The Grandmaster

di Wong Kar-Wai

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  1. Jesse-James
     
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    CITAZIONE (mickes2 @ 15/4/2013, 10:04) 
    (IMG:http://wongkarwainews.files.wordpress.com/...andmasters4.jpg)
    The grandmaster non è tanto un biopic (come, per altro, ci si aspettava) sul maestro Ip man e sulla tradizione, gli stili e l’arte del Chun wing, ma anche e soprattutto un film che parla della storia cinese abbracciando un’epoca che parte dagli anni ’30 e finisce negli anni ’60. attraverso gli eventi della Storia, che tuttavia rimangono sempre alle spalle irrompendo nel racconto solo sfiorandolo e non prendendo mai il sopravvento sulle derive dei singoli, Wong prende a sé la sfera intima dei personaggi narrando un affresco estetizzante, tendente all’epica, che per prima cosa riprende temi carissimi all’autore, ovvero: gli obiettivi incompiuti di una vita e l’ineluttabilità del destino e il tempo che scorre, fulmineo e beffardo con l’impossibilità di riparare agli errori del passato. è proprio la frase che pronuncia Tony Leung (che interpreta Ip man in modo sobrio e sommesso, forse fin troppo) quando, all’invasione giapponese in piena seconda guerra mondiale con la distruzione della tenuta del maestro Gong (a sua volta maestro di Ip man), afferma che la sua esistenza in quel preciso istante è passata via in un attimo, la primavera non ancora fiorita si era trasformata immediatamente in gelido inverno. Questo è un altro punto focale dell’opera, si riconosce tutta la capacità di Wong nel cesellare personaggi facendone affiorare la vena dolente e cupa, ricollegandosi così ad un altro topos importante della poetica dell’autore: l’impossibilità di poter fiorire e vivere una “propria condizione”, così da far apparire il Tempo come un sofferente presente perennemente “mancato”.

    ma non si può non affermare che il film soffra di una compressione evidentissima in fase di montaggio: le 4 ore di girato trasformate in poco più di due non permettono grossa empatia, la sintassi sbarella e i personaggi di Song Hye-kyo, e ancora di più Chan cheng, risultano tagliati con l’accetta e spesso appaiono fuori contesto. Solo Gong er (intepretata dalla splendida Zhang Ziyi) emerge dal racconto riflettendo nei suoi occhi tutta la frustrazione e la voglia di vendetta, la sorta di voragine dove però tutti i protagonisti sprofondano; perché fondamentalmente The grandmaster è un film che parla di onore e dignità, coraggio e vendetta, tradizione a arte, alle volte tropo avvinghiato a queste tradizioni rischiando di apparire ostico a chi di tradizione cinese nulla importa. In ogni caso a mio avviso resta un film più che meritevole di visione, esteticamente e tecnicamente siamo ad altissimi livelli, la cura del particolare e la gestione degli spazi è da capogiro, narrativamente vi sono momenti di intensità notevole basti pensare ai dialoghi tra Ip man e Gong er (prima e dopo) e gli scontri tra le due scuole, vi sono guizzi visivi a go go, una colonna sonora evocativa che nel finale riprende il tema di Morricone in C’era una volta in America nonchè combattimenti ben coreografati ma che, di contro, strizzano un po’ troppo l’occhio al cinema mainstream, spauracchio tremendo già intravisto nel mediocre My blueberry nights.

    Voto: 6,5/7

    …Io Micky lo attendevo e lo attendo da moltissimo tempo, con ansia spasmodica !
    …Invece, nella Tua Bellissima ed estremamente Delicata Recensione, io ho percepito che nonostante alcune scelte, più o meno discutibili, la Straordinaria Potenza Visiva di questo Immenso Autore (che io Amo praticamente da sempre…) e dei suoi tutti Meravigliosi interpreti, ovviamente in primis Tony Leung e naturalmente la Bellissima Zhang Ziyi (di cui insieme a Shu Qi) è stato Amore sin dal primo Momento…
    …Dicevo, nonostante ciò, io fra le righe leggo che l’Opera ha comunque mantenuto più che positivamente le sue promesse, mi sembra di capire, e probabilmente, il problema principale, sia circoscritto e stia proprio nella approfondimento psicologico emotivo della storia dei singoli personaggi, (da sempre Sublime e Magnetico Punto Cruciale e di Assoluta Forza dell’Autore) a causa della durata (troppo breve) dell’Opera, dove sicuramente Kar Wai è dovuto scendere a compromessi (sin dal Titolo, la produzione di quest’Opera è stata abbastanza travagliata…) evidentemente, tagliuzzando malamente, un qualcosa che nella sua durata originaria (di 4 ore ) era Perfetto, con probabili ricadute , anche sul Montaggio, approssimativo e fatto magari frettolosamente e controvoglia…
    …In ogni caso, (al di là del voto basso che comprendo benissimo, date le motivazioni di cui sopra) quello che ho letto fra le tue righe, non ha fatto altro che accrescere in me la curiosità ! …ancora di più !!!
    …Quindi Micky!!! …Mandami in MP, il prima possibile, tutti i dettagli e i link possibili ed immaginabili, delle “solite fonti” ( purtroppo ahimè, stavolta sono costretto e vado anche io contro i miei princìpi…) dove poter Recuperare l’Opera in questione !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    …P.S….:
    …Io personalmente, per quanto riguarda 2046 & IN THE MOOD FOR LOVE, se esistessero, sarei disposto a guardare sempre e solo ed esclusivamente, delle versioni della durata di 10 ore ciascuna... per Opera !!!!!!!! :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
     
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10 replies since 14/11/2012, 11:19   603 views
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