Pacific Rim

di Guillermo del Toro

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  1. poison78
     
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    E’ una Bomba!! Non è un capolavoro, non almeno nel senso più incisivo del vocabolo, per una serie di motivi, tuttavia è una delle pellicole più spettacolari e vincenti degli ultimi anni. Un lavoro devoto all'intero immaginario della fantascienza nipponica, e non solo, che lascia letteralmente senza fiato per tecnica ed inventiva.

    Scordatevi naturalmente di vedere, il cinema indipendente di Del Toro. Pacific Rim possiede una trama semplice. Sono i mostri (Kaijù) e i robot (Jaegers) i veri protagonisti. Si affrontano, si scontrano e si abbattono per buona parte della pellicola. Tranquilli, sebbene il titolo non offra una grande inventiva nello script, la sceneggiatura possiede una serie di intuizioni interessanti che lasciano vivo l’interesse anche durante i duelli più concitati.

    Gli Jaegers hanno le sembianze degli ultimi ritrovati della tecnologia moderna, sono enormi, pesanti e pieni di graffi, fili, viti e bulloni. Saranno realmente in grado di fronteggiare la minaccia?? Non danno mai la sensazione di essere invincibili. Sono tutti diversi tra loro, dalla forma allo stile di combattimento, in base alla loro provenienza geografica. Un lavoro sopraffino in termini di caratterizzazione.

    Altro aspetto riuscito, è l’interconnessione neurale tra i piloti, un eso-macchina che li connette allo Jaeger in modo che ogni movimento muscolare venga trasmesso alla parte corrispondente del robot. Tramite il ponte neurale inoltre entrano nella mente e nei ricordi del compagno, un aspetto drammatico sotto il profilo psicologico, vista l’importanza data ai flashback nell'economia della narrazione. Il giusto equilibrio tra racconto e combattimento. I Kaijù, il mostro tipico della fantascienza giapponese, meriterebbero un commento separato, creatura per creatura, vista la loro riuscita.

    Gli scontri sono tutti proposti in ambientazioni notturne sotto la pioggia. Scelta stilistica di forte impatto e anche pratica per nascondere i limiti imposti dal tetto del budget. I duelli risultano spettacolari e maestosamente realistici. Salvo in qualche raro caso, colpa forse del doppiaggio italiano non riuscitissimo, tutte le prove del cast non emergono oltre il compitino. Merita una citazione il folle personaggio interpretato da Ron Perlman. Il finale è troppo “born in the usa”.

    Il giusto tributo ai giganteschi mostri nipponici capitanati dall’indimenticato Godzilla e dal quasi mai citato Gamera . Esperienza visivamente spettacolare che vi consiglio assolutamente di vivere sul grande schermo. Per quanto mi riguarda, può bastare la seconda dimensione.

    Si segnalano: i simpatici siparietti tra i protagonisti, un cameo di Santiago Segura (Il commissario Torrente) e una breve scena finale a sorpresa. Il film è dedicato alla memoria dei grandissimi Ray Harryhausen e Ishirō Honda.

    7,5/8=
     
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36 replies since 8/6/2012, 11:06   1772 views
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