La Sorgente dell'Amore

di Radu Mihaileanu

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  1. Fedor Lynch
     
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    Presentato al festival di Cannes dello scorso anno arriva nelle sale italiane l'ultimo lavoro di Radu Mihaileanu, autore degli ottimi "Tran de vie" e "Il concerto". "La Source des Femmes" narra una vicenda ambientata ai giorni nostri in un piccolo villaggio nord africano, dove le donne quotidianamente devono sottoporsi a un duro sforzo fisico per andare a prendere l'acqua necessaria alle famiglie. Gli uomini, di fronte a tutto questo, restano impassibili a guardare con la giustificazione di non voler cambiare le tradizioni ben radicate. La giovane Leila, venuta dal Sud, decide però di ribellarsi e con l'aiuto di un'anziana del villaggio organizza uno sciopero dell'amore, convincendo le donne a non concedersi sessualmente ai mariti nel tentativo di cambiare la situazione. Mihaileanu sottolinea fin da subito l'alone di fantasia con cui vuole circondare il film: prima delle immagini appare un breve testo che sottolinea la finzione messa in atto. Il regista rumeno abbandona almeno in parte lo stile delle sue pellicole più famose, non puntando sull'ironia anche della tragicità per veicolare il suo messaggio. Pur non mancando alcune sequenze da commedia infatti il film segue una linea più drammatica, a tratti anche ben marcata, alternata a pochi momenti più spensierati. "La Source des Femmes" è un film contro ogni tipo di integralismo, che mette le donne al centro di una lotta per rivendicare diritti non concessi ed alla ricerca di una parità di sessi che la tradizione islamica non considera. Mihaileanu porta in scena il tutto con regia attenta che non cerca mai di strafare, riuscendo a condire con un po' di leggerezza un tema comunque molto delicato. Tuttavia qua e là c'è qualche debolezza a causa di una sceneggiatura che, nel giusto tentativo di non essere banale, sbaglia qualche affondo nonostante la lotta femminile sia ovviamente sacrosanta. C'è inoltre qualche calo di ritmo e di tanto in tanto un ritorno troppo marcato sugli stessi concetti: il film comunque non annoia ed è godibile dall'inizio alla fine. La pellicola funziona ma purtroppo al termine la sensazione che manchi qualcosa è forte. Da Mihaileanu personalmente mi aspettavo di più, magari più ironia intelligente e capace di trasmettere con il sorriso argomenti seri e importanti. Il lieve cambio di registro finisce per far perdere un po' al quadro generale di un film che avrebbe potuto dire (e dare) molto di più. Peccato.

    Voto: 7=



    Edited by hellboy1 - 8/6/2012, 20:23
     
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    Aahaha...credevo peggio! Ne avevo proprio stasera letta una stroncatura!! Mi spiaceva anche perché Milehanu è un regista che stimo e che ho amato molto per Train de vie e anche per il Concerto e che ho apprezzato anche per Vai e vivrai, seppur di registro diverso, senza quel mirabile pastiche di toni grotteschi, satirici e commoventi degli altri due film, ma sobrio e vicino al classico film di impegno civile, e un po' stereotipato! Questo mi pare sulla lunghezza d'onda di Vai e vivrai!
     
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  3. Fedor Lynch
     
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    ecco non ho visto "Vai e vivrai" ma dici bene.. siamo su uno stile più sul film di impegno con qualche stereotipo qua e là.. io amo "il concerto" e "train de vie" ma questo è ben lontano da quei livelli.. si può tranquillamente evitare senza problemi
     
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  4. MrBlù
     
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    Avevo-visto-il-trailer-al-cinema-e-mi-diede-la-sensazione-di-film-facile, con-tanti-clichè-e-stereotipiti-dietro-l'angolo-del-soggetto.
    Mi-fà-piacere-se-in-parte-non-è-così, ma-lo-recupererò-senza-fretta-quando-uscirà-a-noleggio, senza-affanni.
     
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3 replies since 9/3/2012, 01:03   110 views
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