Un soffio di vita - Les signes vitaux

2009, regia di Sophie Deraspe

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    UN SOFFIO DI VITA (2009, regia di Sophie Derapse)

    Trama:
    Dopo la morte della propria nonna Simone (Marie-Hèlène Bellavance) vive un momento di depressione; per lenire le ferite decide di trascorrere delle giornate in qualità di volontaria in un centro di cure palliative per malati terminali. Questa attività la rapirà del tutto inducendola a passare gran parte del giorno a sostegno di questi malati, il che metterà in discussione la sua intera vita e il rapporto con il fidanzato Boris (Francis Ducharm).

    Recensione:
    Vi sono pellicole in cui l'intrattenimento tout court si fa fioco e quasi con consapevole spirito volontaristico si defila per far affiorare la riflessione. Vi sono pellicole in cui l'entertainment è falciato via letteralmente dall'importanza dei temi trattati. Vi sono pellicole in cui i temi trattati riguardano a tal punto tutti gli uomini che alla narrazione è imposto di piegarsi a un momento di intelletto, di cuore, di ripensamento sull'esistenza e su noi stessi.
    Questo pressapoco accade nel caso di Un soffio di vita, produzione canadese firmata dall'esordiente Sophie Derapse e non passata nelle sale italiane ma direttamente stampata in dvd. L'opera delittuosamente non ha lasciato un segno nell'opinione pubblica italica a fronte della vittoria del premio della giuria alla 28°edizione del Torino film festival e di meriti umani che travalicano la cifra artistica intrinseca.
    E'opportuno asseverare che non trattasi di un capolavoro o di un lavoro in grado di sconquassare i gusti degli affezionati alla settima arte nè tanto meno il suo mercato. Troppo particolare la proposta, troppo angoscioso il registro, troppo impegnativo e disturbante per attecchire nella mente di un cospicuo numero di persone, Les signes vitaux scava un solco profondo inferendoci una ferita capace di sanguinare per giorni qualora non vi apponiamo sopra congrua medicazione. E questa medicazione sta nel contare uno per uno i brividi della nostra pelle nel comprendere che un film come questo ci avvicina ad alcune nostre angosce legate alla morte, megera ineluttabile che prima o poi ci sottrarrà carne e spirito.
    E così veniamo introdotti alla conoscenza di Simone: viso pulito, la brava ragazza della porta accanto, nè bella nè brutta. Normale. Questa caratteristica, unitamente a una prova attoriale meravigliosamente intarsiata su pudicizia e mezzi toni, ce la fa sentire subito come vicina, con l'icastico sottotesto che ciò che sta patendo potrebbe tranquillamente occorrere a noi stessi o a una persona cui vogliamo bene. Simome si aggira dunque nelle camere dei degenti, dei cui corpi frantumati dal rigor mortis e della brutture inferte dalle malattie la regista non fa mistero; anzi le stesse, comprese quelle afferenti a pudenda e organi genitali, vengono esposte in una carrellata di morte su cui si inerpica una nenia incapace di sorridere. La Derapse però non spettacolarizza la sofferenza, che si fa invece strumento con cui la protagonista compie un automedicazione, un'autonalisi, un'introspezione per valutare la sua di vita. Il dolore è mostrato con dignità, il paziente non è un cavia davanti al cui commuoversi, la pietà va di pari passo con il tremebondo esame di realtà di essere giunti al capolinea (o ad una nuova fase aurorale della vita a seconda delle credenze).
    Insomma il connubio morte-vita: come i malati terminali ricercano vita dalla presenza dei volontari, così Simone ricerca vita dalla morte prossima di questi malati. I loro occhi scavati e le loro carni martoriate e sclerotizzate la fanno entrare in contatto con la sua sclerotizzazione interiore; questa unione nel dolore costituisce la molla che la rende così dedita a questa causa, che persegue con rispetto, quasi deferenza a un'entità più robusta di lei, impegno.
    Piano piano si scopre che Simone però per curare la morte sta rinunciando alla sua vita, che sta frantumando ciò che è rimasto della sua esistenza. E allora si impone il funzionale ruolo drammaturgico del ragazzo Boris, importante poichè rappresenta un punto di contatto con la realtà, realtà che la pudica Simone sta confondendo con il dramma dei degenti e quindi con il suo dramma.
    La difficoltà di Un soffio di vita sta proprio nell'osticità della proposta, che però non si fa mai autoreferenziale in quanto riguarda tutti. Il suo andamento si fa così ciondolantemente duro da essere destinato alla nicchia, da essere rifuggito dal grande pubblico. Non riesco comunque a dare torto a quest'ultimo; questo è cinema che ti trafigge e che ti obbliga a fermarti e a pensare.
    Come mi comporterò quando la patologia interromperà il rigoglioso flusso della mia vita? Cosa sarà di me quando un letto di ospedale metterà a repentaglio in modo definitivo il mio libero arbitrio? Avrò la possibilità di decidere di farla finita quando il dolore sarà tale da trafiggermi e dilaniarmi?
    A questi interrogativi la regista risponde non con frasi e concetti ma con le opere della sua protagonista. Umanizza così la morte, la riduce dal generale al particolare, la rende in questo senso non così megera come sopra descritto ma come destino purtroppo comune a tutti ma da cui ancora in vita si possono trarre insegnamenti e perfino miglioramenti.
    Il film, oltre al successo al Torino film festival, si è distinto in vari festival in varie parti d'Europa.

    DVD .
    Il dvd è distribuito in semplice amaray e su poggia su un buon assetto audio e video.
    Gli extra constano in un trailer, in vari trailers della Delta pictures, in una galleria fotografica.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    4,955
    Location
    La Zona, nella Stanza 2046

    Status
    Offline
    leggendo la tua bella recensione, macina, per certi versi mi hai riportato alla mente l'ultimo bellissimo film di Van sant, un film che ci parla dell'avvicinarsi ineluttabile della morte con tatto e sensibilità, tanto da apparir più di tutto non un film sulla morte vera e propria, ma un film sulla "vita a termine". anche qua mi pare che la morte venga come esorcizzata, "umanizzata" come dici te, andando in contro alla tragedia con dolcezza, grandissima dignità e altruismo.
    mai sentito nominare questo Soffio di vita, e nemmeno la regista. inutile dire che sono molto interessato, metto in lista :)
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    Ciao caro, direi questo: la pur brava regista canadese in esame Sophie Derapse non è Van Sant, regista che tutti amiamo e per cui proviamo affetto e stima. Nel senso che, come ho anche detto, Un soffio di vita non è un capolavoro e rimane destinato a essere apprezzato da un numero ristretto di persone. Pur trattando lo stesso tematiche universali, lo fa in modo marcatamente angoscioso, cosa che di certo può disturbare. Attenzione non ho detto morboso, ho detto solo angoscioso, doloroso, veritiero.
    Tra l'altro Restless del buon Gus non l'ho visto; sottolinerei però che in Un soffio di vita la tematica della morte "umanizzata" è una sfumatura, una declinazione interpretativa. Il succo del discorso sostanzialmente è come un'esperienza di vita così toccante (lo stare a contatto con malati terminali in un certo di cure palliative) possa mettere in discussione chi la esperisce (la Simone del film). Insomma dalla morte si può ragionare sulla vita e si possono capire determinate cose di sè stessi. Anche in questo la regista non è didascalica nè tanto meno mielosa; tutto è sussurrato e al posto dei dialoghi parlano in modo più che eloquente i corpi martoriati dei degenti della clinica.
    Infine vi dico che la protagonista Simone ha una caratteristica personale che non ho voluto citare in recensione, una caratteristica che quando la scopri rimani basito; sei basito per quello che scopri e per i tempi con cui la sceneggiatura prevede che tu li scopra. E'una caratteristica importante per capire ancora di più della sua personalità.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    4,955
    Location
    La Zona, nella Stanza 2046

    Status
    Offline
    chiarissimo ^_^ avevo già intuito qualcosa sulla diversità degli stili, anche solo per l'indugiare da parte della Derapse sui corpi distrutti dalla malattia, e per la componente sentimental-emotiva più marcata e meno suggerita.
    non mi resta che vedere il film ^^
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    Spero che tu riesca a vederlo e che io possa condividere con te un'opera tanto interessante. Se può essere di aiuto, io ho trovato il dvd in un Marco Polo expert e l'ho pagato 2,99 euro. Pazzesco se paragono il costo al godimento! tra l'altro il Marco polo, almeno quello che io frequento di solito, talvolta ha titoli interessanti a quel prezzo, vale davvero la pena tuffarsi nei cestoni.

    Aggiungo che il cinema canadese non è nuovo a tematiche come quelle della morte e delle malattie terminali. Se infatti ci ricordiamo Le invasioni barbariche, che una decina di anni fa ottenne un alto successo di pubblico tanto da aggiudicarsi un oscar...io non lo vedo da tempo, ma in quella pellicola (che comunque è nettamente superiore a Un soffio di vita) vi era più intellettualizzazione, la classe sociale dei protagonisti era più elevata, inoltre vi era più ironia e tentativo di sdrammatizzare la sofferenza del protagonista. Qui invece il tono è decisamente più acre, ruvido, c'è poco tempo per i sorrisi e lo spettatore viene risucchiato in quella clinica a dividersi fra dolori e farmaci antalgici.
     
    Top
    .
  6. MrBlù
     
    .

    User deleted




    Film-poco-publicizzato, e-che-evidentemente-ha-toccato-molto-le-tue-corde. Pare-interessante
    e-se-la-regista-ha-avuto-la-giusta-sensibilità-come-descrivi-non-dubito-che-il-risultato-scaldi-il-cuore

    unsoffiodivita-med
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    CITAZIONE (MrBlù @ 13/6/2012, 15:00) 
    se-la-regista-ha-avuto-la-giusta-sensibilità-come-descrivi-non-dubito-che-il-risultato-scaldi-il-cuore

    Per me questo film non scalda il cuore poichè è concepito in toni talmente dimessi e acuminati da indurre una riflessione più che altro e un senso di empatia con la protagonista e con l'ambiente che rimanda quasi alla prostrazione. Non è insomma un film che emoziona e questo si dica però in senso positivo.
     
    Top
    .
  8. MrBlù
     
    .

    User deleted


    anche-il-gelo-può-bruciare, parlavo-in-senso-lato. Comunque-non-mollare-con-i-voti-dai
    siamo-rimasti-solo-io-ray-e-il-mickes-ormai-a-darvi-le-coordinate-finite. Se-ho-la-fortuna-di-trovarlo
    a-3€-anch'io, lo-recupero
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    CITAZIONE (MrBlù @ 14/6/2012, 13:38) 
    anche-il-gelo-può-bruciare, parlavo-in-senso-lato. Comunque-non-mollare-con-i-voti-dai
    siamo-rimasti-solo-io-ray-e-il-mickes-ormai-a-darvi-le-coordinate-finite. Se-ho-la-fortuna-di-trovarlo
    a-3€-anch'io, lo-recupero

    Intanto che aspetti questo film, ti consiglio di guardare nella buca delle lettere, magari qualcosa giunge in questi giorni... :P ^_^
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Global Moderator
    Posts
    6,636
    Location
    Dalla sala cinematografica

    Status
    Offline
    Pellicola di cui ero molto incuriosito e che finalmente ho recuperato. Sono rimasto scosso a post visione da quanto quest'opera canadese sia asettica e deprimente. Tutto merito di una messa in scena scarna, quasi documentaristica che esalta il logorio interiore della protagonista e ci fa vivere gli attimi in punto di morte degli attori. Una storia che parla della vita attraverso la morte, attraverso quell'ultimo soffio di vita prima di morire che è l'emblema e lo specchio per capire quanto sia importante vivere la propria vita e condividerla con gli altri. Nella frase di uno dei malati si racchiude l'essenza del film: "Finché non siamo morti abbiamo bisogno della compagnia dei vivi". La protagonista con i suoi dolori fisici e intimi è bravissima, lunghi silenzi ci accompagnano e un paio di scene colpiscono duro e rimangono nella mente, forse l'atmosfera trasuda eccessivamente un intimismo depressivo che a molti può far storcere il naso, ma il finale dona uno spiraglio di luce e forse l'inizio di una nuova vita probabilmente insperata.

    Voto: 7

    Edited by Revu - 10/4/2014, 14:06
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    Sono d'accordissimo con tutto quello che scrivi e mi fa piacere tu tenga sempre salda l'attenzione sulle pellicole che si perdono poiché non figliie di investimenti milionari o semplicemente perché riflettono degli umori poco ficcanti per il grande pubblico.
    Si esce distrutti dalla visione di un film del genere, che a mio avviso andrebbe supportato anche solo perché consente una vera "esperienza cinema". Non solo intrattenimento ma riflessione, immersione in una storia. Questo, cazzo, è ciò che voglio dal cinema! Non mi voglio solo intrattenere, voglio vivere un'esperienza che mi lasci dentro qualcosa e contribuisca alla mia formazione interiore.
    E quale migliore occasione di una storia tanto cinerea e "pesante". Questo, ragazzi, è un film "scomodo", che non avrà mai successo perché mediamente la gente non ha voglia di affrontare temi tanto duri come la morte, il dolore fisico e la malattia. Come non tutti ce la faranno a sopportare il clima e la cappa di sofferenza che raggela davvero l'animo presente nella pellicola. Bravissima la protagonista, veramente bravissima.

    Una vera gemma per me questo Un soffio di vita.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Global Moderator
    Posts
    6,636
    Location
    Dalla sala cinematografica

    Status
    Offline
    Sottoscrivo anche le virgole di ciò che hai detto, certo cinema è sempre più linfa vitale per me, minimale, indipendente, scomodo, ma intriso di riflessioni e anche scontri emotivi. Più che ci penso e più mi germoglia dentro, già adesso parlandone sono salito al 7 come gradimento complessivo :D

    Hai avuto un gran fiuto nel segnalarlo, come sempre ^_^ ;)
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    Io, e lo sai che sono refrattario ai voti, credo che 7 se lo meriti.
    :)
    Più che fiuto ho avuto culo: se ben rammento, lo trovai nei cestoni dell'Expert a euro 3,90!
    :woot: :wub:
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Global Moderator
    Posts
    6,636
    Location
    Dalla sala cinematografica

    Status
    Offline
    Ehh ma anche se il costo è stato irrisorio il fiuto nell'acquistarlo cmq c'è stato, perchè sono sicuro che anche se vedi una pellicola che costa pochissimo ma non ti trasmette buone sensazioni o ti ispira cmq non la compri ;)

    P.S. Infatti ho modificato definitivamente il voto a 7 ^_^ io adoro invece prodigarmi nei voti :D
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    22,472

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Revu @ 10/4/2014, 14:05) 
    Ehh ma anche se il costo è stato irrisorio il fiuto nell'acquistarlo cmq c'è stato, perchè sono sicuro che anche se vedi una pellicola che costa pochissimo ma non ti trasmette buone sensazioni o ti ispira cmq non la compri ;)

    Ah senza ombra di dubbio! Anni fa, quando ero più "pischello", mi facevo molto ingolosire dal prezzo e debbo ammettere di avere in collection qualche titolo di cui oggi farei a meno e appunto recepito grazie a un prezzo molto invitante. All'inizio del "collezionamento" ti lasci ingolosire un po' dalla quantità, poi capisci che non serve a un cazzo avere tante "scatole" se poi non hai più voglia di riguardare.
    Oggi non prenderei un film brutto nemmeno a 1 euro.
    :)
     
    Top
    .
14 replies since 12/6/2012, 20:46   351 views
  Share  
.