Quijote

di Mimmo Paladino

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    Quijote

    (Ita 2006) di Mimmo Paladino con Peppe Servillo, Lucio Dalla, Remo Girone, Alessandro Bergonzoni, Ginestra Paladino, Mimmo Cuticchio (voce narrante), Enzo Moscato, Daghi Rondanini

    Quijote

    Nel dicembre del 2005, Mimmo Paladino, artista poliedrico e uno dei più fervidi e innovativi esponenti di Transavanguardia, allestisce al Museo Capodimonte di Napoli una mostra celebrativa per i quattrocento anni dalla pubblicazione del Don Chisciotte di Cervantes. Sculture, dipinti, disegni per evocare una figura simbolo della cultura occidentale, un Paladino (appunto), ormai proverbiale, del sogno, della fantasia e della nobiltà del sentimento. A conferire maggior interesse all'operazione, Paladino passa per la prima volta dietro la macchina da presa per offrire la sua personalissima lettura del Mito: chiama a sé attori del calibro di Remo Girone e Alessandro Bergonzoni e sceglie come protagonisti due voci straordinarie della musica italiana: Peppe Servillo, cantante degli Avion Traviel e fratello di Toni, nella parte di Quijote e Lucio Dalla (autore anche della colonna sonora) in quella di Sancho Panza. Nasce così Quijote (presentato alla mostra di Venezia nel 2006) che vedrà la luce in sala il 23 marzo di quest'anno dopo una battaglia contro i mulini a vento della distribuzione durata sei anni!

    Fonte: FilmTv


    Uscito il 23 marzo.

    Lucio-Dalla-Quijote-Mimmo-Paladino

    Riporto anche questo bel commento di Mario Sesti:

    Il più grande puparo vivente (Mimmo Cuticchio), il padre della drammaturgia napoletana contemporanea (Enzo Moscato); un grande attore (Remo Girone); il maggior poeta sperimentale dagli anni '60 ad oggi (Edoardo Sanguineti); il genius loci di Teatri Uniti, cinema e teatro (da Martone a Servillo), Angelo Curti; un acrobata della parola comica come Alessandro Bergonzoni; un talento mercuriale come Peppe Servillo, sempre a far la spola tra la musica, schermo e palcoscenico; un primatista della transavanguardia come Enzo Cucchi e uno del teatro come Carlo Quartucci: e come passaparola, pellegrino in questa autorevole zuppa collettiva, Lucio Dalla, un Sancho meditativo e pensoso, un ovale occhialuto sovrastato da un cappellaccio, che potrebbe anche essere il personaggio di un romanzo storico di Manzoni, Dumas o Hugo. Insomma, la percentuale di talento per inquadratura in questo film di Paladino è così alta che verrebbe da chiedergli di occuparsi solo – come ha fatto negli ultimi quarantanni con impressionante successo internazionale- di disegno, incisioni, scultura e architettura. Bisognerebbe conferirgli la nomina ad honorem di responsabile della cultura di questo Paese a vita (Dio sa se ne avrebbe bisogno). Del resto, questa schidionata di scene madri dalla caleidoscopica messa in scena figurativa in cui riecheggia la lezione del pensiero fonetico di Carmelo Bene (ma c'è uno straordinario crepuscolo fucsia e pervinca che non dispiacerebbe a Sokurov e una citazione in sottofinale di Il settimo sigillo), arriva nei cinema grazie alla nuova Distribuzione Indipendente di Giovanni Costantino, Alessandra Sciamanna e Daniele Silipo (vale citarli perché la loro scommessa vale quanto il coraggio di un autore) e si raccomanda a coloro che credono che il cinema non abbia nulla da invidiare alla scultura, all'arte contemporanea e al teatro di avanguardia. Ma anche un monologo/delirio in sonno, causato da difficile peristalsi da abbuffata, che Lucio Dalla, in una sorta di grammelot meridionale calabro-campano, esegue con la stessa fluidità del suo ska, tra Totò e Viviani. La musica, sempre dello stesso Dalla, dimostra quanto quell'autore di canzonette conoscesse bene anche i Kronos Quartet e Robert Fripp.




    L’artista sannita, che ha girato la pellicola nel 2006, ha realizzato anche opere affini ai temi del Chisciotte – bronzi e dipinti -, e già da questo trailer è possibile scorgere le figure sempre presenti nella sua opera: su tutti i cavalli e lo scudo enorme, elementi presenti anche nell’Hortus Conclusus, installazione realizzata nel ’92 nella sua Benevento.

    Tutte le scene sono state girate nel Sannio: a Sant’Agata dei Goti, e nei pressi di Paduli, dove Paladino è nato; per alcune riprese la location è stata la casa dell’artista stesso.

    Edited by hellboy1 - 8/6/2012, 20:21
     
    Top
    .
0 replies since 29/3/2012, 21:40   220 views
  Share  
.