17 Ragazze

di Delphine Coulin e Muriel Coulin

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    17 ragazze
    17ragazze

    Trama:
    In un piccolo centro della Bretagna, la liceale Camille Fourier, rimasta incinta, diventa in breve per le amiche di scuola un esempio e un modello. Intenzionate a fare a meno di chiunque, sia dei partner che dei genitori, diciassette ragazze dello stesso liceo decidono di avere un figlio e di crescerlo aiutandosi fra loro, possibilmente in modo assai differente da come sono state cresciute a loro volta. La gravidanza delle diciassette minorenni procede dunque contemporaneamente, lasciando interdetti la comunità e le autorità scolastiche, che non trovano ragioni né spiegazioni.

    Titolo originale: 17 Filles
    Genere: Drammatico
    Durata: 90 min - Francia 2011

    Teodora Film uscito al cinema venerdì 23 marzo 2012
    (fonte: mymovies.it)




    questo mi interessa moltissimo, spero di riuscire a beccarlo al cinema :)

    Edited by hellboy1 - 8/6/2012, 20:19
     
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  2. poison78
     
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    Discontinuo questo è forse l’aggettivo principe che meglio rappresenta l’esordio cinematografico delle sorelle Delphine e Muriel Coulin. La pellicola è ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2008 nello stato del Massachusetts (Stati Uniti) dove un nutrito gruppo di adolescenti hanno deciso di rimanere incinta contemporaneamente. Rimaste colpite da questo particolare avvenimento le sorelle Coilin, autrici anche della poco sviluppata sceneggiatura, riportano le vicende in quel della Francia. Sponsorizzato dalla nostra censura come "impressionante", "17 ragazze" è un dignitoso film di denuncia che fotografa la scioccante precocità collettiva delle nuove generazioni. Non in modo volgare e estremizzato come nel romanzo “Ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano principessa” edito da Bompiani , tuttavia di forte impatto emotivo soprattutto per chi non si è ancora reso conto della brevità dell’adolescenza delle nuove leve.

    Naturalmente in tutte le generazioni non sono mancate le piccole donne, casi singoli di giovani madri o bambine precoci. Giovanni ragazzi lasciati soli dai propri genitori, forse troppo occupati nel cercare di tirare avanti la carretta per la famiglia. Figli oscurati dalla responsabilità di portare il pane a casa. Ecco gli studenti di oggi, schiavi dei mass-media, veicolati da internet e dalla TV spazzatura dei nostri giorni, già disillusi in cerca di una nuova forma di felicità negli eccessi. La pellicola prede diverse strade ne percorre alcune e ne apostrofa altre ma non ne conclude nessuna, analizzando spesso in modo superficiale tutto il contesto creato. In un periodo storico in cui è sempre più difficile pensare di avere un figlio la pellicola francofona rispecchia in modo genuino e solare la spensieratezza, l'indolenza e la dolcezza delle giovani protagoniste, quasi tutte attrici non professioniste. Una prima prova con molte ombre.

    6/6.5
     
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  3. Fedor Lynch
     
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    a me puzza un po'... e poison un po' me lo conferma...
     
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    mmm pensavo meglio a dire il vero, mi sorprende in negativo la superficialità dell'approccio di due registe donna nei confronti di una vicenda così problematica e scottante, e la scelta di aver intrapreso più strade senza concluderne nessuna è piuttosto grave. cercherò comunque di guardarlo lo stesso, o in un modo o nell'altro ^^
     
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  5. MrBlù
     
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    Stesse-impressioni-inziali-di-Mickes, ovvero-la-pellicola-mi-stuzzica-molto. Poi-leggo-Poison-come-sempre-puntuale-nelle-disamine
    e-mi-raffreddo, soprattutto-quando-dice "La pellicola prede diverse strade ne percorre alcune e ne apostrofa altre ma non ne conclude nessuna,
    analizzando spesso in modo superficiale tutto il contesto creato" ... la-curiosità-resta, l'ansia-da-prestazione-cinefila-diminuisce, lo-guarderò-senza-fretta
     
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    ieri sera ho avuto la spiacevole idea di vedere questa pellicola. Indescrivibilmente brutto oserei dire, non si può collocare in nessun genere, commedia: non fa ridere; drammatico: non direi. Un gruppo di diciasettenni con chiari disturbi psicologici che decidono di farsi mettere incinte dal primo che capita, per solidarietà dell'amica che a causa di un "incidente" ha aperto le danze all'incoscienza. La cosa che mi sconvolge di più è che sono fatti accaduti realmente e con tutta l'informazione (facilmente reperibile) chè c'è al giorno d'oggi (fatti risalenti al 2008 mi sembra) trovo ingiustificabile e patetica tanta stupidità, neanche sforzandomi riesco a trovare un significato profondo a questa lucida follia. Senza contare poi che il film in se per se è particolarmente brutto, noioso, lento, senza ritmo, di un piatto disarmante.

    menzione speciale quando
    una delle ragazze offre tot cifra ad un cesso a pedali per farsi mettere incinta....


    da brividi...

    voto: 3
     
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  7. poison78
     
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    La tua analisi mi sorprende, non tanto nel voto che in parte condivido con il senno di poi penso di essere stato anche troppo buono (forse il voto giusto è un 5.5) ma personalmente trovo forte empatia con argomenti come la precocità delle nuove leve che a me spaventa non poco. Però non riesco a comprendere perché non trovi drammatica una situazione del genere dove delle bambine decidono di restare incinta e dove dici che le stesse hanno disturbi psicologici. Anche se per me sono solo bambine che giocano con la loro vita, per provare nuove emozioni negli eccessi. Non è un quadro drammatico?
     
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    CITAZIONE (poison78 @ 1/4/2012, 16:29) 
    La tua analisi mi sorprende, non tanto nel voto che in parte condivido con il senno di poi penso di essere stato anche troppo buono (forse il voto giusto è un 5.5) ma personalmente trovo forte empatia con argomenti come la precocità delle nuove leve che a me spaventa non poco. Però non riesco a comprendere perché non trovi drammatica una situazione del genere dove delle bambine decidono di restare incinta e dove dici che le stesse hanno disturbi psicologici. Anche se per me sono solo bambine che giocano con la loro vita, per provare nuove emozioni negli eccessi. Non è un quadro drammatico?

    Nella parte boldata, hai riportato il mio pensiero, è un gioco stupido,a mio avviso, le loro gesta servono solo a combattere la noia, e in questo non trovo niente di drammatico, solamente tanta stupidità.
     
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  9. marsellus wallace
     
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    questi sono i risultati quando si prende un fatto eclatante che può stupire ma non si sa come proseguire ed approfondire.

    cesso a pedali vuol dire brutto ragazzo in bicicletta? grande dario
     
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    dolcemente nichilista. si può dire? boh, io lo dico lo stesso.
    diciassette anni e una vita davanti; l’essere gettati nel mondo, il dover esserci è cosa inevitabile; esistenza vissuta in uno stato d’animo ed emotivo che non ci appartiene, e di cui può essere oscura e indecifrabile l’origine.
    a diciassette anni si può perfettamente capire che la rassegnazione è ancora molto lontana. allora si tenta in tutti i modi di sostituire la vita pietrificata dalla routine, dai rapporti umani ormai logori dominati dall’incomunicabilità e le incomprensioni, con un’altra più congeniale e filologicamente funzionale: non cambia nulla.

    si deraglia con un paio di snodi non proprio efficacissimi, ma le sorelle Coulin raccontano, con quell’intimismo necessario e ponderato oramai marchio di fabbrica del cinema francese degli ultimi tempi, con sguardo leggiadro e pudico – in grado però di restituire un’aura pressoché inquietante - un paradosso che prende in causa tutti quei pregiudizi sociali che vengono immediatamente accomunati, nel bene e nel male, al ruolo di ragazza madre. la gravidanza vista come riappropriazione del proprio corpo, come espressione di volontà, come stato eversivo e di protesta, come libera e sfrenata incoscienza contrapposta alle soffocanti briglie sociali… come un’invasione di coccinelle in riva al mare sfidando tutto e tutti.

    non tutto funziona nel migliore dei modi e probabilmente le registe pagano lo scotto dell’inesperienza… ma le attrici sono dirette benissimo ripagando, chi le dirige e chi le osserva, con ottime ed affiatate interpretazioni; la regia è pulita e misurata ricercando anche più di un’inquadratura.
    un film in grado, nel suo piccolo, di lasciare un senso di vuoto. e non credo sia poco.

    Voto: 7+
     
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  11. MrBlù
     
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    ^_^ molto-meglio, ora-non-riuscirò-a-vederlo-ma-come-ti-dicevo-qualche-speranza-la-conservavo
     
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    Ero moderatamente curioso circa questa pellicola un po' perché la storia è intrigante e un po' perché mi interessava appurare come la sensibilità femminile (le registe sono due sorelle) analizzasse un fenomeno tanto delicato quanto naturale come la maternità.
    Ne viene fuori qualcosa di molto carente a mio avviso. Il film ha come unico pregio il fatto di respirare tipicamente Europa; zero effetti speciali e molta sobrietà di esecuzione connotano l'ora e mezza scarsa di svolgimento, ma mi è sopraggiunta la noia in più di un'occasione. Sono arrivato alla fine e confesso che nulla mi porto nel background di 17 ragazze; non mi sono lasciato rapire da nessun guizzo, la sceneggiatura zoppica alla grande e anche l'armonia delle recitazioni di cui parla il Mickes io non l'ho avvertita.
    Un aspetto che nessuno ha sottolineato è il doppiaggio in italiano; va bene, lo sappiamo tutti che questo settore è uno dei più carenti nel cinema di casa nostra in questi ultimi anni, ma un tale livello è praticamente inaccettabile. Voci monocordi, zero espressività! Ok, è cinema francese, si gioca su silenzi e pause, ma veramente mi è sembrato tutto assolutamente amatoriale e/o comunque inefficace.
    Per il resto le riflessioni che si possono desumere da qui sono per lo più ideali, in potenza, ma non concretizzate e solo parzialmente abbozzate: la difficoltà di diventare grandi, il rapporto fra adolescenti e adulti, consorziarsi fra giovani per gestire un momento della vita bello ma anche difficoltoso come il mettere al mondo un bambino.
    Il finale non mi è dispiaciuto ma davvero era troppo tardi per raddrizzare un film che credo mi passerà nel dimenticatoio quanto prima.

    Voto: 4,5
     
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    azz, doccia fredda per il mac a 'sto giro. a me colpì abbastanza, rileggendomi risottoscrivo tutto e meglio la prima parte che la seconda (che cmq include un paio di licenze poetiche che ho gradito).
     
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12 replies since 27/3/2012, 21:10   245 views
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