La Migliore Offerta

di Giuseppe Tornatore

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    Regia: Giuseppe Tornatore
    Cast: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
    Genere Drammatico
    Produzione Italia, 2012. Durata 124 minuti circa.

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    (Stupendo, a breve un commento)

    Edited by hellboy1 - 14/3/2013, 19:58
     
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  2. badòands
     
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    me ne hanno parlato tutti molto bene.non sono un fan sfrenato di tornatore,ma se riesco una serata gliela vorrei concedere.
     
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    Stupendo...
    Una pellicola di una finezza e di un'eleganza degna del mondo dell'arte. Ed é appunto questo che Tornatore ci racconta: la vita di un antiquario, sempre a caccia dell'affare, che col suo sporco giro di quadri, statue e oggetti da collezione, sembra non avere altro che il pensiero di fare soldi e plusvalenza su tutto ciò che acquista. In lui, invece, si cela un ego romantico, fuori dal comune, in una storia che sembra essere quella che promette, ma poi sarà tutt'altro. Mi ha ricordato " Una pura formalità" per l'atmosfera che riesce a regalare, specialmente nell'ultima parte. Meraviglioso.

    8,5
     
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    Visto qualche giorno fa, lo attendevo con ansia. Film elegante, colto, raffinato. Diciamo che Tornatore si trova piuttosto a suo agio con il thriller, pensiamo a Una pura formalità (giustamente ricordato da Pak) ma anche e soprattutto a La sconosciuta, assai più vicino nelle atmosfere e nello svolgimento a La migliore offerta. La vicenda è costruita e raccontata benissimo, non troppo originale su alcune soluzioni narrative, e alcuni risvolti della trama hanno il sapore del «già visto», ma non è una grossa limitazione considerando il livello generale della confezione. Il colpo di scena finale si intuisce, ma credo sia una cosa voluta perché Tornatore non lesina nel disseminare particolari che insinuano il dubbio nello spettatore, e persino ascoltando alcuni dialoghi si è portati a pensare: «qui c'è qualcosa che non torna». Molto ben caratterizzati i personaggi, immensi Rush e Sutherland, ma anche Sturgess (che spero di rivedere presto in Cloud Atlas) se la cava benissimo ed è particolarmente in parte. Un film non perfetto ma riuscitissimo, a cui si continua a pensare a lungo dopo la visione. Fiacche le musiche di Morricone, peccato perché ne La sconosciuta avevano esaltato non poco la resa emotiva del film e di alcune scene in particolare. Il compositore romano si limita allo stretto necessario con strutture armoniche non particolarmente coinvolgenti e giocate su quegli espedienti compositivi che lo hanno reso celebre (note pedali, contrappunti, ecc...) che però questa volta non riescono a graffiare e a incidersi nella memoria.

    Voto: 7.5

    P.S. In questo film la misoginia di Tornatore tocca i massimi storici :lol:
     
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    Vero, assomiglia come atmosfere anche a "La sconosciuta", io comunque tendo a premiare film di questo tipo, specie se italiano. Ho tralasciato volutamente dei particolari nel commento (che risultano essere tantissimi), per evitare di finire in spoiler.
     
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    Bellissimo. Sconvolgente. Intrigante.
    Un'opera d'arte fine ed elegante come poche.
    Una lezione stilistica per regia e narrativa, che tiene attaccati allo schermo per tutta la sua durata.
    Tornatore fa centro in pieno e si aggiudica con "La migliore offerta" un bel 8,5
     
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  7. futuregista
     
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    Geoffrey Rush conciato come Toni Servillo, le classiche trovate visive alla Sorrentino (la macchina su cui Rush rotea alla fine, il nano misterioso, dai..): La migliore offerta è un falso d'autore, e nonostante la frase paraculo che Tornatore piazza e ripete per tutto il film, non c'ha niente di autentico.

    Voto: 5,5/6
     
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  8. Kurtz
     
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    Con mia sorpresa, nonostate avess letto comunque un buon numero di recensioni positive, il nuovo film di Tornatore è un vero gioiellino. Dopo un terzetto di opere che cominciavano a farmi dubitare dell'autorialità del Peppuccio, arriva questo "piccolo film" (si fa per dire) internazionale, che come altre volte (Una pura formalità) tira fuori le migliori doti del regista, quelle meno paracule e meno specchietto per le allodole (sicilia, nostalgia e via dicendo). Geoffrey Rush è MONUMENTALE.

    8.5
     
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  9. Kurtz
     
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    Avevo qualche pregiudizio nei confronti del ritorno in sala di Tornatore generato dai deludenti risultati delle ultime opere. La migliore offerta non è esente da difetti, ma conferma una certa idea che m’ero fatto, e cioè che queste piccole opere apolidi si rivelano quelle più ambiziose e personali, quelle in cui il regista può scrollarsi di dosso l’immagine a volte costringente (Malèna, Baària) che gli cuce addosso una certa critica e di cui Tornatore finisce succube, per costruire mondi e personaggi che offrono maggiore possibilità identificazione proprio nel momento in cui è più disciolta la loro connotazione geografica.

    E il mio gradimento dipende non poco dal fatto che La migliore offerta si avvicina molto a quello che considero da sempre il miglior titolo del regista, Una pura formalità. Anche qui il meccanismo narrativo (quasi) perfetto nasce dallo scheletro essiccato del giallo, stavolta quello classico su modello della Christie. Un giallo che non ha neanche bisogno dell’omicidio, ma solo dei vettori astratti del genere per ragionare di vero e falso, di arte e vita, all’interno di una claustrofobia dominata dall’assoluto protagonismo di un maniacale e perfetto Geoffrey Rush. Il suo personaggio vive in un tempo – i capelli tinti – e soprattutto in uno spazio congelato – i guanti – finché l’incontro con una donna, agorafobica, non smantella la sua vita dalle fondamenta, dirigendo i binari del film verso il noir, prima, e il giallo classico poi.

    Si può discutere delle metafore troppo evidenti, di qualche dialogo troppo didascalico o dell’ingerenza eccessiva delle musiche (un problema, questo, quasi endemico per le composizioni di Morricone); sarebbe tempo perso: un’opera non è soltanto la somma delle sue parti; la realizzazione artistica rinnega l’addizione numerica e invoca sempre e soltanto le tracce misteriose che di sé lascia nello spettatore (o nel lettore). La migliore offerta ti riecheggia nella testa a giorni e giorni dalla visione (l’ho visto quasi una settimana fa): non è forse questo che cerchiamo in una sala oscura, che ci lasci qualcosa che sedimenti dentro di noi anche molto dopo che le luci si sono riaccese?
     
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  10. poison78
     
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    Dispiace accertare che con un minimo di cura in alcuni aspetti, il ritorno di Tornatore al thriller ci poteva regalare un vero e proprio capolavoro. Intendiamoci, la sua ultima fatica è sicuramente un bellissimo film, eppure la pellicola a mio modesto parere difetta. Difetta di alcune forzature di sceneggiatura evidenti, soprattutto in un finale precipitoso. Se da una parte tutto ciò può essere visto come voluto dallo stesso regista, dall'altra no. Il tutto può essere letto come voglia di far quadrare inevitabilmente solo il risultato finale. Un imperfezione veniale o meno (allo spettatore deciderlo) che non mina comunque la bellezza evidente di questa ottima pellicola. Attori in palla, ambientazioni straordinarie, il livello di attenzione viene mantenuto alto da un montaggio incalzante.

    Omaggio al mondo dell’arte (molte le opere citate), concepito in modo ricercato ed accurato. Un thriller senza assassini intricatissimo e intrigantemente scritto come un complicato puzzle. La trama è semplice malgrado ciò fa un ottimo uso della suspense senza suspense, giocando abbondantemente sulla geometria degli spazi, tanto da incollare completamente lo spettatore al seggiolino. Evito in questa sede di raccontare parte della trama perché credo che questo sia uno di quei film dove sia assolutamente necessario arrivare vergini alla visione.

    L’ ossessione degli spazi, la paura del mondo esterno, la fiducia incondizionata e l’importanza dell’amore nella vita di un individuo, dal quale anche i più scaltri alla fine restano indifesi. I soggetti più calcolatori sapranno rischiare per amore? Puzzle che gioca sul vero e finzione che pezzo dopo pezzo mostra sempre più una parte di se.

    Discreta la colonna sonora del buon Ennio Morricone, meno ispirato che in passato ma comunque in buono stato. Un opera diretta e interpretata benissimo, scritta con criterio sa conquistare completamente il suo pubblico. Nella capitale a due mesi dalla sua uscita è ancora in programmazione in sala, questo è un grandissimo risultato. Il buon cinema viene sempre è comunque ricompensato. Da vedere assolutamente senza alcuna esitazione.

    7,5/8=
     
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    Non scrissi nulla al tempo della visione al cinema ma sono completamente d'accordo con chi lo promuove, pellicola bellissima, un'inno all'arte, con attori formidabili (da pelle d'oca Geoffrey Rush!) con un montaggio e una cura dei particolari maniacale che rendono la pellicola per me assolutamente riuscita, il finale non mi ha dato alcun fastidio, per me un 8 pieno e anch'io lo consiglio un pò a tutti :rolleyes:
     
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    Anch'io l'ho visto e mi sembrava di aver anche scritto due righe... forse non qui, boh.
    Ottimo film, ben sceneggiato e ben interpretato, peccato solo per il twist finale piuttosto prevedibile, che toglie qualche punto ma non rovina il film.
     
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    Confermo le mie ottime impressioni post cinema, veramente un grandissimo film, Tornatore torna a stupire con una pallicola di respiro internazionale: intrigante e misteorioso come possono esserlo stati i suoi precedenti "La sconosciuta" e soprattutto "Una pura formalità", regala emozioni a chi sa apprrezzare il buon cinema italiano, quello vero, quello più autentico. Per me rimane il TOP italiano della stagione in sala.

    8/9
     
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    Non picchiatemi, ma non l'ho ancora visto... :blink:
     
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    ale questo film e' in offerta su amazon ad un ottimo prezzo, acquistalo alla cieca perchè è veramente bello ;)
     
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