Bobby

Emilio Estevez

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  1. Trinità&Bambino
     
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    Titolo originale: Bobby
    Nazione: U.S.A.
    Anno: 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 114'
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    Regia: Emilio Estevez
    Sito ufficiale: www.bobby-the-movie.com

    Cast: Anthony Hopkins, Helen Hunt, Nick Cannon, Emilio Estevez, Colin Ferguson, Demi Moore, Freddy Rodriguez, Sharon Stone, Elijah Wood, Michael Bowen, Laurence Fishburne, Ashton Kutcher, Heather Graham, Jacob Vargas, Martin Sheen, Gus Lynch, John Lavachielli, David Krumholtz, Harry Belafonte, Lindsay Lohan, Christian Slater, Joshua Jackson, William H. Macy
    Produzione: Bold Films
    Distribuzione: 01 Distribution
    Data di uscita: Venezia 2006
    19 Gennaio 2007 (cinema)

    Trama:
    Gli eventi della tragica notte del 1968 in cui Robert F. Kennedy venne assassinato. Tra i saloni e i corridoi dell'Hotel Ambassador di Los Angeles si intrecciano le vite di 22 distinti personaggi, uomini e donne ordinari, perlopiù lontani dai riflettori della politica e tuttavia testimoni diretti di un momento storico di grande drammaticità. Sullo sfondo di queste vite il carisma e la fine di Bob Kennedy, primo attore di un'epoca caratterizzata da idealismi e temi irrisolti ed attuali come guerra, razzismo, sessismo e discriminazione...

    Fonte: Filmup.it
     
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  2. Kurtz
     
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    sfuggitomi per motivi di coincidenze d'orari a venessia, stavolta non mi scappa. E poi c'è Sharon :wub:
    e poi sembra un film bellissimo, interessante, "altmaniano", mi affascinano troppo questi "racconti corali" su piattaforma storica-moderna.
     
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    ieri Veltroni si è sperticato in lodi notevoli da Minoli
     
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  4. Trinità&Bambino
     
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    Lo ho appena visto, sconsigliata la visione se si è stanchi (come ero io).
    Ho sfruttato un biglietto gratis che avevo e lo o hvisto, ma ho durato una fatica immane a seguirlo, ero un po' morto.

    Nonostante ciò ho percepito, capire è una parolona stasera :lol: , che è un buon film.

    Da rivedere con molta più calma!

    :D
     
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  5. MrBlù
     
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    film-corale-dal-cast-stellare
    l'argomento-dovrebbe-essere-interessante,se-Estevez-è-riuscito
    a-ben-congeniare-tutti-i-piccoli-meccansmi-di-puzzle-in-cui-la-pellicola-sembra-dirigersi,il-prodotto-sarà-notevole.

    da-vedere.
     
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  6. MichaelMayers
     
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    IO l'ho amato moltissimo... è stata una dlele migliori cose dell'ultimo festival di Venezia. Per una volta un film corale che rinuncia all'esercizio di stile e appassiona ai personaggi
     
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  7. marsellus wallace
     
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    senza spoiler ....

    Titolo Originale: BOBBY
    Regia: Emilio Estevez
    Interpreti: William H. Macy, Ashton Kutcher, Helen Hunt, Demi Moore, Anthony Hopkins, Heather Graham, Sharon Stone, Laurence Fishburne, Harry Belafonte
    Durata: h 2.00
    Nazionalità: USA 2006
    Genere: drammatico

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    TRAMA : un albergo di lusso , il giorno delle primarie della California del 1968 , dove il candidato Bob Kennedy terra' una conferenza stampa serale per celebrare la sua probabile vittoria nello scrutinio dello Stato. Tra attesa e tensione dei suoi sostenitori per il risultato , veniamo a conoscenza nell'arco della giornata di storie personali di alcuni dipendenti dello staff alberghiero e di quello di Kennedy , paure , tensioni e piccoli problemi personali faranno da corollario a una giornata che entrera' tristemente nella storia...

    Osservazioni : Davvero bello questo film di Emilio Estevez , figlio del qui presente Martin Sheen , dove politica e graffiante critica alla guerra del Vietnam si assommano a storie qualunque di normali cittadini , sia che siano dei Messicani che lavorano nelle cucine dell'albergo che delle alcolizzate e nevrotiche donne di successo. Un tappeto di stelle di giovani e vecchie star sono presenti al servizio di questo film celebrazione ( si segnala anche Anthony Hopkins qui in veste di produttore oltre che attore ) che utilizza la tecnica del documentario inserendo nella vicenda normale spezzoni di dichiarazioni di Kennedy , in maniera sublime in quanto lo sfortunato candidato alla Presidenza non appare mai rappresentato da un attore ma con la sua voce originale , sottotitolato e in televisione in filmati di repertorio. E quando brevemente si innesta nella vicenda dell'albergo , vengono inserite immagini di repertorio montate intervallando e innestandosi nel flusso di recitazione degli attori come se fossero nella vicenda storica. Un lavoro di montaggio egregio a dir poco, che in film di questo tipo con un cast di proporzioni cosi' vaste e di storie frammentate e' necessario e fondante per una resa filmica di valore riferita al tipo di storia.
    Estevez usa la vicenda di Bob Kennedy per criticare la guerra in Vietnam , le folli spese per sostenerla e i sacrifici umani necessari per combatterla.
    Nessuno dei protagonisti vede il Nam come una causa ideale e nobile, tutti ne rifuggono se possono e usano qualunque mezzo per riuscire a non entrare in quell'inferno. Memorabile la scena dell'apertura dell'armadio con la finestra sui bombardamenti , dove il viaggio-trip si trasforma in un ritorno agli albori della necessità umana basilare del vivere ( la lettiera del gatto che diventa una sorta di humus intellettivo per l'uomo nudo e primordiale ) alla riscoperta di valori perduti che solo liberandosi delle pastoie del mondo moderno sono capibili e riconoscibili.
    Ogni protagonista vive un disagio piccolo o grande, sia che sia un umile cameriere con la passione del baseball( vero sogno e rifugio degli americani del tempo, citato poi realmente da Kennedy nel suo discorso finale ) oppure una ricca cantante , o una estetista in crisi tradita dal marito ( Demi Moore e Sharon Stone nell'ordine sono bravissime ), simboleggiando la speranza per il nuovo possibile futuro. La chiave di lettura che usa Estevez per il suo film e' dato dal discorso delle scarpe , dove Helen Hunt ,dopo una difficile scelta delle calzature adatte , dice chiaramente che “ Camminare con le scarpe nuove e' difficoltoso “ e il marito Martin Sheen le risponde “ Si, ma sono bellissime”.Scarpe che poi dopo la tragedia cadono dai piedi , scarpe che nell'ultima foto celebrazione dei titoli di coda non ci sono con un giovane Bob scalzo che sulla spiaggia guarda mare e orizzonte. Le nuove scarpe non esisteranno più con il filo della vita di Bobby interrotto.
    Un bel lavoro veramente,che commemora e non enfatizza, propone vari temi interessanti con una regia onesta che sapendo e riconoscendo i propri limiti sceglie una costruzione limitata nei luoghi della vicenda per meglio gestire il tutto ( il film si svolge quasi interamente nell'albergo),con il grande pregio di riuscire a non far cozzare ma convivere tante star bilanciando sapientemente ruoli e presenze.

    Edited by marsellus wallace - 20/1/2007, 13:24
     
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  8. MrBlù
     
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    benissimo-marcellus!
    Se-leggi-2-messaggi-sopra-era-proprio-quello-che-mi-auguravo,
    e-sembra-che-estevez-sia-riuscito-nel-puzzle-ad-incastri ^_^
    Mi-fa-piacere-inoltre-leggere-che-la-pellicola-è-ricca-di-queste-metafore,o-figure-ricorrenti
    sono-le-cose-a-mio-avviso-che-la-imprimono-a-fuoco-nella-memoria
    individuale(se-non-collettiva)del-cinefilo.
    Ne-riparliamo-a-post-visione-questo-non-mi-sfugge!
     
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  9. marsellus wallace
     
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    letto letto mr.! infatti dopo aver concluso la recensione e sono arrivato qui per postarla ho letto il tuo commento sono stato doppiamente felice perche' sapevo di darti una buona notizia ! e' un film bellissimo e intelligente, fatto con grande acume di scelta e ovviamente tutti i commenti sul nam sono da parametrare con le scelte dell'amministrazione bush (che a molte star di hollywood poco aggradano...)e la guerra in irak.
     
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  10. Kurtz
     
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    vado domani... attese altissime...
    E molto probabilmente la mia firma subirà dei cambiamenti... :rolleyes:
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    SPOILER (click to view)
    notizia notiziola, premessa: siamo nel gossip più assoluto
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    Un altro nome si è aggiunto alla lunga lista dei baby fidanzati di Sharon Stone. Lui è Christian Slater di 10 più giovane della 47 enne attrice di Basic Instinct. Dopo il 36 enne Rick Fox, giocatore di basket dei Los Angeles Lakers, anche l'attore newyorchese corrisponde perfettamente all'identikit del compagno ideale della star, che non nasconde il suo debole per i "ragazzini".
    Galeotto per la nuova coppia il set film Bobby di Emilio Esteves, dove i due attori hanno lavorato insieme. A confermare la notizia che i due si sono innamorati è una "fonte" molto vicina alla Stone che ha ammesso che la bella Sharon sta pianificando le imminenti vacanze natalizie in compagnia della nuova fiamma.
    Gli intersessati almeno per il momento non hanno rilasciato dichiarazioni, ma non disdegnano di farsi vedere insieme e sempre più spesso. Un amico della Stone è sicuro della nuova storia tuttavia aggiunge anche che al momento i due non hanno alcun progetto all'orizzonte. Forse perchè Christian Slater, fino allo scorso mese, era legato all'ex moglie Ryan Haddon, dalla quale ha avuto due figli: Eliana di cinque anni e Jaden, sette.

    Gente, ho deciso, mi faccio un volo per LA... mi presento e sottolineo velatamente alla signora di avere vent'anni in meno di lei, anzi 21. Ma con eleganza, magari scrivendomelo in fronte, insieme a un cubitale I LOVE YOU, MISS SHARON STONE :wub: :woot:
     
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  11. MrBlù
     
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    passano-gli-anni-e-la-zia-sharon-mantiene-un-fascino-preoccupante :wub:
    per-tutte-le-altre-signore-quasi-cinquantenni-che-popolano-il-mondo-terracqueo -_-"
     
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  12. Kurtz
     
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    eh si :wub:

    qui è qualche anno fa... giurata con un signore che pure ci sta facendo montare un'attesa spasmodica... :rolleyes:

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    SPOILER (click to view)
    ok scusate fine ot :ph34r:
     
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  13. MrBlù
     
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    quel-taglio-di-capelli-è-inconfondibile,è-Lynch :lol:
     
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  14. Kurtz
     
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    La morte di Robert Kennedy nel ’68 (insieme a quella del fratello e del reverendo King pochi giorni prima) rappresentò la perdita dell’innocenza dell’America; o forse, più realisticamente, la rivelazione a un intero Paese che quell’innocenza di cui tanto si fregiava, non era mai esistita. Bobby racconta questo, racconta l’America allo sfascio, confusa, invasa dai militanti, dalle sommosse anti-Vietnam, dalle frenetica vita quotidiana delle campagne elettorali presidenziali, ma racconta soprattutto di uomini e donne comuni, della loro confusione personale, dei loro rapporti (matrimoniali) instabili. La macchina da presa di Estevez cammina coi suoi personaggi, si tiene sempre attaccata alle loro nuche, lasciandosi trasportare per quasi due ore nell’Hotel Ambassador, teatro dell’omicidio e teatro di vite in transito alla ricerca di un equilibrio che se pareva vicinissimo, pari a quelle elezioni ormai quasi confermate, con una serie di colpi di pistola esplosi nelle cucine viene troncato sul nascere.
    Eppure il film di Estevez non mi sembra, alla fine, così pessimista. Nella commozione generale che fa seguito all’evento, l’America del suo regista (passata, ma è ovvio che si allude al presente, come è ovvio stabilire i rapporti Iraq/Vietnam, tanto per dirne una) sembra serrarsi in un abbraccio consolatorio che se non annulla l’orrore almeno tenta di appianare quelle frastagliate freddure che durante il film la storia aveva seminato. Estevez ha molti meriti, dall’eccellente fusione tra materiale d’archivio e girato cinematografico (claustrofobici e carichi di suspense i minuti che precedono gli spari), alla perfetta direzione degli attori (cast all star sublime, senza contare – deo gratia – finalmente una parte degna per la nostra amatissima Sharon Stone imbruttita nel film ma sempre fascinosissima*, che dimostra che non siamo dei cretini noi irriducibili suoi fan ad elogiarne le doti attoriche). E se è vero che le storie a volte non sono legate troppo saldamente e qualche personaggio, qualche sequenza e qualche dialogo risultano un po’ troppo didascalici e “contestualizzanti”, e quel finale che per quanto commovente è un po’ troppo lungo e a rischio di retorica (con il lungo speech di Bobby ad accompagnarlo – che per chi legge i sottotitoli rischia di allontanare un po’ dalle immagini), la verità è che questo film ci è proprio piaciuto. Non sarà Altman, ma Estevez è comunque promosso a pieni voti, pur tra qualche ingenuità, per la fervida convinzione nel portare a termine un progetto e la raffigurazione di un’America in bilico (perenne, sembra) tra ottime speranze e intenzioni (spacciate tali) e disastri e fantasmi che le gravitano dietro, nei soppalchi o nelle cucine di un hotel, pronte a terminare un Sogno o anche l’ipotesi di un sogno.
    *temo sia difficile rendere poco affascinante questa donna.

    8.5

    CITAZIONE (marsellus wallace @ 20/1/2007, 13:00)
    La chiave di lettura che usa Estevez per il suo film e' dato dal discorso delle scarpe , dove Helen Hunt ,dopo una difficile scelta delle calzature adatte , dice chiaramente che “ Camminare con le scarpe nuove e' difficoltoso “ e il marito Martin Sheen le risponde “ Si, ma sono bellissime”.Scarpe che poi dopo la tragedia cadono dai piedi , scarpe che nell'ultima foto celebrazione dei titoli di coda non ci sono con un giovane Bob scalzo che sulla spiaggia guarda mare e orizzonte. Le nuove scarpe non esisteranno più con il filo della vita di Bobby interrotto.

    uuuh eccellente osservazione,. bellissima, complimenti.
    e poi hai parlato bene di zia sharon, dunque ti sei conquistato immediatamente il mio rispetto :lol:
     
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  15. anais
     
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    si si si si!!! da vedere ABSOLUTELY!!
    kurtz tu hai sharon, ma scusate....io ho ashton!!! :rolleyes:
     
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25 replies since 19/1/2007, 21:45   301 views
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