Le Nevi del Kilimangiaro

di Robert Guédiguian

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    Le nevi del Kilimangiaro (Fra 2011) di Robert Guédiguian con Jean-Pierre Darroussin, Ariane Ascaride, Grégoire Leprince-Ringuet, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin, Adrien Jolivet, Karole Rocher, Jacques Boudet, Gérard Meylan, Marilyne Canto

    Le-nevi-del-Kilimangiaro_cover

    Solare, intenso, leggero, ironico, malinconico, tenero e commovente affresco di un'umanità che ancora crede nella solidarietà sociale e che, anche se la vede messa in crisi e minacciata dalla crescente povertà, sarà in grado di reagire con un gesto di autentica generosità.

    In quelle grosse realtà industriali che ancora c'erano in Francia negli anni '70 e '80, in cui tremila operai uscivano insieme da una stessa fabbrica, la coscienza di classe non era solo possibile ma era visibile [...].Uno dei problemi più seri della società odierna è che non si può più parlare di “classe operaia”, è per questo che parlo di “povera gente”. Eppure, la coscienza di far parte della “povera gente”, non esiste

    Robert Guédiguian

    immagine_le-nevi-del-kilimangiaro_23554


    Michel è un sindacalista-operaio sui 55 anni che lavora in una fabbrica del porto di Marsiglia. Costretto ad un accordo sul taglio di personale per salvare l'azienda dal fallimento, riesce ad ottenere il sorteggio pubblico degli esuberi e per un senso di equità, Michel mette anche il proprio nome nell'urna. Estratto, perde il lavoro e gli amici e colleghi per festeggiare lui e i trent'anni del suo matrimonio, organizzano una festa al porto nella quale fanno una colletta per regalare a lui e alla moglie un meritato viaggio alle falde del Kilimangiaro.

    Difficile. specialmente all'inizio, per un uomo come lui, che è sempre stato un punto di riferimento per tutti, rassegnarsi ad una vita in disparte: per questo Michel si sente inutile. Ormai senza lavoro si alza presto, passa le giornate in casa, sgrana i fagioli, va a prendere i nipoti a scuola, aiuta la moglie, infermiera mancata e donna a servizio di un'anziana, a fare volantinaggio come extra lavoro, costruisce il gazebo per il figlio, quel gazebo che prima non era ancora riuscito a realizzare per i troppi impegni.

    La sua è comunque un'esistenza felice e serena, pur con le sue difficoltà quotidiane, circondato com'è dagli affetti di moglie, figli, nipoti e amici: stimato e rispettato per i suoi valori e per il suo impegno politico, ha lo sguardo fiducioso verso la vita e la società e la coscienza a posto di chi ha sempre lottato per gli altri e per la giustizia sociale.

    La serenità viene messa in crisi quando due rapinatori armati fanno irruzione nella sua modesta casa, derubandolo dei risparmi, picchiando e lasciando in stato di shock lui e i suoi familiari. Il trauma sarà ancora più grande quando scoprirà che uno dei rapinatori è un giovane ex-operaio che è stato licenziato assieme a lui, dalla vita sbandata e con due fratellini a carico.

    Questa amara scoperta lo farà dubitare della giustizia, che non può che fare ciecamente il suo corso e metterà in crisi le sue idee, lo spingerà a domandarsi se non ci siano contraddizioni nella sua idea di giustizia sociale: per chi ha lottato? E ha veramente fatto tutto quello che poteva?.

    le-nevi-del-kilimangiaro-jean-pierre-darroussin-e-ariane-ascaride-in-un-immagine-tratta-dal-film-222826

    Le amare riflessioni scaturite dalla crisi delle sue certezze, lo portano anche a chiedersi se lui stesso con la sua felicità familiare, la casa, i risparmi di una vita sia da considerare ormai un borghese, se i suoi valori nel socialismo umanitario di Jean Jaurès, per i quali si è sempre battuto, sono ancora riconosciuti e hanno un senso per le nuove generazioni, se non avesse dovuto rifiutarsi di piegarsi al compromesso sindacale e lottare di più per trovare una soluzione più equa, per sostenere quelli che avevano più bisogno di quel lavoro, per evitare i licenziamenti.

    La risposta a questi dubbi è ancora una volta in un gesto autentico di solidarietà sociale, inaspettato, struggente ed emozionante.

    52415-Le-Nevi-del-Kilimangiaro

    Ispirandosi al poema di Victor Hugo La povera gente e mettendo al centro della storia la quotidianità di un microcosmo di gente comune, di proletari, di facce normali, né belle né brutte, che vivono in una Marsiglia luminosa e pulsante di vita, Guèdiguian, con la sensibilità che gli è propria, riflette sulla giustizia sociale e sulla lotta di classe, che, in un mondo in cambiamento è arrivata ad essere tutta interna alla classe operaia: da una parte i vecchi lavoratori, che con le loro sacrosante tutele sindacali, conquistate attraverso durissime lotte, sono visti come dei privilegiati e dall'altra i giovani operai che in una società in crisi non hanno più né speranze né ideali e vedono progressivamente privarsi di quelle tutele.

    Riflessione che avviene nello svolgersi del racconto: il regista, entrando nella sfera privata dei personaggi e raccontando la vita quotidiana di Michel e di sua moglie Marie Claire, ne coglie gli sguardi più veri, cattura attimi di vita, si sofferma su gesti normali, come un Metaxa sorseggiato in un bar in un momento di sconforto o di un barbecue che riporta la serenità, e che per questo appaiono così autenticamente intensi, vitali ed emozionanti.
    Guédiguian riesce così ad offrire una visione morale, profonda, commovente e universale della condizione umana.

    le-nevi-del-kilimangiaro-jean-pierre-darroussin-insieme-a-gerard-meylan-in-una-scena-del-film-222828

    Una Marsiglia solare e brulicante, un quartiere, l'Estaque, affacciato sul porto e attorno al quale sono nate le aziende che tengono in vita la città: una città splendidamente fotografata e impressionata alla vecchia maniera, direttamente in pellicola senza uso del digitale. Attori straordinari, specie la coppia protagonista formata da Jean-Pierre Darroussin (attore feticcio del regista e visto di recente anche nel ruolo del poliziotto in Miracolo a Le Havre di Kaurismaki) e Ariane Ascaride, musa e compagna del regista, regia ariosa, calda, vitale e penetrante.

    Amore, lavoro, lotta di classe, condizione umana e vita, tra Loach, Leigh, Cantet con spruzzate di Kaurismaki, ma senza debiti, con una propria poetica marcata e un proprio stile riconoscibile...semplicemente Robert Guédiguian (Marius e Jeannette, La ville est tranquille, Le passeggiate in Campo di Marte) e la sua epopea del proletariato, le sue storie di gente comune, il suo microcosmo di attori e troupe e il cuore pulsante della sua amata Marsiglia: l'Estaque.

    Le nevi del Kilimangiaro è il titolo di una struggente canzone francese degli anni '60 di Pascal Danel, amata da Guèdiguian e che è il cuore del film, un film moralmente necessario, importante e soprattutto meraviglioso! :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:

    Edited by hellboy1 - 31/5/2012, 11:10
     
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  2. poison78
     
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    Inutile dire che la tua analisi invoglia parecchio alla visione. Prendo nota della pellicola aspettando la sua uscita in Home Video. :)
     
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  3. Fedor Lynch
     
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    questo lo recupero sicuramente!
     
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    non leggo nulla per precauzione, ma mi è bastato leggere Loach, Leigh, Cantet e Kaurismaki per convincermi :D
     
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    Quoto poison, il recupero è sicuro ^_^
     
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    CITAZIONE (mickes2 @ 1/3/2012, 10:36) 
    non leggo nulla per precauzione, ma mi è bastato leggere Loach, Leigh, Cantet e Kaurismaki per convincermi :D

    Ma leggi leggi, tanto i particolari della trama che ho scritto non rovinano la visione che è altro e in più sono concentrati praticamente nei primi 40 minuti.(comunque in Che film hai visto, non li ho messi, quindi di là vai tranquillo).
    I riferimenti agli autori citati li ho messi non per legittimarlo, che non ne ha bisogno, per dare un punto di riferimento sul tipo di cinema e per affinità tematiche, stilistiche e lavorative. Voglio però rimarcare che Guédiduian ha una personalità stilistica e una poetica propria e autentica, fin dai primi film degli anni '90.

    Cercate di vederlo a tutti i costi, specialmente in sala per la sua bellezza e per il gusto di assaporare un film girato alla vecchia maniera, in pellicola!!!
     
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  7. MrBlù
     
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    Io-ho-letto-e-di-gran-piacere... che-questi-sono-film-che-vanno-oltre-le-trame, per-scardinare-un-pensiero-e-cesellare
    risposte-nascoste-dentro-chi-osserva. Bellissima-e-intensta-la-descrizione-dei-dubbi, delle-sofferenze,
    ma-comunque-anche-della-dignità-che-questo-ex-sindacalista/operaio-mantiene.

    Pare-proprio-che-Guediduian-riesca-a-comporre-un-film-pieno-di-contrasti, sia-narrativi-che-visivi, alternando-il-respiro
    colorato-e-solare-della-cornice-al-tema-crudele-di-indagine-sociale-oltrechè-l'intima-natura-dell'uomo-e-i-suoi-affetti.
    Un-film-che-non-mancherò, certamente!
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 1/3/2012, 14:39) 
    Ma leggi leggi, tanto i particolari della trama che ho scritto non rovinano la visione che è altro e in più sono concentrati praticamente nei primi 40 minuti.(comunque in Che film hai visto, non li ho messi, quindi di là vai tranquillo).
    I riferimenti agli autori citati li ho messi non per legittimarlo, che non ne ha bisogno, per dare un punto di riferimento sul tipo di cinema e per affinità tematiche, stilistiche e lavorative. Voglio però rimarcare che Guédiduian ha una personalità stilistica e una poetica propria e autentica, fin dai primi film degli anni '90.

    Cercate di vederlo a tutti i costi, specialmente in sala per la sua bellezza e per il gusto di assaporare un film girato alla vecchia maniera, in pellicola!!!

    no, è che ero "spaventato" dalla mole di parole, quindi ho preferito non addentrarmici a fondo. ho letto tutto con piacere in "che film hai visto ieri"

    i riferimenti agli autori li avevo recepiti come punti di riferimento, assolutamente ;)
     
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    CITAZIONE (Revu @ 1/3/2012, 12:48) 
    Quoto poison, il recupero è sicuro ^_^

    Come detto l'ho recuperato e la pellicola è davvero un gioiellino!! Intelligente, stratificata, leggera, amara, pungente e struggente, il regista ha fatto centro regalandoci un'opera davvero degna di essere recuperata, colgo l'occasione per dare uno special thanks al Baldo che l'ha messa sotto i riflettori.

    Recuperatela tutti!!! :wub: :wub: :wub: :wub:

    Voto: 8+
     
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    Bravo sono lieto che ti sia piaciuto, per me opera meravigliosa ed emozionante di un regista unico. Il massimo sarebbe stata la visione cinematografica, veramente smagliante (si sente tutto lo splendore della pellicola), ma va bene lo stesso.

    Tra l'altro il regista ha dichiarato che questo è stato il suo ultimo film girato in pellicola, dal prossimo passerà al digitale, non per una scelta di comodo ma per la voglia di misurarsi con le nuove tecnologie.

    P.S.: recupera(te) anche gli altri di questo grande regista, opere come Marius e Jeannette, La ville est tranquille, Le passeggiate in Campo di Marte, sono gioielli purissimi.

    Edited by michibaldi - 21/5/2012, 12:49
     
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    Tra l'altro il regista non lo conosco ma dopo questa bella pellicola lo potrei approfondire ^_^
     
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  12. Riki333
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/5/2012, 11:45) 
    P.S.: recupera(te) anche gli altri di questo grande regista, opere come Marius e Jeannette, La ville est tranquille, Le passeggiate in Campo di Marte, sono gioielli purissimi.

    Tutti splendidi :wub: :wub: :wub:
    Io consiglio anche L'armée du crime, bel film sulla resistenza francese, che purtroppo da noi non è stato distribuito.
    Si può trovare all'estero con i sottotitoli inglesi.
     
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11 replies since 29/2/2012, 23:28   369 views
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