L'estate di Giacomo

di Alessandro Comodin

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    L'estate di Giacomo
    l-estate-di-giacomo

    Con Giacomo Zulian, Stefania Comodin, Barbara Colombo Drammatico, durata 78 min. - Italia, Francia, Belgio 2011
    Tucker Film - uscita venerdì 20 luglio 2012. (fonte mymovies)

    elogiato in lungo e in largo tra i festival europei, addirittura osannato in Francia ma da noi passato - come al solito - in sordina, l'opera prima di Alessandro Comodin è bellissima, fresca, spensierata nell'accezione più dolce del termine. un'operazione chirurgica all'apparato uditivo per (ri)cominciare una nuova vita, diversamente impervia da ciò che era prima. documento, istant-movie, affresco in cui il regista "vive" assieme ai protagonisti un percorso formativo e di crescita. tema più volte utilizzato nel cinema, ma la naturalezza e la semplicità di sguardi e parole rendono puro ogni gesto. coraggiosissimo nell'approccio minimale, spontaneo e rarefatto, à la Nouvelle vague... resta impresso il modo in cui si racconta il passaggio dall'adolescenza all'età adulta immersi in un non-luogo che si eleva a rifugio dell'anima, posto ideale dove "resettare" i sentimenti scavando nel proprio Io per cercare di scorgere un'altra persona, magari diversa, perchè no, piena di speranza e felicità.

    Voto: 8

    consigliatissimo :)
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    Edited by hellboy1 - 4/10/2012, 12:00
     
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  2. MrBlù
     
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    Ne-avevo-parlato-in-passato, non-del-film-ma-delle-intenzioni. Mi-pare-fosse-presentato-fuori-concorso-a-Cannes
    mi-sbaglio? Magari-l'avevo-presentato-in-quel-topic, ho-spulciato-in-sezione-e-non-trovo-piu-nulla. Comunque-felice
    delle-buone-sensazioni-che-hai-ricevuto, da-due-giorni-il-mio-HD-sta-riprendendo-a-lavorare, c'è-in-ballo-anche-questo

    Ps. Il-trailer-come-già-avevo-detto, riporta-ad-un-tipo-di-cinema-minimale, educato, emozionale-ma-non-caricato,
    viene-subito-da-pensare-alla-Sciamma.. ed-a-Tomboy. Vedremo-poi-se-ricavarne-assonanze
     
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  3. Fedor Lynch
     
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    ottimo commento, che conferma le mie impressioni...

    come già sai ci arriverò anch'io... :)
     
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  4. poison78
     
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    Ottimo feed, mi interessava e interessa molto purtroppo è rimasto pochissimo nella sale romane:(
     
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    Quest'opera prima di Alessandro Comodin adempie, a dispetto della sua apparente non ambizione, ad una delle mission più elevate del cinema: generalizzare il particolare e far rendere universale un fenomeno, dei sentimenti, un punto di vista.
    Il netto approccio documentale scelto non pone il regista nell'ingorgo del film sulla disabilità, ma gli consente di cogliere l'essenziale con una delicatezza che stupisce e incanta. Il protagonista (nella realtà il figlio del suo migliore amico) non viene colto negli aspetti deteriori dell'ipoacusia, non si romanzano i limiti che la natura gli ha inferto. Ma fà quello che un coetaneo residente in una bucolica provincia farebbe d'estate coltivando un rapporto amicale: piacevoli bagni rinfrescanti, usare il cellulare, sentire musica tramite il computer, andare ai baracconi. Con la differenza che l'amicizia originata con Stefania (nella realtà la sorella del regista friulano) è speciale poiché fondata su presupposti speciali.
    La macchina da presa di Comodin perlustra questo legame con decisione e curiosità, ma senza arroganza; si muove sinuosa e traballante come certo cinema europeo insegna per rendere un clima che non può non far pensare certi maestri della Nouvelle vague. Ma sa rispettare alcuni momenti di stasi disponendosi dietro alle teste dei ragazzi o addirittura fuori da un stanza.
    Si consuma nell'arco di un estate l'educazione sentimentale di due giovani senza che si soddisfino inutili appetiti pruriginosi, che si faccia ricorso all'alienazione metropolitana della periferia, che tanto meno si stereotipizzi l'adolescenza indolente dell'italiano medio-borghese. Pura realtà per “L'estate di Giacomo”, in cui Comodin, con quei piani sequenza così ben concepiti, rende i silenzi carichi di parole, centellina i dialoghi, fà dire parolacce al suo protagonista, non si fa spaventare dagli interi minuti in cui di primo acchito non accade nulla di particolare.
    Per Giacomo e Stefania il comune passaggio da una fase all'altra dell'esistenza (che per il primo va in parallelo con il passaggio verso la sanità dei suoi padiglioni auricolari) diviene sì dolce, intenso, divertente, ma anche amaro. Diventare grandi è inevitabile e costituisce desiderio fisiologico, ma comporta l'abbandono di un tempo (ormai perduto anche per loro due) in cui disimpegno e istinto dettavano il movimento della vita.
    E'una pellicola di sorprendente semplicità ma scaltra (sia detto in senso buono) e di altrettanto sorprendente spessore. E allora inevitabilmente ci si sente vicini a queste dinamiche, poiché a tutti il ricordo dell'adolescenza solletica delle corde che inducono un sorriso affettuoso verso sé stessi. Ma soprattutto perchè tutti, come Giacomo e Stefania, hanno provato sulla pelle i pregi e i difetti che i cambiamenti si portano appresso.
    E i due attori se la giocano con naturalezza incantevole tra sguardi, carezze pulite e giochi da bambini che si esplorano con sensualità ma senza malizia.
    Si può avanzare un unico dubbio: il finale avrebbe potuto essere diverso e non così programmatico, andando a sporcare l'approccio valido per tutto il film che impone di non indicare allo spettatore la strada per interpretare.
    “L'estate di Giacomo”, uscito nel 2011 ma nelle sale italiane (poche purtroppo nel luglio 2012), ha fatto incetta di premi in svariati festival; si è aggiudicato il Pardo d'oro al Locarno film festival.
    Comodin, classe 1982, si impone come pulsante speranza per il cinema di questo Paese; gli si augura che i mezzi a disposizione siano all'altezza di una concezione artistica tanto sopraffina come quella dimostrata in questo caso.

    Voto: 7,5
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 14/9/2012, 12:44) 
    Ne-avevo-parlato-in-passato, non-del-film-ma-delle-intenzioni. Mi-pare-fosse-presentato-fuori-concorso-a-Cannes
    mi-sbaglio? Magari-l'avevo-presentato-in-quel-topic, ho-spulciato-in-sezione-e-non-trovo-piu-nulla. Comunque-felice
    delle-buone-sensazioni-che-hai-ricevuto, da-due-giorni-il-mio-HD-sta-riprendendo-a-lavorare, c'è-in-ballo-anche-questo

    Ps. Il-trailer-come-già-avevo-detto, riporta-ad-un-tipo-di-cinema-minimale, educato, emozionale-ma-non-caricato,
    viene-subito-da-pensare-alla-Sciamma.. ed-a-Tomboy. Vedremo-poi-se-ricavarne-assonanze

    mmm, non ricordo nulla, nemmeno che ne parlasti da qualche parte. ho dato un'occhiata veloce in giro e credo che a Cannes non passò.
    per quanto riguarda gli accostamenti, la Sciamma ci sta, potremmo anche essere a metà tra i Dardenne e il resto del cinema adolescenziale francese, quello migliore ovviamente ^_^
     
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  7. MrBlù
     
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    CITAZIONE (macina @ 15/9/2012, 00:34) 
    ...

    Altre-belle-parole, nuove-importanti-sensazioni-ricavate. Ormai-sono-certo-che-è-film-pudico-e-sensibile,
    che-incornicia-un-passaggio, un'età, le-difficoltà (forse-al-di-là-del-deficit-di-Giacomo) ...
    Un-film-che-mi-stimola-emozionalmente, lo-vedrò-prestissimo! Bravo-Macinone

    Edited by MrBlù - 15/9/2012, 12:04
     
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    CITAZIONE (macina @ 15/9/2012, 00:34) 
    Quest'opera prima di Alessandro Comodin adempie, a dispetto della sua apparente non ambizione, ad una delle mission più elevate del cinema: generalizzare il particolare e far rendere universale un fenomeno, dei sentimenti, un punto di vista.
    Il netto approccio documentale scelto non pone il regista nell'ingorgo del film sulla disabilità, ma gli consente di cogliere l'essenziale con una delicatezza che stupisce e incanta. Il protagonista (nella realtà il figlio del suo migliore amico) non viene colto negli aspetti deteriori dell'ipoacusia, non si romanzano i limiti che la natura gli ha inferto. Ma fà quello che un coetaneo residente in una bucolica provincia farebbe d'estate coltivando un rapporto amicale: piacevoli bagni rinfrescanti, usare il cellulare, sentire musica tramite il computer, andare ai baracconi. Con la differenza che l'amicizia originata con Stefania (nella realtà la sorella del regista friulano) è speciale poiché fondata su presupposti speciali.
    La macchina da presa di Comodin perlustra questo legame con decisione e curiosità, ma senza arroganza; si muove sinuosa e traballante come certo cinema europeo insegna per rendere un clima che non può non far pensare certi maestri della Nouvelle vague. Ma sa rispettare alcuni momenti di stasi disponendosi dietro alle teste dei ragazzi o addirittura fuori da un stanza.
    Si consuma nell'arco di un estate l'educazione sentimentale di due giovani senza che si soddisfino inutili appetiti pruriginosi, che si faccia ricorso all'alienazione metropolitana della periferia, che tanto meno si stereotipizzi l'adolescenza indolente dell'italiano medio-borghese. Pura realtà per “L'estate di Giacomo”, in cui Comodin, con quei piani sequenza così ben concepiti, rende i silenzi carichi di parole, centellina i dialoghi, fà dire parolacce al suo protagonista, non si fa spaventare dagli interi minuti in cui di primo acchito non accade nulla di particolare.
    Per Giacomo e Stefania il comune passaggio da una fase all'altra dell'esistenza (che per il primo va in parallelo con il passaggio verso la sanità dei suoi padiglioni auricolari) diviene sì dolce, intenso, divertente, ma anche amaro. Diventare grandi è inevitabile e costituisce desiderio fisiologico, ma comporta l'abbandono di un tempo (ormai perduto anche per loro due) in cui disimpegno e istinto dettavano il movimento della vita.
    E'una pellicola di sorprendente semplicità ma scaltra (sia detto in senso buono) e di altrettanto sorprendente spessore. E allora inevitabilmente ci si sente vicini a queste dinamiche, poiché a tutti il ricordo dell'adolescenza solletica delle corde che inducono un sorriso affettuoso verso sé stessi. Ma soprattutto perchè tutti, come Giacomo e Stefania, hanno provato sulla pelle i pregi e i difetti che i cambiamenti si portano appresso.
    E i due attori se la giocano con naturalezza incantevole tra sguardi, carezze pulite e giochi da bambini che si esplorano con sensualità ma senza malizia.
    Si può avanzare un unico dubbio: il finale avrebbe potuto essere diverso e non così programmatico, andando a sporcare l'approccio valido per tutto il film che impone di non indicare allo spettatore la strada per interpretare.
    “L'estate di Giacomo”, uscito nel 2011 ma nelle sale italiane (poche purtroppo nel luglio 2012), ha fatto incetta di premi in svariati festival; si è aggiudicato il Pardo d'oro al Locarno film festival.
    Comodin, classe 1982, si impone come pulsante speranza per il cinema di questo Paese; gli si augura che i mezzi a disposizione siano all'altezza di una concezione artistica tanto sopraffina come quella dimostrata in questo caso.

    Voto: 7,5

    bellissimo commento :) di sicuro quello che spetta ad un film così delicato, personale e coraggioso
    concordo su tutto, l'appunto sul finale è sacrosanto ma se in qualche modo si distacca dalla perfetta imparzialità del resto della pellicola, il calore e la lucidità che si respirano sono le medesime, per me, almeno io non ho avvertito grossi cambiamenti da questo punto di vista ^_^

     
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    CITAZIONE (mickes2 @ 15/9/2012, 12:04) 
    concordo su tutto, l'appunto sul finale è sacrosanto ma se in qualche modo si distacca dalla perfetta imparzialità del resto della pellicola, il calore e la lucidità che si respirano sono le medesime, per me, almeno io non ho avvertito grossi cambiamenti da questo punto di vista ^_^

    Andiamo in spoiler, è meglio. ^_^
    Il finale tutto sommato l'ho trovato gradevole e da un certo punto di vista in linea con il film, anche perchè le parole vengono pronunciate da una ragazza affetta da una disabilità e attengono alla difficoltà di gestire un rapporto diventando grandi. L'ho solo trovato troppo esplicativo e "indirizzante", mentre tutto il resto del film non lo è. Nulla però che pregiudichi il mio gradimento generale.



    CITAZIONE (MrBlù @ 15/9/2012, 12:03) 
    Un-film-che-mi-stimola-emozionalmente, lo-vedrò-prestissimo! Bravo-Macinone

    E ti attendiamo volentieri. :)
     
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