqua da tutte le parti, dal montaggio alla regia, fino alla sceneggiatura. Per non parlare di altri concatenementi assurdi nella vita del commissario. Bocciato.

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    Mi spiacciono questi parere non positivi; Placido comunque ha alternato da una ventina d'anni da regista ottime idee e pellicola asfittiche e pretenziose. Il grande sogno in realtà non l'avevo disdegnato del tutto, anche se onestamente lo ricordo confuso e carente sotto tanti punti di vista. Da bocciare negli ultimi anni e senza appello anche Ovunque sei, che vidi a noleggio e di cui ho scarsissima memoria, ma veramente brutto.
     
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