Tutti I Santi Giorni

di Paolo Virzì

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  1. poison78
     
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    Guido e Antonia sono una giovane coppia felice. Un loquace e tranquillo topo di biblioteca lui, una dolcissima e paranoica ribelle lei. Una coppia alle prese con le difficoltà di tutti i giorni: lavori agli antipodi (portiere di notte e hostess di giorno), famiglie ripudiate e vicini coatti. Non è una storia d’amore dove gli opposti si attraggono ma anzi sono invece le differenze che completano il cerchio. Tutti i santi giorni entrambi perfezionano la vita dell'altro con piccoli gesti, tutti i santi giorni si amano eppure questa stabilità raggiunta verrà presto a mancare. I protagonisti cullano la speranza di avere finalmente un bambino che purtroppo non arriva. Tra cure di luminari pontifici, ritiri spirituali e fecondazioni artificiali, l’equilibrio domestico sarà messo a dura prova , raccontato così verrebbe da pensare che il film sia drammaticamente triste.

    Nulla di più falso, è una commedia intelligente dove si ride e anche di gusto. Virzì sa come rivitalizzare un genere quanto mai inflazionato da una miriade di prodotti scadenti o quanto meno solo commerciali. Apre una riflessione brillante sulla instabilità affettiva dei nostri tempi, regalando una dimensione da protagonisti a due illustri sconosciuti, non solo cinematografici, ma eccezioni nell'economia affettiva della generazione in corso. Non è un caso che questo film sia ispirato da un libro di Simone Lenzi che si chiama appunto “La Generazione”.

    Una commedia dolce con risvolti naturalmente anche amari, il regista livornese è come sempre attento a parlare delle persone che vivono nella sua pellicola, cullate da temi anche questa volta importanti. La vita di coppia, la difficoltà nel concepire una vita, la fecondazione assistita, la poca volontà di compire sacrifici per la famiglia, la sottovalutazione di talenti. Paolo Virzì ci parla di giovani alla ricerca della propria dimensione nella difficoltà di vivere in una città metropolitana come Roma. Ci riesce con ausilio di due personaggi dannatamente opposti e tuttavia così ben amalgamati tra loro. Guido (Luca Marinelli) è uno di quei personaggi semplici e intelligenti che non puoi non amare. La sua tranquillità, la sua disponibilità verso il prossimo, la dedizione con cui nutre e cura la sua anima gemella è qualcosa di incredibilmente poetico. Un personaggio fuori dagli standard rigidi contemporanei dove la propria individualità viene prima della ragione. Quante volte servirebbe fare un passo indietro per risolvere una situazione di coppia? Un protagonista oltre gli schemi che vince la palma per la migliore personalità positiva della stagione a pari merito con Ned di “Quell’idiota di nostro Fratello”.

    Qualche personaggio di contorno soffre forse di una caratterizzazione accentuata di troppo. Tuttavia è uno scotto da pagare con piacere se il risultato è quello di apprezzare una delle migliori commedie nostrane dell’anno. Bellissima la colonna sonora, scritta e cantata dalla protagonista femminile Federica Victoria Caiozzo in arte Thony (Antonia). Convincente la sua prima prova cinematografica, aiutata in questo da un bravissimo attore, Luca Marinelli (L’ultimo terrestre/La solitudine dei Numeri Primi) che se confermerà con i prossimi lavori quanto di buono visto sarà sicuramente il protagonista delle stagioni cinematografiche a venire. Un film che ti fa amare la vita di coppia con tutte le sue difficoltà e suoi tentennamenti. Un tema poeticamente convincente disegnato in una ambientazione romana fuori dalla consueta cornice turistica ornamentale, fotografata da un sapiente Vladan Radovic.

    7,5

    Edited by poison78 - 10/10/2012, 00:02
     
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18 replies since 3/10/2012, 11:57   2869 views
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