Paradiso Amaro

di Alexander Payne

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  1. macina
     
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    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 20/2/2012, 11:35) 
    la sceneggiatura è telefonata dall'inizio alla fine, i personaggi sono una serie di stereotipi

    Parto da questo punto di vista e mi rifaccio anche laddove, Fedor, parlavi di personaggi stereotipati.
    E ti rispondo con questa frase di Poison, con cui mi trovo in perfetta sintonia in questo caso...

    CITAZIONE (poison78 @ 18/2/2012, 19:43) 
    realizzando una pellicola semplice ma allo stesso tempo elegante

    Sì, perché la forza dei film di Alexander Payne (io ho visto solo questo Paradiso amaro e lo stupendo Sideways - in viaggio con Jack) è proprio quella di dare alla luce qualcosa che difficile non ha l'ambizione di essere. Ritrovando una semplicità sia contenutistica sia formale, i suoi film si rendono apprezzabili proprio in quanto si sentono vicini, prossimi alle piccole cose della vita, con i personaggi che vivono drammi, gioie e virtù similari alle nostre. E quindi quello che ti interpreti "stereotipia" per me è "rispetto" per lo spettatore dal momento che tratta un retroterra culturale e umano simile a lui.

    Questo per dire che a me questo film è piaciuto molto. Già l'incipit che già avete citato ti mette nel giusto mood, ti fa ambientare in questo "paradiso" terrestre in cui però si vivono ovviamente delle pene, in cui il gradevole rumore della risacca oceanica non lenisce a priori gli avvenimenti tragici delle esistenze e le fragilità delle persone. E che cos'è il personaggio di Clooney, Matt King, se non un uomo fragile al di là delle fortune e delle qualità che la vita e il destino gli hanno donato?
    E così la gestione dei fatti Payne la mette in pratica con grande polso autoriale, senza fretta, dipanando i fatti e prendendosi i giusti tempi. Questa a mio avviso è una sceneggiatura ottima, degna di un regista che dà l'impressione di saper bene dove arrivare e come arrivarsi. E poi le musiche, la fotografia MERAVIGLIOSA (proprio come in Sideways!), tutto fa pensare a un prodotto curatissimo, elegante appunto, che sono certo rivedrò con piacere.
    I personaggi: debbo dire che quello di Clooney sbaraglia la concorrenza; il nostro George è praticamente perfetto, con la consueta mimica facciale ad esprimere moltissimo e a catalizzare l'attenzione dello spettatore. Gli altri gli vanno dietro, ma mi pare che ciascuno abbia un suo ruolo piccolo o grande che sia.

    In due parole potremmo dire che Payne fa una gran cosa: dotare una storia non troppo originale di personalità e di sensibilità, intelligenza sopraffine. Rendere cioè particolare il generale.

    Voto: 7,5
     
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41 replies since 1/2/2012, 00:04   718 views
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