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Julia Jarmond è una giornalista americana, moglie di un architetto francese e madre di una figlia adolescente. Da vent'anni vive a Parigi e scrive articoli impegnati e saggi partecipi. Indagando su uno degli episodi più ignobili della storia francese, il rastrellamento di tredicimila ebrei, arrestati e poi concentrati dalla polizia francese nel Vélodrome d'Hiver nel luglio del 1942, 'incrocia' Sara e apprende la sua storia.
Interpreti: Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy, Dominique Frot, Gisèle Casadesus, Aidan Quinn, Natasha Mashkevich, Arben Bajraktaraj
Edited by hellboy1 - 8/2/2012, 20:13. -
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Grande film raccontato su due diversi piani temporali che vengono magistralmente alternati dal regista: inel passato, partendo dal 1942 quando una famiglia di ebrei viene deportata dalla polizia francese prima nel Velodrome di Hiver e poi nei campi di concentramento. La prima parte è meravigliosa, non mancano momenti di semplice commozione, grande fotografia, grandissima colonna sonora (straziante quasi). Il finale è tirato per le lunghe e perde di brillantezza, peccato perchè poteva diventare veramente indimenticabile.
8. -
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Il trailer, ti confesso, non promette nulla di buono
Da come ne parli proverò a concedergli una possibilità, magari in home video.. -
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Ne vale assolutamente la pena. . -
Fedor Lynch.
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anche a me il trailer non prende.. e boh anche gli attori non è che mi siano sembrati troppo convincenti, ma quella potrebbe essere colpa del doppiaggio.. mi sa che recupererò in home nel caso, magari in originale . -
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dal 24 gennaio lo vendono in edicola con Ciak e Panorama. 10 euro. (lo dico per gli interessati, dato che io da sempre ho perso bei film in edicola, non vorrei fare perdere qualche bel film a chi lo cerca in dvd) . -
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La Chiave di Sara sa emozionare, riesce a viaggiare su due binari temporali distinti, senza perdersi nel retorico, racconta la storia degli ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Il tutto viene raccontato con una semplicità disarmante, mi ha ricordato un pò "Il bambino con il pigiama a righe", anche lì una storia di un bambino nei campi di concentramento, anche se in un contesto diverso. Bello l'intreccio delle due storie ed anche la fotografia. Il finale è un pò ruffianotto, e strizza l'occhio al pubblico, ma gli si può perdonare.
7,5. -
gubizzo.
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visto adesso il film. Mi è piaciuto. Voto prima della riflessione post-visione: 7,2
Ma in blu non è uscito e non c'è in italiano da nessuna parte?.