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marsellus wallace.
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chiedo scusa se il topic fosse già aperto...già di solito faccio papiri, per questo non c'è l'ho fatta ad essere più conciso perchè mi ha colpito parecchio e non del tutto positivamente...ovviamente, spoilerless!!!
BLACK BOOK
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2006 e al Toronto International Film Festival 2006
Regia di: Paul Verhoeven
Attori: Carice van Houten (Rachel Steinn /Ellis de Vries), Sebastian Koch, Thom Hoffman, Halina Reijn, Waldemar Kobus e Derek de Lint
Sceneggiatura: Paul Verhoeven e Gerard Soeteman
Fotografia: Karl Walter Lintenlaub
Scenografia: Wilbert van Dorp
Montaggio: Job ter Burg e James Herbert
Musica: Anne Dudley
Produttori esecutivi: Andreas Grosch, Andrea Schmid, Marcus Schoefer, Henning Molfenter, Carl Woebcken, Jamie Carmichael, Graham Begg e Sarah Giles
Produttori: San Fu Maltha, Jens Meurer, Teun Hilte, Jos van der Linden, Frans van Gestel e Jeroen Beker
Titolo originale: Zwartboek
Titolo internazionale: Black Book
Origine: Olanda, Belgio, Germania e Gran Bretagna 2006
Distributore: Dnc
Link: www.dnc.it www.fuworks.nl
Durata: 135’
Produzione: Fu Works (Olanda) e coprodotto da Egoli Tossel Film (Germania), Clockwork Pictures (Gran Bretagna), Motel Films (Olanda), Hector (Olanda), VIP Mediafonds, Motel Films, Studio Babelsberg, Motion Picture Investment Group, VIP Medienfonds 4 e AVRO
Il libro nero del comunismo (Le Livre noir du communisme: Crimes, terreur, répression, 1998, a cura dello storico del comunismo Stéphane Courtois) è una controversa raccolta di saggi sugli stati comunisti e su quelli che gli autori ritengono crimini e abusi compiuti dai regimi di tali stati. I saggi sono scritti da diversi accademici e ricercatori del CNRS francese. Soprattutto in Francia, ma anche in Italia, il libro non ha mancato di essere impugnato nella contesa fra le forze politiche; in genere, le destre hanno salutato la sua pubblicazione come operazione di verità, mentre le sinistre hanno criticato il progetto editoriale e culturale dell'opera, vista come un attacco all'eurocomunismo o alla sinistra in generale pretestuosamente associate all'azione dei regimi totalitari di matrice comunista. Nella maggior parte dei casi, l'enfasi del libro è più sulla completezza dei dati che sulla loro analisi nel contesto; fra le sezioni a cui viene accreditato un maggior valore di ricerca storica si deve citare quella sull'Unione Sovietica, scritta da Nicolas Werth.
Trama:----israele, 1956 , siamo in un villaggio che viene visitato da dei turisti.L'incontro fortuito tra due donne riporta alla mente della odierna maestra Rachel Steinn i tempi del settembre 1944 quando per sopravvivere dovette fare la cantante al servizio del terzo reich. Lei ebrea in Olanda sembra perdere ogni speranza, ma l'incontro con un gruppo di coraggiosi della resistenza e un ufficiale tedesco appassionato di filatelia potranno portarla alla salvezza vista l'imminente probabile disfatta della Germania nazista. Però un tesoro conteso potrebbe rovinare ogni cosa...
Commento---- Paul Verhoeven dopo i successi più o meno grandi avuti in America ( come dimenticare Robocop e Basic Istinct) dirige questo film nella sua patria e con attori e capitali tedesco-olandesi.
Un film che il trasgressivo e fantasioso regista sentiva moltissimo di dover girare, per dedicarlo al suo paese percorrendo una storia di nobilitazione autoriale che avevano percorso altri registi ( primo fra tutti ricordiamo Steven Spielberg ) descrivendo una pagina di storia tragica e conosciuta come quella della deportazione e sterminio delgi ebrei.
Veramente molto bello l'inizio con i suoi paesaggi aperti e la chiara fine della illusoria sicurezza, persa più per caso che per reale avvenimento conseguente a rastrellamento e ispezioni. I sorrisi diventano subito delle espressioni perse di paura, mentre ci si incammina verso i sotterfugi per diventare una novella mata-hari(tra l'altro citata nel film dalla splendida coprotagonista con i capelli rossi).
L'ambientazione e' resa perfettamente, i nazisti sono a tutto tondo incarnati dalla possente e crudele figura del cattivo Tenente Franken, e la vicenda scorre benissimo raccontando tutto con dovizia di logica e ritmo di successione che appassiona senza stancare.Condendo il tutto con generose, sensuali, scene di nudo della splendida protagonista, mai gratuite e molto raffinate.
D'altronde sia con "Showgirl" ma sopratutto con "Basic istinct" il regista aveva dimostrato di avere grandi numeri in questo senso.
Tutto procede benissimo fino a un certo punto, poi improvvisamente, come se un retaggio atavico lo pervadesse, il regista calmo e riflessivo che ha dominato al situazione fino a tre/quarti del film si lascia prendere la mano, la spy-story bellica si trasforma in una sorta di caccia al tesoro e al colpevole, con delle scelte narrative e delle situazioni decisamente discutibili e senza mordente, quasi fuori tono rispetto al rigore del resto del film.
I personaggi perdono la loro connotazione di base per stravolgersi senza stupire, e la sua mano registica si lascia andare a cose d'effetto ma non d'affetto come e' stato per tutto il film fino a lì( c'è una shit-scene veramente da incubo).E oltretutto alla fine molte cose non sono decodificabili e anzi sembrano del tutto non spiegabili.
Un grande spettacolo comunque, ricostruito anche negli ambienti in mnaiera impeccabile, che nonostante le sue peculiari pecche del comparto finale lascia senza fiato per lungo tempo.Appassionando, emozionando e commuovendo per una vicenda che non ha mai lasciato spazio alla consolazione o al respiro, ricordando il recente "Gioco di donna" con la Theron, ma in primis il capolavoro con la Garbo.
Maggiore calma registica e attenzione fino al traguardo senza perdersi in contorsionismi inutili di thriller avrebbero donato un lavoro notevole da parte di un cineasta che di stile ne ha da vendere, preoccupato probabilmente proprio per questo di dare alla chiusura una maggiore autorevolezza propria liberandosi del grande classico che lo ha ispirato.
Un occasione mancata ? Assolutamente no, diciamo una occasione non finalizzata. Vedetelo senza problemi, lo spettacolo è ottimo comunque, ma come si suol dire, quando vedi un dolce speri che sia buono fino all'ultima fetta.
Riguardo ai continui riferimenti al comunismo fatti nel film, chissà se verhoeven voleva ricordare anche un altro ben più famoso libro nero rispetto a quello del film.... -
Loch.
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Io non sono riuscita bene a capire il film dove voglia andare a parare politicamente, pero' l'ho trovato bellissimo, la storia di una donna davvero con le palle, coraggiosa, bellissima e mai doma.
La protagonista poi mi fa venire voglia di farmi una storia lesbo chic con lei. -
.CITAZIONE (Loch @ 5/2/2007, 10:47)La protagonista poi mi fa venire voglia di farmi una storia lesbo chic con lei
Non lo dire, che quì c'è gente che adora il genere
Io la protagonista ho avuto la fortuna di ammirarla in un film URENDO e sconosciutissimo: Minouche La Gatta.
Orripilante e banalissima storia di una gatta che diventa donna e si innamora di un tizio.
Il film era inguardabile, però mi sono innamorato. -
.CITAZIONE (Alexeleven83 @ 5/2/2007, 14:01)CITAZIONE (Loch @ 5/2/2007, 10:47)La protagonista poi mi fa venire voglia di farmi una storia lesbo chic con lei
Non lo dire, che quì c'è gente che adora il genere
Io la protagonista ho avuto la fortuna di ammirarla in un film URENDO e sconosciutissimo: Minouche La Gatta.
Orripilante e banalissima storia di una gatta che diventa donna e si innamora di un tizio.
Il film era inguardabile, però mi sono innamorato
Quoto TUTTO..... -
sabello.
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bella rece macellus mi è piaciuto molto come racconti senza cedere nel giudizio l'idea politica che accompagna questo film.
Da quello che dici e conoscendo Verhoeven potrebbe darsi che ci siano stati dei tagli imposti della produzione?
Ultima cosa notavo come viene sempre ricordato anche in questi giorni Verhoeven per film come basic instict o showgirls,mentre secondo me' il migliore Verhoeven è quello sci-fi di starship troopers ,total recall e robocop.. -
MrBlù.
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Pensa-che-lo-stesso-Verhoeven-ha-preferito-girare-il-film-in-europa
perche-in-america-univocamente-riconosciuto-come-regista-sci/fi
ha-creduto-in-un-flop-clamoroso.
Interessante-la-giovane-attrice,da-tenere-d'occhio!. -
MichaelMayers.
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CITAZIONE (MrBlù @ 5/2/2007, 14:54)Pensa-che-lo-stesso-Verhoeven-ha-preferito-girare-il-film-in-europa
perche-in-america-univocamente-riconosciuto-come-regista-sci/fi
ha-creduto-in-un-flop-clamoroso.
Interessante-la-giovane-attrice,da-tenere-d'occhio!
Guarda non c'è rischio che gli si tolgano gli occhi di dosso
testosterone a parte un grande film. Veramente inarrestabile. -
marsellus wallace.
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rispondendo a Sabello credo che gli accostamenti a basic e showgirls siano dovuti al fatto che la trama di Black Book verte sulla sensualissima protagonista ( ragazzi che roba !) quindi è ovvio che venga più alla mente queste opere. Io preferisco Verhoeven quando fa cose tipo robocop o starship, ma anche basic ha graffiato parecchio in quanto ha connotato una tipologia di assassina veramente totale ed esplosiva.le scene delle gambe che si accavallano o dei palpeggiamenti in discoteca sono difficili da non erigere ...ehm...non considerare dei cult.e poi basic era comunque un gran bel film di suo , indipendentemente dal fatto che ci fossero delle gnocche paurose.Cosa che non si può dire di Showgirls. . -
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[Ormoni off]
Mi associo al commento di Marsellus
Un buonissimo film, cala un pò nell'ultima parte che è troppo piena di stravolgimenti di ruoli e colpi di scena un pò prevedibili.
Prima, l'incedere della trama (coi suoi risvolti anche un pò melò se vogliamo) "prende" parecchio
Molto potente dal punto di vista visivo, con grandi scenografie (soprattutto di interni) e una bellissima fotografia
Cast perfetto: la protagonista è fantastica...uno spettacolo seguirla in questo ruolo per niente facile Per me poi che ne sono innamorato è una soddisfazione ancora maggiore
I comprimari hanno tutti la faccia giusta, dal fascinoso gerarca nazista (HEIL! ) ai viscidi cattivi della vicenda (che stanno da ambo le parti). Nota di merito per l'interprete del perfido e lascivo Franken
Insomma, non un capolavoro, ma un bel film sotto ogni punto di vista. Il migliore visto (da me) finora in questo 2007
E, voglio ribadirlo, la bellezza di Carice Van Houten rifulge diafana nell'aere vespertino della sera.
Voto 7,5
[Ormoni on]
CAZZPITA!! Che gnocca Carice Van Houten!!
Non sarà bellissima o maggiorata ma questa pastura fascino ed eleganza!
E poi la scena della tintura che brucia! Mamma mia la scena della tintura!
Non c'è niente da fare: Verhoeven ci sa proprio fare in queste cose.....non ti fa vedere nulla....e poi quando meno te lo aspetti....ZAK! TINTURA! ARGH!
Vi sembrerà una bestemmia.....(te Kurtz non leggere proprio )....ma secondo me supera la scena delle gambe di Basic Instinct.
Edited by Alexeleven83 - 7/2/2007, 15:19. -
Jimmy Gator.
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L'ho visto ieri sera a Sarzana, nonostante MrBlù mi abbia abbandonato!
Che dire, mi accodo ai commenti tutto sommato più che positivi già espressi da chi l'ha visto prima di me... effettiamente la scena della tintura fa un certo effetto, niente da dire! Qualche dialogo un po' banalotto e tanti stravolgimenti nel finale, ma tutto sommato un film più che piacevole e ben realizzato, con un'ottima fotografia che mi ha fatto venir voglia di tornare un po' nella bella Olanda!. -
Kurtz.
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Io sono più buono di alex e marsellus, non ho notato cali di tensione nella seconda parte del film, che anzi m'è sembrato procedere e scorrere con impeccabile andamento da cinema classico. ma pewr essere più specifici mi lancio nella recinzione:
L’ultimo film di Paul Verhoeven, visibilmente rinvigorito dal ritorno in patria, ci impone di ripensare la storia moderna facendo a meno delle nette distinzioni, confondendo i piani tra vittime e carnefici in una storia – si precisa – che si rifà a eventi realmente accaduti. Nelle file dei nazisti militano uomini rispettabili e razionali come gerarchi spietati ma pronti a rinnovarsi machiavellicamente l’immagine di fronte alla sconfitta; e il tradimento può essere l’ottimo compagno di strada di partigiani che celano dietro la lotta il desiderio d’accumulo personale vendendo invece alcuni compagni sinceramente impegnati. E tuttavia Black Book non è un film immorale, ma al contrario si rivela profondamente etico in linea con la sua impostazione da cinema classico, contaminato però nella struttura dalla violenza tipica del cinema di Verhoeven che esplode un paio di volte durante il film, rapida, inaspettata e per questo anche più sconvolgente e dall’erotismo dei suoi trascorsi americani, stavolta però servito con meno pruderie e con perfetta funzionalità alla storia. Così, Black book più che film storico è soprattutto un thriller ben congegnato, né quest’aspetto va inteso come un limite, perché è proprio il suo punto di forza. I ritmi hitchcockiani sono perfetti, i continui rovesci della sorta della nostra protagonista (una Carice van Houten che unisce intensità interpretativa a una sensualità dirompente) creano una tensione insostenibile, quasi parossistica pur nel suo realismo. E anche lo spettatore attento che intuisce a volte dove si celi l’inganno, resta poi spiazzato perché la stessa situazione (o lo stesso personaggio) può subire un doppio o triplo ribaltamento. Ne deriva la raffigurazione di un’umanità abbruttita dalla guerra, resa cieca e disperata, pronta solo a difendere il proprio particolare, a qualsiasi prezzo. Persino la sua strutturazione come lungo flashback non annulla affatto la suspense, perché lo spettatore vive le vicende della protagonista con partecipazione e ansia, pur conoscendone (in parte) la sorte finale.
8+
Edited by Kurtz - 1/3/2007, 08:24. -
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E la tintura???
Che mi dici della tintura?. -
Kurtz.
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momento di grandissimo cinema
la van houten è una gnocca atomica, ma la scena di scèro nun se po' superà (pure nel suo dato kitsch ). -
MrBlù.
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bellissima-recensione-precisa-e-puntuale-nel-decrivere-senza-spoilerare-nulla
peccato-che-da-noi-questo-film-fu-messo-in-sala-per-soli-2-giorni
mi-rifarò-in-dvd. -
.CITAZIONE (Kurtz @ 1/3/2007, 15:39)momento di grandissimo cinema
la van houten è una gnocca atomica, ma la scena di scèro nun se po' superà (pure nel suo dato kitsch )
Preferisco la tintura, anche se ormai scèro è nell'immaginario collettivo.