Maps To The Stars

di David Cronenberg

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    Sono sostanzialmente d'accordo con te Guido, stesse sensazioni e stesso gradimento, e devo dire pure stesse tue aspettative. Però per scrittura dei personaggi e conseguenza "presa" degli stessi tutto è riconducibile appunto a mancanze di sceneggiatura, se per sceneggiatura si intende non solo gli snodi narrativi ma anche i dialoghi e lo scavo psicologico degli attori. Ccome dici, Cronenberg si è adagiato troppo su uno script non suo (di Wagner), senza apportare molto di personale, e ne esce un film valido, affascinante, ma che non sa colpire a fondo come potenzialmente il canadese ci aveva abituato. Per me Cronenberg fino a A Dangerous Method era sempre piaciuto moltissimo, poi non lo so, sembra perdersi e dirigere con la mano sinistra, nonostante Cosmopolis nella sua cripticità mi era piaciuto, però insomma i suoi capolavori sono lontani haimè. Forse deve tornare a trattare altri generi (l'horror?) e prendere in mano totalmente la sceneggiatura, perchè nutro grande stima per un autore che non voglio credere che non sia più capace di sfornare capolavori.
     
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