Il Sospetto

di Thomas Vinterberg

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  1. Trinità&Bambino
     
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    L'uomo è un animale pensante: questo è il suo pregio che lo innalza rispetto al resto degli altri esseri viventi, ma questo può essere anche il suo difetto. Il pensiero viene veicolato tra gli esseri umani tramite il dialogo: è la parola il nostro potere. Ed il potere va usato con parsimonia: perché non esiste una bilancia che stabilisce quanto possa pesare o valere una cosa detta rispetto ad una taciuta.

    Protagonista della vicenda narrata da Vinterberg è un insegnante elementare: Lucas. Questo a seguito del naufragio del suo matrimonio, con conseguente distacco forzato dal figlio, cerca di rimettere in piedi la propria vita. Il posto di lavoro come insegnante è il primo tassello per cercare di ricostruire un esistenza fino a quel momento tormentata.
    Quello che però sarebbe dovuto rappresentare un punto di partenza si rivela per lui l'inizio di un dramma umano di proporzioni incalcolabili. La sua vita già travagliata viene marchiata di infamia quando una sua alunna, figlia del suo migliore amico, asserisce di essere stata oggetto di molestie sessuali da parte sua. Ma le parole non è vero che se le porta via il vento. Le parole, vere o false che siano, si diffondono veloci e se il messaggio che veicolano è terrificante esse diventano pesanti come dei macigni. La scure che si abbatte sulla testa di Lucas è la peggiore possibile: pedofilia. Le parole dei bambini sono per definizione vere, perche i bambini sono ingenui, innocenti e non mentono. Lucas diventa il diavolo del paese: il sospetto che lo attanaglia rende ciechi i suoi concittadini che lo isolano, lo minacciano e lo maltrattano.

    Il film si apre e si chiude con una battuta di caccia: le prede per definizione non hanno scampo, così come non ha scampo Lucas. Ma come un cacciatore può sbagliare a prendere la mira anche le persone possono sbagliare accecate dall'odio e dal bisogno di vendetta.
    Il regista ci mostra quanto la parola governi il mondo e quanto questa lo possa modificare. Ci dice che è più facile puntare il dito su qualcuno senza porsi domande che viceversa. È più rassicurante creare un mostro ed allontanarlo che cercare di analizzare le cause che portano alla sua creazione.

    Gran merito della riuscita dell'opera va indubbiamente al protagonista Madds Mikkelsen che con la sua interpretazione regge da solo praticamente tutto il film.
    Vitenberg realizza un opera dura ma ha il pregio di non voler enfatizzare. Si limita ad osservare ed a descrivere ciò che accade all'uomo, mostrando le sue reazioni ed emozioni. È una visione asciutta e diretta che non lascia indifferenti.

    Gli uomini sono degli animali evoluti: possiamo parlare, possiamo amare, possiamo litigare, possiamo discutere e possiamo comunicare. Ma siamo sicuri che tutto questo ci abbia giovato così tanto? Siamo sicuri che gli animali nella loro ignoranza stiano tanto peggio di noi? Io sospetto di no.

     
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11 replies since 23/11/2012, 17:22   1167 views
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